Dalla Venezia, presidente FIAB: "I dati confermano un aumento di coloro che si spostano in bici per raggiungere i luoghi di studio e di lavoro. E rafforzano il senso delle campagne FIAB per la tutela giuridica dell'infortunio in itinere, per la riduzione dei limiti di velocità a 30 Km orari nelle città, e per la richiesta di risorse e programmi organici e concreti
22/09/12 - In concomitanza con il decennale appuntamento del Censimento nazionale della popolazione svolto dall'ISTAT, FIAB, l'associazione ambientalista nazionale che si occupa da 25 anni di mobilità ciclistica in Italia, ha organizzato a fine 2011 l'indagine statistica nazionale "Raccontaci come usi la bici", curata dal Prof. Andrea Scagni, docente di Statistica all'Università di Torino.
L'obiettivo? Delineare per la prima volta nel nostro Paese, in modo rappresentativo e attendibile, l'identikit di chi va in bici oggi in Italia, raccontarne gioie e dolori, aspirazioni e lamentele. Evidenziando, nel caso, anche le differenze geografiche tra nord e sud, est ed ovest. I dati sono stati rilevati su un campione di oltre 11.000 utilizzatori della bicicletta sparsi su tutta la penisola, sia mediante la distribuzione di questionari "in diretta" a chi stava pedalando per la strada, che tramite una rilevazione telematica online.
Cosa emerge dall'indagine? "Pedalare in Italia è ancora una corsa ad ostacoli - risponde il Prof. Scagni - e solo un ciclista su cinque ritiene che sia tutto a posto. Il resto combatte quotidianamente con difficoltà risolvibili ma che richiedono coraggio di chi amministra localmente e lungimiranza a livello nazionale per promuovere e guidare, con un progetto organico e complessivo, gli sforzi locali. Tra i problemi spiccano il pericolo per la propria incolumità, il cattivo fondo stradale e il rischio di furto".
Nonostante i problemi, però, alla bici non si rinuncia: perchè è bello e piacevole muoversi in questo modo (lo pensa più del 70%) e ne beneficia la salute (67%) ma anche perchè non si inquina (58%) e si evitano i problemi di parcheggio (46%).
L'impressione generale è che ancora una volta la legalità sia una delle parole chiave: troppe bici rubate, almeno una portata via a quasi il 60% degli intervistati e addirittura più d'una a metà di questi. Sembra proprio che vedere la propria bicicletta scomparire nelle grinfie dei ladri sia un passaggio obbligato. Ma legalità vuol dire anche quotidiano rispetto delle regole: sulle strade italiane vige la legge del più forte (e più ingombrante): e così le ciclabili si trasformano regolarmente in parcheggi abusivi.
"L'altra parola chiave che emerge dalle voci dei pedalatori italiani - prosegue il prof. Scagni - è la necessità di "fare sistema": le valutazioni sui diversi aspetti del contesto urbanistico per chi va in bicicletta premiano in modo coerente sempre le stesse aree del paese, in conseguenza di una strategia politico-amministrativa di ampio respiro. Il giudizio è che non si può fare ciclabilità "a pezzi", quando viene comodo elettoralmente o quando capita di avere qualche risorsa che avanza: o l'azione è "di sistema" o, se frammentaria e a singhiozzo, rischia di essere inutile. Alla base quindi, ci deve essere una solida cultura della qualità della vita sostenibile, non l'opportunismo politico del momento".
Ma chi è e cosa fa con la bici il ciclista italiano? " E' significativo - spiega Scagni - che l'uso della bici non conosca limiti di ceto sociale o livello culturale. Tra le professioni emergono quelle impiegatizie. Inoltre, contrariamente ai luoghi comuni legati alla bici come oggetto usato solo per andare al parco la domenica, i ciclisti italiani vanno molto al lavoro in bici (oltre il 60%), e si spostano regolarmente in città con tale mezzo per commissioni e appuntamenti (75%). Resta naturalmente importante l'escursionismo in bicicletta, alla scoperta non invasiva di ambienti naturali e tesori d'arte (praticato da due terzi degli utenti delle due ruote intervistati). E non sono certo i rigori (in Italia tutto sommato relativi) del clima invernale a frenarli: solo un quarto circa dei ciclisti "urbani" desiste dall'uso nella stagione fredda".
