Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Ottima per la salute dell’uomo e dell’ambiente, la bicicletta torna di moda come metodo sano di trascorrere il tempo libero, oltre che come mezzo di trasporto sostenibile. Consentono una mobilità verde e sempre più spesso sono realizzate grazie all’utilizzo di materiali riciclati e procedure ecocompatibili. Numerose iniziative si moltiplicano per realizzarne la bicicletta più originale o la più ecologica; di seguito un esempio di come ricavare una bici dalle macchine in disuso.
Il team di Bicycled, un team di “bikers” che ben conosce la meccanica del mezzo ed ha pensato un modo per recuperare ad arte le automobili rottamate. L’escamotage che si sono inventati (anche se qualcuno prima di loro, con attitudini meno social, ci avrà già sicuramente pensato) è ricavare dalle vecchie auto in disuso le componenti per realizzare artigianalmente delle bici nuove di zecca. Un bell’esempio di stili di vita eco-compatibili, che si propone un ritorno alle origini della bicicletta; un oggetto -simbolo di libertà- pressochè unico e irripetibile (dal momento che ogni sua parte è presa da macchine ogni volta diverse), forgiato a mano dalla razza in estinzione -ma neanche troppo per fortuna- dei proprietari di ciclofficine; quei luoghi misteriosi sporchi di grasso, che i bimbi un po’ grandicelli si auspica inizino presto a frequentare, apprendendo qui e là i trucchi di un mestiere che in barba al master più sofisticato e costoso, potrà garantire una dignitosa sopravvivenza in futuro.
Un gruppo di studenti universitari ha presentato i risultati di un esperimento durato 18 mesi e centrato sul ruolo della bici elettrica: meno congestione, meno consumo energetico, meno emissioni, riqualificazione delle aree urbane e non da ultimo benessere fisico sono le qualità che fanno della bicicletta elettrica il miglior mezzo per spostarsi in una città caotica come Roma, spiega il diario di viaggio on-line tenuto dagli studenti del progetto ELEbici Roma3. Un gruppo di trenta iscritti a tre diverse facoltà di Roma Tre - Architettura urbana, Economia e Ingegneria dei trasporti-, ha percorso più di 17.500 km, risparmiando 2.385 euro sulla benzina e consentendo di non emettere 120 kg di CO2 nell'atmosfera (rispetto a uno scooter). Le bici erano state messe a disposizione da Enel Green Power in comodato d'uso gratuito.
Il progetto, “ha avuto un successo notevole ed è ancora work in progress fino a gennaio 2014” come spiega Francesco Ciaffi, dottorando del dipartimento di Ingegneria nonché coordinatore scientifico del progetto e 'pedalatore'. Un successo riscontrato con “soddisfazione” anche dal rettore dell'università di Roma Tre, Mario Panizza, già direttore del dipartimento di Architettura con “una passione per la bicicletta sin da quando ero bambino”.
Gli studenti, poi, secondo la loro vocazione universitaria "stanno anche sviluppando dei progetti", prosegue Ciaffi. Ad esempio, agli studenti di Architettura è affidato il progetto di "un collegamento ciclabile tra le varie facoltà di Roma Tre", a quelli di Ingegneria la creazione di "un'app per la mobilità ciclabile" e agli studenti di Economia è stato affidata "la preparazione di questionario di customer satisfaction da sottoporre alle aziende".
Fonte: http://www.dire.it
Le migliori cicliste al mondo, sospinte dal successo del Giro Rosa, non ci stanno a guardare il Tour de France come spettatori. L'inglese Emma Pooley, l'olandese Marianne Vos, la nostra Elisa Longo Borghini sono solo alcune tra le firmatarie di una petizione indirizzata a Christian Prudhomme, che sta scuotendo il mondo del web per richiedere una maggiore parità tra i sessi nel mondo del ciclismo e il ritorno della Grande Boucle per le donne. Le cicliste infatti hanno deciso di chiedere al patron del Tour de France la possibilità di gareggiare. Non più bassa copertura mediatica, non più corse ridotte, ma Il Tour, quello vero, quello mitico, quello degli eroi in bici.
Di seguito riportiamo la petizione che è possibile firmare qui:
“Per 100 anni, il Tour de France è stato l’apice al mondo degli eventi sportivi di resistenza, seguito e d’ispirazione per milioni di persone. E per 100 anni, è stata una gara esclusivamente maschile (c’è stato un Tour femminile a parte negli anni ‘80, ma che neanche lontanamente assomigliava alla versione maschile in termini di copertura mediatica e sponsorizzazioni). Dopo un secolo, è giunto il momento che anche le cicliste siano autorizzate a correre il Tour de France. Mentre molti altri sport hanno ingaggiato battaglie per l’equità tra i sessi, il ciclismo su strada resta molto discriminatorio nei confronti delle donne che hanno: un minor numero di opportunità di gareggiare, nessuna o limitata copertura televisiva, distanze più brevi da percorrere, stipendi e premi in denaro inifinitamente più bassi rispetto ai colleghi uomini. La corsa su strada delle donne alle Olimpiadi di Londra è stata una grande vetrina per dimostrare quanto impressionante, emozionante e divertente può essere il ciclismo femminile. Il Giro delle Fiandre e la Freccia Vallone mettono in scena la corsa maschile e femminile nello stesso giorno, con grande successo. Dare spazio alle donne al Tour de France costituirebbe un segnale importante per sfatare il mito della “limitazione” fisica delle atlete. Alla fine degli anni ‘60 era convinzione generale che le donne non potessero correre la maratona. 30 anni dopo possiamo guardare indietro e vedere quanto sbagliata fosse questa idea. Speriamo che tra 30 anni da oggi, ripenseremo al 2014 come l’anno in cui lo sport del ciclismo ha aperto gli occhi alla vera equità tra i sessi. Se vuoi vedere più gare femminili in televisione e in strada, firma questa petizione per far sì che il ciclismo su strada compia un passo importante nella direzione giusta. Aiutaci ad abbattere le barriere che impediscono ingiustamente alle atlete di usufruire delle stesse opportunità degli uomini».
