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Lunedì, 22 Aprile 2013 11:15

CicloTorinofficina Stella

Ciclo Torino, vendita e riparazione biciclette, accessori

V. F.lli Calandra 16 - 10123 Torino (TO)

tel: 011 882662

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La crisi picchia duro sul settore auto. Ne beneficia l’ambiente: crescono le vendite di bici e diminuiscono le emissioni di CO2 e i costi di benzina e assicurazioni. 

Gli ultimi anni, quella della crisi, sono stati difficili per il settore delle quattro ruote. Gli automobilisti impoveriti hanno comprato sempre meno vetture, ma hanno dovuto fronteggiare rincari in tutti i campi, dalla benzina all'assicurazione auto. Su queste basi, sorprende ma non troppo il Rapporto Annuale di Legambiente "Ambiente Italia 2013", che rivela il sorpasso nelle vendite delle bici ai danni delle auto nel 2011. Arrivare sul posto di lavoro in bicicletta non rappresenta oramai solo un modo per distinguersi, ma anche una necessità dettata dai livelli di traffico e, per fortuna, dall'aumento specie nelle grandi città delle piste ciclabili. L'energia risparmiata rinunciando all'auto si traduce anche in un abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, ed in un comportamento sostenibile per contrastare il caro-auto. In Italia, secondo Legambiente, è in corso una vera e propria demotorizzazione: nel 2000 c'erano tra le 42 e le 43 nuove auto immatricolate ogni mille abitanti, mentre nel 2011 si è scesi a circa 29 ogni mille abitanti. Il fenomeno è sicuramente dettato dalla crisi, ma anche da una nuova coscienza ambientale che sta affermandosi in Italia, soprattutto nelle grandi città dove è facile trovare alternative all'auto. In ogni caso c'è ancora molto da fare per la mobilità sostenibile se si considera che, nonostante le vendite di bici superiori alle auto nel 2011, l'uso delle due ruote rimane ancora ben sotto la media dell'Unione Europea. L'Italia è ancora il Paese con il più tasso elevato di percorrenze su quattro ruote, alimentato dalla presenza di 60 auto per ogni cento abitanti rispetto ad una media Ue pari a 47. 

Fonte: alternativasostenibile.it

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In primavera si potrebbe provare a lasciare in garage l’auto e affidarsi ai muscoli, anche nel caso non siano troppo allenati, delle nostre gambe, che con l’aiutino del motore elettrico non devono temere i chilometri fatti di pavé e saliscendi del classico tragitto casa-lavoro/scuola/università o supermercato. 

Pedelec o bipa
Insomma, la bici a pedalata assistita (detta anche pedelec o bipa) ci stuzzica: una bicicletta equipaggiata con un motore elettrico a batteria che sostiene (e non sostituisce) l’azione propulsiva delle gambe mentre pedaliamo, rendendoci la fatica meno dura. Un po’ come avere il vento sempre a favore. Il motore interviene solo ed esclusivamente quando si pedala grazie a un sistema di sensori, il cosiddetto P.A.S. (Pedal Assist System), la cui presenza è necessaria per rendere legale la bici elettrica. E già, perché se il motore si potesse azionare indipendentemente dalla pedalata (tanto da decidere di usare “solo” il motore elettrico) a rigor di legge si dovrebbe parlare, non più di “pedelec”, ma di bici elettrica, un mezzo che in Italia come nel resto dell’Unione europea è equiparato ai ciclomotori e come tale richiede l’omologazione e l’immatricolazione, il pagamento del bollo e dell’assicurazione e, per chi guida, l’obbligo di indossare il casco e di possedere il “patentino”. Insomma, tutta un’altra storia.

