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Mercoledì, 02 Novembre 2011 09:04

La Traversata Delle Alpi In Bicicletta

La Traversata Delle Alpi In Bicicletta
Autore: Alessandro de Bertolini - Riccardo Goi e Roberto Della Maria
Pagine: 160
Prezzo: € 15,00
Editore: Altre case editrici

 

Dall'Adriatico Al Mediterraneo In 17 Giorni, 26 Passi Alpini e 1700 Chilometri.
In questo volume: le strade, le tappe, la cartografia, i chilometri, i profili altimetrici, i campeggi dove sostare e le caratteristiche delle zone e dei paesaggi che si incontrano lungo il percorso. 17 giorni, 1700 chilometri, 26 passi alpini (19 al sopra del 2000 metri), 10 frontiere, 5 Paesi diversi e quasi 31mila metri di dislivello in salita. Attraverso le Alpi di Slovenia, Italia, Austria, Svizzera e Francia: dall'Adriatico al Mediterraneo, da Trieste a Nizza
Oltre cento fotografie, mappe e altimetrie

http://www.transalpina.it

Pubblicato in LIBRI
Venerdì, 28 Ottobre 2011 09:20

Colle della Maddalena sentiero n°10

Partenza: Via XXMiglia (229 mt.)
Dislivello: 600 mt.
Distanza: 20 km.
Difficoltà: MC. Ciclabilità salita: 99%
Ciclabilità discesa: 99%
Effettuato: ottobre 2009

