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La Critical mass di Tirana scende in strada Venerdì 4 aprile con una chiara esigenza: città più vivibili, meno congestionate e meno inquinate.

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Si è lanciato con la sua minicar contro il corteo della critical mass, facendo cadere tre ciclisti. È successo all'altezza di piazza Diaz, a Milano, durante una manifestazione del gruppo in bicicletta che solitamente si ritrova il giovedì sera e sfila lungo le strade del centro in gruppo bloccando il traffico. In questo video si vedono due ciclisti che avvertono il pericolo e sferrano un pugno sulla vettura, che continua il suo slalom nel corteo. Dopo pochi secondi, l'auto travolge le tre persone (video da Radiobici.it)

Fonte: Radiobici.it

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Martedì, 19 Marzo 2013 10:26

CRITICAL MASS. NOI SIAMO IL TRAFFICO

Memori Editrice per i 20 anni del movimento dei biker pubblica Critical Mass. Noi siamo il traffico. Un manuale per la riappropriazione di spazi urbani – gemello di quello uscito in contemporanea negli Stati Uniti – che ruota intorno alla parola magica di Chris Carlsson, fondatore e ambasciatore globale del movimento dei ciclisti di massa critica, ispiratori su due ruote di una filosofia nuova e rivoluzionaria dello stare in città, per strada e con gli altri. 

I critical massers o biker sono tanti, sono trendy e trasversali e occupano tutti i gradini della scala sociale. Fanno rete su web, non hanno guru, né leader, o almeno così dicono. Hanno in comune tre cose: l’amore per la bicicletta, l’amore per l’ambiente e l’odio per il traffico. Si ritrovano nelle ciclofficine, dove costruiscono i loro mezzi di trasporto o li riparano e si radunano almeno una volta al mese per pedalare tutti insieme e fare massa critica – da qui appunto il nome – contro gli abusi delle auto, l’inquinamento che esse producono e il male di vivere urbano.
La casa editrice Memori con Critical Mass. Noi siamo il Traffico ha voluto dare voce ai ciclisti di tutto il mondo che si riconoscono nel movimento, raccogliendone le appassionate testimonianze, gli ideali, le esperienze: da San  Francisco, dove massa critica è nata, a Quito, in Ecuador, dove i ciclisti sono arrivati a ottenere fondi dal governo per ridisegnare a misura umana lo scenario urbano, a Città del Messico, a Buenos Aires, New York, Londra, Parigi e altre metropoli, fino a Milano, Napoli e Roma.
Al di là dei luoghi geografici, delle visioni e delle strategie, quel che emerge dal racconto di ciascuno è la speranza di cambiare con l’arma del pedale il "modello di spostamento costruito intorno all’automobile e ciò che ne deriva: stress, frustrazione…, ingombro, separazione dagli altri, irritazione, rabbia latente, inquinamento… fino alle conseguenze meno ovvie, cioè la costruzione di quartieri cittadini sempre più lontani dal centro e mal serviti dal servizio pubblico perché ‘tanto c’è la macchina’: un cane che si morde la coda, una catena di schiavi", scrive nell’introduzione al libro Paolo Bellino, giornalista ADN Kronos e più conosciuto dai ciclisti italiani come Rota Fixa. "La massa – spiega – vuole spezzare questa catena mostrando ciò che potrebbe essere e ancora non è: una città libera dalle lamiere spesso vuote delle automobili e una vita normalmente svolta semplicemente utilizzando il mezzo di spostamento più ingegnoso e più semplice mai inventato dall’uomo: la bicicletta". 

CRITICAL MASS
NOI SIAMO IL TRAFFICO
A cura di Chris Carlsson, Lisaruth Elliot, Adriana Camarena
Introduzione di Paolo Bellino
Edizioni Memori
1ª edizione dicembre 2012.
Pagg. 256. Euro 15,00

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Mercoledì, 26 Settembre 2012 12:44

Critical Mass. Appuntamento per il ventennio

Vent'anni fa, l'ultimo venerdì di settembre 1992, un gruppo di

 

ciclisti di San Francisco invadono Market Street dando vita per la

prima volta a una coincidenza organizzata, o convergenza occasionale,

o una pratica casuale, chiamata in seguito, per farla breve, Critical

mass.

Nulla è più stato come prima. In tutto il mondo, più o meno una volta

alla settimana, gruppi di persone hanno iniziato a riprendersi le

strade in bicicletta, per vedere come potrebbe essere se tutti

usassero due ruote invece di quattro, se tutti diventassero visionari

e immaginassero libere circolazioni urbanistiche.

Ma le città, in questi vent'anni, hanno cercato di resistere a ogni

cambiamento, indifferenti a ogni stimolo, sorde a ogni tentativo di

miglioramento: speculazione edilizia, sottrazione del territorio,

espansione commerciale ai danni di quella culturale sono sempre lì,

nonostante il mondo, l'economia, la storia stiano andando da

tutt'altra parte. Ci sono tra l'altro forti sospetti che stiano dalla parte dei ciclisti

L'automobile appare sempre di più come l'insostenibile simbolo di un

passato remoto, che nessuno vuole più. In compenso le due ruote

appaiono come una soluzione a problemi annosi, come traffico e

malattie da inquinamento, attacchi di cuore, cellulite e reddito.

