Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Il passaggio sulla Regione Piemonte del Giro d’Italia riaccende i riflettori sulla bicicletta e proprio questo fine settimana partono le iniziative a due ruote organizzate dai circoli di Legambiente in Piemonte. La bicicletta, pur essendo mezzo di trasporto per eccellenza, ancora troppo spesso viene relegato ad un ruolo marginale nella mobilità quotidiana. In Italia si pedala molto per sport, ma ancora troppo poco per soddisfare l’esigenza di mobilità quotidiana. Lo dimostrano, indirettamente, i numeri: l’Italia, con circa 30 milioni di biciclette, è il sesto Paese al mondo per numero di due ruote ecologiche dopo Cina, Usa, Giappone, Germania e India. Ma nel traffico questa massa di manubri e catene non si vede.
L’abitudine alla mobilità dolce non deriva certo dalle condizioni meteo, dall’orografia e nemmeno da una più spiccata predisposizione culturale della popolazione ma, molto più semplicemente, dalle scelte della politica locale.
La pericolosità e la paura nel traffico sono il primo elemento che disincentiva l’uso della bicicletta; dall’analisi dei risultati ottenuti in questi anni sul fronte della sicurezza stradale si riscontra che a fronte di una riduzione complessiva del 40% dei morti, la riduzione per categorie di mezzi sono state del 52% per gli utilizzatori delle 4 ruote, per il 35% per i pedoni, per il 17% per i motociclisti e solo per il 9% per gli utilizzatori della bicicletta. Questo dato deve guidare i prossimi interventi sulla sicurezza stradale nelle città ed aprire ad una visione specifica per la messa in sicurezza dei ciclisti. La riflessione nel Paese è matura: lo dimostrano le 50.000 biciclette scese in piazza a Roma lo scorso 28 aprile per promuovere le richieste avanzate dalla piattaforma #salvaiciclisti.
“Ogni amministratore dovrebbe aver chiaro se nel quinquennio del proprio mandato vuole premiare le bici, oppure le macchine, oppure il Trasporto Pubblico Locale, oppure i pedoni -dichiara Federico Vozza, vicepresidente Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta-. Oggettivamente nelle nostre città non c’è spazio per premiare tutti, si deve decidere, e le indicazioni generali di salute e finanza pubblica propongono di premiare bici, pedoni e TPL e di frenare l’uso dell’auto privata. Per questo motivo ogni Amministratore quando prende provvedimenti di natura urbanistica, di pianificazione, di mobilità di area vasta a o di riordino viabilistico e sosta di un quartiere o di una strada deve domandarsi se va nella direzione desiderata e dichiarata in fase di programma elettorale”.
Ma quante delle nostre città sono oggi a misura di ciclista? Quante dispongono di un BiciPlan complessivo della città che disegni la rete dei percorsi diffusi, ne indichi le priorità, le modalità e i tempi per realizzarli? O ancora, in quanti comuni è stato nominato un delegato tecnico-politico preciso che coordini l’ufficio mobilità ciclistica e l’ufficio biciclette? E infine, in quanti comuni esiste una programmazione pluriennale delle risorse finanziarie legate ai proventi della sosta a pagamento e/o delle multe, a finanziamenti di altri Enti sovra ordinati e/ o di altri capitoli di bilancio di entrate che garantiscano continuità di finanziamento per le politiche a favore della mobilità ciclabile e del TPL?
Legambiente si batte quotidianamente per porre al centro dell’agenda politica delle amministrazioni la promozione delle due ruote e lo fa ogni anno anche con una serie di manifestazioni e iniziative promosse dai circoli territoriali.
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Fonte: www.legambientepiemonte.it