Secondo il presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia "la prima considerazione derivante dalla lettura dei dati, disponibili per tutti su internet, è quella che la metà degli intervistati usa la bici per andare al lavoro. Ciò da maggior forza alla campagna che stiamo conducendo sul riconoscimento giuridico dell'infortunio in itinere in bicicletta. La bici quindi appare non tanto come un mezzo per lo svago o solo per acquisti, ma un vero mezzo di trasporto casa-luogo di studio e di lavoro, alternativo ai mezzi pubblici, sempre meno disponibili, e all'auto per via dei costi. Leggendo le motivazioni degli intervistati, vi è sempre più la consapevolezza che muoversi in bici fa bene alla salute e in questo caso chi usa la bici probabilmente è più avanti di quello che pensiamo noi. Un secondo elemento è il rapporto tra ciclisti e professioni: rispetto al campione analizzato, è emerso che i maggiori utilizzatori sono proprio i giornalisti, seguiti da insegnanti e professionisti. Anche in questo caso emerge il fatto che la bici non è più un fatto per "poveri" ma viene usata maggiormente da categorie importanti nella scala sociale degli italiani. Il terzo aspetto che mi preme sottolineare è quello legato alla carenza di infrastrutture e servizi di qualità per i ciclisti nelle citta italiane. I dati confermano quanto già a nostra conoscenza: mancano i cicloposteggi dislocati dove effettivamente c'è la domanda, e sicuri per le bici, vale a dire adeguati a poter legare il mezzo per il telaio e non per le ruote. Infine bocciatura incondizionata per la condizione di pericolosità delle strade italiane che richiede diffusione di zone 30 e interventi di moderazione del traffico".
Dove si pedala bene in Italia e dove invece si soffre? Sono veri i tradizionali luoghi comuni sui presunti paradisi della bicicletta? "Nel complesso - conclude il docente di statistica che ha condotto l'indagine per la FIAB - la corsa alla ciclabilità la vince il Nord-Est: le regioni con i ciclisti più contenti sono Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna. Ma non tutto il nord sta così bene: la Lombardia è decisamente più indietro. Al centro-sud, invece, Puglia e Marche si stanno muovendo, ma la strada è ancora lunga. Tocca ancora pedalare".
Fonte: Fiab
Pedalare fa bene alla salute, e questo lo sappiamo bene. Investire in piste ciclabili, però, produce anche vantaggi economici: proprio l'Oms ha messo a punto uno strumento informatico (Heat) che serve per quantificare il risparmio prodotto da interventi di promozione della salute come questo. Se ne è parlato al Festival della Salute in corso a Pietrasanta durante l'incontro ''L'attività fisica come investimento per la promozione della salute'', condotto da Simona Arletti, assessore all'ambiente del Comune di Modena e presidente della rete città sane Oms.
Il Comune di Modena grazie a questo software ha potuto stimare i possibili risparmi e le ricadute in termini di salute pubblica grazie alla realizzazione, già iniziata, di un nuovo tratto di ciclabile in viale Moreali (circa 250 metri), che collegherà il Policlinico al centro storico, con un costo di 40 mila euro a carico dell'Amministrazione. Il funzionamento di Heat si basa su dati raccolti grazie alle due principali associazioni di promozione della mobilità ciclistica di Modena, Fiab e Udace. I volontari hanno contato il numero di ciclisti che attualmente percorre il tratto di via Moreali, una cifra che poi è stata messa a confronto con i dati di percorrenza di altre ciclabili, per stimare i potenziali utenti futuri del nuovo tratto.
