Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
"Ferrara è la città delle 2 ruote per antonomasia e molti ferraresi, che hanno acquisito una disabilità visiva, rimpiangono i tempi in cui potevano muoversi in bicicletta – dice Antonella Gambini dell'associazione Retinite Pigmentosa ER – La 'Sbiciclata' ridà loro questo piacere almeno per un giorno. Ci piacerebbe potere ripetere un'esperienza simile anche a Bologna e nelle altre città della regione e per questo siamo alla ricerca di tandem e di associazioni con cui fare rete".
La carovana su 2 ruote attraverserà le vie del centro storico, i tratti di sottomura e alcuni dei luoghi più suggestivi di Ferrara, muovendosi lungo le piste ciclabili. Alle ore 10 prima tappa al Café de la Paix, per una merenda e un incontro con i volontari dell'associazione IrregolarMente. Quindi si pedalerà verso il cortile del Centro documentazione donna, per poi spostarsi al Museo archeologico nazionale, dove sono in programma soste per conoscere le diverse realtà associative attive a Ferrara. Il rientro è previsto per le ore 13.15, sempre al laboratorio Ricicletta. Per tutto il percorso il corteo in bicicletta sarà accompagnato dalla Polizia municipale.
La "Sbiciclata etica 2012" è organizzata dall'associazione IrregolarMente in collaborazione con il Centro servizi di Ferrara Agire sociale, il progetto Ricicletta della cooperativa Il Germoglio, Its per geometri Aleotti, il centro diurno Maccacaro dell'Ausl Ferrara, il Gruppo archeologico ferrarese, l'associazione Retinite Pigmentosa Emilia-Romagna, il Centro documentazione donna, il circolo Arci Circomassimo, le associazioni Agedo e Famiglie arcobaleno, il Coordinamento degli enti di servizio civile (Copresc) e il Corpo di Polizia municipale. (Marco Marchese).
Fonte: affaritaliani.libero.it
Le scelte dei cittadini in merito alle bici e alla mobilità sostenibile hanno stimolato il Governo alla costruzione numerose piste ciclabili e sentieri adatti alle bici. Non solo. Per aumentare la diffusione del trasporto ecologico il Governo ha deciso di sostenere la mobilità sostenibile grazie all'ammodernamento e all'aumento dei mezzi pubblici e al sostegno per l'acquisto di nuovi mezzi a basso impatto.
Proprio come funzionano i nostri incentivi per auto elettriche, in Ecuador i proprietari di veicoli inquinanti potranno ricevere un sussidio per acquistare una nuova automobile ecologica nazionale usufruendo di un prezzo vantaggioso, un bonus della 'rottamazione' diverso a seconda dell'età e del tipo di veicolo, che verrà fornito dallo Stato attraverso il National Finance Corporation.
fonte: ecoseven.it
Pubblichiamo il testo completo.
di Giuseppe Mazzoni.
Giovedì 4 ottobre 2012, arrivo alle 14.30 a Palazzo Marino per assistere a una conferenza alla quale interverrà Giuliano Pisapia. Giungo in bicicletta, perché poi devo andare da altre parti ed è il mezzo più veloce, ecologico e sano, perché due anni fa ho passato diversi weekend a raccogliere le firme per i referendum ambientali a Milano, e perché mi piace molto usarla. Purtroppo devo usare la mia mountain bike (di seconda mano), ad elevato rischio furto, perché diversi mesi fa, in piazza Cordusio mi è stata rubata la mia bici tradizionale, di seconda mano e con diverse macchie di ruggine, che in teoria non doveva essere molto appetibile, ma che ora non ho più (è la quarta o la quinta che mi è sparita a Milano, ho perso il conto!). Le sono molto affezionato, perché mi ha accompagnato fedelmente nelle ultime 3 estati per oltre 3000 km in uno splendido viaggio lungo il Danubio, dalle sorgenti nella Foresta Nera, fino al delta nel Mar Nero.
