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CALDOGNO. L'avventura di Antonio Copiello e Nereo Gasparet ricordando il treno delle spie. Due ciclisti calidonensi sono andati da Venezia a Istanbul rimanendo in sella per 13 giorni

Quando si dice: andare come un treno. Antonio Copiello e Nereo Gasparet lo hanno fatto per davvero, 1900 chilometri in bici sulle tracce del mitico Orient Express: Venezia, Lubiana, Zagabria, Belgrado, Sofia, Istanbul. Il percorso non è tutto quello originale, che partiva dalla parigina Gare de l'Est, mentre lo è il punto di arrivo («Un po' deludente - hanno scritto nel diario di viaggio i due amici - un terminal di 5-6 binari semideserto») nella stazione di Sirkeci, a due passi dal Bosforo. Complessivamente i ciclisti della Mascotto Costruzioni di Caldogno hanno trascorso 21 giorni lontano da casa, anche se quelli passati in sella sono stati "appena" 13, per un totale di 95 ore, all'invidiabile media di 20 chilometri orari. «Quando c'era da pedalare non ci tiravamo indietro - raccontano - ma abbiamo voluto abbinare anche un po' di turismo». Compresa una partita della nazionale tra Bulgaria e Italia a Sofia, en passant. Copiello, 61 anni, tecnico Telecom a riposo, ha un cognome e un look che non tradiscono una parentela "importante": il fratello Gigi è stato segretario provinciale della Cisl. «Ma in bici è una schiappa in confronto, io vado molto più forte», fa notare Toni, lontani trascorsi pallonari e un lavoro che gli ha permesso, grazie ai turni, di coltivare la passione per le due ruote: tre anni fa ha vinto la granfondo "Città di Vicenza" nella sua categoria. «Ora che sono in pensione, ho meno tempo per allenarmi». Tutto il contrario di Gasparet, 63 anni, che dopo gli inizi agonistici da esordiente e allievo, per una vita ha gestito un negozio di foto ottica. Dice che ora finalmente può dedicarsi al cicloturismo. «Cerco di rifarmi girando per l'Europa in maniera un po' diversa». Con il gruppo calidonense hanno già toccato Spagna, Portogallo, Austria, Repubblica Ceca e ora, in coppia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria e Turchia. Una decina di chili di bagaglio a testa, il minimo indispensabile d'inglese per la sopravvivenza («Ma per mangiare e dormire ci si capisce sempre»), i pedalatori ne hanno viste e vissute di ogni, raccontando con una buona dose di ironia le loro avventure sulla pagina facebook "Toni e Nereo a Istanbul". Dove sono finite decine di foto e di aggiornamenti, a testimoniare sia l'aspetto sportivo dell'impresa che (soprattutto) quello culturale ed enogastronomico. E adesso? Copiello alza già il tiro. «L'anno prossimo si punta a Nord: Berlino, Repubbliche baltiche, San Pietroburgo, Helsinki. La convivenza non è sempre facile ma con Nereo siamo affiatati. Se si aggiungesse un altro non sarebbe male; quattro al massimo, però, non di più». Gasparet, invece, frena. «Prima devo parlarne a casa, non vorrei che lo scoprissero dal giornale».

 

Paolo Mutterle

Fonte: il giornale di vicenza

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Un pensiero a pedali: da Piacenza a Mirandola in bicicletta per donare tre biciclette ai bambini. Il racconto del viaggio fra i posti, i profumi, la gente e le emozioni delle terre colpite dal sisma.

 

Diario di viaggio

"Che il sole sia con voi"... è l'augurio che abbiamo gradito di più. Sono le 11 di giovedì primo novembre...la ricorrenza non delle più allegre, ma noi siamo scaramantici e alla partenza, dopo due giorni ininterrotti di pioggia, c'è il sole. Partiamo sulle nostre biciclette alla volta di Mirandola per portare? Bicilette! E' il nostro modo di regalare sorrisi.

Questo viaggio, di gran lunga più breve rispetto ai nostri, questa volta ha uno scopo diverso: portare qualcosa che significhi tutto e niente ai bambini che hanno vissuto la paura del terremoto in un momento in cui invece la vita dovrebbe essere per loro solamente tranquillità e spensieratezza. L'idea è nata in un pomeriggio fra amici, uno di quelli in cui si parla del prossimo viaggio, della prossima meta in posti che incantano gli occhi. E se questa volta portassimo qualcosa invece che prendere? E se questa volta fossimo noi a dare anziché ricevere? Detto fatto, l'idea ha preso forma.

Partiti dalla stazione di Piacenza tocchiamo le terre verdiane per raggiungere Zibello, dove ci attende un altro compagno di viaggio: Giuseppe Galli, solo per caso, oltre che cicloviaggiatore, assessore allo sport di Zibello. La cena nella patria del culatello non può essere che a base di affettati e profumatissimi formaggi nel locale "La boutique delle carni e dei salumi" il cui titolare, ci dicono, è il produttore più bravo della bassa. E' un commento di parte, ma non facciamo fatica a crederci. Divoriamo tutto. Pernottiamo alla locanda Jolly e il mattino siamo pronti per sparire nella nebbia in direzione Guastalla.