Risultato: l'auto è in declino, la bici in boom.

Vent'anni sono abbastanza. La città deve trasformarsi, non può più

aspettare. E non possono più aspettare i ciclisti: fieri di essere un

modello per tutti, vorrebbero esserlo da vivi, senza essere prima

falciati sulla strada.

E' arrivato il momento il momento di liberare catene e bloster per

dimostrare che il futuro sta dalla parte di chi ha sempre usato la

propulsione a pedale, di chi reclama il diritto a una mobilità sicura

e felicitaria, di chi conosce la matematica e i prezzi del petrolio,

di ci pretende che la strada sia delle biciclette, dei corpi e delle

menti che le guidano, prima che da auto inanimate.

San Francisco ha indetto una Critical mass interplanetaria per

celebrare i vent'anni.

Milano risponde, per impedire a tutti di dimenticarsi che la

bicicletta è in grado di ridare vita alle strade e alla gente, e per

pretendere che nulla abbia il diritto di toglierla. Per ricordare che

se pedalare è una scelta, poterlo fare senza doversi

arrabbiare/ferire/spaccare è un diritto.

La nostra dovrà essere una partecipazione ciclonica perché Milano può

e deve svegliarsi e cambiare.

sabato 29 settembre Critical mass Vent'anni sono abbastanza, ore 15.00

piazza Graziano Predielis (già piazza Mercanti).

Non mancate anche alla critical mass di giovedì 27 e a quella notturna

in contemporanea con quella di San Francisco....stay tuned per

dettagli.....

 

Fonte: critical mass

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Lunedì, 10 Settembre 2012 12:28

Critical Mass. L'uso sovversivo della bicicletta

La Massa Critica in Italia ha di recente festeggiato il suo decimo compleanno. Con l'assunto "Noi non blocchiamo il traffico, noi siamo il traffico" nel 1992 a San Francisco nasceva la Critical Mass che rapidamente si diffondeva in tutto il pianeta. Questo fenomeno di difficile definizione prevede il raduno di un gran numero di biciclette che in plotone invadono le strade della città sottraendole al dominio dell'auto. Il libro di Carlsson, antologia ufficiale del massacritica pensiero, ne racconta la storia attraverso i riferimenti teorici fondanti, le testimonianze, le avventure e le declinazioni per ogni diverso Paese. Tra gli altri anche un intervento italiano che descrive le esperienze e i problemi incontrati nell'organizzarsi in Italia.

 

Autore: Chris Carlsson

Editore:Feltrinelli

Prezzo di listino: 16,00 €

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Martedì, 10 Aprile 2012 11:35

Critical Mass: idee a trazione umana

Critical Mass: idee a trazione umana
Autore: AA. VV
Testo scaricabile in pdf
Editore: Stampa Alternativa, Millelire (Edizione Speciale)

 

La storia di Alfio, un alieno come tanti, nelle città asfissiate dalle automobili.
Alfio ci racconta di Critical Mass, appuntamento casuale di ciclisti urbani che si tiene in tutto il mondo, Italia compresa. Una storia per chi non si sente bloccato, in fila, ma ciclista che svicola verso un altro modo di vivere il mondo.

http://www.stampalternativa.it/ 

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Mercoledì, 18 Gennaio 2012 12:32

Critical Mass L'uso sovversivo della bicicletta

Critical Mass L'uso sovversivo della bicicletta
Autore: Chris  Carlsson
Prezzo: € 16,00
Pagine: 240
Editore: feltrinellieditore

 

L'antologia di riferimento del movimento, che spiega nel dettaglio come organizzare un Critical Mass e i problemi che si possono incontrare nel farlo, in una panoramica che tocca tutto il mondo. "Noi non blocchiamo il traffico, noi siamo il traffico." Con questa affermazione i numerosi esponenti della teoria di Critical Mass (massa critica) rivendicano il diritto di percorrere le grandi città del pianeta andando in massa in bicicletta, per rallentare il traffico e imporre in questo modo un uso più umano della città. Nate nel 1992 a San Francisco grazie all'intuizione di Chris Carlsson, le pratiche di Critical Mass si sono rapidamente propagate in tutte le principali città occidentali, fino a raggiungere anche l'Italia. Priva di qualsivoglia struttura gerarchico-organizzativa, Critical Mass viene declinata nei singoli paesi con modalità specifiche. In Gran Bretagna, per esempio, ha assunto la denominazione Reclaim the Streets (Rivendichiamo le strade): un movimento che ha affiancato la lotta dei portuali di Liverpool e si è contaminato con le pratiche dei rave.
In generale, si tratta di pratiche che possono essere tutte ricondotte all'anticar movement, che ha nei testi di André Gorz il riferimento teorico principale. Nell'antologia proposta compare anche un testo scritto da Graziano Predielis, nome collettivo assunto da Critical Mass italiana, che descrive le esperienze e i problemi incontrati nell'organizzarsi in Italia.

www.feltrinellieditore.it

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