Descrizione percorso: la particolarità di questo giro sono rappresentate dalle discese: quella all'interno del Parco della Maddalena (realizzata del comune) e quella del Sent. n°10 (uno dei più belli e lunghi sentieri della collina torinese).  Partiti dal Palavela (foto1) percorrere la passerella in legno che oltrepassa Corso Unità d'Italia, e girare a sinistra sulla pista ciclabile che costeggia le rive del Po. Risalire la ciclabile su Corso Dogliotti per prendere a destra Ponte Balbis (foto2) direzione Piazza Zara sull'altra sponda del Po. Poco prima di raggiungere la piazza girare a destra in Corso Sicilia e al termine girare a sinistra fino ad incrociare Corso Moncalieri. Oltrepassato il corso, proseguire in salita prima per via Sabaudia (foto3), poi strada Comunale di Cavoretto. Al termine oltrepassata la piazzetta, proseguire diritti per strada Comunale dei Ronchi fino nei pressi di una curva, dove si gira a sinistra in salita per Strada Comunale della Creusa. Dopo circa un centinaio di metri lasciare la strada principale (foto4) per prendere una stradina sulla sinistra in leggera discesa (cartelli Sent.11/12). Il fondo diventato sterrato lo si segue evitando deviazioni sulla destra. Pochi metri prima di giungere alla fine della stradina (cancello con cartello di proprietà privata), prendere un sentiero in salita che si stacca sulla destra e che costeggia una recinzione. Si continua a salire interno al bosco (foto5) ed arrivati sia al primo bivio (in leggera discesa), che al secondo (guadando un rio), girare sempre a sinistra. Confluiti in Strada Comunale Val Pattonera, girare a destra in salita e dopo un tornante si lascia l'asfalto per prendere a destra una stradina sterrata (cartello Sent.14), chiusa da sbarra. Oltre un prato, si continua sul sentiero che entra nel bosco (foto6) e dopo un breve strappo, guadati due rii, si arriva ad una carrareccia. Prendere a destra in leggera discesa e dopo un breve saliscendi, girare al primo sentiero che si stacca sulla sinistra (foto7). Attenzione prima di imboccare questo sentiero a sinistra, preparare il rampichino per affrontare subito un breve ma impegnativo strappo. Si percorre sempre in salita tale sentiero fino ad incontrare e proseguire su tratto asfalto. Giunti alla strada comunale da S. Vito a Revigliasco, si svolta a destra sino ad una abitazione con civico 413A, situata sul lato opposto. Superata la sbarra, si entra nel Parco della Maddalena imboccando lo sterrato che costeggia la recinzione, seguendo in questa fase sempre le indicazioni del "sentiero natura" (numero 12). A 4 bivi successivi si tiene sempre la sinistra. Pochi metri dopo l'ultimo bivio, evitare il sentiero di sinistra direzione della cascina Mainero, proseguendo sempre sul sentiero principale. Dopo una curva, evitare il sentiero di sinistra della GTC proveniente dalla strada Eremo - Maddalena (foto8). Giunti ad un incrocio dal quale si staccano 4 vialetti, seguire il primo partendo da sinistra. Si eseguono una serie di tornanti sempre in salita che ci portano appena sotto il piazzale del faro del Colle della Maddalena. Dal piazzale, dopo una breve discesa costeggiante dei gradini, usciamo dal cancello principale dal parco per fare un breve rifornimento alla fontana tra le panchine vicino al parcheggio. Da dietro la fontana si segue il cartello "Percorso Mountain Bikers" (foto9), un bellissimo percorso creato dal comune. Prestando attenzione ad alcuni passaggi tecnici (foto10) del sentiero si va a dx al primo bivio, mentre si va sinistra sia al secondo che al terzo (si incontra il percorso fatto all'andata). Quindi per pochi metri, fino all'incrocio dal quale si staccano 4 vialetti, il percorso è uguale a quello dell'andata. Raggiunto il suddetto crocevia, prendere il primo a destra in discesa (foto11). Dopo un tratto in forte pendenza, passata una curva a gomito prendere a sinistra una sterrata e al bivio successivo girare a destra. Dopo appena alcuni metri, lasciare la sterrata per seguire il primo sentiero che si stacca sulla destra e raggiunta una nuova sterrata girare per pochi metri a destra fino ad incontrare la strada fatta all'andata. Scendiamo a sinistra per tale strada fino ad incontrare un sentiero che si stacca sulla destra in un canalone (cartello MTB - foto12-13). Inizia ora un bellissimo single track (foto14) che termina dopo una breve salita su un ampio piazzale erboso. All'incrocio successivo, girare a sinistra per affrontare una breve salita che ci riporta dentro il parco. Oltrepassata una sterrata, continuare sempre in salita fino ad arrivare ad un crocevia (zona attrezzata a parco giochi). Proseguire dritti in pianura fino ad incrociare una nuova sterrata. Seguirla a destra in un tratto in leggera discesa, per poi prendere a sinistra una stradina in salita. Si sale fino ad incontrare un ampia strada ghiaiosa che va presa a destra in discesa fino all'uscita principale del parco.
Dal cancello, continuare a sinistra in leggera discesa su Strada Revigliasco. Superata Strada della Viola, si raggiunge villa Caruso (civico 123 - foto15), dove si scende sul ripido sentiero che costeggia la recinzione: si tratta del percorso naturalistico numero 10 o della Val Sappone (seguirne sempre i cartelli indicatori). Giunti presso una cabina in cemento dell'Enel continuare diritto. Nei pressi di una strada asfaltata continuare ancora diritto su sentiero sino a confluire su una carrareccia. Presso un cancello, si continua su sentiero nel bosco costituito in prevalenza da castagni. Raggiunta la strada dai Ronchi ai Cunioli Alti (asfalto) seguirla a sinistra per 120 metri e quindi deviare su una carrareccia a destra. Fattasi sentiero, si scende nelle vicinanze del Rio Sappone dove e' una cascata. Si risale quindi a sinistra un breve tratto a piedi, attrezzato con scalini. Il sentiero prosegue con numerosi e bellissimi saliscendi nel bosco fitto (foto16-17-18). Dopo un breve strappo, si raggiunge un sentiero più largo che va seguito in discesa. Pervenuti ad una stradina asfaltata nei pressi di un tornante, si continua ancora in discesa fino ad incontrare Strada del Fioccardo. Giunti in breve al corso Moncalieri (semaforo - foto19), percorrendolo a destra sino al successivo impianto semaforico, in corrispondenza di strada S. Lucia. Qui si attraversa il fiume Po sfruttando la passerella ciclo-pedonale (foto20) e quindi, a destra per pochi metri, si cicla sulla stradina che corre a breve distanza dalla sponda. Prendere a sinistra la passerella in legno fatta all'andata per giungere al Palavela nostro punto di partenza.