Da queste parti la nebbia è di casa, tutto profuma di nebbia, "sai che i salumi qui sono più buoni proprio a causa della nebbia?" mi dice Alessandro, un mio compagno di viaggio. Non lo sapevo e mentre pedalo la mia mente costruisce immagini di cantine pervase di prosciutti e odore di nebbia. Il freddo non è ancora troppo freddo, passatemi la ripetizione, ma è di quello che si attacca alle ossa, almeno fino a quando, da uno strappo nel cielo, appare il sole e improvvisa su Guastalla. Lungo l'argine del Po, arriviamo all'ostello, quattro casette in legno su strutture anti-piena. Una doccia calda è d'obbligo, come la cena, e il sonno che cresce insieme alla notte.

Il mattino seguente la nebbia ha lasciato il posto a qualche nuvola. Continuiamo a pedalare in direzione Mirandola, questa volta sulla provinciale parallela al Po. Arriviamo a Reggiolo, uno dei paesi danneggiati dal terremoto. Chiediamo informazioni da un uomo che indossa la divisa della protezione civile. E' incuriosito dalla nostra numerosa e strana presenza: il passaggio dei cicloviaggiatori con le loro bici cariche, desta sempre curiosità e di solito la domanda è "da dove venite?". Questa volta, forse perché trainiamo sui carrelli

tre biciclette, forse perché da quelle parti, passato il rumore della notizia è curioso vedere viaggiatori, ci chiede "dove andate?" Ci piace raccontare, non senza un po' d'orgoglio, il nostro intento. C'invita a passare oltre le transenne che delimitano le macerie dalla strada.

Il palazzo comunale è notevolmente danneggiato. Mario Bertazzoni, così si chiama, è il presidente della protezione civile di San Venerio. Pochi secondi e arriva anche il sindaco, Barbara Bernardelli. Con loro visitiamo l'antico palazzo del municipio. All'ingresso, tra ponteggi e

travi di sostegno, una tavola di legno precaria, come il resto, ricorda che "l'importante non è ciò che facciamo, ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo....". Sorrido, perché mai come adesso mi trovo d'accordo.

La loro accoglienza e la loro gentilezza sono quasi imbarazzanti, avrei voluto avere anche per loro qualcosa da portare, ma questa sensazione rende tutti noi ancora più orgogliosi del piccolo gesto che stiamo portando a termine. Ci offrono il caffè e ci lasciano il permesso di entrare e percorre in bicicletta la via centrale del paese. Questa volta ci accompagna Domenico Andreoli un ragazzo del posto. Con la sua in bici e la mano in tasca ci accompagna a comprare un bullone e qualche camera d'aria...anche le buone intenzioni forano! Anche qui la gentilezza e l'altruismo mi lasciano di stucco: il proprietario Alberto Soprani saputo il motivo del nostro viaggio non ci lascia pagare. Anche questo mi riempie d'orgoglio e un po' di rammarico per non aver portato anche qua un segno.Attraversiamo il paese. Ci fa una certa impressione vedere il centro chiuso e transennato e la gente carica di speranza e voglia di rifare e rifarsi.

Riprendiamo il nostro viaggio, e cominciamo a vedere i cartelli stradali che ci indicano Mirandola. Man mano che diminuiscono i chilometri verso la meta, cresce il silenzio tra noi, come se stessimo per entrare in una zona sacra. Il tempo di una foto ricordo sotto il cartello "Mirandola", poi via verso la scuola, ora anche sede del Comune. Ora non saprei spiegarvi, ma tra la contentezza di

consegnare le biciclette e la malinconia del viaggio terminato con i compagni, c'è una strana sensazione.

Ci accolgono Lara Cavicchioli, assessore ai servizi alla persona del Comune di Mirandola e Gino Mantovani, presidente dell'associazione sportiva "Folgore". Siamo contenti di vederli contenti. Montiamo le biciclette e le consegniamo. "sarà difficile scegliere quali bambini si meritano di più questo bellissimo regalo" ci dice Gino Mantovani "per questo non le consegneremo adesso, ma in occasione di una manifestazione che si terrà in dicembre. Le biciclette potranno così essere assegnate ai tre bambini che si saranno distinti di più in ambito

scolastico, sportivo e comportamentale". L'assessore ci offre un gradito ristoro. Dopo un brindisi e una foto di gruppo, ci salutiamo.

Prima di percorrere i trenta chilometri che ci separano dalla stazione di Modena per prendere il treno e tornare a casa, percorriamo il centro per dare un ultimo sguardo a ciò che ha lasciato il terremoto. Mentre torniamo verso casa ripenso al cartello visto il mattino nel palazzo di

Reggiolo. La frase continuava: "bisogna fare piccole cose con grande amore". La nostra "cosa" è sicuramente piccola, ma fino a qui non ci hanno portato le nostra gambe ma i nostri cuori.

