Tutto sta ovviamente a sapere come comportarsi in presenza di neve o ghiaccio sulle strade. Ecco qualche consiglio:
1. Freni: In caso di neve o ghiaccio l'uso dei freni dovrebbe essere circoscritto al minimo indispensabile. Frenare su superfici scivolose aumenta la probabilità di bloccare le ruote e, quindi, di perdere il controllo della bici. Il freno anteriore, in particolare, può rivelarsi il vostro peggior nemico: in caso di ghiaccio può bastare sfiorarlo appena per ritrovarsi sdraiati in mezzo alla strada a sguazzare nella poltiglia.
2. Evitare parti metalliche: tombini, grate e altre superfici metalliche d'inverno rischiano di trasformarsi in vere e proprie lastre di ghiaccio. Quando pedalate, cercate di mantenervi su asfalto, cemento e terra battuta.
3. Mantenere posizione verticale: fare delle curve in piega è una sensazione magnifica, ma è meglio riservarla per la stagione asciutta. In caso di neve o ghiaccio è quindi meglio rallentare prima di affrontare una curva in modo da restare in posizione perpendicolare alla strada evitando di sbilanciarci e sfruttando la massima superficie di contatto dello pneumatico sulla pavimentazione.
4. Le giuste coperture: con l'avvicinamento della stagione invernale è buona idea utilizzare delle coperture che garantiscono maggiore aderenza alla superficie stradale. Gli pneumatici tassellati da mountain bike o da ciclocross possono servire egregiamente allo scopo: la sezione maggiore e la mescola morbida tipica di queste coperture sono sinonimo di una maggiore tenuta di strada. Prima di uscire in strada è buona norma controllarne la pressione: se le gomme sono leggermente sgonfie hanno una maggiore superficie di contatto con la pavimentazione stradale che, ancora una volta, si traduce in una maggiore aderenza. Se la vostra bici ha i freni a disco potete montare delle fascette da elettricista attorno agli pneumatici per aumentare l'aderenza.
5. Usare i parafanghi. Può sembrare un consiglio scontato, ma per molti il parafango fa molto "sfigato". Se le strade sono sporche il rischio però è di ritrovarsi coperti in men che non si dica da quell'odiosa mescola di neve, terra, sale e morchia. Vale la pena chiedersi se fa più sfigato montare i parafanghi sulla bici o arrivare a destinazione sporchi e bagnati.
6. Meglio la fissa? Proprio per il pericolo che l'uso dei freni rappresenta per chi pedala sulla neve e sul ghiaccio, un'ottima soluzione può essere ricorrere ad una bicicletta a scatto fisso che costringendo ad un controllo costante della pedalata, svolge la funzione di una specie di ABS. Questo consente di avere dei rallentamenti progressivi impensabili utilizzando delle bici a ruota libera. Anche quando usiamo una bicicletta a scatto fisso, ricordiamoci però che il codice della strada impone la presenza dei freni su entrambe le ruote.
7. Mantenere i piedi caldi e asciutti. Pedalare con la pioggia o con la neve rischia di trasformarsi in un vero incubo se non teniamo al caldo le estremità del nostro corpo. Per proteggerci esistono diverse soluzioni: anfibi, scarpe in gore-tex o, addirittura, calzini impermeabili. Se non avete budget da spendere ma volete lo stesso tenere i piedi all'asciutto potete ricorrere al vecchio sistema di avvolgere i piedi in buste di plastica prima di indossare le scarpe e/o avvolgere le scarpe in sacchetti di plastica dopo averle indossate come se fossero delle galosce. Non sarà chic, ma i vostri piedi vi ringrazieranno.
8. Occupa il centro della corsia. è una buona pratica da adottare anche con il bel tempo: occupare il centro della corsia significa rendersi più visibile ed evitare di essere sorpassati in modo azzardato. In caso di neve diventa di fondamentale importanza: ai bordi della strada tendono ad accumularsi detriti e montagne di neve, pedalare sulla destra in queste circostanze significa aumentare il rischio di forature o di urtare inavvertitamente con i pedali oggetti o cumuli di neve perdendo in questo modo l'equilibrio.
9. Prediligi un rapporto leggero. In caso di fondo molle o sconnesso, un rapporto troppo duro può causare movimenti bruschi causando una perdita di equilibrio. Un rapporto leggero vi consentirà di reagire meglio agli imprevisti.