Chiedo ai vigili all'entrata di Palazzo Marino se posso parcheggiarla nel cortile, perché in passato alcuni miei amici non hanno più ritrovato le loro bici che avevano incatenato alle rastrelliere appena dietro l'angolo (a 20 m dai vigili), in via Marino, di fronte al 7, all'angolo con l'ingresso della Galleria. I vigili mostrano solidarietà: uno mi racconta che lui stesso ha subito due o tre furti di biciclette, ma che solo i dipendenti di Palazzo Marino possono parcheggiare in cortile. Mi consigliano di annotarmi il numero di telaio della bici, perché in caso di furto, potrei fare denuncia e provare che era di mia proprietà.
Col cellulare fotografo il numero di telaio e i due vigili con in mano la mia bici. Un po' dubbioso la incateno alla rastrelliera, ma vengo parzialmente rassicurato dal notare che sopra vi sono due telecamere, per la sorveglianza di Palazzo Marino. Entro nel palazzo alle 14.35. Alle 16.20 esco da Palazzo Marino, vado in via Marino e della mia bici trovo solo la catena, tranciata per bene. Mi sembra di vivere un film intravisto in anticipo 2 ore prima! Torno dai vigili, gliela mostro e mi dicono che non possono di certo fare il palo alle bici, anche se sono a 20 metri da loro! Mi consigliano di fare denuncia alla Polizia, la quale potrà accedere alle immagini delle telecamere.
17.30: entro al Commissariato di piazza San Sepolcro, dove l'agente Di Bello mi riceve dopo solo 5 minuti di attesa, e si dimostra molto paziente, professionale ed efficiente, rincuorandomi un po'. Mi consiglia poi di andare immediatamente in piazzale Cantore, dove vengono rivendute ai ricettatori le bici rubate, e mi invita, nel caso la trovassi lì, a chiamare il 113, che poi invierebbe l'auto della polizia o dei carabinieri più vicina. E mi consiglia anche, in caso non la trovassi lì, di andare sabato e domenica ai mercatini di Porta Genova e San Donato per cercarla anche lì.
18.15: arrivo in piazzale Cantore. Il parco giochi per bambini è occupato da una decina di uomini con facce non troppo rassicuranti, uno con diverse banconote da 50 euro in mano. Due hanno due bici nuove. Domando a uno: «E' vero che qui vendono bici?». Mi risponde: «NO!». Chiedo: «E perché tutti guardano queste bici?». Mi risponde: «Perché sono nuove!». A quel punto tiro fuori il cellulare, e comincio a fotografare le bici e gli uomini che mi stanno intorno. Uno scappa immediatamente con la bici. Un altro si avvicina, mi insulta e mi minaccia fisicamente, cercando di aggredirmi. Esco dai giardini, entro in un bar e chiamo il 113 denunciando una tentata aggressione. Il 113 mi dice che devo chiamare il 112 perché vi è un'auto della polizia più vicina; gli chiedo se non possono inviarla loro, come mi aveva suggerito l'agente. Rispondono di no. Gli uomini del parco giochi continuano a guardarmi con aria minacciosa. Chiamo il 112. Squilla. Non risponde nessuno. Lascio squillare 10 volte, cade la linea. Richiamo. Idem. Richiamo il 113. Non risponde più nessuno. Cosa devo concludere?
Conclusioni. Ho constatato una notevole efficienza, professionalità e disponibilità da parte della polizia e di alcuni vigili di Milano, in particolare di quelli in borghese. Devo però constatare che qualcosa non funziona: è ampiamente noto a vigili e polizia che nel parcheggio di Via Marino di fronte al numero 7 avvengono regolarmente furti di biciclette; eppure ad esempio, nessuno si è preoccupato di installare una telecamera, oltre a quelle esistenti, ad altezza d'uomo, che possa individuare i ladri e che sia un vero deterrente nei loro confronti. Molto preoccupante, inoltre, il fatto che il 112 o al 113 non siano in grado di inviare tempestivamente un auto in caso di necessità o addirittura che non rispondano a chi chiama. Inoltre ho saputo da un vigile in borghese che all'interno del sito del Comune di Milano esiste una pagina con le foto delle bici rubate e ritrovate in deposito in Via Fiamma: bella iniziativa, però è praticamente impossibile trovarla sul sito se già non la si conosce, quindi del tutto inutile!
