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Con il nuovo piano d’azione per i brevi spostamenti, ed un prossimo finanziamento di 46 milioni di euro per realizzare nuove piste ciclabili, la regione tedesca del Nord Reno-Westfalia mira a migliorare le condizioni di sicurezza di ciclisti, pedoni e disabili nelle aree urbane.

La città di Münster in particolare è il fiore all’occhiello della regione per la mobilità ciclabile; gli abitanti compiono il 37% degli spostamenti su distanze brevi in ​​bicicletta, a fronte di un 12,5% nel Nord Reno-Westfalia ed un 5% in tutta la Germania. Dati talmente alti che in alcuni casi, ad esempio Düsseldorf, si è dovuto affrontare recentemente il problema del parcheggio selvaggio delle biciclette, un lusso per il Ministro dei Trasporti Harry Voigtsberger che giovedì scorso si è recato nella città universitaria tedesca per annunciare il nuovo programma per la sicurezza dei ciclisti.

L’incentivazione della bicicletta come mezzo di spostamento per andare al lavoro è diventato il punto cardine della politica sulla mobilità sostenibile della regione, e considerando che la maggior parte dei residenti deve affrontare tragitti medio lunghi stanno prendendo sempre più piede anche le biciclette a pedalata assistita. L’obiettivo è quello di portare nei prossimi otto anni da 66 a 100 il numero dei Comuni del Reno-Westfalia cosiddetti “bike friendly“, aderenti al programma AGSS.

In Germania dunque si continua a spendere, ma sarebbe meglio dire ad investire, in mobilità dolce, nella stessa Germania patria delle case automobilistiche e delle autostrade senza limiti di velocità.

Fonte: amicoinviaggio

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Avrebbero dovuto essere 10 chilometri di nuove piste ciclabili ogni anno: 25 adesso, a mezzo mandato della giunta Renzi. Ne sono stati fatti in tutto 7, secondo il consigliere per la bicicletta Giampiero Gallo, o 5, secondo l’associazione dei ciclisti Firenzeinbici (www.firenzeinbici.net). Comunque, da poco più di un terzo a un quinto di quanto promesso dal sindaco Renzi con la firma, in campagna elettorale, del Patto per la bicicletta con Firenzeinbici. Obiettivo: «Mobilità ciclabile come parte integrante della mobilità in generale». Che significa, avere un piano generale integrato, adeguarsi agli standard europei, vedi percorsi protetti e lineari, incroci sicuri. Altrimenti uno abbandona il mezzo non inquinante e non ingombrante e riacchiappa l’auto.

Niente. Eppure sono in aumento i già 30 mila che pedalano fai da te. Potrebbero crescere ancora di più se molti non avessero paura del caos o di rimetterci le penne appena usciti dalla Ztl . Le piste ciclabili sono 60 chilometri, in realtà assai meno: 15 sono vialetti di parchi come le Cascine o l’Anconella, altre piste, come per esempio in viale Duse, sono così malfatte da risultare inutilizzabili (a Hannover, più meno a misura di Firenze, ci sono 600 chilometri di piste, a Modena 190). Mancano, nonostante che per norma le piste debbano essere continuate e dirette, gli attraversamenti ciclabili agli incroci (dipinti dello stesso colore della pista e distinti dai pedonali): non fatti nelle nuove piste, spariti dalle vecchie, cancellati in punti nevralgici come tra viale Lavagnini e viale Strozzi alla Fortezza. Fino all’assurdità di rendere, nelle ultime pedonalizzazioni, la vita impossibile ai ciclisti.

 