I criteri di scelta
Ma come si fa a scegliere bene una pedelec nel mare magnum delle offerte del mercato? Il budget a disposizione è certamente determinante, dato che si trovano bici a pedalata assistita di ogni prezzo. Ma la prima scriminante è proprio questa: un prezzo troppo basso, sotto i 600 euro, spesso nasconde un prodotto di scarsa qualità e dunque pericoloso (ricordiamoci che raggiungono la velocità di 25 km/h). Spendere poco per una pedelec e poi vederla cadere a pezzi, con tutti i rischi per la nostra e l’altrui incolumità, non è il massimo. Di solito, telaio, plastiche e sistema batteria/motore di buona qualità si trovano in bici dai 1.000 euro in su. Anche il peso conta: in caso di batteria scarica o guasto al motore ci toccherà pedalare e un telaio in alluminio è garanzia di leggerezza. La batteria, poi, è il “cuore” della pedelec: quelle al piombo stridono con il concetto di eco-mobilità e sono piuttosto pesanti. Meglio scegliere quelle al litio, specie di ultima generazione, anche se più care. Durata, modalità e tempi di ricarica (a una normale presa di corrente) variano da modello a modello, ma il concetto è sempre lo stesso: le soluzioni più avanzate costano di più ma assicurano migliori prestazioni e tempi di ricarica ridotti (3 ore). Occhio anche alla garanzia: deve essere di 2 anni su tutta la bicicletta. Ed è bene verificare che vi sia un’efficiente rete di assistenza del negoziante e del distributore nazionale. L’uso che pensiamo di farne è argomento decisivo: percorsi urbani e gite fuori porta (anche impegnative), tragitti lunghi e quotidiani e tragitti brevi e sporadici richiedono mezzi e caratteristiche diversi, computer di bordo con poche e semplici funzioni o altri più complessi, con differenze di prezzo notevoli: una mountain bike biammortizzata può costare anche 4.000 euro. 

Ma attenzione che sia a norma di legge
Per la direttiva europea 2002/24/CE, recepita in Italia con decreto 31 gennaio 2003 del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la bicicletta a pedalata assistita, dotata di motore elettrico ausiliario, deve avere queste caratteristiche:
potenza nominale massima continua del motore elettrico: 0,25 kW;
alimentazione del motore progressivamente ridotta e quindi interrotta al raggiungimento dei 25 km/h: la bici a pedalata assistita può dunque superare questa velocità solo con la forza delle gambe;
alimentazione del motore interrotta prima dei 25 km/h se si smette di pedalare. In pratica, il funzionamento del motore deve essere sempre subordinato alla pedalata. 

Garanzia e affidabilità: il rebus delle low cost
“Il nostro mercato è invaso al 90% da prodotti cinesi acquistabili facilmente su internet, ma privi di documentazione o con certificati falsi. Il prezzo è basso, ma è un rischio acquistarli. Non c’è garanzia o assistenza in caso di rottura”. Marco Buscemi, responsabile commerciale della Aspes, storico marchio acquisito dalla Menzaghi Motors nel 2008, che a breve presenterà la nuova gamma di pedelec di ultima generazione, non nasconde quanto sia difficile orientarsi oggi in un acquisto del genere. Possibile che non vi sia alcun controllo? “Oggi, per essere commercializzate in Europa, le bic provenienti dalla Cina devono ottenere una certificazione di conformità con le norme Ue da un ente esclusivamente europeo. Prima invece arrivavano sul mercato con certificazioni rilasciate da enti cinesi non riconosciuti in Europa”. Certo, la facilità di acquisto sul web non semplifica le cose. Ma tra tutto quello che arriva dalla Cina, materiali di alta qualità e più modesti, occorre saper scegliere e, per stare alle regole, acquistare solo prodotti certificati da enti europei e con garanzia di 2 anni. 

Fonte: regione.emilia-romagna.it

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Fiesole va incontro alla primavera pedalando. In attesa dei Mondiali e per scoprire il territorio con le due ruote ecco che in piazza Mino arriva il primo punto di noleggio biciclette. Dal 13 aprile FiesoleBike di Giovanni Crescioli con la collaborazione del Comune apre il corner dedicato al noleggio delle bici, che organizzerà anche escursioni nel territorio che saranno condotte da un’esperta guida ambientale escursionistica (figura professionale riconosciuta dalla Regione Toscana).