Il risparmio pubblico valutato dal software ammonta a circa 400 mila euro annui in termini di costi sanitari e sociali. Tantissimi: 4 milioni di euro in 10 anni. In base alle indicazioni dell'Oms mettere più cittadini in condizione di usare la bicicletta significa incentivarli a fare movimento fisico quotidiano. Con ottime ricadute sulla salute: secondo i calcoli di Heat, con il nuovo tratto di ciclabile, a Modena il rischio di mortalità scende del 5,13%.
Con l'edizione 2012 nasce L'Eroica Travel il mezzo ideale per coniugare le caratteristiche uniche dell'Eroica con le aspettative dei suoi interpreti sia in occasione dell'evento, in programma il prossimo 7 ottobre, che tutto l'anno, grazie al Percorso Permanente.
Sarà semplicissimo entrare in contatto con i veri professionisti dell'accoglienza; basta navigare sul sito eroica.it. A portata di clic sono disponibili una serie di servizi che coprono tutte le esigenze di chi fa turismo a pedali; aziende agrituristiche selezionate, immerse nella natura, alloggi in piccoli centri, oppure ancora nel cuore di Siena. Dal sito è possibile costruire il proprio sogno a pedali in strutture con adeguati servizi di deposito per biciclette, dotazione attrezzi/officina, informazioni sui percorsi di zona, ristorazione adeguata, lavanderia, lavaggio biciclette, noleggio bici, accompagnatori e guide, angolo dell'escursionista, postazione internet, emergenza.
L'Eroica Travel è dunque il naturale collegamento del territorio con i cicloturisti amanti soprattutto di enogastronomia, bellezze naturali, vita all'aria aperta da godere in sella alla bicicletta con la garanzia assoluta della qualità dei servizi grazie alle due competenze che ne hanno favorito lo sviluppo; quella dell'Eroica, con la sua forte capacità di valutare i servizi necessari agli appassionati di ciclismo, quella del Tour Operator "Tuscany ride a bike", che con la sua organizzazione dispone di un parco bici di 400 modelli attrezzati per il turismo con borse viaggio, un pulmino "shuttle" per accompagnare i ciclisti lungo l'escursione a pedali oppure, per esempio, ad una tipica degustazione di vino presso un cantina, confezionare "pacchetti su misura" per ogni esigenza e intercettare le migliori aspettative per chi desidera vivere intensamente il territorio della Toscana e in particolare di quello della Provincia di Siena.
Con L'Eroica Travel l'Eroica si trasforma in appuntamento continuativo sul territorio tramite il Percorso Permanente e le sue Strade Bianche, veicolo di "alta qualità di vita " nel sacro rispetto dell'ambiente e delle sue straordinarie prerogative toscane.
fonte: cycling.it
Secondo l'architetto le corsie sarebbero costituite da tunnel chiusi in acciaio e vetro – un elemento importante per una città piovosa come Londra – al cui interno verrebbe creato un sistema di ricircolo dell'aria così da assicurare un vento a favore costante e permettere ai ciclisti di spostarsi ancora più velocemente. Non soltanto: i tunnel verrebbero messi in collegamento con le principali stazioni dei bus e la metropolitana londinese, per integrarsi con la rete dei trasporti pubblici e consentire di muoversi in completa autonomia sulle lunghe distanze tra un quartiere e l'altro.
In realtà il progetto non è nuovo; Martin – un tempo ciclista, ora non più per paura degli incidenti – si è ispirato alla High Line di New York, la sopraelevata per sole bici che attraversa tutta la città.
Anche a Toronto è stata lanciata un'idea simile. L'architetto Chris Hardwicke ha progettato il Velo-City un sistema di vie di comunicazione sopraelevato completamente libero da inquinamento e del tutto riparato dal traffico automobilistico, che potrebbe spingere molte più persone a fare uso della bicicletta per gli spostamenti in città, anche tenuto conto che a Toronto durante l'inverno le piste ciclabili esistenti si trasformano in spazi per accumulare la neve caduta sulle carreggiate, cosa che succede, purtroppo, anche in Italia.