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  • Fonte firebikemtb
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Venerdì, 28 Ottobre 2011 09:17

Via dei Saraceni "new edition" (2536)

Partenza: Sauze d'Oulx (TO) 1500 mt
Dislivello: 1370 mt.
Distanza: 34 km.
Difficoltà: OCA. Ciclabilità salita: 100%
Ciclabilità discesa: 100%
Effettuato: giugno 2008

Descrizione percorso: si segue il nuovo tracciato della famosa gara della "Via dei Saraceni". La parte iniziale è analoga alla vecchia edizione presentando una lunga e faticosa salita di quasi 13 Km, che, attraverso il Parco Naturale Gran Bosco, ci porta dalla quota di 1500 metri sino ai 2536 del Monte Genevris. Usciti da Sauze ci avviamo  in direzione della borgata Monfol (foto2-3), nei pressi della quale termina l'asfalto. Oltrepassata la sbarra nei pressi del parcheggio ed area attrezzata di Serre Blanche, lasciamo la strada che scende a Salbertrand. Procedendo nel fitto bosco (foto4), si ignorano le deviazioni segnalate da vistosi cartelli in legno per l'alpeggio Randuin, Montagne Seu, Enfer, strada dei Cannoni e Laune. Usciti dal bosco (foto6) si arriva al colle Blegier (m 2381- foto7), posto sulla strada militare che, a cavallo delle valli Susa e Chisone, pone in comunicazione il Colle dell'Assietta con Sestriere. Si risale il Monte Genevris (punto più elevato del giro - foto13-14) per poi scendere con quattro tornanti al colle di Costa Piana (m 2313). Passato il colle Bourget (m 2299) si continua fino al colle Basset (foto17) dove a destra inizia la lunga discesa che ci porterà fino a Sportinia, toccando prima la cappella di Notre Dame des Broussailles (m 2327). Continuando la discesa, giunti nei pressi di  Pian della Rocca scendere a sinistra. Da qui inizia il tratto di discesa più ripido (foto18-19) che metterà a dura prova i nostri freni. Ritrovato l'asfalto si raggiunge Sauze d'Oulx chiudendo così il percorso.

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  • Fonte firebike
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Giovedì, 27 Ottobre 2011 10:37