Fonte: Corriere della Sera
La manifestazione si è tenuta ieri ed ha avuto un grande successo sia di partecipanti sia di pubblico. Una grande partecipazione per la solidarietà da parte di medici, infermieri e tecnici: in prima fila Massimo Corona, direttore amministrativo della Asl e Franco Testore, primario di oncologia, il quale ha spiegato: «Abbiamo pedalato sulle strade che tutti i giorni copre il Pulmino Amico per portare i pazienti dalle loro case al Massaia e lo abbiamo fatto stando in gruppo, così come i percorsi di malattia al Massaia li decidiamo in équipe».
Oltre a molti cicloamatori, la "Pedalatamica" ha raccolto malati, ex pazienti e un buon numero di ragazzini: 30 gli adolescenti tra gli 8 e i 12 anni. Il gruppo più numeroso (34 partecipanti) è stato quello del Pedale Canellese. A sensibilizzare sul tema del volontariato oncologico anche la manifestazione sportivo-amatoriale "Ciclotappo Amico" che si è svolta, sabato pomeriggio, nella piazza interna del Massaia. Il ricavato, quest'anno va alle casse dell'Astro, che gestisce il Pulmino Amico.
Fonte: quotidianopiemontese
Una passione praticata per molti anni nel laboratorio personale, legata alla volontà di offrire un servizio nuovo, pensato al fine di "calzare a pennello" le diverse esigenze degli sportivi e degli appassionati di bici (da corsa o mountain bike) unito ad un'esperienza pluriennale maturata sul campo, o meglio, sul 'tracciato'.
"Avviare un'attività in tempi duri come quelli che stiamo vivendo è una scommessa – afferma Renzo Alfier – ma partiamo da una buona base e abbiamo degli obiettivi ambiziosi, forti della professionalità e competenza artigianale che abbiamo acquisito negli anni. Dal design alla personalizzazione fino alla produzione le biciclette vengono disegnate e curate per rispondere alle diverse esigenze della clientela e ai diversi budget".
Una curiosità che rende ancora più singolare il nuovo negozio è il progetto eco-friendly, pensato per valorizzare il territorio circostante e dare un'ulteriore possibilità al turismo sostenibile: "abbiamo attivato un servizio di affitto di bici assistita, una mountain bike di alta qualità con autonomia di 60/80 km: uno spunto per lasciare a casa l'auto e per muoversi in sinergia con l'ambiente circostante.
Un servizio – sottolinea Alfier – pensato soprattutto per promuovere il turismo in luoghi come Asolo ed il territorio degli Ezzelini che meritano l'attenzione anche dei residenti, un modo accessibile anche ai non professionisti e sostenibile per scoprire nuove mete da soli o in compagnia".
Fonte: oggitreviso.it
Tra le varie iniziative proposte a partire dal giorno 6 settembre, c'è stata la vendita in un paio di negozi di Bruxelles, a prezzo scontato (39 euro), di borse da bici della casa tedesca Ortlieb – tipicamente usate per il cicloturismo ma utili anche per portare la spesa in città. Risultato: tutti i pezzi sono stati esauriti nel giro di pochi giorni, non senza sorpresa da parte dell'azienda. La scelta delle borse, e così altre iniziative del progetto, sono state suggerite da Gracq e Fietsersbond, due delle principali associazioni a favore della ciclabilità in Belgio, che hanno puntato sulla promozione di prodotti di alta qualità.
Un'altra delle iniziative della Delhaize prevede l'installazione di nuove rastrelliere e il miglioramento di quelle esistenti, sulla base di consigli ed indicazioni offerti da esperti ciclisti urbani. Quindici dei negozi Delhaize avranno nuovi parcheggi per biciclette già dalla fine di quest'anno, e molti altri sono in programma per il prossimo e gli anni successivi. I nuovi impianti – assicurano i dirigenti dell'azienda – non costituiranno un'azione di facciata ma saranno realmente di qualità e funzionali per i ciclisti che intendono utilizzarli.
Infine, Delhaize offrirà 500 tra biciclette e biciclette elettriche, oltre che piccoli aumenti in busta paga, ai dipendenti che si recheranno a lavoro in bicicletta. In Belgio alcuni di questi incentivi sono già applicati e chi ne approfitta si porta a casa fino a 15 centesimi (esentasse) per chilometro percorso. Facendo due rapidi calcoli, per un tragitto casa-lavoro di 5 chilometri, i ciclisti belgi possono guadagnare fino a 75 centesimi a tratta, 1,50 euro al giorno, circa 40 al mese e quasi 500 euro l'anno. Semplicemente andando al lavoro.