Con la formula del noleggio ci saranno esperti a guidare i cittadini

Il punto fiesolano sarà appoggiato ad un altro corner fiorentino, così sarà possibile salire in bus e scendere in bicicletta, senza perdersi il panorama e lasciare qui la bicicletta (esclusa la domenica. Costo maggiorato di 5 euro sul noleggio giornaliero). Il punto noleggio sarà aperto fino al 31 ottobre tutti i giorni mattina e pomeriggio e varierà l’orario a seconda della stagione. Ad aprile l’apertura è fissata nelle fasce 9 – 12 e 16 – 18, ma sarà possibile concordare orari specifici direttamente coi gestori del punto, così come fissare il noleggio anche su appuntamento. Il noleggio di una bici - completa di tutti gli accessori compreso casco, luci e strumenti per la sicurezza – avrà il costo di 20 euro al giorno e verrà accompagnato dalla consegna di una mappa del territorio con possibili percorsi lungo i quali avventurarsi; itinerari autoguidati sono consultabili anche direttamente dal proprio smartphone. Per chi desidera andare alla scoperta del territorio insieme alla guida ambientale sarà possibile visitare, con preventivo accordo, anche alcune delle fattorie presenti a Fiesole e degustare i prodotti tipici, oltre che andare alla scoperta di strade secondarie o pedalare tranquillamente lungo l’Arno sulla pista ciclabile che dal Girone arriva fino a Firenze. Un’occasione per conoscere il territorio immerso nella natura, alla ricerca di un tesoro che è lo stesso paesaggio che ci circonda. 

Per maggiori informazioni o prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Cell. 345.3350926
www.fiesolebike.it.

Fonte: gonews.it

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Venerdì, 12 Aprile 2013 11:02

"Fix your bike": nuovo look per bici vecchie

L’innovazione recupera il passato. Basta una pellicola e la bicicletta prende nuova vita. 

Colori psichedelici e forme geometriche, motivi militari o fantasie a pois: attraverso degli stickers è possibile così recuperare e rimodernare lo storico mezzo di trasporto su due ruote, che accompagna i cittadini “green” e non solo nella loro quotidianità.
È anche questo il Fuorisalone 2013: innovare, sapendo recuperare il vecchio. Si tratta di un rivestimento adesivo, presentato un anno fa e sviluppato nell’edizione di quest’anno, da Danilo Leonardi di Studio Tagmi, che permette di personalizzare la propria bici in base alla tendenza del momento, regalandole addirittura una “seconda pelle” protettiva. Il gusto estetico si coniuga infatti con l’esigenza di proteggere il telaio metallico dalla ruggine e dagli agenti atmosferici: i film adesivi che compongono il kit Fix Your Bike sono antiabrasivi e impermeabili. Inoltre il rivestimento è atossico: così per dare un nuovo look al mezzo a due ruote non occorrerà utilizzare la vernice, ma basterà un comune taglierino per modellare la pellicola.
Già presentate in precise dimensioni adattabili alle varie parti dell’intelaiatura, le strisce si applicano facilmente e non creano bolle, “easy apply” come dicono gli addetti.
Fix Your Bike permette così di proteggere, abbellire, recuperare e riconoscere la propria bici nella community dei riders. 

Fonte: Claudia Vanni de ilgiornale.it

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Giovedì, 11 Aprile 2013 10:40

1 Bici 1000 speranze

Mauro Talini, il ciclista insulino-dipendente che corre in solitaria dal 1 gennaio 2013 per sostenere i progetti dell’Associazione Internazionale Padre Kolbe Onlus, ha già percorso circa 11000 km in tre mesi ed ha concluso la sua pedalata attraverso il sud America, percorrendo Argentina, Cile, Perù, Ecuador e Colombia. 