Un doveroso ringraziamento agli sponsor che hanno contribuito ad acquistare le biciclette: "La Orsi Bike", il circolo arci Tuxedo, l'associazione "Misericordia", Kc Industrie s.r.l., e l'associazione Run & Bike. E un grazie di cuore ai compagni di viaggio che hanno condiviso con me questa bella esperienza: Marzia, Giuseppe G., Giuseppe C., Silvano, Emilio, Tommaso, Alessandro, Daniele.

Fonte: Piacenza Sera

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Correre in bicicletta per lavoro è una cosa seria, quasi una vocazione. Le pagine del Mestiere del ciclista, attraverso il racconto di Marco Pinotti sono una vivida fotografia del quadro del ciclismo contemporaneo, visto dall'interno, dalla pancia del gruppo. Come sono cambiati in questo ultimo decennio i tempi e i modi delle gare, dalla topografia delle strade alla geografia del mondo delle corse, che porta i professionisti a correre per tutto l'anno dalla California al Qatar, dalla Malesia alla Brianza, dalle Fiandre all'Australia; e come sono cambiate le relazioni tra gli attori del ciclismo di oggi – corridori, ma anche direttori sportivi, meccanici, organizzatori, giornalisti, sponsor ecc. – , una sorta di Internazionale viaggiante restituita con schietta e critica oggettività. E poi la trasformazione delle competenze e dell'organizzazione: dall'allenamento all'alimentazione, dall'attenzione ai dati biomeccanici e agli "strumenti del mestiere" e ai loro materiali tecnologici sempre in evoluzione. Senza per questo dimenticare che il ciclismo rimane uno sport ad alto tasso di umanità: le emozioni, dalle paure allo stato di eccitazione, che si provano nel corso di una carriera di una gara; l'esperienza di uno sport individuale e collettivo nello stesso tempo; il rispetto di una "platea di spettatori" che non può fare a meno del contatto diretto tra appassionato e campione; la consapevolezza di essere gli eredi di una lunga tradizione di passione popolare; e infine, lo sguardo attento sul mondo attraversato pedalando di corsa, ma con attenzione.

Titolo: Il mestiere del ciclista. Gioie e dolori dell'ingegnere in bicicletta.

Autore: Marco Pinotti

Editore: Ediciclo - settembre 2012

pagine 250, dimensioni 13x20, prezzo 14,90 euro.

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Giovedì, 25 Ottobre 2012 11:33

Biciclette in metro', da oggi a Milano e' possibile

I ciclisti potranno scendere nelle stazioni e trasportare il loro mezzo sui treni anche tra le 10.30 e le 16.

 

In attesa delle corsie riservate e delle vie d'Acqua per Expo: porte aperte alle biciclette in metrò. Il pressing delle associazioni del pedale ha prodotto una prima svolta nelle scelte di governo del trasporto pubblico: Comune e Atm hanno deciso di estendere gli orari d'ingresso alle due ruote sulla linea «verde» e sulla linea «gialla» della rete metropolitana. La sperimentazione parte oggi e proseguirà fino al 30 novembre: i ciclisti potranno scendere nelle stazioni e trasportare il loro mezzo sui treni anche tra le 10.30 e le 16, oltre alle finestre già consentite (prima delle 7 del mattino e dopo le otto di sera).

La campagna d'informazione sarà pubblicata da oggi sul sito Atm. In sintesi, è un bonus: cinque ore e mezzo in più a disposizione dei pendolari-ciclisti. Resta esclusa dal progetto la linea «rossa» del metrò, la più affollata e delicata (il sistema di segnalamento del traffico in galleria è ancora in fase di stabilizzazione). Soddisfatti i rappresentanti di Ciclobby, Salvaiciclisti e Assoutenti: «Atm ha dimostrato attenzione al tema dell'intermodalità».

La modifica al regolamento di viaggio è stata condivisa dall'assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran: «È un servizio utile ai ciclisti che non causa disagi agli altri passeggeri». Nell'ultimo incontro con le associazioni, l'azienda ha presentato anche gli interventi per incentivare la sosta delle bici nei parcheggi d'interscambio: nuove rastrelliere sono state installate alle fermate di Romolo, Lampugnano, Molino Dorino e Bisceglie (undici «pettini» per 55 posti bici). Prossima tappa: San Leonardo M1.

Fonte: milano.corriere.it

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Un altro pezzo del diario giornaliero di Alessandro Tedesco, nostro inviato speciale nel deserto della Tunisia, in sella ad una speciale Mountain Bike a pedalata assistita.

 

Alessandro – "Siamo a Douiret. Qui nel profondo Sud, al margine del Grande Erg Orientale, la notte non ci ha sorpreso con un cielo stellato, no, ma con ben altro: la pioggia! Siamo ospiti nelle case dei Trogloditi, le antiche abitazioni, i Ghiren, che la popolazione Jbaliya (gente della montagna) ha scavato nella roccia della collina che domina la Valle dei Santi Marabutti. Questo sito, risorto dalle rovine e restaurato con un progetto di Cooperazione Transfrontaliero EU Italia-Tunisia, sebbene consegnato ad attività ricettiva, ripropone sensazioni che ci riportano indietro di millenni.