A Melbourne in Australia è stata proposta la B1 Veloway, la sopraelevata per biciclette che sfrutterebbe un percorso di una linea ferroviaria attualmente esistente, scorrendole accanto in sicurezza, mentre a Minneapolis esiste la Greenway Bike Trail, una pista ciclabile di grandi dimensioni realizzata per favorire gli spostamenti in bici e la mobilità sostenibile in città. Si trova in posizione sopraelevata rispetto al traffico per gran parte del proprio tragitto. Gli stessi cittadini si stanno attivando per proteggerla e per migliorarla, organizzando eventi su due ruote, cene tra ciclisti e raccolte fondi. Il percorso verde di Minneapolis è amatissimo da coloro che si muovono sulle due ruote e che si oppongono ad un suo possibile degrado, tanto da aver dato vita alla Midtown Greenway Coalition.
Tornando al progetto della City, non tutti sono entusiasti all'idea dell'architetto ciclista. A parte le difficoltà realizzative ed i costi altissimi, ciò che lascia perplessi è la strategia nel suo insieme: anziché decongestionare il traffico cittadino incentivando la bicicletta e il trasporto pubblico, si spostano i ciclisti in uno spazio riservato. Probabilmente in questo modo si ridurranno gli incidenti, si, ma non diminuirà il traffico, non si risolverà il problema dei parcheggi, dell'inquinamento, non si imparerà la condivisione della strada, e le automobili andranno ancora più veloci sicure che le biciclette sono state tutte spedite nei cieli di Londra.
Fonti: amicoinviaggio.it; casaeclima.com
La città emiliana è stata scelta quale sede dell'iniziativa, in quanto la più ciclabile d'Italia (metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti) e per le attività di educazione e promozione dell'uso della bicicletta e della mobilità sostenibile in generale, come confermato da alcuni anni da diversi studi, fra cui il rapporto sull'Ecosistema urbano di Legambiente. Reggio Emilia è dotata ad oggi 180,7 chilometri di piste ciclabili (1,053 chilometri pro capite); l'utilizzo della bicicletta supera il 20% del totale della mobilità urbana; il 60% dei trasporti casa-scuola su bici, su mezzi pubblici, a piedi e con il car pooling.
I temi ritenuti centrali saranno affrontati da cinque gruppi tematici coordinati da un responsabile:
1) proposte di modifiche Codice della strada e altre norme correlate;
2) Moderazione del traffico, Zone 30 e sicurezza;
3) Allocazione risorse e Ufficio nazionale;
4) Formazione, informazione, comunicazione, educazione;
5) Rete ciclabile nazionale e reti locali.
Il calendario dei lavori prevede una plenaria introduttiva agli SG (la mattina del 5 ottobre), il lavoro dei cinque gruppi tematici (il pomeriggio del 5 ottobre e la mattina del 6). Il pomeriggio del 6 gli SG si concludono con un primo confronto sulle proposte emerse dai cinque gruppi tematici con rappresentanti istituzionali.
Compito dei cinque gruppi tematici sarà quello di proporre un documento sintetico di soluzioni per la mobilità urbana articolate in base ai diversi interlocutori (Stato, Enti Locali, Aziende...) e soprattutto divise in base alla diversa scansione temporale: azioni da realizzare subito, azioni da realizzare nel medio periodo e azioni da realizzare nel lungo periodo.
Il 7 ottobre si chiuderanno gli Stati Generali con un'iniziativa di piazza.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito del Comune di Reggio Emilia.
Fonti: Fiab, Comune di Reggio Emilia.