Queste le richieste sostanziali della petizione:
- Le donne dovrebbero avere la possibilità di competere nelle stesse manifestazioni ciclistiche degli uomini
- Le donne dovrebbero essere sulla linea di partenza del 101° Tour de France nel 2014″
Fonte: www.italnews.info
Si chiama “Anti-coccolone” la nuova campagna promossa dal Comune di Roma. Questa iniziativa, dal nome un po’ bizzarro, ha in realtà uno scopo molto importante: aiutare gli anziani ad affrontare il caldo estivo che già in questi giorni ha invaso la capitale.
Per risolvere eventuali casi di emergenza dovuti al caldo, i volontari della Croce Rossa saranno sempre vigili e attenti per le vie dei parchi romani in sella alle loro nuove “bici-ambulanza”. Queste ultime sono state proprio la novità assoluta di quest’anno. Il progetto in questione si chiama CRInBici e dal 4 luglio cinque parchi pubblici della città, scelti tra quelli con più alta frequentazione o più difficilmente raggiungibili da mezzi a motore, verranno muniti di bici-ambulanza. Ovviamente queste bici non sono come quelle che usiamo noi tutti i giorni. Queste speciali biciclette saranno dotate, infatti, di segnalatori ottico-acustici d’emergenza, munite di defibrillatore e strumenti di primo soccorso. Ovviamente in sella ci saranno i volontari della Croce Rossa Italiana che potranno così prestare il primo soccorso a chi voene colto da malore, in attesa dell’intervento del 118. La bicicletta, anche questa volta, si scopre un mezzo utile per migliorare la vita in città!
Dal mese scorso anche il comune di Crema si è dotato di due di queste bici da soccorso. Finanziate dal Lions club Gera d'Adda Viscontea di Pandino, le due biciclette sono attrezzate per le emergenze e sono dotate di defibrillatore. A guidarle sono due soccorritori abilitati del 118. "Ciò consentirà - hanno spiegato i promotori al giornale La Provincia di Crema.it - di garantire il pronto intervento in caso di malori, infortuni e necessità sanitarie, nelle aree pedonali della città, in occasione di manifestazione sportive, come le gare podistiche, e nei casi in cui sarà richiesta la presenza delle nostre biciclette". Il materiale per il soccorso viene trasportato all'interno di sacche agganciate al portapacchi posteriore e si sostanzia in defibrillatore, kit per la rianimazione e per la medicazione in caso di infortuni. Le bici-ambulanze pattuglieranno anche i parchi, il mercato e le diverse manifestazioni che potrebbero venire organizzate. I soccorritori in sella rimarranno sempre in contatto con la centrale del 118 che, in caso di bisogno ulteriore, verrà allertata per l'arrivo di un mezzo maggiormente attrezzato. In questa maniera il primo soccorso può venire fornito immediatamente anche in quei luoghi di difficile accesso per quanto riguarda malori o piccoli incidenti. In caso di emergenze maggiori i soccorritori dunque allertano l'ambulanza che si avvia sul luogo. Inoltre poi, il fatto che in sella alle bici ci siano persone abilitate a prestare primi soccorsi permette, anche in caso di emergenze maggiori, di avere comunque in loco qualcuno che sia in grado di effettuare un adeguato soccorso.
Sei amante della natura e delle vacanze in movimento? Ti piace stare a contatto con ambienti incontaminati e scoprire nuovi panorami e animali rari? Allora i tour in bicicletta sono ideali per le tue vacanze, perché consentono di rilassarsi all’aria aperta e contemporaneamente fare sport. Se hai optato per un tour in bicicletta, potrai avere un’ampia offerta di itinerari – sia in Italia che all’estero - da poter percorrere in tutta serenità, ma attento a non esagerare e ad equipaggiarti nel modo giusto. L’imprevisto è sempre dietro l’angolo! Ecco qualche consiglio utile per partire e viaggiare in tutta sicurezza, da solo o in compagnia, in solitaria o con gruppi organizzati.
