Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Nel 2017 la rassegna è andata in scena nell’incantevole scenario di Arnhem-Nijmegen, Paesi Bassi nel mese di giugno.
Qui la pianificazione urbana ciclistica è una realtà molto presente: le infrastrutture si distinguono per design, l’intermodalità con i mezzi pubblici è molto efficiente, ma soprattutto per la capacità di rendere i ciclisti sicuri anche nel coprire distanze extraurbane.
In 4 giorni, tra audizioni di relatori e delegati internazionali, l’esposizione di idee e ricerche innovative, escursioni monotematiche e workshop, si è avuta la consapevolezza che il mondo delle due ruote può avere ancora dei margini di crescita.
Il convegno ha avuto inizio con un evento dal forte signifivato simbolico: tutti i sindaci delle città che hanno partecipato all’evento hanno percorso, in bicicletta, il tratto di strada che dall’hotel portava al municipio di Arnhem.
Iniziata ufficialmente la rassegna, sono stati affrontati temi come: la governance attuata per favorire la mobilità dolce e i progetti relativi alle infrastrutture da realizzare per rilanciare l’uso della bicicletta; le strategie per avvicinare le persone all’uso delle due ruote: intermodalità con i mezzi pubblici locali e interregionali, incentivi economici, ma soprattutto gli effetti pratici e le migliorie economiche che il comparto della bici riesce ad apportare ai Paesi che ne favoriscono la circolazione.
Durante lo speciale dedicato al ciclismo urbano, la Prof.ssa Ruth Oldenziel, autrice del libro “Cycling Cities”, ha presentato i 5 fondamentali temi (Forma urbana; Modelli di traffico; Alternative di mobilità; Stato ciclo; Governance) attorno al quale la “Politica del ciclismo” e la pratica si è sviluppata in 16 città di 9 differenti paesi europei. Lo studio nello specifico ha esaminato casi in Olanda: Amsterdam, Utrecht, Enschede, Eindhoven, South-Limburg; Belgio: Antwerp; Danimarca: Copenhagen; Germania: Hannover; Svezia: Stoccolma, Malmö; Svizzera: Basilea; Regno Unito: Manchester; Ungheria: Budapest; Francia: Lione), negli ultimi 100 anni.
Le deduzioni conclusive del convegno hanno portato ad affermare che le città possono diventare a dimensione di bici solo se, dopo un’analisi sistematica degli spazi urbani (strade, parchi e piste ciclabili) si crea una rete di contatti con dei partner di città più virtuose per “usarli” come modello di realizzazione.
Per approfondimenti: www.cyclingcities.info; www.velo-city2017.com
Fonte: velo-city2017.com