Da lontano il Muezzin intona l'adhān, avvolgendo la nostra stanchezza di un sonno mistico...

Stamattina il collegamento con la Rai non è andato come previsto, la linea adsl era troppo debole. Pas mal. Partenza ore 9,30 diretti a Guermessa. I mezzi sono andati a rifornirsi di carburante a Tatouine: da qui a Ksar Ghilane e poi Matmata non avremo alcuna possibilità di trovare distributori di benzina, sebbene di venditori abusivi ce ne siano tanti lungo la strada, ma fidarsi del loro prodotto nel bidoncino, non è consigliato dalla Guida Michelin...

Verso Guermessa la strada è tutta asfalto, rilassante e dopo avere attraversato la città nuova un altro Ksar si staglia di fronte a noi: il ricamo che orla la cresta della collina è, come nel villaggio di Ksar Hallouf, il lascito denso di attività sociali, culturali e religiose, delle antiche popolazioni, in queste zone.

Mentre il Gruppo visita l'antico paese, io cerco di scalare la salita verso gli Schifa (i corridoi su cui si affacciano le abitazioni) con la mia eBIke Lombardo: 300 mt di ripido completamente dissestato e pietroso con pendenza maggiore del 25% riesco a percorrerlo in sella dove gli altri spingevano, ma fino ad un certo punto.

Capitolo sugli scalini e con enorme dispendio di energia (per questi exploit si sceglie la modalità Sport che imprime un'assistenza più decisa ma che consuma il triplo rispetto alla modalità Eco! Sarò più esaustivo in una Report Tecnico).

Mi trattengo con Marco e Giovanni a fare foto e forse pretendo un po' troppo dal Gruppo stufo dei miei consueti 3/400 scatti, così arriva Franco a farmi un "cazziatone" biblico! I romani, Totò e Tarak sono già a destinazione, noi siamo ancora sulla pista per Chenini dove Marco ha un cedimento: il ginocchio fa male, si deve fermare. Il fondo di queste piste è massacrante, una distesa di pietre quarzose senza soluzione di continuità.

La Valle dei Sette Dormienti l'attraverso sulla bici di Giovanni, abbiamo fatto cambio, anche lui è allo stremo delle forze (onore al merito, è solo da 4 mesi che va in Bici e mai per 2 giorni consecutivi!!!). Anche qui lo Ksar, ma questo è per buona parte abitato... E' un luogo magico, qui ancora le famiglie vivono nelle caverne, e non sembra essere cambiato tanto nei millenni. Se non per la contaminazione occidentale che più delle parabole (ma non di quello che ci sta dietro...) devasta questo territorio con plastica e lattine, una sovracultura che non appartiene assolutamente a queste popolazioni abituate a vivere in simbiosi con la natura, a dividere il tetto con galline, asini, pecore e dromedari. Chenini, racchiusa in un semicerchio al cui centro, in alto è incastonata la Moschea.

Saliamo fin lassù, gli altri Biker sono già alle prese con il "brunch" che il "local" Mohammed a preparato per noi: tonno, pomodoro, cipolle e arissa, la Mechouia. Mentre si parla dello "stupefacente single track," il sentiero a mezza costa che si arrampica sulla cresta della collina per poi, attraverso un cammino di due ore sull'altopiano, giungere a Douiret, io vengo rapito da questi luoghi magici; lascio la macchina fotografica per abbandonarmi e sentirmi parte di questa storia; sono secondi che il richiamo del muezzin rende eterni: Hayya ˁalā al-salāt Hayya ˁalā l-falāh Allāhu Akbar Allāhu Akbar Lā ilāh illā Allāh.

Viene spontanea l'idea che qui, la spiritualità permei tutto, l'aria purissima, le grotte che sono il ventre materno della terra, la durezza del clima, l'aridità del suolo, il quarzo di cui è costituita tutta la montagna, il silenzio e la solitudine sembra che formi nella mente degli uomini sensibili la possibilità di trascendere e abbracciare la verità dei sensi.

I biker partono per il sentiero, un cammino lungo, che io non posso affrontare per il peso della mia bici; li seguiamo fino al Grande Fico ai piedi della "prima sorgente" a cui Franco attinge per prendere "la pillola" (imprudenza che poi pagherà con dolori notturni all'apparato digerente...) Con Franco e Vittorio ci tratteniamo ancora a Chenini insieme a Mohammed per un thè rilassante aromatizzato al rosmarino mentre i ragazzini del posto fanno a gara per farsi fare le foto con la bici, e poi pretendere un "cadeau".

Il Gruppo ci attende alle Case Accoglienza di Douiret, hanno vissuto un'esperienza unica: dalla rupe che arriva alle spalle del paese il paesaggio è sconvolgente, ipnotico, l'incontro con le famiglie che ancora vivono nelle grotte fa ritornare ad un passato in cui il villaggio era vivo con il fermento di umanità di un tempo con una vita politica sociale ed economica pervase da quello spirito universale e religioso tuttora percepibile. Per un occidentale, non è difficile rimanerne affascinato, stordito ed inebriato in una esaltata ammirazione per il luogo e la gente".