10. Pulizia e manutenzione: durante l'inverno, per scongiurare il pericolo di formazione di ghiaccio, le strade vengono abitualmente cosparse di sale che cercherà di infilarsi in tutte le parti meccaniche della vostra bicicletta corrodendole. Per evitarlo, curate la manutenzione della vostra bici mantenendola pulita e ingrassando accuratamente le parti meccaniche più esposte.
11. Sorridete. Pedalare è una gioia, anche d'inverno, anche con la neve o con la pioggia. Sorridete soprattutto quando in città superate le auto incolonnate a causa di qualche centimetro di neve: dimostrerete a tutti non solo che utilizzare la bicicletta è bello, ma anche che è il modo più veloce per attraversare la città, con qualunque tempo.
fonte: amicoinviaggio
Fonte: bicisnob
Rivoluzione ciclabile al Lingotto: due nuove piste in corso Bramante e via Giordano Bruno.
A Torino-Lingotto Torino sono state inaugurate due nuove piste ciclabili, che attraversano la Circoscrizione Nove. Un percorso ciclabile importante, perché ricollega due parti di città tagliate in metà dalla ferrovia, all'altezza del Lingotto, percorribili con difficoltà dalle biciclette. I tratti di pista inaugurati sono situati sul cavalcaferrovia di corso Bramante e in via Giordano Bruno.
In corso Bramante il nuovo tratto di pista ciclabile, deliberato la scorsa estate, è entrato in funzione dopo le opere di rifacimento del cavalcaferrovia e l'installazione della opportuna segnaletica. "A seguito di segnalazioni - commenta Massimiliano Miano, vice presidente della Nove e coordinatore alla viabilità - relative alla pericolosità del percorso promiscuo pedoni e velocipedi, su ambo i marciapiedi del cavalcaferrovia di corso Bramante, la Circoscrizione Nove, in collaborazione con la divisione mobilità della Città di Torino, ha istituito una nuova pista ciclabile sul marciapiede nord, vietando di fatto il transito pedonale, e riservando il marciapiede sud esclusivamente al transito dei pedoni. Una scelta di sicurezza che consentirà a pedoni e a ciclisti di muoversi liberamente sul territorio e senza pericoli".
Anche via Giordano Bruno ha visto la nascita di una nuova pista per le due ruote, lungo il marciapiede est: percorso deliberato nel 2009, importante perché unisce la borgata Filadelfia con Nizza Millefonti, prima non collegate da nessuna pista.
Rivoluzione ciclabile al Lingotto: due nuove piste in corso Bramante e via Giordano Bruno
„Novità anche per i trasporti pubblici della Nove: "Unitamente alle opere di viabilità per le due ruote - spiega ancora Massimiliano Miano - è stata realizzata una nuova banchina di fermata Gtt, esattamente la n. 736, in via Giordano Bruno 81, la quale entrerà in funzione una volta completate le opere di montaggio della pensilina, ed eventuali opere complementari, oltre alla realizzazione della nuova segnaletica orizzontale"."
Fonte: torinotoday
Cuneo, approvata la realizzazione di nuovi tratti di piste ciclabili
La Giunta Comunale del Comune di Cuneo ha approvato, lo scorso 27 dicembre, la realizzazione di alcuni nuovi tratti di piste ciclabile ed il rifacimento della segnaletica di quelle già presenti.
L'Amministrazione Comunale è da parecchi anni molto sensibile alle tematiche inerenti la promozione della mobilità ciclistica, come sottolineano i parecchi interventi in tal senso come Bicincittà e vari eventi di sensibilizzazione all'uso della bicicletta tra i bambini.
Inoltre, dai risultati delle indagini svolte nel 2006 e nel 2008 sulle abitudini degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti delle principali aziende cittadine è emerso che la percentuale di persone che raggiungono la propria sede di lavoro a piedi o in bicicletta è sensibilmente aumentata (dal 21% del 2006 al 24% nel 2008) evidenziando come prioritario da parte dell'Amministrazione Comunale di procedere sempre più a politiche di difesa della cosiddetta utenza debole.