Mauro Talini, il ciclista insulino-dipendente che corre in solitaria dal 1 gennaio 2013 per sostenere i progetti dell’Associazione Internazionale Padre Kolbe Onlus, ha già percorso circa 11000 km in tre mesi ed ha concluso la sua pedalata attraverso il sud America, percorrendo Argentina, Cile, Perù, Ecuador e Colombia. Dopo aver raggiunto Panama con un volo aereo, Mauro si rimetterà in viaggio con la sua bicicletta per arrivare all’ultima meta, l’Alaska. In questi tre mesi non è stato tutto facile per il ciclista della solidarietà: pedalare ogni giorno in solitaria, con il caldo o con la pioggia, sullo sterrato o in forte pendenza, con continui saliscendi e anche ad altitudini di 2800 metri, dovendo cercare ogni sera una stanza per dormire o uno spazio in cui piantare la tenda, in paesi stranieri in cui parlano un’altra lingua. Ma non è stato nemmeno tutto difficile: le popolazioni sud americane, nonostante la povertà, sono sempre molto accoglienti e curiose, danno indicazioni, offrono alloggio, cibo, addirittura copertoni per la bici, fanno dei tratti di strada con Mauro o semplicemente si confrontano con lui sulla povertà e sul diabete. Pedalare attraverso le Americhe e vedere paesaggi meravigliosi è di per sé straordinario. Inoltre farlo per sensibilizzare le persone sul diabete, sostenere le Missioni di AIPK Onlus nel segno delle “3S” sport, salute e solidarietà, ha dato a Mauro carica e motivazioni sempre maggiori, e nei momenti di fatica Mauro non è mai da solo, c’è sempre la sua fede che lo accompagna e lo sostiene. Durante il primo tratto del suo viaggio attraverso cinque stati Mauro è stato accolto dalla Viceconsole in Cile Anna Rita Apollonio, dall’Ambasciatore Italiano in Ecuador Gianni Piccato e dalla Console Enza Bosetti, insieme al diabetologo di Quito Dott. Pasquel. Mentre Mauro Talini continua la sua splendida avventura per dimostrare al mondo che il diabete non è un limite, l’Associazione Internazionale Padre Kolbe Onlus dall’Italia, insieme a tutti i volontari e agli innumerevoli sostenitori ha realizzato una campagna di raccolta fondi a favore del Centro Sociale La Città della Speranza a Riacho Grande, San Paolo in Brasile. Il progetto da realizzare riguarda un corso per l’alfabetizzazione all’informatica che permetterà a 180 bambini del Centro di imparare ad utilizzare il computer sia per lo studio sia per una potenziale ricerca di lavoro. Chi vuole contribuire può trovare le informazioni necessarie all’indirizzo www.unabicimillesperanze2013.org. o tramite l’Associazione Internazionale Padre Kolbe A.I.P.K. Onlus Viale Giovanni XIII, 19 40037 Borgonuovo di Sasso Marconi(BO). 

Fonte: Marco Tosatti de lastampa.it
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Lunedì, 08 Aprile 2013 12:41

E le bici gialle fanno il boom di prelievi

La domenica a piedi, finalmente in coincidenza con una giornata di sole primaverile, ha fatto schizzare all'insù i prelievi delle bici gialle del Comune: gli stralli di Bikemi a Milano sono stati presi d'assalto fin da metà mattina, ed è sovente accaduto che gli utenti dovessero vagare da un punto di distribuzione all'altro alla ricerca di un velocipede disponibile. 

Le statistiche fornite in serata da Clear Channel, gestore del servizio, parlano di ben seimila prelievi di bici nella giornata: oltre il doppio degli utilizzi che si registrano di consueto in una giornata festiva, che sono intorno ai 2.500. Di fatto il servizio ha raggiunto i picchi che si registrano normalmente nei giorni feriali, quando le bici municipali vengono usate abitualmente per gli spostamenti lavorativi. Ma se per gli spostamenti casa-ufficio l'utilizzo medio di Bikemi è in genere inferiore ai dieci minuti, ieri le bici sono state impiegate per andare a zonzo, spesso sfruttando fino in fondo la mezz'ora di tempo limite che la tessera concede. 
Dalle 176 rastrelliere di Bikemi attualmente operative sono state così prelevate almeno due volte a testa tutte le 3.100 biciclette disponibili. Oltretutto per la giornata di ieri era possibile provare il servizio a costo zero: ai neofiti e ai turisti che hanno sottoscritto l'abbonamento giornaliero, l'importo verrà riaccreditato prossimamente sulla carta di credito. 

Fonte: ilgiornale.it

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"Tutti in campo per continuare a migliorare il servizio di pulizia urbana nella nostra città".