Fonte: rinnovabili.it

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Dal 23 luglio 2012 Giuliana Buhring è partita da  Napoli per tentare un'impresa unica: il Giro del Mondo in bici in 140 Giorni. Sarà, in OGNI Caso, la prima donna al mondo a circumnavigare il globo in bici. Il Programma e 'quello di Viaggiare a 210 km al Giorno per quasi 5 Mesi.

 Juliana Buhring, di origine greca naturalizzata a Napoli, sta tentando di essere la prima donna al mondo a girare il mondo su due ruote. Sabato scorso è arrivata negli U.S.A. a Boston da dove ha subito proseguito il suo giro dopo aver completato con successo la prima tappa del percorso che prevedeva l'attraversamento dell' Italia (con partenza da Napoli), della Francia, della Spagna e del Portogallo.

 

Pubblichiamo alcuni tratti del suo diario

 

"Mi Rendo Conto Che nonostante Stia Pedalando duramente, la bici, Semplicemente, non SI Muove. Un'altra Raffica di vento a 100 km / Orari mi colpisce, accompagnata da ONU ventaglio di pioggia gelida. Le mie scarpe diventano Pesanti con l'acqua Che sguazza TRA le mie dita mentre Spingo sui pedali. 100 km in 8 ore. Una jeep ruggente mi spruzza addosso Una pioggerellina di fango. Brontolo Un paio di brutte parole in italiano, perche suonano Meglio (l'inglese lo riservo ai camion), pulisco il fango Dalla Faccia e metto Gli occhiali Nel taschino. Sono inutili un punto QUESTO. Penso Persone Alle Quella in jeep: finestrini chiusi, heating e radio, indifferenti Agli Elementi naturali. Darei la mia ultima barretta al burro di arachidi per lo sguardo in quell'auto. Ho cosi Tanto freddo Che non Riesco a Pensare nient'altro Che ad Esso. Cosi freddo Che OGNI pensiero E impossibile. Il mio Corpo trema, le mie mani ed i Miei Piedi Sono Completamente insensibili. This E L'agonia del ciclista. La Parte di CUI Nessuno Parla. SI non salva niente in QUESTO tormento. This e Il Momento in CUI mi Chiedo "perchè?". Perchè sto Facendo il giro del Mondo. Perchè le mie gambe Forzo annuncio Andare Su e Giù, Su e Giù, infinitamente, 12 ore al Giorno.

 

Dolore, miseria, Lotta. T'insegnano Molto Su te Stesso, Su chi sei e di Cosa sei Capace di tariffa in CONDIZIONI estrema. Provo una Portare la mia Mente Fuori da Quello Che mi circonda, Fuori dall'immediato sconforto del Presente. Quello Che mi viene in Mente Sono Una serie di Momenti Perfetti. Un tramonto sbalorditivo. La cima di Una montagna. Una nuotata Nelle Calde Acque del Mediterraneo. Un bicchiere di rum speziato. Un bacio. In Momenti di COMPLETA agonia Fisica e mentale, Questi, Perfetti Momenti Sono venuto li faro delle Nazioni Unite a Una tempesta in mare, piú Luminosi del normale forse per il contrasto.

Forse lottare servire Semplicemente un piacere Provare Più nia Momenti perfetti? E Tutto Cio Che è la vita? Una Lotta Contro ed ONU trionfo Sulle avversità, per apprezzare di IL PIU minuscolo Momento di COMPLETA e rara felicità ed Abbandono ad ESSA, colomba Tutto, il gusto, il colore, l'odore, E cosi intenso Perchè Conoscere l'opposto significa apprezzare la Immensa SUA realtà?

In tal quale Momento in modo Che non c'e Altro Posto colomba vorrei Essere. Perchè Quella lancinante fama Che CRESCE OGNI Kilometro trascorso significa Che il cibo Che sto per Mangiare sara il Più ​​delizioso al Mondo. Che il freddo e il bagnato rendono il caldo e l'asciutto piaceri Che sorpassano Tutti Gli ALTRI. Che la fatica in OGNI arto significa that dormirò Profondamente e Senza sognare, Che mi sveglierò fresca per delle Nazioni Unite Altro Giorno con DESTINAZIONE Una sconosciuta, Nuove glucosio DA VEDERE, possibilita infinita e Momenti Perfetti".