Con #salvaciclisti altre sette nomination: Mattia Donadel, leader del Comitato ambiente e territorio che combatte contro le "grandi opere inutili" del Veneto; Marco Benedetti, che ha brevettato e produce pannolini compostabili; Leonardo Dapporto, protagonista della nascita del Santuario delle farfalle all'Isola d'Elba; Gaetano Capizzi, che ha creato Cinemambiente di Torino; Claudia Cusimano, l'11enne palermitana che sensibilizza gli adulti al rispetto dell'ambiente; Linda Guarino, l'insegnante che ha salvato la scuola dell'Isola di Favignana con il progetto "Scuola 2.0"; Vincenzo Ramasco, che aveva avvertito del rischio alluvione alle Cinque Terre e poi è stato protagonista dei soccorsi.
E' previsto il voto via mail, le preferenze devono essere indirizzate all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Fonte: La Nuova Ecologia
Tra queste, il traghetto sul Po di Villafranca, testimonianza della fitta relazione tra i comuni di Moretta e Villafranca quando il ponte ancora non era stato costruito.
Inoltre, nel pomeriggio sarà possibile visitare il Museo della Menta di Pancalieri, per scoprire i segreti della coltivazione delle erbe officinali, da secoli praticata nel piccolo comune.
Grazie a queste caratteristiche l'escursione è stata inserita nelle Giornate Europee del Patrimonio, che hanno come obiettivo la sensibilizzazione verso la ricchezza e la diversità delle varie tradizioni locali.
L'escursione è aperta a grandi e piccini, con possibilità di affittare la bici per chi ne fosse sprovvisto. E' obbligatorio l'uso del casco, che sarà fornito, per chi non ce l'ha, direttamente alla partenza.
La partecipazione è gratuita ma è obbligatorio prenotarsi presso l'ufficio didattica del Parco: tel 0175/46505 e mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro venerdì 28 settembre.
Questo il programma della giornata.
Il percorso ha una lunghezza di circa 30 km, tutto pianeggiante e percorre prevalentemente strade sterrate o secondarie e qualche pista ciclabile.
ore 9: ritrovo a Faule presso il Centro Didattico del Parco
ore 9,30: partenza in direzione della Cava Fontane
ore 10,30: prosecuzione verso Moretta e visita del Santuario
ore 12: arrivo a Villafranca, sosta per pranzo (al sacco) attraversamento del Po sul traghetto e breve visita al centro storico
ore 14,00: partenza da Villafranca in direzione Pancalieri
ore 15,30: arrivo a Pancalieri e visita del Museo della Menta
ore 16,30: partenza da Pancalieri
Arrivo previsto a Faule verso le 17,00.
Purtroppo la fuga dei cervelli dall'Italia non si ferma. "Sul blog racconteremo le tappe della nostra pedalata di 10 giorni, e tenteremo anche di avviare un discorso pubblico legato al tema della precarietà e dell'andarsi a cercare un'opportunità fuori dall'Italia", hanno raccontato i ragazzi, che hanno un sogno: lanciarsi nel settore della mobilità sostenibile.
La coppia è partita l'11 settembre, un viaggio di 10 giorni da Bologna ad Avignone: previste otto tappe e tre giorni di riposo in mezzo. "La premessa sulla precarietà e la situazione dell'Italia l'abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni, quindi possiamo saltarla a piè pari", scrivono sul web. A "Il Fatto Quotidiano" si sono raccontati: "Il lavoro in Italia è faticoso e frustrante – spiega Roberto, 34 anni e una partita Iva aperta nel 2008. Per riuscire a portarsi a casa un po' di lavoro c'è da faticare molto e spesso si rimane con davvero poco in mano. Mi è capitato di inseguire i clienti per farmi pagare. E' vero, in certi momenti si riesce a mettere assieme più collaborazioni, ma è difficile pensare a una vita del genere in una prospettiva stabile e di crescita".