È partito in questi giorni il servizio di pulizia straordinaria nelle aree circostanti i cassonetti dei rifiuti che vede, su input dell’Amministrazione comunale, la “Latina Ambiente” mettere in campo 15 ragazzi suddivisi per 4 cooperative sociali del capoluogo, al fine di ripulire giornalmente le aree di conferimento rifiuti nella città. I ragazzi, una parte dei quali appartenenti alle categorie svantaggiate, sono coordinati e suddivisi in squadre dotate di bici elettriche adeguatamente attrezzate con scope e raccoglitori e due porter: hanno il compito di ripulire circa 700 aree di conferimento sparse per la città così da rendere ancora più igienico e decoroso lo spazio antistante i cassonetti dei rifiuti.
E’ un servizio importante, perché tende ad eliminare il degrado legato al meccanismo di conferimento ereditato dalla vecchia gestione, e vale a dire il posizionamento in strada dei sacchetti da parte dei cittadini, modalità che solo in parte si è riusciti a correggere – afferma il vice sindaco e assessore all’ambiente Fabrizio Cirilli - Ma è anche e soprattutto un segnale forte di inserimento socio lavorativo legato alla gestione dei servizi pubblici, che ci riporta gradatamente al sentirci cittadini di una città solidale e sensibile all’ambiente. Da questo punto di vista, il Comune di Latina è un modello, è tra i primi Comuni nel Lazio per quanto riguarda il coinvolgimento delle persone svantaggiate attraverso la cooperazione sociale”.
L’iniziativa avviata dall’assessorato all’ambiente ha una doppia valenza – afferma il sindaco Giovanni Di Giorgi – Da un lato si lavora per migliorare il servizio di raccolta di rifiuti, garantendo maggiore igiene attorno alle aree individuate, dall’altro si tende a incentivare una cultura, un senso civico che è sempre necessario per consentire ai servizi pubblici di poter essere erogati nel migliore dei modi ai cittadini”. 

Fonte: ilfaroonline.it

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Bicicletta, ecco un mezzo di trasporto dai numerosi vantaggi, non soltanto dal punto di vista ambientale. Se preferire la bici all'auto contribuisce a ridurre le emissioni inquinanti nelle nostre città, le pedalate quotidiane di andata e ritorno per recarsi al lavoro rappresentano un vero e proprio toccasana per la salute. 

Compiere movimento ed esercizio fisico con regolarità rappresenta un fondamentale pilastro per il nostro benessere. Secondo uno studio recente, risulta per noi più semplice ampliare il tempo dedicato al movimento nelle nostre giornate scegliendo un mezzo di trasporto dinamico per i nostri spostamenti, piuttosto che decidendo di iscriverci in palestra. A trarne vantaggio sono soprattutto i pendolari della bici, vale a dire coloro che ogni giorno pedalano per recarsi sul luogo di lavoro e lungo il tragitto di ritorno verso la loro abitazione, una volta conclusi gli impegni della giornata. Scegliere la bici come mezzo di trasporto principale aiuta a mantenersi in forma ed in salute e non presenta alcun costo economico aggiuntivo nel bilancio famigliare, al di là dell'eventuale acquisto del mezzo di trasporto. Secondo Takemi Sugiyama, esperto australiano alla guida di uno studio condotto di recente riguardo agli spostamenti sulle due ruote più ecologiche, scegliere la bici come mezzo di trasporto quotidiano rappresenta un vero e proprio esercizio vantaggioso per il nostro corpo, anche per coloro che compiono altre attività fisiche durante la settimana.
Lo studio in questione, pubblicato tra le pagine dell'American Journal of Preventive Medicine, si è svolto per una durata di quattro anni ed ha riguardato 822 persone adulte, evidenziando come coloro che si recavano regolarmente al lavoro in auto accumulassero peso in maniera maggiore rispetto a coloro che si dirigevano al lavoro in bicicletta o a piedi, sebbene svolgessero esercizio fisico regolare. Decidendo di optare per la bicicletta per recarsi al lavoro, o per raggiungere altri luoghi in cui ci si rechi ogni giorno o di frequente durante la settimana, sostituendo le due ruote più ecologiche all'auto, le opportunità di dedicarsi al movimento si incrementano naturalmente, a beneficio di tutto il corpo. Se dunque non si dispone di tempo a sufficienza per praticare regolarmente uno sport o un'attività fisica, muoversi in bici è l'alternativa migliore per mantenere il proprio corpo agile e forte più a lungo. 