Fonte: firenze.repubblica.it

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Sabato, 10 Marzo 2012 10:03

Il blog segnala gli abusi degli automobilisti

Il movimento salvaciclisti si espande viralmente sulla rete e sulle strade tanto che persino il sindaco di Torino Piero Fassino negli scorsi giorni si è detto favorevole all’adesione alla campagna nata sul Times di Londra qualche settimana fa. Che Torino sia la città leader in Italia fra le grandi aree metropolitane lo si sa da tempo ma nei prossimi anni ci sarà un’ulteriore accelerazione in positivo della rete infrastrutturale che porterà a 300 chilometri di piste ciclabili (oggi sono 175) e a ben 120 le stazioni di bike sharing. Da qualche giorno è online un blog che non usa perifrasi nel titolo http://vadainbicicazzo.wordpress.com/ e che va a caccia di auto, furgoni e camioncini che abusano del loro maggiore peso specifico per occupare le sedi deputate al traffico ciclistico. Ecco, dunque, le immagini di via Bertola, via Cavour (vedi foto) e di via Bertola, quest’ultima da una dozzina d’anni croce e delizia dei ciclisti che, a forza di rimostranze e sit-in, ottennero l’innalzamento della fascia ciclabile in modo da impedire il costante parcheggio in doppia fila, con il conseguente passaggio delle auto sulla pista in senso contrario alla marcia dei pedalatori. Ora la protesta è 2.0 e gli scatti del giustiziere del sellino non sono sui pedali ma sul clic della macchina fotografica.

Fonte: www.quotidianopiemontese.it

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Mercoledì, 29 Febbraio 2012 12:28

Olanda, cosi' sono nate le ciclabili

Ecco il video- documentario che racconta l'evoluzione della mobilità nei Paesi Bassi. Per un lungo periodo le strade erano completamente invase dal traffico delle auto, e il numero delle vittime, soprattutto bambini, saliva. Poi la crisi petrolifera, le proteste negli anni Settanta, e la decisione politica di privilegiare la bicicletta e far nascere le piste ciclabili.

Administrator

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Sono partiti i lavori per la realizzazione della pista ciclabile più lunga del Mezzogiorno, nel Comune di Napoli. Un percorso che si snoderà da Bagnoli fino a Piazza Garibaldi. Un percorso di oltre 20 km che sarà a disposizione di cittadine e cittadini che amano la bicicletta tra circa sette mesi e che ha un costo complessivo per l'Amministrazione di circa un milione e 200mila euro. La mobilita sostenibile è uno degli obiettivi di questa Amministrazione.  La ztl, il potenziamento, nonostante i tagli subiti, del servizio di trasporto pubblico e, ora, la realizzazione della pista ciclabile vanno proprio in questa direzione. Per questo, l'Amministrazione, dopo un serio approfondimento, ha voluto dare il via libera ad un progetto appaltato nella scorsa primavera.
L'obiettivo è quello di creare, anche attraverso successivi interventi, una rete della mobilità sostenibile in città, integrando le diverse tipologie di trasporto pubblico (metropolitane, funicolari, tram), favorendo così chi utilizza la bicicletta per spostarsi in città, consentendo il cosidetto trasporto intermodale per agevolare attraversamenti e connessioni su scala urbana.
In questa prospettiva è stato riesaminato l'intero tracciato, apportando modifiche con un effettivo miglioramento della fruibilità, incrementando inoltre i livelli di sicurezza in vista di un uso più incentivato della mobilità ciclistica da parte di tutti i cittadini. Presto, sulla pagina internet del comune di Napoli, verrà pubblicato un bando pubblico che permetterà a writers e giovani studenti di scegliere il nome del percorso ciclabile e caratterizzare alcune aree di sosta del tracciato con i murales. Il tema centrale sarà la mobilità sostenibile.

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Finalmente anche Sinnai, Settimo e Maracalagonis saranno collegate  da piste ciclabili. I soldi ci sono, il progetto pure. Entro il 2012 diventerà realtà. Le piste ciclabili sono tra indicatori fondamentali di vivibilità di un’area metropolitana. I tre paese hanno presentato il progetto alla Provincia. A gennaio saranno finanziati. Sarà prontamente cantierabile. Ieri si è tenuto un incontro tra gli assessori dei tre paesi per definire gli ultimi dettagli. Il finanziamento è di quasi 400mila euro. Maracalagonis è il paese capofila. "Settimo e Sinnai, dice il sindaco di Sinnai, Barbara Pusceddu, saranno collegate dal tratto che parte dalla stazione delle metropolitana a Settimo e arriva praticamente all’ingresso della Pineta. Tratto che dovrà essere bituminato. Poi il percorso attraverserà Sinnai dove il limite di velocità dovrà essere ridotto a trenta chilometri orari. Mentre la pista ciclabile che va da Sinnai a Maracalagonis", continua l’assessore Pino Floris, sarà attuata nella vecchia strada, da asflaltare ma che non necessità di nessun altro intervento essendo abbastanza larga. La pista Sinnai-Mara-Settimo, è in avvicinamento quindi alla futura stazione della metropolitana leggera in costruzione a Settimo San Pietro e che condurrà a Cagliari". Per quanto riguarda la viabilità il sindaco Pusceddu sottolinea anche la proposta di realizzare una rotaia presso la zona industriale, necessaria per ridurre incidenti.

