Venerdì, 01 Marzo 2019 15:07

La prima pedalata non si scorda mai

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Abbandonando la suddivisione tra passato, presente e futuro, notiamo qualcosa di istintivo, nel fascino della bicicletta.

Perché, al di là dell'equilibrio e della compattezza, formata da due cerchi e due triangoli, il riconoscimento della sua funzione e della sua forma, sancisce per sempre l'immagine di una proporzione perfetta, nella nostra testa.

Ogni volta che saliamo in sella ad una bicicletta, infatti, abbiamo la sensazione di quello che è stato. La prima volta è un vero e proprio rito incancellabile, dove un richiamo che parte dall'infanzia,  sfonda la suddivisione temporale, rimanendo valevole per tutta una vita. Il ricordo che conserviamo, è collegato alle brezza dell'equilibrio su due ruote, ad una sorta di magia infantile che si manifesta, in quel momento, e si ripresenta ogni qualvolta scatti la cooperazione tra uomo e esistenza stessa.

Un telaio, che sta in piedi grazie al vento, è di per sé un richiamo alla meraviglia e a quel ricordo che non possiamo dimenticare, un vero e proprio evento iniziatico, una conferma dell'efficacia dell’incantesimo delle due ruote sull’essere umano . In quell'istante, apprendiamo di essere capaci di un equilibrio diverso dal consueto, che ci permette di distinguere e organizzare il movimento del corpo rispetto alla forza di gravità, prendendo così anche la consapevolezza di un mezzo alimentato solo dalla nostra forza muscolare e dalla nostra risolutezza.

Proprio come quando, per la prima volta, da bambini, rimaniamo in equilibrio in posizione eretta, trovando il baricentro con il mondo, attraverso il piano d'appoggio, quindi, quando il nostro corpo diventa un tutt'uno con la bicicletta, assumiamo le redini di un nuovo e meraviglioso avvenimento esistenziale. É straordinario, come la capacità di andare in bicicletta, sia stata scelta da sempre, l'esperienza condivisa, a cui si fa riferimento, per spiegare una delle nostre prime scoperte/vittorie bambinesche, essa si può fissare indelebilmente nella memoria, in maniera nitida e proficua. Quando ci si riferisce ad una competenza che non scorderemo mai, infatti si usa spesso e volentieri dire: “è proprio come andare in bicicletta, non  si scorda mai”. L’ origine di tale metafora, è sicuramente riconducibile alla circostanza in cui la maggior parte delle persone impara ad andare in bicicletta, durante i primi anni della sua fanciullezza e quindi, il rapporto tra individuo e questo mezzo, viene sancito da un legame profondo e duraturo.

Tutto questo può avere a che fare, con il modo particolareggiato di una  solidità caratterizzante, unicamente di proprietà del velocipede, che identifica in questo senso la complessità del sistema e aggiunge la perfetta distribuzione del peso e della forza nella pedalata che ti permette di raggiungere, scoprire e conoscere tutti quei meravigliosi posti della terra che sono rimasti miracolosamente ancora inviolati dall’arroganza dell’essere umano.

Redazione

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