Da Superga a San Martino

Lunghezza: 15,75 km
Tempo percorrenza: 2 ore 30'
Dislivello: circa 500 metri
Periodo consigliato: primavera - estate - autunno
Tipo: asfalto (6,41 km - 40%) - sterrato/sentiero (9,34 - 60%)
Effettuato il: 2 maggio 1999
Cartografia: Cartina 1:15.000 della GTC realizzata dalla sezione di Moncalieri del CAI (si compone di 2 fogli con le 4 cartine del tracciato, la descrizione del percorso e alcune informazioni utili); Carta dei Sentieri della Collina Torinese 1:15.000 n. 1 Moncalieri, Torino, Pecetto...; ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE 1:50.000 Carta n. 17 TORINO PINEROLO e Bassa Val di Susa; cartina 1:10.000 Il Parco di Superga - I sentieri, gli itinerari escursionistici e ciclistici - Regione Piemonte / Ente di Gestione delle Aree Protette della Collina Torinese (quest'ultima copre solo in parte il tratto ad Est di Rivodora)
Località di partenza: chiesa di S. Martino
Accesso: da San Mauro Torinese, si percorre la Strada Statale 590 della Val Cerrina in direzione Gassino. Superato l'incrocio per Rivodora, si svolta in via Lunga e seguendola fino al termine si raggiunge la chiesa di S. Martino.
Descrizione: la prima parte del percorso ha poco a che vedere con la GTC e serve unicamente per raggiungere Superga sfruttando, per quanto possibile, strade e sentieri non ancora utilizzati in altri itinerari. Dal piazzale della chiesa, rivolte le spalle a via Lunga, procediamo lungo strada S. Martino verso destra. Passiamo tra le case della frazione, incontrando il fondo sterrato (0,13 km) ed ignorando una carrareccia sulla sinistra (0,18 - nei pressi di un cancello). Dopo aver superato l'ingresso di cascina Siccardi (0,46) ed una strada privata (0,87 - sulla destra) raggiungiamo uno slargo con palo della luce (1,04) nei pressi del quale si trova il vecchio edificio del Poggio. Tenendo la sinistra, seguiamo la strada principale raggiungendo su asfalto (1,92) strada Tetti None (1,98). Svoltando a destra, giungiamo alla strada che collega Rivodora con Baldissero (2,53). Scendiamo a destra per 260 metri e quindi, in prossimita' di una palina della fermata dello scuolabus, prendiamo a sinistra la stretta strada vecchia Baldissero. Percorsi 80 metri questa diventa una carrareccia erbosa. Al bivio seguente (3,08), nei pressi di una casa gialla, scendiamo a sinistra raggiungendo su asfalto (3,33) le case di Tetti Trivero. Subito dopo aver passato una cappelletta votiva ed un lavatoio, imbocchiama a sinistra la sterrata strada Tetti Ronchi (3,44). Seguendola fedelmente, superiamo un ponte e con alcuni tornanti raggiungiamo la piazzetta con lavatoio della piccola borgata (4,47). Da qui proseguiamo sulla stradina di sinistra (dalla parte del n. civico 11 posto su una casa di colore rosa). In questo tratto incontreremo di frequente segni di zampe di volpe color rosso magenta su fondo bianco: si tratta di un itinerario segnalato del Parco di Superga. Dopo un guado, superiamo cascina Fenoglio (5,25), ormai diroccata e parzialmente ricoperta dalla vegetazione. Su sentiero, ignoriamo un bivio sulla destra (5,54), poco dopo il quale siamo costretti a scendere di sella per affrontare una ripida salita.

sito internet

Fonte: mtbpiemonte

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Giovedì, 27 Ottobre 2011 10:33

Chenon E Palouch

Lunghezza: 25,77 Km
Tempo percorrenza: 4h 30'
Cartografia: Carta dei Sentieri della Collina Torinese 1:15.000 n. 1 e 2 - Le due precedenti cartine non coprono un brevissimo tratto (quello relativo a strada della Croce) per cui puo' essere utile anche la I.G.M. 1:25.000 CHIERI 56 II SW
Periodo consigliato: tutto l'anno (da evitare dopo piogge recenti per presenza di fango)
Tipo: asfalto 6,45 Km (25%), sterrato 19,32 Km (75%)
Dislivello: 975 metri effettivi
Difficolta': O.C.A.
Effettuato il: 24 e 30 dicembre 2000
Località di partenza: chiesa di S. Martino
Accesso: da Torino raggiungere S. Mauro e quindi procedere lungo la SS590 della Val Cerrina. 200 metri oltre l'incrocio semaforico con la SP96 per Rivodora, imboccare via Lunga arrivando dopo circa 2,5 Km al piccolo piazzale della chiesa di S. Martino ove si parcheggia l'automobile.
Descrizione: un O.C.A. D.O.C. della collina torinese che non ha nulla da invidiare percorsi di alta montagna, non solo per il dislivello ragguardevole (si sfiorano i 1000 metri) ma anche per il notevole impegno fisico cui verrete sottoposti. Rappresenta dunque un ottimo allenamento invernale rivolto ai bikers piu' esigenti che non vogliono affrontare impreparati le proprie uscite estive. Non mancano infatti le salite sostenute e le discese su sentieri tecnici e dissestati, in un ambiente formato da bric, valli e boschi ombrosi, ricco sia naturalisticamente sia dal punto di vista delle testimonianze storiche. Tanto per cominciare, la chiesa di S. Martino che presenta all'interno diversi ex-voto e quadri, tra cui uno raffigurante Santa Eurosia, invocata a protezione dei campi dalle calamita' naturali, mentre sul muro esterno alcune lapidi ricordano i caduti in zona. Rivolte le spalle a via Lunga, ci avviamo lungo strada S. Martino (verso sud) transitando tra le case della borgata (appartenente al comune di Castiglione), evitando dopo 180 metri una stradina sulla sinistra. Tocchiamo quindi la cascina Siccardi (0,47 Km - nota in passato anche con il nome di Balaura), il vecchio edificio del Poggio (1,06 - qui tralasciamo la GTC che scende a Rivodora) e le Ca' Brusa' (1,27). Al culmine della salita si raggiunge una villa con civico 17 dove anziche' seguire l'asfalto si devia sulla carrareccia che ne costeggia la recinzione (1,93). Ad un trivio seguire la pista centrale (2,14) raggiungendo un colletto posto tra il Bric delle Cave ed il Bric Chenon (2,40).