 

Per seguire Giuliana Bhuring giorno per giorno www.julianabhuring.com 

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Dal mare alle risorgive, dal greto del Tagliamento a quello del Livenza, tra abbazie e mulini, lunghi itinerari da tagliare e comporre a proprio piacimento per una pedalata di un'ora o di una giornata intera. Portogruaro, Concordia Sagittaria, Summaga, Sesto al Reghena... Sono solo alcuni dei paesi toccati dai 15 itinerari della guida che porta i lettori a pedalare nei luoghi di Ippolito Nievo e Pier Paolo Pasolini. Dalle rinomate località balneari dell'Adriatico alla pianura, ben 700 km di lente e rilassanti escursioni nella Venezia Orientale. La cicloguida si struttura intorno a tre località di partenza: Portogruaro, il capoluogo storico e amministrativo del territorio, Caorle e Bibione, le due principali stazioni turistiche della costa adriatica. Ogni centro grande e piccolo è corredato di una scheda o un box che ne illustra le caratteristiche storiche, artistiche e ambientali. Nel volume sono presenti molti indirizzi utili per organizzare al meglio la propria escursione, inclusi i riferimenti dei meccanici, dei noleggiatori di biciclette, dei musei e dei mercati settimanali.

 

Titolo: Venezia orientale in bicicletta. Dal mare all'entroterra

Autore: Sandro Supino

Editore: Ediciclo - collana cicloguide - 2012

pagg. 176

€ 12,75

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Giovedì, 11 Ottobre 2012 11:59

Una storia, un libro: la bici secondo Guareschi

Dio mi faccia torto se io so di storia più di un cavallo da tiro, ma di una cosa sono ben sicuro: prima dell'avvento della bicicletta, la pianura padana non esisteva, né poteva esistere. Inventata la bicicletta, fu inventata la pianura padana.

Quando fui inventato io (1.5.1908) la pianura padana esisteva già, quindi, sin dal mio primo vagito, io fui e sono padano e ciclista.

Tutto questo non c'entra con quanto voglio narrare: serve soltanto a spiegare come parli così spesso e con tanto compiacimento della bicicletta.

Giovanni Guareschi

 

Un libro piacevole, divertente e che presenta una raccolta di vignette, disegni e brevi riflessioni scritte del "padre" di Don Camillo. Giovannino Guareschi e la sua passione per la bicicletta: uno scrittore, un emiliano, un grande appassionato di ciclismo. Marco Albino Ferrari guida il lettore pagina pagina dopo pagina a scoprire la "passionaccia" per la bicicletta di uno scrittore popolarissimo e di grande importanza per la cultura italiana del Novecento.

Giovannino Guareschi

L'Italia in bicicletta

Disegni, vignette, reportage di un sognatore su due ruote

Raccontati da Marco Albino Ferrari

Edizioni Excelsior 1881

144 pagine

22,50 euro

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Roberto e Maria Grazia, come moltissimi altri giovani italiani, hanno deciso di lasciare l'Italia per trovare fortuna all'estero. E lo fanno in bici, raccontando il viaggio sul loro blog. La decisione è venuta dopo che Maria Grazia ha trovato lavoro come assistente di italiano in un liceo nella zona di Avignone in Provenza (Francia).

 

Purtroppo la fuga dei cervelli dall'Italia non si ferma. "Sul blog racconteremo le tappe della nostra pedalata di 10 giorni, e tenteremo anche di avviare un discorso pubblico legato al tema della precarietà e dell'andarsi a cercare un'opportunità fuori dall'Italia", hanno raccontato i ragazzi, che hanno un sogno: lanciarsi nel settore della mobilità sostenibile.

La coppia è partita l'11 settembre, un viaggio di 10 giorni da Bologna ad Avignone: previste otto tappe e tre giorni di riposo in mezzo. "La premessa sulla precarietà e la situazione dell'Italia l'abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni, quindi possiamo saltarla a piè pari", scrivono sul web. A "Il Fatto Quotidiano" si sono raccontati: "Il lavoro in Italia è faticoso e frustrante – spiega Roberto, 34 anni e una partita Iva aperta nel 2008. Per riuscire a portarsi a casa un po' di lavoro c'è da faticare molto e spesso si rimane con davvero poco in mano. Mi è capitato di inseguire i clienti per farmi pagare. E' vero, in certi momenti si riesce a mettere assieme più collaborazioni, ma è difficile pensare a una vita del genere in una prospettiva stabile e di crescita".

Così è partita l'idea del viaggio in bici e di raccontarlo sul loro blog www.emigriamoinbicicletta.wordpress.com. "[...] racconteremo le tappe della nostra pedalata di 10 giorni, e tenteremo anche di avviare un discorso pubblico legato al tema della precarietà e dell'andarsi a cercare un'opportunità fuori dall'Italia [...]. Diciamo che qualcosa di meccanica ne capisco e le mani aggiustando bici me le sono già sporcate, poi stiamo pensando a un progetto imprenditoriale che riguarderà servizi di interscambio per ciclisti urbani. In Italia, diciamocelo, le possibilità di avviare qualcosa del genere sono davvero poche".

Da parte nostra un grande in bocca al lupo.

Fonte: ilfattoquotidiano

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Argomento trattato:

Un giro in bici di quasi 500 Km nel sud della Francia lungo la pista ciclabile che costeggia i canali che collegano l’oceano Atlantico con il mar Mediterraneo. 

