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Secondo l'architetto le corsie sarebbero costituite da tunnel chiusi in acciaio e vetro – un elemento importante per una città piovosa come Londra – al cui interno verrebbe creato un sistema di ricircolo dell'aria così da assicurare un vento a favore costante e permettere ai ciclisti di spostarsi ancora più velocemente. Non soltanto: i tunnel verrebbero messi in collegamento con le principali stazioni dei bus e la metropolitana londinese, per integrarsi con la rete dei trasporti pubblici e consentire di muoversi in completa autonomia sulle lunghe distanze tra un quartiere e l'altro.
In realtà il progetto non è nuovo; Martin – un tempo ciclista, ora non più per paura degli incidenti – si è ispirato alla High Line di New York, la sopraelevata per sole bici che attraversa tutta la città.
Anche a Toronto è stata lanciata un'idea simile. L'architetto Chris Hardwicke ha progettato il Velo-City un sistema di vie di comunicazione sopraelevato completamente libero da inquinamento e del tutto riparato dal traffico automobilistico, che potrebbe spingere molte più persone a fare uso della bicicletta per gli spostamenti in città, anche tenuto conto che a Toronto durante l'inverno le piste ciclabili esistenti si trasformano in spazi per accumulare la neve caduta sulle carreggiate, cosa che succede, purtroppo, anche in Italia.
A Melbourne in Australia è stata proposta la B1 Veloway, la sopraelevata per biciclette che sfrutterebbe un percorso di una linea ferroviaria attualmente esistente, scorrendole accanto in sicurezza, mentre a Minneapolis esiste la Greenway Bike Trail, una pista ciclabile di grandi dimensioni realizzata per favorire gli spostamenti in bici e la mobilità sostenibile in città. Si trova in posizione sopraelevata rispetto al traffico per gran parte del proprio tragitto. Gli stessi cittadini si stanno attivando per proteggerla e per migliorarla, organizzando eventi su due ruote, cene tra ciclisti e raccolte fondi. Il percorso verde di Minneapolis è amatissimo da coloro che si muovono sulle due ruote e che si oppongono ad un suo possibile degrado, tanto da aver dato vita alla Midtown Greenway Coalition.
Tornando al progetto della City, non tutti sono entusiasti all'idea dell'architetto ciclista. A parte le difficoltà realizzative ed i costi altissimi, ciò che lascia perplessi è la strategia nel suo insieme: anziché decongestionare il traffico cittadino incentivando la bicicletta e il trasporto pubblico, si spostano i ciclisti in uno spazio riservato. Probabilmente in questo modo si ridurranno gli incidenti, si, ma non diminuirà il traffico, non si risolverà il problema dei parcheggi, dell'inquinamento, non si imparerà la condivisione della strada, e le automobili andranno ancora più veloci sicure che le biciclette sono state tutte spedite nei cieli di Londra.
Fonti: amicoinviaggio.it; casaeclima.com