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L’ente previdenziale ha portato a termine una modernizzazione del parco auto rimpiazzando tutti i vecchi mezzi con motore a combustione. Tra le novità spicca, l’incentivazione ad utilizzare la bicicletta. Oltre a l’imitare l’impatto ambientale, agendo sulle riduzioni delle emissioni, l’ente ha deciso di adottare una politica di non spreco e consumo all’interno dei propri uffici, ovvero, di monitorare i volumi di carta e inchiostro utilizzati, privilegiando per potersi interfacciare con i cittadini l’impiego di canali telematici.
Un traguardo raggiunto e riconosciuto dall’Inail è invece, quello del riconoscimento della bicicletta come mezzo di trasporto per quanto riguarda gli indennizzi da infortunio cosiddetti “in itinere”. Fino a poco tempo fa, eventuali danni derivanti da sinistri verificatisi durante il tragitto per recarsi o rientrare dal lavoro (cosiddetti tragitti casa-lavoro/lavoro-casa) venivano considerati un vero e proprio infortunio soltanto in determinate situazioni, ovvero se: il viaggio veniva effettuato per mezzo di trasporti pubblici, a piedi o con mezzi di proprietà. Tra questi mezzi di proprietà non veniva compresa la bicicletta perché da sempre considerata dall’Inail solo come strumento ricreativo e sportivo. Finalmente alla due ruote è stato riconosciuto o meglio equiparato ai mezzi di trasporto e dunque per chi va a lavorare in bici, in caso di sinistro, viene riconosciuta la validità della copertura assicurativa.
Fonte: www.nonsoloambiente.it