Lunedì, 17 Settembre 2012 12:48

Via dall’Italia in bici. Il racconto dei due protagonisti precari.

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Roberto e Maria Grazia, come moltissimi altri giovani italiani, hanno deciso di lasciare l'Italia per trovare fortuna all'estero. E lo fanno in bici, raccontando il viaggio sul loro blog. La decisione è venuta dopo che Maria Grazia ha trovato lavoro come assistente di italiano in un liceo nella zona di Avignone in Provenza (Francia).

 

Purtroppo la fuga dei cervelli dall'Italia non si ferma. "Sul blog racconteremo le tappe della nostra pedalata di 10 giorni, e tenteremo anche di avviare un discorso pubblico legato al tema della precarietà e dell'andarsi a cercare un'opportunità fuori dall'Italia", hanno raccontato i ragazzi, che hanno un sogno: lanciarsi nel settore della mobilità sostenibile.

La coppia è partita l'11 settembre, un viaggio di 10 giorni da Bologna ad Avignone: previste otto tappe e tre giorni di riposo in mezzo. "La premessa sulla precarietà e la situazione dell'Italia l'abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni, quindi possiamo saltarla a piè pari", scrivono sul web. A "Il Fatto Quotidiano" si sono raccontati: "Il lavoro in Italia è faticoso e frustrante – spiega Roberto, 34 anni e una partita Iva aperta nel 2008. Per riuscire a portarsi a casa un po' di lavoro c'è da faticare molto e spesso si rimane con davvero poco in mano. Mi è capitato di inseguire i clienti per farmi pagare. E' vero, in certi momenti si riesce a mettere assieme più collaborazioni, ma è difficile pensare a una vita del genere in una prospettiva stabile e di crescita".

Così è partita l'idea del viaggio in bici e di raccontarlo sul loro blog www.emigriamoinbicicletta.wordpress.com. "[...] racconteremo le tappe della nostra pedalata di 10 giorni, e tenteremo anche di avviare un discorso pubblico legato al tema della precarietà e dell'andarsi a cercare un'opportunità fuori dall'Italia [...]. Diciamo che qualcosa di meccanica ne capisco e le mani aggiustando bici me le sono già sporcate, poi stiamo pensando a un progetto imprenditoriale che riguarderà servizi di interscambio per ciclisti urbani. In Italia, diciamocelo, le possibilità di avviare qualcosa del genere sono davvero poche".

Da parte nostra un grande in bocca al lupo.

Fonte: ilfattoquotidiano

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