SONO APERTE LE ISCRIZIONI

Periodo: partenza mercoledì 01 agosto e rientro domenica 12 agosto 2012; (parcheggio mens sana);

Viaggio in pullman G.T. della Ditta Termalbus di Gennaro Danilo con carrello porta bici al seguito;

Percorso quasi interamente pianeggiante su piste ciclabili adatto anche a bambini e a qualsiasi tipo di bicicletta;

Sono previste soste per visite a: Bordeaux, Tolosa, Carcassonne, Narbonne e ai centri più piccoli ma non meno interessanti di Agen, Moissac, Castelnaudary e Duna di Pilat.

Costo totale del viaggio (indicativo in attesa di alcune conferme):  815,00 € in camera doppia;

Il prezzo comprende: viaggio in Bus G.T. con carrello portabici, 11 pernottamenti in hotel 3 o 4 stelle, pranzi organizzati in proprio con bevande, cene e prima colazione in hotel o ristorante, vitto e alloggio dell’autista e spese di organizzazione.

Per confermare la partecipazione è necessario:

contattare uno degli organizzatori sotto indicati e chiedere se esistono ancora posti disponibili; versare la caparra di € 300,00 a persona, tramite bonifico bancario, Monte dei Paschi di Siena, IBAN: IT20W0103014200000011457827 intestato Amici della Bicicletta di Siena, causale: gita estiva 2012, e darne comunicazione tramite mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure tramite sms ad uno degli organizzatori.

Sono previsti max 50 partecipanti.

Ai gruppi familiari con 2 o più bambini sarà praticato uno sconto.

La gita è aperta ai soli iscritti Adb di Siena o di altre sedi italiane della FIAB in regola con il tesseramento per l’anno 2011. Le quote di iscrizione sono di € 20 per i soci ordinari e di € 10 per i familiari.

Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

APUZZO ANTONIO    0577-222581   328-4799042 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PANTI FABRIZIO     0577-593298    328-6178555 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ROSSI PACCANI SANDRO   0577-51852    348-3584272 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Programma

Mercoledì 1 agosto Siena. Avignone via Genova Ventimiglia, Marsiglia Km 744

Giovedì  2 agosto.  Avignone Bordeaux Km 575 arrivo nel primo pomeriggio

Venerdi 3 agosto.Bordeaux Le Barp Km 43 in Autobus. Le Barp La Duna di Pilat in bici. Ritorno in bus a Bordeaux nel pom.

Sabato 4 agosto. Bordeaux -  Castets en Dorthe Km 55 in bus. Castets en Dorthe – Agen Km 79 in bici.

Domenica 5 agosto. Agen - Moissac,  Km 50 in bici.

Lunedì 6 agosto. Moissac - Tolosa, Km 65 in bici

Martedì 7 agosto. Tolosa - Castelnaudary Km 65 in bici

Mercoledì 8 agosto. Castelnaudary - Carcassonne Km 60 in bici

Giovedì 9 agosto. Visita di Carcassonne, vigneti e castelli Catari.

Venerdì 10 agosto. Carcassonne - Narbonne Km 75 in bici

Sabato 11 agosto.Da Narbonne al mar Mediteraneo Km 45 in bici

Domenica 12 agosto. Narbonne – Siena in Pullman Km 890.

Il Percorso in Bicicletta

3 agosto Le Barp – Arachon – La duna di Pilat, km 40, attraverso il Parco Regionale des Landes de Gascogne.

Il percorso in bici inizia nel villaggio di Le Barp nel cuore del parco naturale regionale des Landes de Gascogne.

Il parco naturale regionale delle Landes de Gascogne (fondato nel 1970) riunisce 41 comuni delle Landes e della Gironda, coprendo 315.300 ha nel cuore del massiccio forestale guascone. In questo habitat naturale protetto, la pineta riserva belle sorprese: rifugi per la fauna e la flora, paesini (airial), ricordi di un originale passato rurale. L’ecomuseo della Grande Lande, che abbraccia i comuni di Sabres (Marquèze), Luxey e Garein, evoca la vita quotidiana e le attività tradizionali tipiche della campagna locale del XVIII e XIX sec.

La duna del Pyla (chiamata anche "Pilat" o "Pila") è la duna più alta d'Europa. Si trova in Francia, nel dipartimento della Gironda, in prossimità del bacino di Arcachon. Si estende su una superficie larga 500 metri da ovest a est e 3 km da nord a sud, di fronte alla giuntura fra l'Oceano Atlantico e il bacino.

Il comune in cui è situata è La Teste-de-Buch, vicino ad Arcachon. L'altezza della duna, variabile nel tempo, oscilla tra i 100 e i 120 metri.

La grande duna di Pilat è stata dichiarata patrimonio nazionale dal 1978, è composta da grani di sabbia di quarzo bianchi-rosa chiaro. Dalla base della duna parte una scalinata molto ripida per poter salire in cima.La montagna di sabbia, molto ripida dal lato terrestre e molto meno scoscesa sul lato che dà sul mare, viene chiamata Pilat (in lingua locale Patois). Si è formata progressivamente a causa di una azione combinata di vento e pioggia, a partire dal 1860 (la data è stata dedotta dallo studio di alcune resine di pini riemersi dalla sabbia a fronte dello spostamento progressivo della duna). La duna infatti è in costante movimento, a causa dell'azione dei venti e delle tempeste, in direzione verso est.Al termine della scalinata è tutta pineta fino all'orizzonte. La Duna è completamente circondata da ricche pinete.