Così è partita l'idea del viaggio in bici e di raccontarlo sul loro blog www.emigriamoinbicicletta.wordpress.com. "[...] racconteremo le tappe della nostra pedalata di 10 giorni, e tenteremo anche di avviare un discorso pubblico legato al tema della precarietà e dell'andarsi a cercare un'opportunità fuori dall'Italia [...]. Diciamo che qualcosa di meccanica ne capisco e le mani aggiustando bici me le sono già sporcate, poi stiamo pensando a un progetto imprenditoriale che riguarderà servizi di interscambio per ciclisti urbani. In Italia, diciamocelo, le possibilità di avviare qualcosa del genere sono davvero poche".
Da parte nostra un grande in bocca al lupo.
Fonte: ilfattoquotidiano
Dal lago al mare, dall'ambiente lacustre e morenico fino alla maestosità del Delta del Po e alle ampie spiagge dei Lidi di Comacchio, un itinerario di 240 chilometri che, seguendo il tracciato dei fiumi e le strade arginali spesso ad uso esclusivo dei cicloturisti, permette di assaporare lentamente luoghi suggestivi, siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO come Mantova, Sabbioneta, Ferrara, il territorio delle Delizie Estensi e del Delta del Po, città e paesaggi di grande valore storico, culturale ed ambientale.
Per conoscere i dettagli dell'itinerario, si può richiedere gratuitamente il folder con la mappa dettagliata del percorso tra Mantova e Ferrara, corredata di info utili, scrivendo una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure si può scaricarlo da qui.
La pubblicazione, realizzata in collaborazione con FIAB, valorizza un percorso inserito nel progetto di rete nazionale Bicitalia ed europea Eurovelo.
La Provincia di Ferrara ha già cominciato ad apporre la relativa segnaletica, come si può vedere dalla foto di esempio.
Domenica 23 settembre 2012 la FIAB organizza una manifestazione per inaugurare ufficialmente il percorso (a cui hanno aderito le associazioni di Bologna, Ferrara, Verona, Padova, Rovigo, Mestre, Lodi e Mantova, forse Cremona).
Due partenze: da Mantova alle 9.00 da Palazzo Te e da Ferrara alle 9.30 alla stazione ferroviaria.
Sosta pranzo e incontro con autorità in località Pieve di Coriano, quasi a metà strada.
Per info sulla manifestazione: Antonio Dalla Venezia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Rossana Zirini di Ferrara Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fonte: fiab-onlus.it
La parte del leone la fa l'Emilia-Romagna che piazza ben tre città in questa top five. Il primo posto è occupato saldamente da Ferrara definita "città delle biciclette" (come recita il cartello di entrata in città) (http://www.cittainbici.it/notizie/457-lvi-spiego-qual-e-la-citta-ideale-per-girare-sempre-in-bicir-di-daniele-romano.html). La cittadina ferrarese vanta una secolare cultura a due ruote da ricondurre principalmente alla presenza di una delle più antiche università d'Europa fondata nel 1391. Un gradino sotto troviamo Parma che con il Teatro Regio mobilità migliaia di cittadini in bicicletta per ammirare le numerose rappresentazioni operistiche, concerti e balletti che si susseguono durante l'arco dell'anno.
Chiude il podio Verona che conquista posizioni nelle città bike-friendly grazie al nuovo servizio Verona-bike, inaugurato il 30 marzo 2012, ha sortito ottimi riscontri tra gli utenti della provincia veneta: nei soli mesi di marzo-luglio 2012, sono stati registrati 26.415 utilizzi mensili, 1.767 abbonamenti annuali e 656 abbonamenti occasionali (http://portale.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=34993).
In forte ascesa la Versilia e in particolare Forte dei Marmi che occupa la quarta posizione. La località marina in Provincia di Lucca rappresenta un eccellente luogo mondano di villeggiatura per gli amanti della bici che possono pedalare lungo la splendida passeggiata che costeggia le spiagge amate da numerosi vip. Infine, tra le cinque città più bici-dipendenti, c'è un altro comune in riva al mare: Rimini. Il capoluogo della riviera romagnola è da sempre un punto di riferimento per i turisti stranieri ma con gli anni si è affermato anche come meta preferita dalle famiglie che, per trascorrere giorni in completo relax lontano dalla vita caotica delle metropoli, preferiscono spostarsi in bicicletta.