L'iniziativa rientra nel progetto Cyclelogistic di ECF, "Muovere le merci in bici", finalizzato alla riduzione dell'energia utilizzata nei trasporti verso i centri cittadini grazie all'utilizzo della bicicletta e, come spiega il responsabile Randy Rzewnicki, si auspica venga estesa anche ad attività commerciali di altri paesi europei.
Fonte: amicoinviaggio.it
E' un segnale più che positivo, in vista della settimana che vedrà protagonisti a Reggio Emilia gli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova, appuntamento organizzato da #salvaciclisti, Legambiente, Anci e Fiab.
Ecco cosa scrive Fabio Tonacci nel suo articolo di oggi: un'occasione per cambiare stili di vita.
Ripeteva in continuazione lo scrittore inglese di fantascienza Herbert George Wells: "Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per il genere umano ci sia ancora speranza". La fantascienza è diventata realtà, la bicicletta oggi si vende più della macchina. E anche se dall'altro lato della medaglia si scorge la più grave crisi del settore automobilistico degli ultimi decenni (il mercato è ripiombato ai livelli del 1964, ad agosto si è avuta la nona contrazione consecutiva a due cifre, con un meno 20 per cento di vendita rispetto al 2011), qualcosa si muove in avanti.
Anche perché alle biciclette vendute vanno aggiunti 200 mila restauri. Racconta Pietro Nigrelli, direttore del settore cicli di Confindustria Ancma: «Sempre più gente decide di recuperare vecchi modelli ritrovati in garage o in cantina. Con 100-150 euro i negozi specializzati, ce ne sono 2700 sparsi in Italia, ti propongono un restyling completo, seguendo le mode del momento: manubrio dritto, ruote colorate con lo scatto fisso, telaio riverniciato. Così si valorizzano bici vecchie ma che erano fatte su misura, con telai d'acciaio».
Insomma, ci piacciono talmente tanto che andiamo a recuperarle tra i bauli e la polvere delle cantine. Ma perché? Cos'è cambiato? La crisi, il prezzo della benzina arrivato a 2 euro al litro e i 7 mila euro all'anno (calcolati da Federconsumatori) per mantenere l'auto ci hanno sicuramente convinto a pedalare di più. «Ma non è solo questo — sostiene Nigrelli — il segreto del successo sta nel fatto che la bici è easy, facile da usare, costa poco, è maneggevole, comoda, oggi anche hi-tech nelle versioni ibride ed elettriche. Su un tratto di 5 km batte qualsiasi altro mezzo». Sarà per questo che è l'unico mezzo di trasporto privato che non ha subito un crollo di vendita. I produttori ne fanno di pieghevoli, a tre ruote, rétro, anfibie, senza pedali, placcate d'oro e in pelle di struzzo per chi vuole sì pedalare, ma con glamour.
Si usa per andare al lavoro, per spostarsi in città, per fare le gite. Eccolo, un altro motivo del successo: la vacanza a pedali. «La tendenza è quella di ricercare sempre di più il "turismo personalizzato" — dice Franco Isetti, presidente del Touring Club Italiano — le persone scelgono da sole mete e itinerari non omologati, che uniscono la visita ai beni culturali, il tour enogastronomico e il contatto con l'ambiente e i centri storici. La bicicletta è il mezzo ideale, il più semplice per coniugare tutto questo. Oltretutto, con i modelli ibridi la pedalata assistita e la possibilità di sfruttare anche il motore elettrico, si è aperto il mercato ai più anziani».
Il sorpasso della bicicletta sull'automobile è avvenuto anche in Germania. C'era da aspettarselo, lì le città sono decisamente "bikefriendly", grazie al record europeo: 40 mila km di piste ciclabili. In Italia l'ultimo finanziamento ad hoc risale a 13 anni fa. «Questo rinnovato amore — ragiona Antonio Della Venezia, presidente della Federazione italiana amici della bicicletta — aprirà la mentalità a chi ha sempre usato soltanto l'auto. Non credo che l'Italia tornerà ai livelli di vendita di auto precedenti al 2008. È l'occasione per cambiare stile di vita».