La vista è stupefacente e ripaga ampiamente la breve fatica compiuta per la salita. La sabbia crea forme stravaganti e sempre diverse, modellate giorno dopo giorno dal vento.

Dalla Duna si vede anche capo Ferret dove inizia il Bacino di Arachon.

Consigliamo vivamente di effettuare la discesa senza l'ausilio delle scalette, ma semplicemente correndo verso il basso, verso la pineta: può a prima vista sembrare pericoloso, ma non lo è affatto ed è divertentissimo. La duna può anche essere discesa con gli sci.

A causa dei forti venti oceanici, il posto è il paradiso dei praticanti di parapendio e deltaplano.

4 agosto Castets en Dorthe – Agen Km 79

Castets en Dorthe è punto in cui il Canal Lateral à la Garonne si unisce alla Garonne e da qui punta sull’enorme estuario della Gironde, formato dalla Garonne e dalla Dordogne nella loro corsa verso il mare.

L'ideazione del Canale Lateral à a la Garonne si deve a Paul Riquet, già realizzatore del Canal du Midi, ma l'opera venne intrapresa dal Vauban, famoso per aver realizzato numerose opere di fortificazione in Francia sotto Luigi XIV. I lavori iniziarono nel 1838 e terminarono nel 1856, con la chiusa di Castets en Dorthe, ben 176 anni dopo la realizzazione del Canal du Midi.

Primo giorno sul Canale della Garonna, contornato da file di alberi dall'effetto pittoresco che forniscono una gradevole ombra.

Risaliremo il Canale Lateral à la Garonne fino a Le Mas d’Agenais. Questa antica città romanica ha avuto una grande influenza nell'evoluzione storica della Francia. Le Mas d'Agenais è stata persa e riconquistata parecchie volte durante le crociate ed era sotto il possessodegli inglesi durante la guerra di 100 anni. L'eredità del passato movimentato di questa città traspare nella sua architettura con i bastioni, le mura fortificate ed i portelli romanici che fanno parte del paesaggio. Una meravigliosa chiesa romanica si erge ancora ai piedi della città ed accoglie ora un famoso Rembrandt. Da Le Mas d’Agenais ci dirigeremo verso Agen seguendo il canale, ma poi per un buon tratto il percorso si stacca  dal canale stesso passando per Damazan e per girovagare su strade secondarie nella campagna dove si coltivano l e prugne da seccare, di cui Agen va famosa. Incontreremo di nuovo il canale nei pressi di Agen.

Con una storia di 2000 anni, Agen divenne ben presto un incrocio fondamentale sul percorso Bordeaux – Toulouse, in particolare con la costruzione del canale laterale à la Garonne che le portò un intenso traffico commerciale. Di particolare bellezza ed imponenza il ponte canale che attraversa il fiume Garonna, un mastodonte supportato da 23 archi e prolungato da una serie di 4 chiuse. Capoluogo del dipartimento Lot et Garonne, Agen è una piacevole cittadina circondata da vigneti e frutteti, il cui centro storico conserva case a graticcio, medievali e gotiche. La sorgente sotterranea del Laboulbène ad Agen alimenta il Canale Lateral à la Garonne.

5 agosto  Agen – Moissac, Km 45 in bici

Questa tappa è breve per cui possiamo partire per Moissac più tardi, per riposarci dopo la lunga tappa di ieri.

Teniamo d'occhio il canale dove è possibile intravedere alcune tartarughe, si tratta di tartarughe tipiche della Florida probabilmente rilasciate da qualche acquario sovraffollato.

Questa regione della Francia è famosa per i suoi mercatini. Alcuni dei paesini si trovano sulla riva del canale ed è quindi molto facile raggiungerli; si prende una pista ciclabile piuttosto "selvaggia" dove incontrerete numerosi uccelli ed altri animali.

Arriveremo a Moissac, dove il canale supera il fiume Tarn su un pontecanale, un imponente opera lunga 356 metri, larga oltre 8 metri e profonda quasi tre metri, dove grosse imbarcazioni scavalcano il fiume: decisamente inusuale. Se arriveremo presto vale la pena dare un'occhiata alla sua splendida abbazia.

6 agosto Moissac – Tolosa Km 60 in bici

Quest'ultima tappa lungo il Canale della Garonna vi sorprenderà per il numero di animali visibili sulle rive. Il numero di buche scavato dalle nutrie è impressionante, è invece meno immediato scorgere le tartarughe della Florida crogiolarsi immobili al sole.

Dopo una ventina  di Km giungeremo a Montech, dove il canale è sbarrato da cinque chiuse consecutive per superare un dislivello di otto metri.

Fonte: http://www.adbsiena.it

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