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Giovedì, 27 Ottobre 2011 10:31

Rivodora - S. Martino - Cordova

Lunghezza: 16,48 km
Tempo percorrenza: 2 ore e 30'
Dislivello: circa 600 metri effettivi
Difficolta': B.C.A.
Tipo: asfalto 8,70 Km (53%), sterrato 7,78 (47%)
Periodo consigliato: tutto l'anno
Effettuato il: 30 Gennaio 2000
Località di partenza: Rivodora, SP 96 angolo via Tetti Fenoglio.
Accesso: da Torino, si percorre la SS590 della Val Cerrina in direzione Gassino. Ad un incrocio semaforico con indicazioni per Rivodora (0 Km), si svolta sulla SP 96. Arrivati alla chiesa del paese (2,9), si continua ancora per 200 metri sino ad un parcheggio sulla destra che si raggiunge superando uno stretto ponticello (via Tetti Fenoglio).
Cartografia: I.G.M. 1:25.000 56 II SW Chieri - 56 II NW Settimo Torinese
Descrizione:
dal ponticello (0 Km), si percorre la provinciale fino alla chiesa del paese (notare la meridiana e il monumento ai caduti). Svoltare su strada Viale (0,25) e, ad un crocicchio (0,39), procedere transitando davanti ad una casa bianca con civico 5. Al tornante con cartello di divieto d'accesso, continuare sulla sterrata (0,68) che termina, nei pressi di villa Viale, su via Montenero (1,20 - asfalto). Andando a destra, si superano in successione via Tetti Benna (1,41), via Sestriere (1,64) e la cappella di S. Grato (1,75). Ad un tornante (1,92) imboccare la stradina privata, delimitata da due file di tigli, per villa Solei, nel cui parco si trova la ben visibile Torre di Moncanino. Senza raggiungere la villa, si scende alla destra del portone di ingresso di cascina Gilardi (2,09), su una carrareccia campestre che superato piu' avanti un rio (2,42), lo affianca, entrando in una valletta, guadando per una seconda volta il corso d'acqua (2,63). Subito dopo il ponte sul rio Dora (2,91), seguire la provinciale 96 a sinistra sino al cartello di S. Mauro T.se (3,17), che precede una strettoia. Si affronta ora la strada Valle Bontempo, con salita decisamente impegnativa, raggiungendo, nei pressi del Centro il Riccio, via Lunga (4,42). Procedere in salita sino alla chiesa della borgata S. Martino (4,55 - fontanella), costruita a cavallo dei sec. XVIII e XIX. Inizialmente venne realizzata la sola navata centrale. In seguito essa venne ampliata con l'aggiunta di una nuova ala. Il locale sopra questa, nel 1844, venne preso in affitto dal Comune per istituirvi una scuola. Si prosegue a sinistra per 150 metri. Svoltare quindi a destra su una stretta stradina (cancelli 37 e 35/1) che termina quasi subito. Si continua su una carrareccia (4,77) sino ad un prato: avanzare sull'erba, tenendo leggermente la destra, seguendo una traccia poco pronunciata, puntando in direzione della fila di alberi. Qui si incontra un varco, oltre il quale si ritrova la carrareccia.