Fonte: greenme.it

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Mercoledì, 27 Marzo 2013 14:59

EUROPA. CAPITALI A TUTTA BICI

Da Parigi a Vienna, da Amsterdam a Linz, guida alle grandi (e medie) città europee a misura di esplorazione a due ruote. Anche grazie a formule di noleggio sempre più sofisticate. 

«La vita è come andare in bicicletta. Per mantenere l'equilibrio devi muoverti». Lo diceva Albert Einstein in una lettera al figlio Eduard, nel 1930. Noi potremmo aggiungere che per dare anche più equilibrio ad una vacanza, vale la pena andare su due ruote. In punta di pedale si arriva veramente ovunque e si scoprono le città in maniera ravvicinata. Ecco le nostre mete in Europa dove questo economico mezzo di trasporto è non solo protagonista ma anche molto amato, tanto che ci sono persino hotel a misura di "turista-ciclista". 

Parigi
Nella Ville Lumière tutto è all'insegna della ecologia e dei ritmi lenti e si moltiplicano le piste ciclabili: 371 chilometri (è in progetto di aumentare il numero fino a 600 chilometri entro fine anno). Utilizzare questo servizio è semplicissimo dato che ci sono molte stazioni per il noleggio sparse per la città ed è possibile acquistare ticket giornalieri o abbonamenti. Inoltre, durante i weekend, alcuni quartieri come Montmartre, il canale Saint-Martin e le vie lungo la Senna, solitamente riservati al transito di veicoli a motore, si trasformano in vie per altri mezzi di trasporto (non solo la bici, ma anche skateboard e roller). Ogni venerdì sera dall'Hôtel de Ville parte un originale tour gratuito per le strade illuminate. Si replica ogni terza domenica di ogni mese alle 10.30. Tutti gli altri giorni le guide di Paris à Vélo c'est sympa accompagnano i ciclisti in percorsi insoliti alla scoperta di scorci fioriti, atéliers di artisti, cortili nascosti e angoli di città lontani dal traffico. Alla bicicletta provvede Vélib, la formula self service con un parco bici che conta ben 10648 "vetture". Per i più pigri Paris Charms & Secrets propone circuiti romantici a bordo di bici elettriche.
Info: www.franceguide.com.

Valencia
Nella città tra le più verdi d'Europa, andare in bicicletta permette di entrare a contatto con un arcobaleno di colori. Ad iniziare dai giardini del Turia, dove tra un'infinità di alberi e prati, campi da gioco e fontane, si snodano diverse piste ciclabili (10 chilometri). Si va dalla zona del mare fino al Bioparc, una delle attrazioni imperdibili della città spagnola. Un luogo all'aperto senza gabbie ma con barriere naturali, che dà la possibilità di attraversare la savana africana, la foresta equatoriale e il cuore del Madagascar e di conoscere da vicino gli animali che vivono in questi luoghi e gli ultimi nati del parco: la piccola figlia della giraffa "Ramses" e il baby gorilla "Ebo". Con Doyoubike, BEbike e  Valencia Bikes è possibile noleggiare la propria bicicletta con tariffe a partire da 1,90 euro. La sera si può raggiungere Plaza de la Virgin, con la fontana illuminata e si può fare una sosta golosa in uno dei tanti ristoranti che propongono la paella, il piatto valenciano per eccellenza. Tra questi Orio Restaurant, tapas bar tipico, specializzato in "pinchos", stuzzichini su una base di pane.
Info:
www.turisvalencia.es. 

