Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
life.wired.it Piccole università di ciclismo crescono. Con tanto di specializzazione nell’offerta formativa. A dare il via a questo fenomeno è stato il Libero ateneo del ciclismo urbano di Roma, seguito a ruota da Unibike, nata e maturata in una città, Bologna, che l’università ce l’ha nel dna. “ Per molti di noi andare in bicicletta è la cosa più normale del mondo”, racconta a Wired, Simona Larghetti, Sui Simo nella bike community, una delle organizzatrici di Unibike e anima bolognese di Salvaiciclisti. “ Un giorno ci siamo chiesti: come mai non è così per tutti? Abbiamo cominciato a riflettere sui possibili deterrenti e ci siamo resi conto che, spesso, si rinuncia alla bicicletta per mancanza di informazioni. Perché non si sa come fare, sostanzialmente. Per rispondere a questo bisogno è nata Unibike”. L’ateneo bolognese, nel giro di una anno, ha già organizzato tre corsi, andando a calibrare sempre di più l’offerta in base alle esigenze cittadine. Il capoluogo emiliano è una città relativamente piccola, con una solida tradizione ciclistica e una popolazione studentesca, spesso proveniente da fuori città, che ha nella bicicletta un mezzo di trasporto ideale. “ Proprio per questo, credo che dovrebbe essere l’università stessa a farsi carico di quello che oggi facciamo noi”, continua Sui Simo. “ La mobilità dovrebbe essere una priorità del diritto allo studio, esattamente come lo è la casa. Uno studente al primo anno difficilmente sa come muoversi in città, che tipo di servizi ci sono, quali sconti sono previsti per gli abbonamenti ai mezzi pubblici. Tutto questo, in futuro, potrebbe diventare un fattore importante al momento di scegliere dove andare a studiare”.
Con l’inverno alle porte, non poteva mancare un corso dedicato ai quei ciclisti che non intendono mollare la loro affezionata due ruote neppure durante i mesi più freddi. Si chiama Resta in sella!, quattro appuntamenti – il primo è stato sabato scorso – per scoprire i segreti della guida e dell’abbigliamento invernale, qualche dritta meccanica e le nozioni di base per la manutenzione. Ma non solo. Siccome dall’esperienza c’è sempre da imparare, il corso prevede anche un modulo Community, curato da Paolo Pinzuti, ideatore di Salvaiciclisti, per fornire spunti e suggerimenti su come fare rete. Invece con Bibi Bellini, coordinatore regionale della Federazione italiana amici della bicicletta, si approfondiranno i temi dell’intermodalità, vale a dire quelle soluzioni intelligenti che prevedono l’uso della bicicletta insieme a quello di altri mezzi di trasporto, tipicamente il treno, ma anche il bus o l’auto provata.
“ Gli spunti per questi temi vengono soprattutto dalle nostre esperienze personali”, conclude Sui Simo. “ Salvaiciclisti mi ha permesso di conoscere tantissime persone e, grazie a questi incontri, ho fatto scoperte preziose. Per esempio le cargo-bike, le biciclette da carico, con cui una signora accompagnava a scuola i suoi figli. Adesso me ne sto per comprare una e la userò per scarrozzare i tre bambini a cui faccio da baby sitter”. E i temi individuati da Unibike devono essere azzeccati visto che in classe sono arrivate fino a 120 persone alla volta.
Per quanto riguarda Resta in sella! la formula prescelta è quella del seminario, con un numero massimo di 40 partecipanti (per informazioni e prenotazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Tutte le lezioni, comunque, sono in streaming sul canale YouTube di Unibike Bologna. Come dire: le università della bicicletta si sono già attrezzate per la formazione a distanza. E magari queste lezioni farebbero bene anche a qualche funzionario amministratore pubblico.