E' quanto emerge da una analisi di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) realizzata in occasione dell'Esposizione Internazionale del Ciclo – EICA 2012, che sabato 15 settembre aprirà le strade ai fan delle due ruote proprio a Verona, inaugurando la domenica ecologica della città (chiusa al traffico per l'intera giornata) portando avanti una cascata di appuntamenti in promozione della bicicletta fino a lunedì 17 settembre.
La riscoperta della passione degli italiani per le due ruote ha messo in evidenza anche un altro fenomeno, ovvero, quello del latin lover in bicicletta che conquista pedalando sempre più cuori. Le ragioni del successo in amore in sella ad una bici risiederebbero nel fatto che è un mezzo maneggevole che permette di raggiungere luoghi romantici e preclusi al traffico, poi perché spostarsi in bicicletta è considerato di moda e "trendy". Inoltre le due ruote attribuirebbero un fascino alternativo e anticonformista, al quale aggiungere la maggiore facilità che si potrebbe avere nell'affiancarsi alle ragazze/i o iniziare una conversazione, magari in attesa che scatti il verde al semaforo. Tra i motivi che rendono la bicicletta uno dei veicoli più adatti a far scoccare il colpo di fulmine c'è il fatto che passeggiare in bici mette in risalto il fisico e i muscoli.
Passeggiare all'area aperta, visitare i centri storici delle città e rilassarsi sotto al sole, tutto rigorosamente su due ruote, non è soltanto un'abitudine che si sta diffondendo tra i "comuni mortali" ma anche tra i personaggi famosi dello star system internazionale. Dopo la beach cruiser rosa anni '50 di Katy Perry e la bicicletta Chanel da 12.000 dollari di Jennifer Aniston (http://www.bild.de/lifestyle/mode-beauty/hollywood/katy-perry-jennifer-lopez-8672722.bild.html), nella Top Five dei VIP bike-addicted che hanno fatto strada non mancano i patiti dell'ecologico, né gli sportivi e i salutisti. Tra gli altri, hanno segnato l'estate Pippa Middleton e Jessica Alba, che durante la settima della moda di Parigi non hanno esitato ad approfittare di Velib, servizio di bike-sharing della capitale francese (http://www.huffingtonpost.com/2012/08/27/pippa-middleton-makeup-tan-hair-photos-pictures_n_1834168.html) e Madonna, avvistata sulle due ruote al centro di Firenze, in completo sport Adidas a scaricare la tensione prima di salire sul palco nella tappa toscana del MDNA Tour (http://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-2160336/Madonna-keeps-covered-signature-tracksuits-enjoys-cycling-tour-Florence.html).
E mentre il fenomeno raggiunge l'Italia come un vero e proprio contro-costume sempre più diffusi i veicoli a due ruote e sempre più diffuse le piste ciclabili, soprattutto al Nord. Le recenti statistiche, pubblicate il 3 luglio 2012, riportano che l'andamento può essere ricondotto da un lato ai livelli di congestione raggiunti dal sistema di mobilità urbana, soprattutto nei comuni di maggiori dimensione e alla limitata disponibilità di parcheggi, dall'altro all'aumento del prezzo del carburante. Infatti, se il 2009 aveva già risposto all'aumento di domanda di trasporto pubblico con un +6,1% di densità di piste ciclabili in Italia, si è fatto di meglio nel 2010, anno in cui è stato registrato un ulteriore aumento percentuale dello stesso dato dell'11,1% (http://www.istat.it/it/archivio/65969) – per un totale di ben +17,2% in due anni.
Insomma gli italiani amano sempre di più pedalare.
Fonte: Ris Press - Roma