Linz e Vienna. Austria
I ciclisti a Linz hanno sempre la precedenza agli incroci e questo fa capire l'importanza di questo mezzo nella cittadina austriaca. Tutto il centro cittadino di Linz ha corsie ciclabili, semafori per ciclisti e maniglie per sostenersi ai semafori (in modo da non appoggiare i piedi a terra). Ci sono, inoltre, due officine fisse per piccole sistemazioni della bici (mercato Uhrfahr e ingresso del vecchio municipio) con chiavi a frugola, pompe, kit per riparazione della camera d'aria, cacciavite. Nel vecchio municipio sono a disposizione 55 armadietti ad uso dei ciclisti: si possono lasciare gratuitamente le proprie cose e recuperarle durante la giornata. Una buona idea per chi non vuole portarsi dietro tutto il giorno pesi o borse. Sempre gratuitamente ci sono trailer (Carrettini) per trasportare bambini, animali o la spesa. Con la bici si va ovunque, si fa facilmente amicizia, si scoprono angolini deliziosi, si fa sosta in locande dove gustarsi una buona birra artigianale o uno sciroppo di sambuco fatto in casa. Linz, inoltre, è il cuore della pista ciclabile del Danubio, punto centrale del tratto più scenografico della ciclovia, quello tra Passau, in Germania, e Vienna. Sono circa 330 chilometri da percorrere in cinque, sette, dieci, quattordici giorni. Lungo il tragitto ci si ferma in monasteri e chiesette, si assapora la cucina locale e l'ospitalità di fattorie, alberghi a misura di ciclisti o splendi wellness hotel. Le offerte sono tante e a misura di tutte le tasche.
Anche Vienna è a misura di ciclisti: oltre 1.000 km di piste ciclabili e corsie preferenziali. Una bella esperienza è la ciclabile panoramica del Ring, che lungo il maestoso viale, largo fino a 56 metri, costeggia il centro storico, toccando alcune fra le più importanti attrazioni della capitale, tra cui Hofburg, il palazzo imperiale asburgico, il museo delle Belle Arti e quello di Storia Naturale con in mostra grandi scheletri di dinosauri (partenza e arrivo dal ponte Marienbrücke, in un itinerario di 5 chilometri. Le biciclette possono essere noleggiate presso uno dei circa 60 bike-terminal in posizione centrale, di solito nelle prossimità delle stazioni metropolitana, e restituite in qualsiasi altro bike-terminal. Per il noleggio bisogna acquistare una Citybike Tourist Card (€ 2) con cui si può ritirare la bici. La prima ora è gratuita 

Amsterdam
La città delle biciclette d'Europa. Così è chiamata Amsterdam per l'elevato numero di bici in circolazione. I numeri parlano da soli. Si conta che i 750.000 abitanti di Amsterdam abbiano più di 600.000 bici. Un record. Anche la rete di piste ciclabili è piuttosto estesa: circa 400 km, di cui 150 km a senso unico e 250 a doppio senso. Ci sono ben 120 bici d'acqua (pedalò) e esiste perfino un coordinatore per l'utilizzo della bicicletta in costante contatto con l'associazione dei ciclisti e dei quartieri, per garantire sempre sicurezza e comodità. Ovunque si possono noleggiare e c'è anche un grande parcheggio, il "Fietsflat", un edificio di quattro piani (costa circa € 1 al giorno per bici) dove il colpo d'occhio è su una marea di modelli e colori. Certo bisogna fare molta attenzione, soprattutto nell'attraversare. I ciclisti non si fermano mai e vanno sempre velocemente. Anzi, si infastidiscono non poco se qualche pedone "taglia" loro la strada. Vale la pena percorrere il più lungo ponte ciclabile del mondo con una lunghezza totale di 780 metri sul Rijnkanaal, un ponte sospeso con un'arcata di 164 metri. È accessibile solo per pedoni e ciclisti e unisce la "terra ferma" di Amsterdam con il quartiere di Ijburg ricco di isole. Gli abitanti lo chiamano "Palingbrug" (ponte dell'anguilla) per le sue linee serpeggianti. E pedalando si può percorrere la cerchia dei canali, iscritti nel Patrimoni Mondiale dell'Unesco, che quest'anno festeggiano i 400 anni dalla creazione. Ricco il calendario di eventi per i festeggiamenti. Da non perdere una visita al Museo Het Grachtenhuis che, attraverso una mostra multimediale e interattiva (in italiano, con spiritose voci nel dialetto milanese, pugliese, romano) illustra la storia di questi affascinanti navigli. Uno speciale pacchetto lo propone Funactive, in una formula bici più barca. Circa 70 km di facile percorso (4 giorni/3 notti, con guida), attraversando un tappeto colorato di tulipani. Sosta per visitare un mulino a vento (da 379 euro per persona). Anche Klm offre voli a prezzi speciali per la primavera per raggiungere la capitale olandese (in aprile riapre il Rijksmuseum, mentre il primo maggio riapre il Museo Van Gogh).
Info:www.holland.com. 