Fonte: La Repubblica
Un gruppo di ingegneri ungheresi ha formulato una proposta davvero interessante. Soprannominato Stringbike, il nuovo progetto prevede la sostituzione della catena con un sistema più complesso basato su corde di polietilene ad alta densità e pulegge: un sistema simmetrico con i componenti montati su entrambi i lati, permettendo così – spiegano gli inventori – di risolvere «molti problemi». Gli ingegneri non entrano nel merito dei problemi che l'invenzione risolverebbe ed affermano che non si notano finché non si prova il nuovo sistema simmetrico. Insomma, provare per credere.
Tra i vantaggi, comunque, quello di non dover più usare lubrificanti, una maggiore durata dei componenti e la possibilità di regolare differentemente i due lati del sistema, permettendo di compensare l'eventuale presenza di una gamba più debole dell'altra. Senza dimenticare che i pantaloni non si sporcherebbero di grasso o di olio.
Una seconda proposta arriva da Dynamics Bicycles che utilizza la tecnologia Chainless – senza catena, appunto, un sistema con un albero motore che trasmette il movimento dai pedali alla ruota posteriore; tutti gli ingranaggi sono poi nascosti e ospitati in un apposito alloggiamento che fa parte del mozzo della ruota posteriore. Il sistema permette più facilità nel cambio delle marce e in qualsiasi momento: mentre si pedala, si fa marcia indietro o, addirittura, mentre si sta fermi. Inoltre, è previsto un indicatore di marcia che segnala la marcia inserita in qualsiasi momento.
Un'altra proposta in fase di ideazione – esiste solo qualche prototipo – prende il nome di Lunartic bike: sviluppata da Luca Douglas, studente della Loughborough Design School, si basa sull'utilizzo di una ruota posteriore priva di mozzo e una trasmissione a cinghia. Questo sistema dovrebbe permettere di sfruttare meglio la forza di ogni pedalata, riducendo quindi la fatica necessaria per spostarsi; qualche perplessità resterebbe sulla comodità della seduta, mancando per ora un sistema di sospensioni adeguato.
Una ulteriore novità arriva dalla Western Michigan University. Un gruppo di studenti ha presentato la BroncoBike alla Human Assisted Green Energy Vehicle competition e sono stati premiati vincendo la competizione. BroncoBike sostituisce la catena con un sistema idraulico che adopera un liquido per trasmettere il movimento della ruota; la bici è stata testata in una gara di velocità (su un percorso di 200 metri), in una di efficienza e in una di resistenza (lungo un percorso di circa 17 km), vincendo quest'ultima e guadagnando il punteggio maggiore per affidabilità e sicurezza, realizzazione, design e analisi dei costi.
Date tali premesse, ci aspettiamo grandi cose dalla ricerca.
Un gruppo di ingegneri ungheresi ha formulato una proposta davvero interessante. Soprannominato Stringbike, il nuovo progetto prevede la sostituzione della catena con un sistema più complesso basato su corde di polietilene ad alta densità e pulegge: un sistema simmetrico con i componenti montati su entrambi i lati, permettendo così – spiegano gli inventori – di risolvere «molti problemi». Gli ingegneri non entrano nel merito dei problemi che l'invenzione risolverebbe ed affermano che non si notano finché non si prova il nuovo sistema simmetrico. Insomma, provare per credere.
Tra i vantaggi, comunque, quello di non dover più usare lubrificanti, una maggiore durata dei componenti e la possibilità di regolare differentemente i due lati del sistema, permettendo di compensare l'eventuale presenza di una gamba più debole dell'altra. Senza dimenticare che i pantaloni non si sporcherebbero di grasso o di olio.
Una seconda proposta arriva da Dynamics Bicycles che utilizza la tecnologia Chainless – senza catena, appunto, un sistema con un albero motore che trasmette il movimento dai pedali alla ruota posteriore; tutti gli ingranaggi sono poi nascosti e ospitati in un apposito alloggiamento che fa parte del mozzo della ruota posteriore. Il sistema permette più facilità nel cambio delle marce e in qualsiasi momento: mentre si pedala, si fa marcia indietro o, addirittura, mentre si sta fermi. Inoltre, è previsto un indicatore di marcia che segnala la marcia inserita in qualsiasi momento.