Dal comune fanno sapere che "è emersa con forza la richiesta da parte dei cittadini di piste ciclabili sicure, continue, collegate tra loro con particolare riferimento anche all'attraversamento dei ponti e al raggiungimento delle frazioni" così che nella seduta di giunta del 27 dicembre scorso è stata deliberata la realizzazione del collegamento della pista ciclabile bidirezionale di corso Giolitti nel tratto compreso tra via XX Settembre e corso Nizza lato monte, la realizzazione della pista ciclabile in corso Dante (lato valle), la modifica della pista ciclabile di corso Nizza nel tratto in corrispondenza di Corso Dante (come richiesto dal comitato di quartiere ad inizio dicembre e da sempre scenario di numerosi incidenti ed investimenti), la realizzazione del collegamento della pista ciclabile di via Vecchia di Borgo San Dalmazzo nel tratto di via Bongioanni (tra via Riberi e corso Gramsci) e del completamento del tratto di pista ciclabile compreso tra via Pertini e corso Gramsci.
Il costo totale del progetto sarà di 60mila euro, spesa disponibile nel bilancio di previsione 2012.
Fonte: targatocn.it
Tortona, previsto l'ampliamento delle piste ciclabili
Il Comune nella persona del sindaco Massimo Berutti, che ricopre anche la carica di assessore all'urbanistica, si impegna per agevolare la vita agli amanti delle biciclette, con lo sviluppo di nuovi tracciati inseriti anche nel nuovo piano regolatore generale della cittadina piemontese.
La crisi dell'automobile e quella economica generale stanno facendo segnare numeri al ribasso da record.
Appena dopo capodanno sono uscite le stime ufficiali che parlano di un calo delle immatricolazioni di nuove auto che arriva a sfiorare il venti per cento. Tutto questo significa anche una conseguenza indiretta molto importante: più biciclette in circolazione, ma non sempre chi ripiega su questo mezzo di trasporto economico e conveniente trova la collaborazione logistica e civile necessaria, dovendosi spesso districare tra le insidie e i pericoli del traffico.
Il Piemonte non fa eccezione, ed il Comune di Tortona ha deciso di adoperarsi in questo senso, rendendo più facile la vita dei ciclisti tramite la realizzazione di nuove piste ciclabili, che permettano quindi un aumento del livello di sicurezza e, conseguentemente, del numero di biciclette in circolazione. I nuovi tracciati faranno dunque parte del nuovo piano regolatore generale della città di Tortona, come confermato anche dal primo cittadino Massimo Berutti, che all'interno della struttura del Comune ricopre anche il ruolo di assessore all'urbanistica.
Fonte: alessandria.befan
Secondo il ministro Norman Baker le recenti Olimpiadi e le buone performance dei ciclisti inglesi sono stati gli artefici della riscoperta del piacere di utilizzare la bicicletta in città in molte persone, ed è quindi d'obbligo gestire questa nuova esigenza tutelando nuovi e vecchi ciclisti. E' importante ricordare come i cittadini inglesi siano riusciti ad ottenere tali risultati: da una parte la pressione di alcuni organi di stampa, su tutti il Times con la campagna #cyclesafe, e di alcune componenti parlamentari, come il gruppo di 80 deputati "All Party Parliamentary Cycling", con la campagna Get Britain Cycling, dall'altra alcune circostanze, come i recenti investimenti subiti dal ciclista britannico vincitore dell'ultimo Tour de France, Bradley Wiggins, e del suo coach, a distanza di pochi giorni, che hanno imposto il problema della sicurezza dei ciclisti anche alla stampa e all'opinione pubblica più sorda.
Fonte: amico in viaggio
Grazie alla geotermia
Il tipo di riscaldamento ipotizzato dovrebbe essere generato dalla geotermia. In particolare, saranno inseriti dei tubi a cinquanta metri sotto il livello del manto stradale: questi dovrebbero accumulare calore durante i mesi più caldi e restituirlo in quelli più freddi. I costi previsti non sono ingenti e potrebbero oscillare tra i 19 mila e i 38 mila euro per chilometro: una cifra quasi equivalente a quella che si spende per posare l'asfalto.
fonte: tgcom24
1) Alcune associazioni FIAB, infatti, offrono la possibilità di stipulare una polizza assicurativa "ad hoc", previo tesseramento all'associazione. L'assicurazione prevista offre una copertura per il ciclista di 24 ore su 24 ad un costo di 3 euro all'anno anno per i soci e per le associazioni. La cifra annua si riduce a soli 30 centesimi di euro all'ora per chi, invece, non fosse socio.
Oltre a questo, FIAB offre la possibilità di stipulare un'assicurazione contro gli infortuni, al costo di 90 euro all'anno per i soci e le associazioni e di 90 centesimi all'ora per i non soci.