Malmo
A Malmö, a detta delle mamme, i piccoli iniziano a pedalare forse anche prima di camminare. Una ironia che però testimonia quanta attenzione ci sia verso le due ruote. Nella terza città per importanza in Svezia, affacciata sul Mar Baltico e collegata alla capitale danese Copenaghen, in soli 20 minuti, tramite il ponte sullo stretto di Öresund, gli abitanti si muovono quasi esclusivamente in sella ai loro velocipedi, bambini compresi. Ben 430 chilometri di ampie ciclabili e numerosi ponti dedicati alla mobilità dolce. Così non ci si può lasciare sfuggire l'occasione di prendere una bici a noleggio. Del resto, pedalare è il modo migliore per visitare questa città (nella regione della Scania), che si lascia misurare a giri di ruota, nonostante sia una delle aree metropolitane più dinamiche ed estese del Nord Europa. Quartieri riqualificati, vecchie strutture recuperate e grande attenzione all'ambiente e alla sostenibilità: questo il segreto del make-up di Malmö. La prima tappa non può che essere il quartiere medievale, che si dirama dalla piazza grande di Stora Torget e dalla piazzetta medievale di Lilla Torg, cinta dalle caratteristiche case quattrocentesche a graticcio. Altra zona, altra atmosfera. L'area industriale, Västra Hamnen, che, un tempo, ospitava i cantieri navali della Kockums, costituisce la "città del domani", con edifici dotati di spazi per la raccolta differenziata e fa uso di biogas prodotto come risorsa energetica. Questo moderno e affascinante quartiere, che guarda al mare, è ad alto tasso di vivacità, attorno al celebre Turning Torso. È un titanico grattacielo "a spirale" di 190 metri di altezza e 54 piani (con una torsione di 90° gradi dalla base alla cima), opera dell'architetto spagnolo Santiago Calatrava che si è ispirato proprio ad un torso umano. Rappresenta il simbolo cittadino e si staglia in tutta la sua altezza sull'orizzonte piatto di Svezia e Danimarca. La zona è invasa da centinaia di persone sedute a prendere il sole lungo i gradini che danno sul lungomare. Alla sera, invece, si ritrovano per frequentare i numerosi ristoranti, caffé, bar e locali notturni moderni. Ovunque una marea di bici parcheggiate.
Info:www.visitsweden.com. 

Helsinki
La capitale finlandese è una "metropoli tascabile" (come la definiscono gli stessi abitanti) che ha i suoi punti di forza nella tecnologia, nel design e nella natura. È questo il periodo migliore per visitarla, complici temperature più alte, per girare comodamente in maniera sostenibile (è completamente pianeggiante), con la luce che non finisce mai (il sole nordico soprattutto in estate splende 19 ore su 24). La luminosità cambia di continuo, accende di riflessi ogni cosa e mostra un volto sempre nuovo di negozi, gallerie, case atelier, boutique. In centro si trovano delle citybike gratuite dietro pagamento di un piccolo deposito che poi viene restituito. La maggior parte delle attrazioni turistiche di Helsinki è comodamente raggiungibile e ci sono numerosi parchi, tra cui quello intitolato a Jean Sibelius (sulla via Mechelininkatu), compositore di spicco dell'identità nazionale. Esistono, inoltre, dei veri e propri circuiti, 27 in totale, la cui distanza varia tra i 12 e 25 chilometri, pensati per scoprire la città (peccato che solo 4 siano anche in inglese). Se non vi sentite così sicuri di girare la città da soli, ci si può affidare a Helsinki Cityride che propone un Gran Tour di Helsinki, che si percorre in tre ore, al costo di 39 euro, nolo della bicicletta compreso. Anche i mezzi pubblici sono attrezzati per ospitare le due ruote: nell'area urbana il trasporto è gratuito. Per una sosta golosa e recuperare energia puntate a piazza del Mercato, Kauppatori, a due passi dal porto. Sotto i tendoni dei chioschi, si può ordinare una famosa ciambella munkki, molto zuccherata.
Info:www.visitfinland.com. 

Fonte: viaggi.repubblica.it

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