Redazione

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Un anello di quarantacinque chilometri su strade secondarie lungo la val Curone e sul crinale con la val Grue.

Un anello di quaranta chilometri attraverso borghi densi di storia, vigneti, bricchi e panorami.

Un percorso piuttosto impegnativo, che passando attraverso i colli Tortonesi, ripercorre luoghi dove il leggendario Fausto Coppi passò gran parte della sua vita.

Itinerario con alcune varianti che toccano le principali mete dei bellissimi Monti della Luna, sul confine tra Italia e Francia. Quota massima 2350 m. Il notevole dislivello, la quota e le impegnative condizioni del terreno rendono necessaria un’ottima preparazione atletica.

La partenza dell’itinerario è subito prima della località Villa, al bivio per l’omonimo colle.  Proseguendo e uscendo dal bosco superiamo le baite denominate Borgial e si arriva a Colle Portia - Pian Benot  si superano due corsi d’acqua, il secondo denominato Rio di Nanta per poi giungere, nella Valle Orsiera, all’immenso prato del Colombardo a 1898 m di quota e alla Chiesa Madonna degli Angeli (9,5 km).

Il percorso è molto tecnico e interessante , alterna paesaggi subliminali come il Vallone del Grandubbiione, la Borgata Rocceria, la Borgata Tagliaretto, il Monte Sette Confini e il  Colle del Crò a tratti scorrevoli , con un paio di brevissime rampe , L'itinerario è comunque interamente percorribile in sella con la dovuta attenzione.

Attraversato il ponte sul Torrente Pellice si svolta a destra e subito dopo a sinistra , per raggiungere la località Perià. Dopo circa 9 km si raggiunge un piazzale sterrato , Proseguendo invece sulla strada asfaltata , dopo circa 400 metri , si può agevolmente raggiungere il Rifugio Barbara Lowrie per un eventuale ristoro. Dopo circa 5.5 km si raggiunge il Colle Barant ( 2373m , 16 km ) dove è possibile visitare il Giardino Botanico Peyronel. Dal colle inizia finalmente la discesa su strada sterrata , che a tratti si trasforma in sentiero non pedalabile e porta alla Conca del Prà (1732 m , 22,5 km ; eventuale ristoro al Rifugio W.Jervis).

Colline moreniche, laghi, fiumi, torbiere, affioramenti rocciosi unici nel pianeta, con le montagne della Valle d’Aosta e del Gran Paradiso a fare da scenario.
È l’ambiente in cui si sviluppa l’Alta Via dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, sistema di itinerari formato da una traccia principale che segue l’arco collinare da Andrate a Brosso, mentre dai paesi del Canavese, Biellese e Vercellese al di sopra e ai piedi delle colline moreniche partono percorsi di collegamento che conducono al principale. L’Alta Via è una pista di oltre 100 km di carrarecce e single track senza particolari difficoltà tecniche, adatta a tutti.

Un bel giro ad anello alla portata di tutti. Da Giaveno si inizia a pedalare su asfalto fino al comune di Valgioe e al Colle Braida.
Da qui si imbocca a sinistra la strada che conduce, interamente su sterrato e con un ultimo tratto di sentiero, al Col Bione.

L’itinerario ad anello si sviluppa a quota notevole ed è riservato ad esperti ed allenati cicloalpinisti

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