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Martedì, 03 Dicembre 2013 07:00

Aci e Ania insieme per tutelare i ciclisti

Per fermare le stragi sulle strade si alleano la Rete per la Mobilità Nuova (cartello di oltre 150 associazioni), Aci e Ania. Primo obiettivo - da raggiungere nel nuovo Codice della Strada, ma anche da anticipare con ordinanze emesse direttamente dai sindaci - la riduzione a 30 km/h del limite all'interno delle aree urbane (o comunque la creazione di estese "Zone 30"). Una misura di civiltà e "salva vita" perché, come certifica l'Organizzazione Mondiale della Sanità, una riduzione del 5% della velocità media sulla rete viaria di una nazione può portare automaticamente alla riduzione di un terzo degli incidenti stradali mortali.
Così, mentre l'Aci aveva già firmato un impegno con Legambiente «per promuovere politiche di moderazione della velocità in ambito urbano», ora anche l'Ania - che associa le compagnie assicurative - concorda sulla validità delle misure di "rallentamento" delle auto in città. Di questo si parlerà oggi, dalle 9.30, in un dibattito promosso dalla Rete per la Mobilità Nuova presso la sede dell'Aci in via Marsala 8 a Roma. Con l'occasione saranno presentate le proposte di modifica al Codice della Strada elaborate da parte delle associazioni e verranno presentati i risultati della raccolta di firme lanciata lo scorso luglio, che è andata a gonfie vele. Intanto sono saliti a sette i capoluoghi di provincia italiani che hanno messo un freno alla velocità (Torino, Udine, Reggio Emilia, Ferrara, Catanzaro, Arezzo e Caserta); mentre la prima città ad aver introdotto il limite di 30 km/h su tutto il territorio comunale è stata Saronno all'inizio del 2011. L'esperienza torinese del quartiere Mirafiori ha dato risultati incoraggianti: incidenti ridotti al minimo e qualità della vita dei residenti nettamente migliorata.
Le esperienze all'estero
La prima città al mondo a introdurre il limite di 30 km/h sull'80% delle proprie strade è stata nel 1992 l'austriaca Graz. Parigi ora ha annunciato che entro fine autunno 560 km di strade saranno a 30 o 20 km/h. A Berlino le Zone 30 coprono circa l'80% delle strade secondarie; mentre a Londra ci sono più di 400 Zone 30 (l11% della rete cittadina).
Fonte: www.metronews.it

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Venerdì, 29 Novembre 2013 07:54

Il nuovo codice della strada arrivera' nel 2014

La riforma del Codice della Strada è finalmente avviata. Il 2014 sarà l'anno del Codice della Strada, ma prima del Codice arriverà un decreto ministeriale che chiarirà molti aspetti e soprattutto potenzierà l'offerta di ciclabilità, settore importante e in crescita: negli ultimi due anni, dopo 50 anni, l'acquisto delle biciclette ha superato l'acquisto delle automobili, segnale che gli italiani sono più avanti della politica". Così all'Adnkronos il sottosegretario ai Trasporti Erasmo D'Angelis, a margine dell'incontro di oggi "Una velocità nuova per la sicurezza" organizzato da Rete Mobilità Nuova presso la sede Aci di Roma.
Di riforma del codice della strada e delle misure da adottare per ridurre il numero di incidenti stradali gravi si è parlato, settimana scorsa, a Roma al convegno organizzato dalla Rete Mobilità Nuova, coalizione che raggruppa circa 200 sigle nazionali e locali. Al centro dell'incontro le proposte avanzate in tema di mobilità dalle associazioni, in particolare proprio quella relativa al limite dei 30 km orari in città previsto dalla proposta di legge presentata dalla Rete, sostenuta da una petizione che ha raccolto 90mila firme.
"Le nostre richieste fondamentali sono quelle sulla sicurezza e sull'istituzione di zone 30 in area urbana, eccetto viabilità principale, una norma che non ha controindicazioni e che si comporta come un 'ombrello' che protegge non solo ciclisti, ma tutte le utenze deboli della strada - spiega all'Adnkronos Valeria Pulieri di Rete Mobilità Nuova - Una proposta fondamentale per adeguarci a un panorama europeo dove le zone 30 sono diffuse e portano moltissimi benefici anche economici perché favoriscono l'economia locale, la fruizione del territorio, la condivisione degli spazi".
"Vogliamo che le zone 30 - aggiunge Valeria Pulieri - diventino lo strumento attraverso il quale innescare un'invesrione di tendenza nella mobilità ad oggi rappresentanta quasi esclusivamete da quella automobilistica. "Oggi ribadiamo l'importanza di adeguarsi a questa nuova tendenza che ha visto aumentare i numeri della ciclabilità in Italia e che necessita soprattutto di nuove regole per essere favorita, incentivata e protetta".
Fonte: www.adnkronos.com

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La culla del Rinascimento con la sua grande ZTL e vaste aree ciclo-pedonali nel centro storico vanta una quota relativamente alta di utilizzo della bici (modal split quasi 9%), che porta ogni giorno sulle strade di Firenze fra 25.000 e 30.000 persone in sella.
Nonostante l'offerta (rete ciclabile, facilitazioni viabilistiche e di sosta ecc) sia ben al di sotto della domanda già esistente, ed ancor più di quella potenziale, si tratta di un quadro che si colloca nella fascia medio-alta per l'Italia.
Nel capoluogo toscano è anche presente una delle più grandi associazioni Fiab d'Italia (la terza, con quasi 700 iscritti), molto attiva in costanti e non sempre facili negoziati con l'Amministrazione, per es. su nuove realizzazioni per la ciclabilità, con ampia risonanza sui media locali, iniziative, eventi ecc.
Di recente c'è qualcosa di nuovo all'orizzonte, che potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa: viene lanciata dal Comune una campagna di promozione della bicicletta. Si chiama 'BeCycle' la nuova campagna di comunicazione del Comune di Firenze per avvicinare al mondo della bicicletta. I manifesti saranno affissi in centro e in periferia in diverse declinazioni che rappresentano la bici in tanti modi: carica come un Suv, ma anche adatta per portare fuori la fidanzata con tanto di mazzo di rose nel portapacchi. BeCycle è stata ideata prendendo esempio dalle campagne sociali già attive in altre città del mondo come Monaco, Malmö, Siviglia o Groningen.
Gli strumenti messi in campo sono vari: un sito istituzionale (www.becycle.comune.fi.it), annunciato in un comunicato stampa ufficiale (vedi), un filmato, ed una serie di attività in programmazione per la promozione, fra cui manifesti nelle strade.
Il sito web fornisce anche informazioni utili, per es. una pianta della rete ciclabile, la dislocazione delle rastrelliere ecc. L'aspetto visivo della campagna rappresenta la bici in tanti modi: carica come un Suv, ma anche adatta per portare fuori la fidanzata con tanto di mazzo di rose nel portapacchi.

Fonte: fiab-onlus.it

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