2) Diversa, invece, la proposta fatta dal Touring Club, con la sua "Touring Bici Assistance": questa prevede, infatti, un costo annuo pari a 20 euro e comprende i seguenti servizi:
Assistenza ciclistica con mezzo di soccorso sul posto in caso di foratura o rottura del mezzo a più di 10 km di distanza dalla propria residenza. Precisiamo comunque che si tratta di un soccorso completamente gratuito solo nel caso in cui il ciclista debba esser accompagnato per una distanza non superiore ai 40 km dal punto in cui è stato prelevato.
Possibilità di organizzare la spedizione della bici e chiedere il rimborso spese fino ad una soglia massima di 150 euro.
Organizzare il proprio rientro in treno o in aereo, entro una spesa massima di 250 euro.
Invio di un medico in caso di infortunio e possibilità di rimpatrio sanitario.
Protezione della bicicletta mediante targa identificativa e libretto dei dati, e identificazione presso il Registro Italiano Bici.
3) Per chi, infine, volesse assicurare la propria bicicletta contro un possibile furto, la soluzione migliore sembra esser quella proposta da Easy Tag con la sua "BiciSicura Plus 1″. Si tratta di una polizza stipulabile per una bicicletta del valore fino a 500 euro.
L'indennizzo copre il 90% del valore assicurato, inclusa l'IVA per i privati, e viene normalmente corrisposto entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta.
fonte: buonenotizie.it
Ma ci sono dei consigli per ridurre al massimo i rischi.
Le luci non sono un optional, meglio i fanali con la dinamo, luce bianca davanti, luce rossa dietro, che non si scaricano.
Altre soluzioni ecologiche: le pettorine o bretelle rifrangenti.
Sembra una banalità, ma uno degli errori più frequenti è seguire gli stessi itinerari che si percorrono in auto, per avere la mappa delle piste ciclabili in tutta Italia, potete consultare il sito internet: piste-ciclabili.com.
Dai sensi vietati ai semafori: riguardano anche i ciclisti, trasgredirle mette a repentaglio la sicurezza, non violate, quindi, il codice della strada.
Guardate sempre dentro le auto vicine per rendervi conto se chi guida vi ha individuato o è distratto.
Non state troppo a destra: non è un controsenso, perchè se la via ha molte traverse chi si mette nella vostra corsia tende a guardare al centro, per controllare se arrivano auto, e potrebbe non vedervi.
Attenti ai veicoli parcheggiati: osservate se nell'auto ferma c'è qualcuno per anticipare aperture improvvise della portiera.
Ai semafori fermatevi nei punti visibili: piazzatevi davanti e a destra dell'auto o dei camion e segnalate i cambi di direzione.
Attenti agli angoli ciechi, i blind corner: sono gli spazi attorno ai veicoli che non sono visibili dal posto di guida.
Se vi trovate in queste zone il conducente non si accorge della vostra presenza.
Fonte: cervelliamo.blog
Interessanti i risultati ottenuti con un crollo del numero degli incidenti e un aumento del gradimento dei cittadini, anche non ciclisti e non pedoni. La velocità delle auto è diminuita, ma non i tempi di percorrenza.
Sappiamo che le dimensioni delle strade nei nostri centri storici non permettono sempre queste soluzioni, ma in tutte le nostre città in periferia ci sono talvolta alcune strade molto ampie poco regolamentate con più corsie di auto e in cui ai pedoni e ai ciclisti vengono lasciati solo spazi residuali. Un altro punto di vista è possibile: http://www.streetfilms.org/complete-streets-its-about-more-than-just-bike-lanes/.
Loro le chiamano "strade complete - non solo piste ciclabili".
Il video dura 11 minuti. L'audio è solo in inglese, ma anche se dovesse sfuggire qualche parola la soddisfazione dei residenti è ugualmente tangibile.
Fonte: Fiab onlus
I tecnici dell'ADAC hanno valutato due soluzioni: il classico seggiolino sul portapacchi e il rimorchietto collegato rigidamente al telaio della bici.
Nella prova di comfort come vedremo nel video, la situazione è di parità. Nell'uso giornaliero ogni soluziona ha i suoi pro e i contro.
Il seggiolino lascia la bici compatta, nel traffico si sguscia via come se nulla fosse, durante le soste però la bici non deve essere lasciata incostudita col piccolo sopra, in caso di caduta i rischi sono notevoli, anche da parcheggiata.
Fonte: www.sicurauto.it