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Martedì, 25 Ottobre 2011 10:18

Da Venaria a Rivoli

Lunghezza: 60,46 Km                                                                                                              
Tempo percorrenza: 6 ore
Località di partenza: piazza A. De Gasperi (Venaria)
Dislivello:
circa 275 metri
Difficolta': B.C. (medio)
Tipo: asfalto 30,48 Km (50%) - sterrato 29,98 (50%)
Periodo consigliato: tutto l'anno (salvo presenza neve o dopo abbondanti piogge)
Cartografia:
I.G.C. 1:50.000 n. 17 TORINO PINEROLO e Bassa Val di Susa
Effettuato il: 25 aprile e 1 maggio 2010
Descrizione: l'itinerario collega due importanti residenze sabaude, la Reggia di Venaria Reale ed il Castello di Rivoli. All'andata verrà utilizzato, seppur con qualche piccola variante, l'itinerario "Corona di Delizie in Bicicletta" mentre per il rientro si è cercato di sfruttare il più possibile sterrate e piste ciclabili. Il punto di partenza è costituito dall'ampia piazza De Gasperi di Venaria, dove (salvo mercato o manifestazioni) è possibile lasciare l'autovettura. Azzerare il ciclocomputer in corrispondenza dell'incrocio tra via L. Da Vinci e Viale Buridani (0 Km). Imboccare e percorrere quest'ultimo sino a quando termina presso una rotonda. Qui seguire a sinistra la pedonale via Mensa (0,88) giungendo all'ingresso principale della Reggia, dove si svolta a destra e poi si imbocca il viale Carlo Emanuele II (1,69) che porta all'ingresso "Ponte Verde" del Parco Regionale La Mandria. Non attraversare il ponte sulla Ceronda (3,00) ma seguire a sinistra il sentiero che costeggia il corso d'acqua. Superato un canale prendere a sinistra (3,83) e, al termine del sentiero (3,99), seguire a destra la strada asfaltata che passa tra due campi di golf. Dopo la curva dove si trova una costruzione dell'acquedotto, imboccare lo sterrato sulla destra (4,47) raggiungendo lo stradone che porta a San Gillio (6,11). Percorrere la pista ciclabile (dx) sino al primo semaforo (spento) dove si attraversa a sinistra (6,71). Giunti in largo Oropa (6,93), attraversarlo e poi procedere nel centro storico di Druento lungo la via Roma e uscirne seguendo, nei pressi della chiesa di S. Sebastiano, la via Garibaldi (7,29 - dx). Giunti ad una rotonda (7,61) procedere diritto lungo la via Pasturanti. Attaversare la circonvallazione (7,82) finchè, presso una cascina, il fondo degenera a tratturo. Al termine del medesimo si incrocia una bella sterrata che andrà seguita a destra (9,39). Giunti alla strada che collega Druento con Pianezza (10,22) seguirla a sinistra. Superato il consorzio agrario svoltare a destra su una sterrata (10,74) con indicazioni "via Druento 69".

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Martedì, 25 Ottobre 2011 10:16