Fonte unionesarda

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Inaugurato un tratto da 1 chilometro e 800 metri in via Panciatichi. Collegherà la zona del Nuovo Pignone con la stazione di Rifredi e anche il Palagiustizia di Novoli. Porfido rosso e antiscivolo ecco la nuova pista ciclabile. C'è ancora molto da fare, ma è un primo passo verso la città a portata di pedali che sognano i ciclisti di Firenze. Un chilometro e ottocento metri di pista ciclabile lungo via Panciatichi tutta per i pendolari che si muovono fra la stazione di Rifredi, il polo universitario di Sesto Fiorentino, la zona industriale di Firenze Nova e fra poco anche il nuovo Palagiustizia di Novoli. Inaugurato dal sindaco Matteo Renzi, il tratto è costato al Comune 150mila euro, e nei prossimi due anni ne arriveranno molti altri.
Il nuovo ramo della rete ciclabile cittadina parte dall'angolo con via Pancaldo e si distende fino a via Fanfani. Sei mesi di lavori per una pista dalle caratteristiche particolari. Realizzata con un asfalto di porfido rosso di una grana spessa, la nuova strada per le bici è costituita da materiale antiscivolo molto più duraturo rispetto all'asfalto comune. "Ci consentirà una migliore manutenzione - dice Giampiero Gallo, consigliere comunale delegato alla bici - e una visibilità molto più alta".
"Una pista ciclabile molto importante - dice Renzi - perché consente di collegare la stazione di Rifredi con il polo industriale e in prospettiva si avranno ulteriori collegamenti con il Polo universitario di Sesto Fiorentino e con il nuovo Palazzo di giustizia. Avere più piste ciclabili non è importante solo per i ciclisti ma anche per una città che vuole essere veramente europea". All'altezza del cimitero di Rifredi, una diramazione della pista prosegue all'interno di un giardino pubblico e consente di raggiungere il sottopasso pedo ciclabile della stazione di Rifredi, stabilendo così un rapido collegamento fra quest'ultima e l'ingresso principale del Nuovo Pignone.
Per la prima volta il caratteristico fondo rosso della pista non è stato ottenuto impiegando la comune vernice, ma un conglomerato bituminoso colorato ed inerti di porfido rosso. I vantaggi sono essenzialmente due: migliore aderenza e colore duraturo, che consentirà alla pista di rimanere ben visibile per molti anni senza richiedere una riverniciatura periodica.

Fonte: firenze.repubblica.it

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Martedì, 25 Ottobre 2011 10:05

Piste ciclabili e greenways in Lombardia

Piste ciclabili e greenways in Lombardia
Autore: Albano Marcarini
Prezzo: € 22,00
Numero di pagine: 250
Editore: Edicicloeditore

La Lombardia è un territorio dalle molteplici sfaccettature, che offre ai cicloturisti ma anche alla famiglia che pedala nel weekend, una ricca proposta di percorsi in tutta sicurezza, lontani dal traffico, lungo piste ciclabili o greenways, immersi nella natura, oppure attraversando borghi di rara bellezza, o sfiorando monumenti creati dall'uomo che trasudano arte e perfezione.
I 36 itinerari suggeriti in questa guida (che attraversano tutte le province lombarde) sono stati suddivisi in sei zone che coprono l'intera regione: le vallate e le montagne, i laghi, la grande pianura, i percorsi lungo il Po, quelli lungo gli altri fiumi lombardi, e infine i percorsi lungo i canali e i navigli. Il tutto è presentato in una forma accattivante e gradevole, chiara e completa, con ampie foto a corredo, box con tutte le informazioni sull'itinerario e approfondimenti turistici, e mappe dettagliate per capire bene come si sviluppa il tragitto. La firma di Albano Marcarini, un esperto nell'ambito della mobilità dolce, conferisce infine a questa guida una garanzia di autorevolezza e di sicura qualità professionale.
http://www.ediciclo.it
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