Un'altra proposta in fase di ideazione – esiste solo qualche prototipo – prende il nome di Lunartic bike: sviluppata da Luca Douglas, studente della Loughborough Design School, si basa sull'utilizzo di una ruota posteriore priva di mozzo e una trasmissione a cinghia. Questo sistema dovrebbe permettere di sfruttare meglio la forza di ogni pedalata, riducendo quindi la fatica necessaria per spostarsi; qualche perplessità resterebbe sulla comodità della seduta, mancando per ora un sistema di sospensioni adeguato.
Una ulteriore novità arriva dalla Western Michigan University. Un gruppo di studenti ha presentato la BroncoBike alla Human Assisted Green Energy Vehicle competition e sono stati premiati vincendo la competizione. BroncoBike sostituisce la catena con un sistema idraulico che adopera un liquido per trasmettere il movimento della ruota; la bici è stata testata in una gara di velocità (su un percorso di 200 metri), in una di efficienza e in una di resistenza (lungo un percorso di circa 17 km), vincendo quest'ultima e guadagnando il punteggio maggiore per affidabilità e sicurezza, realizzazione, design e analisi dei costi.
Date tali premesse, ci aspettiamo grandi cose dalla ricerca.
ciclisti di San Francisco invadono Market Street dando vita per la
prima volta a una coincidenza organizzata, o convergenza occasionale,
o una pratica casuale, chiamata in seguito, per farla breve, Critical
mass.
Nulla è più stato come prima. In tutto il mondo, più o meno una volta
alla settimana, gruppi di persone hanno iniziato a riprendersi le
strade in bicicletta, per vedere come potrebbe essere se tutti
usassero due ruote invece di quattro, se tutti diventassero visionari
e immaginassero libere circolazioni urbanistiche.
Ma le città, in questi vent'anni, hanno cercato di resistere a ogni
cambiamento, indifferenti a ogni stimolo, sorde a ogni tentativo di
miglioramento: speculazione edilizia, sottrazione del territorio,
espansione commerciale ai danni di quella culturale sono sempre lì,
nonostante il mondo, l'economia, la storia stiano andando da
tutt'altra parte. Ci sono tra l'altro forti sospetti che stiano dalla parte dei ciclisti
L'automobile appare sempre di più come l'insostenibile simbolo di un
passato remoto, che nessuno vuole più. In compenso le due ruote
appaiono come una soluzione a problemi annosi, come traffico e
malattie da inquinamento, attacchi di cuore, cellulite e reddito.
Risultato: l'auto è in declino, la bici in boom.
Vent'anni sono abbastanza. La città deve trasformarsi, non può più
aspettare. E non possono più aspettare i ciclisti: fieri di essere un
modello per tutti, vorrebbero esserlo da vivi, senza essere prima
falciati sulla strada.
E' arrivato il momento il momento di liberare catene e bloster per
dimostrare che il futuro sta dalla parte di chi ha sempre usato la
propulsione a pedale, di chi reclama il diritto a una mobilità sicura
e felicitaria, di chi conosce la matematica e i prezzi del petrolio,
di ci pretende che la strada sia delle biciclette, dei corpi e delle
menti che le guidano, prima che da auto inanimate.
San Francisco ha indetto una Critical mass interplanetaria per
celebrare i vent'anni.
Milano risponde, per impedire a tutti di dimenticarsi che la
bicicletta è in grado di ridare vita alle strade e alla gente, e per
pretendere che nulla abbia il diritto di toglierla. Per ricordare che
se pedalare è una scelta, poterlo fare senza doversi
arrabbiare/ferire/spaccare è un diritto.
La nostra dovrà essere una partecipazione ciclonica perché Milano può
e deve svegliarsi e cambiare.
sabato 29 settembre Critical mass Vent'anni sono abbastanza, ore 15.00
piazza Graziano Predielis (già piazza Mercanti).
Non mancate anche alla critical mass di giovedì 27 e a quella notturna
in contemporanea con quella di San Francisco....stay tuned per
dettagli.....
Fonte: critical mass
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.