Il Parco di Superga

Lunghezza: 19,60 km
Tempo percorrenza: 2 ore 30'
Dislivello: circa 350 metri
Periodo consigliato: primavera - estate - autunno
Tipo: asfalto 11,65 km (59%) - sterrato/sentiero 7,95 (41%)
Effettuato il: 9 maggio 1999
Cartografia: cartina 1:10.000 Il Parco di Superga - I sentieri, gli itinerari escursionistici e ciclistici - Regione Piemonte / Ente di Gestione delle Aree Protette della Collina Torinese (riporta evidenziato il tracciato ma non comprende pero' la parte su asfalto ad Est di Tetti Paletti; sul retro trovate la descrizione dello stesso e di alcuni percorsi escursionistici oltre ad altre informazioni); ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE 1:50.000 Carta n. 17 TORINO PINEROLO e Bassa Val di Susa; Carta dei Sentieri della Collina Torinese 1:15.000 n. 1 Moncalieri, Torino, Pecetto... (anche questa non comprende il tratto ad Est di Tetti Paletti).
Località di partenza: l'ampia piazzola situata a lato della via dei Colli ("Panoramica"), a circa 1,8 km da Pino T.se (per non sbagliare azzerate il contakm parziale della vs. automobile quando questa inizia).
Accesso: da Torino (C.so Casale all'altezza di P.le Marco Aurelio) si imbocca corso Chieri e, percorsi poco piu' di 5 km, si svolta, poco oltre il bivio per l'Eremo, a sinistra in via dei Colli.
Descrizione: l'intenzione era quella di percorrere fedelmente l'itinerario per mountain bike segnalato con appositi cartelli indicatori (raffiguranti una bici stilizzata in colore rosso) dall'Ente Parco di Superga, ideato per accontentare i sempre piu' numerosi appassionati di questo mezzo di locomozione ecologico. In realta', ho scoperto di aver deviato in un paio di occasioni dal percorso originario, forse per non aver visto i segnavia o quasi certamente perche' questi non c'erano proprio dove sarebbero stati invece necessari. Se ha piovuto di recente potreste incontrare alcuni tratti con fondo fangoso. Iniziamo a percorrere la strada "Panoramica" in direzione Superga abbandonandola dopo 260 metri per un sentiero sulla sinistra con segnavia del circuito e della GTC. Superiamo i Bric Caros e Brunassa e, oltre un traliccio, continuiamo nuovamente sulla Panoramica a sinistra (0,93). Dopo 320 metri raggiungiamo una piazzola con bacheca descrittiva del percorso del "Sentiero degli Alberi", nei pressi della quale proseguiamo su una carrareccia raggiungendo un trivio (1,35): qui ci teniamo sulla strada piu' a sinistra ignorando subito dopo una ramificazione del Sentiero degli Alberi (sulla sinistra). Piu' avanti ignoriamo una stradina in salita sulla destra (2,12 - cartelli in legno). Giunti nei pressi di un traliccio teniamo la destra (2,77). Dopo una salita faticosa lungo la Costa Serralunga confluiamo sul percorso omonimo, segnalato con zampe di volpe di colore verde, nel punto in cui questo prosegue lungo un sentiero sulla sinistra (3,19), che ignoriamo. Oltre l'innesto da destra della GTC (4,07) ed una cabina in cemento dell'ENEL perveniamo per una ennesima volta alla "Panoramica" nei pressi del Monte Aman (4,19 - bacheca). La percorriamo a sinistra fino al bivio di Strada Palucco (5,12): di fronte a questa e' una piccola piazzola al termine della quale scendiamo lungo un sentiero. Seguendo la traccia principale ad un bivio teniamo la sinistra (6,11) e quindi ignoriamo un altro sentiero che si innesta da sinistra (6,40). Attraversiamo le case della frazione Tetti Rocco (notare nei pressi di un cortile erboso un vecchio pozzo), seguendo lo sterrato che termina sulla strada comunale di Superga (7,48).

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Martedì, 25 Ottobre 2011 10:14

Torre di Moncanino (S. Mauro T.se)