Le 4 cose che non possono mancare nella borsa del cicloturista
1) Prodotti energetici: mangiare prodotti energetici (carboidrati, zuccheri, ecc), e integratori salini è fondamentale per recuperare le energie perse durante la pedalata. Quando si va in bicicletta, si bruciano più calorie e si suda molto di più che in condizioni normali. Se questo aspetto viene sottovalutato, si rischiano crisi di fame e crampi, con la conseguente impossibilità di proseguire nell’escursione. Sarebbe un vero peccato rovinarsi l’uscita in bici per una barretta di cereali!
2) Il classico kit di emergenza per le riparazioni veloci alla ruota o alla catena. L’importante è imparare a fare le piccole riparazioni prima di partire, in modo da essere ben preparati all’occorrenza, in caso di emergenza.
3) Informazioni e numero di emergenza. Nella borsa si dovrebbe avere sempre qualche soldo per le emergenze, una fotocopia del documento d’identità e un cellulare. È sempre opportuno segnarsi su un foglietto, da conservare in tasca, i riferimenti e il numero di telefono della persona da contattare in caso di incidente o malore. Se dovesse capitarci qualcosa e non fossimo coscienti, i soccorritori dovrebbero trovare immediatamente i contatti dei nostri familiari per avere informazioni utili per le prime cure (ad esempio allergie, anamnesi, ecc).
4) Una mantellina antivento e/o antipioggia. Se si pedala in montagna, il tempo può cambiare molto rapidamente e i temporali estivi sono sempre in agguato. Portati una mantellina per proteggerti dal freddo e dalla pioggia (un key-way con il cappuccio è ottimale). È sempre meglio avere qualcosa con cui coprirsi e riportarlo a casa senza averlo usato, piuttosto che averne bisogno e non avere nulla per proteggersi.
Le 4 cose da evitare quando si desidera intraprendere un tour in bicicletta
1) Non esagerare: se non vuoi che la tua prima esperienza sia anche l’ultima, non esagerare con lo sforzo, con l’allenamento e con le ore di bicicletta. Al termine della tua gita, o della tua vacanza, dovrai essere contento e quasi dispiaciuto che sia finita. Solo in questo modo ti verrà voglia di farne una seconda e magari anche una terza! Se viaggi con dei bambini, trasforma tutto in un gioco, fai in modo che la bicicletta diventi lo strumento per trasferirsi semplicemente da un luogo ad un altro e concedi ai tuoi bimbi il tempo per fare anche altro durante la giornata. Se invece sei già esperto, ma ti avventuri per la prima volta a fare un periodo più lungo di escursioni in bicicletta, non esagerare nel dispendio di energie, specie i primi giorni.
2) Non usare capi di abbigliamento nuovi: delle scarpe appena comprate potrebbero rivelarsi scomode, dei pantaloncini potrebbero risultare troppo stretti dopo qualche ora di pedalata e magari la maglietta nuova ti irrita la pelle. Meglio portare i capi di abbigliamento già testati più volte.
3) Non usare parti meccaniche nuove: la stessa cosa indicata per l’abbigliamento vale anche per le parti meccaniche della bicicletta, come ruote o il sellino. Più il materiale è rodato più si evitano spiacevoli inconvenienti.
4) Evitare di partire senza prima aver fatto un controllo! Vai dal tuo meccanico di fiducia e fai controllare la bicicletta, per capire se è tutto apposto. Eviterai così spiacevoli inconvenienti. Checklist preparata
da: Active Sport Tours - Tour in bicicletta
Estella Marino, assessore all'Ambiente della nuova giunta capitolina e ingegnere ambientale, durante la presentazione dei risultati di un anno del progetto ELEbici@Roma3, presso il rettorato dell'università Roma Tre, ha detto: "Prima di tutto rimetteremo in sesto il bike sharing, che è abbandonato da due anni, nel senso che il bando per come era configurato non è partito con la giunta precedente. Rimetteremo mano a quello e faremo ripartire il bike sharing a Roma. L'impegno dellaciclabilità di questa giunta è massimo, a partire dal sindaco - chiosa l'assessore - e una delle prime azioni è stata proprio quella di spostare il tema della ciclabilità dall'area ''ambiente'' alla ''mobilità'' perchè pensiamo che la ciclabilità debba passare da elemento per lo svago e il tempo libero a un pezzo ordinario di mobilità sostenibile all'interno della settimana lavorativa". Oggi la città di Roma dovrebbe contare su 29 stazioni e un numero di biciclette passato dalle 150 del 2009 a circa 300 del 2010 alle 360 del 2012. Ma solo sulla carta, perchè poi trovare le bici negli stalli è un altro discorso; i furti si moltiplicano e spesso i parcheggi sono semivuoti. Per non parlare dello scandalo del noleggio a Villa Borghese e Villa Ada dove, come denuncia il blog bikesharingaroma.com 90 bici «costate 7 mila euro l'una restano inutilizzate per le assurde regole di noleggio». Inoltre, aggiunge Estella Marino: "dobbiamo dare più autonomia ai municipi per organizzare la ciclabilità 'di quartiere', spesso, infatti, i movimenti medi della giornata sono all'interno dello stesso municipio". Quindi, "tutte queste iniziative", "sono le benvenute e credo nei prossimi anni le metteremo in campo anche noi".
Fonte: roma.corriere.it
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.