Lunghezza complessiva: 21,87 km
Tempo percorrenza: 3 ore
Dislivello: circa 350 metri
Difficolta': B.C.A., sconsigliato ai biker meno esperti per via di alcuni tratti su sentiero sassoso o dissestato che vanno affrontati con prudenza, specialmente se il fondo e' umido.
Tipo: asfalto 12,24 Km (56%), sterrato 9,63 (44%)
Periodo consigliato: tutto l'anno
Effettuato il: 6 Gennaio 2000
Località di partenza: S. Mauro T.se, ponte Vittorio Emanuele III sul Po (lato via Martiri della Liberta'). L'automobile puo' essere eventualmente lasciata in piazza Mochino dove c'e' un ampio parcheggio. In questo caso si parte direttamente dalla piazza, percorrendo il ponte alla fine del giro.
Cartografia: Carta dei percorsi ciclabili di Torino 1998 1:17.500 - Istituto Geografico Centrale Torino; Carta dei Sentieri della Collina Torinese 1:15.000 n. 1 Moncalieri, Torino, Pecetto...
Descrizione: seguendo in successione i seguenti 3 percorsi si raggiunge corso Casale all'altezza della strada consortile del Meisino:
- S. Mauro - Regio Parco;
- Regio Parco - Parco Colletta;
- Parco Colletta - Parco del Meisino.
Azzerato il ciclocomputer, seguire corso Casale in direzione S. Mauro sino al ponte del "Bajno" dove si svolta in via Croce (0,85 Km). Nel tratto iniziale, si sale paralleli al rio di Costa Parigi, dal quale la valle prende nome. La zona bassa viene anche chiamata "val dij ciòrgn" (valle dei sordi) forse a causa della corrente d'aria persistente che in passato avrebbe provocato negli abitanti disturbi all'udito e persino la sordita'. Si incontra presto il cancello di accesso a villa S. Croce (1,25), edificio in stile neo-gotico di cui si intravede la facciata, fatto costruire dalla Compagnia di Gesu' (Padri Gesuiti) verso il 1913. Superati alcuni tornanti, e' l'accesso all'Albergo Residenziale Superga (2,27), complesso di edifici in cui risiedettero diversi ordini religiosi (frati Maristi, Salesiani, figli della Sacra Famiglia e per ultimi i Padri Somaschi), che ospito' per alcuni decenni il Collegio degli orfani dei Carabinieri. Alla prima curva che si incontra dopo aver oltrepassato la cappella di villa Guala, si ignora la carrareccia che da questa si dirama sulla destra (3,07), avanzando sull'asfalto ancora per alcuni metri sino ad una seconda stradina dal fondo al limite della ciclabilita' (3,10) che ci condurra' alla villa Catalinette (3,20). Proseguiamo sulla bella sterrata (via delle Pietre) che, in leggera discesa, diventa asfaltata nei pressi di un tornante (3,66). Qui si imbocca un largo sentiero, tralasciando subito la deviazione sulla destra del percorso 62 ("degli asini") e pervenendo al masso erratico noto come "roc Gross" (3,71), adiacente al rio di Sant'Anna: a monte di questo e' una fontana ormai altamente inquinata e quindi non potabile. Si continua in piano fino ad un bivio (3,85), dove si tiene il sentiero piu' stretto, ed in salita, sulla destra. Il tratto che segue non e' ciclabile ma la pendenza mai eccessiva permette di proseguire a spinta senza troppo faticare. Raggiunto un nuovo bivio (4,29) si tiene la sinistra (dalla parte opposta si raggiunge la GTC/sentiero 63), rimontando nuovamente in sella. Il sentiero compie piu' avanti una curva ad angolo retto (4,54 - ignorare il sentierino sulla destra) oltre la quale scendiamo su fondo sassoso (prudenza!). Si raggiunge il "sente' dij can" che si segue a destra (4,73 - dall'altra parte raggiunge la "Cascina del Tole'").

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Lunedì, 24 Ottobre 2011 10:00

COLLI PREALPI, FIUMI VICENTINI IN MTB

COLLI PREALPI, FIUMI VICENTINI IN MTB
Autore: Giancarlo Corò, Giorgio Professione, Fabio Taberni
Prezzo: € 13,94
Numero di pagine: 216
Editore: Edicicloeditore

 

Percorrendo la Statale da Vicenza a Schio, si è sempre accompagnati da una catena ininterrotta di colline; queste, dapprima dolci e poco rilevate fino a Isola, si ergono con una certa decisione all'altezza di Malo, formando dei versanti anche ripidi, ad esempio come nella zona di Priabona; successivamente, mantengono piuttosto alta la linea di cresta e - dopo il terrazzo di Monte di Malo - si fanno più movimentate, lasciando intuire incisioni ed asperità, fino ad elevarsi con tipologie montane nello Scandolara e nel Civillina, tra Valdagno e Schio.
Non si immagina certo che la strada statale corra su una faglia piuttosto importante nella regione, detta la "linea Vicenza - Schio".
Questa linea, in occasione dei tremendi eventi geologici che portarono al sollevamento delle Alpi e delle Prealpi, fu sede di discontinuità tettonica: le colline alla nostra sinistra si innalzarono (anche con minore impeto delle Prealpi, più distanti) e il mare alla nostra destra abbassò il suo fondo creando un bacino sottomarino. Dobbiamo al millenario lavoro di erosione e trasporto del Léogra e dell'Astico se questa fossa fu riempita fino a trasformare il mare nella grande pianura alluvionale che ora percorriamo.

http://www.ediciclo.it

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