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Venerdì, 19 Febbraio 2016 18:07

XCYCLE per migliorare la viabilità ciclistica

L’iniziativa XCYCLE oltre a migliorare la sicurezza dei ciclisti all’interno del traffico urbano potrebbe veramente rendere le città a prova di bici.

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L'agenzia per il trasporto Neozelandese ha creato una nuova campagna pubblicitaria a favore della sicurezza stradale.
Il video racconta di un padre che, troppo frettolosamente, esce da uno stop senza guardare se sopraggiungono macchine, l'altro un uomo la cui velocità è troppo elevata. Il padre di famiglia chiede all'uomo di evitarlo, perchè nel sedile posteriore ha suo figlio, ma purtroppo la risposta che riceve è:"Mi dispiace, non posso farci nulla sto andando troppo veloce".
La pubblicità è un pugno allo stomaco ma dice chiaramente:"Nessuno deve pagare un errore con la propria vita. Quando guidiamo condividiamo la strada con gli altri, la velocità che scegliamo di tenere dev'essere tale da evitare qualsiasi potenziale errore"

Fonte: www.italnews.info

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La conoscenza del Codice della Strada è un tassello fondamentale per circolare sulle strade in sicurezza. D'altro canto, il semplice rispetto delle regole della circolazione può non essere sufficiente per garantire la sicurezza del ciclista.
E' sempre utile l'accortezza che deriva dalla pratica quotidiana della bici, condividendo lo spazio tra diversi utenti nel rispetto reciproco. Spesso, d'altra parte, la mancanza di abitudine a muoversi in bicicletta esalta la percezione del pericolo anche oltre l'effettivo rischio di conflitti con gli altri veicoli. Eppure, proprio per i ciclisti vale il motto anglosassone "safety in the number": la maggior sicurezza è nella quantità dei ciclisti in circolazione. È quindi per creare consapevolezza e sicurezza nel "ciclista urbano" che FIAB Ciclocittà e Comune di Varese offrono ai varesini un agile opuscolo che affronta con l'aiuto di semplici disegni le situazioni più a rischio per un ciclista in città, dagli incroci alle rotatorie, dai sorpassi agli attraversamenti pedonali.

Link opuscolo

Fonte: www.fiab-onlus.it

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Venerdì, 29 Novembre 2013 07:54

Il nuovo codice della strada arrivera' nel 2014

La riforma del Codice della Strada è finalmente avviata. Il 2014 sarà l'anno del Codice della Strada, ma prima del Codice arriverà un decreto ministeriale che chiarirà molti aspetti e soprattutto potenzierà l'offerta di ciclabilità, settore importante e in crescita: negli ultimi due anni, dopo 50 anni, l'acquisto delle biciclette ha superato l'acquisto delle automobili, segnale che gli italiani sono più avanti della politica". Così all'Adnkronos il sottosegretario ai Trasporti Erasmo D'Angelis, a margine dell'incontro di oggi "Una velocità nuova per la sicurezza" organizzato da Rete Mobilità Nuova presso la sede Aci di Roma.
Di riforma del codice della strada e delle misure da adottare per ridurre il numero di incidenti stradali gravi si è parlato, settimana scorsa, a Roma al convegno organizzato dalla Rete Mobilità Nuova, coalizione che raggruppa circa 200 sigle nazionali e locali. Al centro dell'incontro le proposte avanzate in tema di mobilità dalle associazioni, in particolare proprio quella relativa al limite dei 30 km orari in città previsto dalla proposta di legge presentata dalla Rete, sostenuta da una petizione che ha raccolto 90mila firme.
"Le nostre richieste fondamentali sono quelle sulla sicurezza e sull'istituzione di zone 30 in area urbana, eccetto viabilità principale, una norma che non ha controindicazioni e che si comporta come un 'ombrello' che protegge non solo ciclisti, ma tutte le utenze deboli della strada - spiega all'Adnkronos Valeria Pulieri di Rete Mobilità Nuova - Una proposta fondamentale per adeguarci a un panorama europeo dove le zone 30 sono diffuse e portano moltissimi benefici anche economici perché favoriscono l'economia locale, la fruizione del territorio, la condivisione degli spazi".
"Vogliamo che le zone 30 - aggiunge Valeria Pulieri - diventino lo strumento attraverso il quale innescare un'invesrione di tendenza nella mobilità ad oggi rappresentanta quasi esclusivamete da quella automobilistica. "Oggi ribadiamo l'importanza di adeguarsi a questa nuova tendenza che ha visto aumentare i numeri della ciclabilità in Italia e che necessita soprattutto di nuove regole per essere favorita, incentivata e protetta".
Fonte: www.adnkronos.com

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L’Amministratore Unico dell’Anas Pietro Ciucci, il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Romeo Di Rocco e il responsabile ciclismo di RCS Sport, Mauro Vegni hanno siglato a Roma una convenzione tra Anas, FCI e RCS Sport per il miglioramento della sicurezza stradale degli eventi sportivi.

“L’accordo nasce dalla volontà comune – ha affermato l’Amministratore Unico dell’Anas Pietro Ciucci – di operare congiuntamente per incrementare la sicurezza degli sportivi dilettanti e professionisti che gareggiano sulle strade solitamente impegnate dal traffico automobilistico, anche attraverso l’informazione e l’impegno di chi gestisce le viabilità nazionale”.

“Siamo quindi orgogliosi – ha continuato Pietro Ciucci - di collaborare all’importante attività delle Federazione Ciclistica Italiana e di RCS Sport, organizzatori dello storico ‘Giro d’Italia’, con la precisa ambizione di partecipare attivamente alla sicurezza dei ciclisti sulle strade in gestione diretta”.

L’Anas, ente gestore per la conservazione e la manutenzione delle strade, si impegna in particolare a consentire le condizioni ottimali per lo svolgimento delle corse ciclistiche, nonché a favorire la tutela dell’incolumità dei concorrenti.

Durante lo svolgimento delle manifestazioni ciclistiche sarà dedicato spazio alle informazioni finalizzate all’infomobilità e alla sicurezza del traffico, sugli strumenti informativi collegati all’evento sportivo.

L’Anas, inoltre, si impegna nei tempi tecnici strettamente necessari, a esprimersi in merito al proprio nulla-osta per le corse ciclistiche che si svolgono, in tutto o in parte, sulle strade di sua competenza,  esclusivamente attraverso procedure informatiche “on line”, opportunamente pubblicizzate sul proprio sito aziendale, che consentano alle società affiliate alla Federazione Ciclistica Italiana, una più efficiente e moderna gestione delle autorizzazioni.

“In strada – ha concluso Pietro Ciucci – tutti sono chiamati a fare la propria parte, l’Anas a rendere sicure le infrastrutture, i ciclisti, i pedoni e gli automobilisti a rispettare il codice della strada. Quindi, ad ognuno il proprio ruolo per la sicurezza stradale di tutti”.

Fonte www.stradeanas.it

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Spostarsi in bicicletta è più pericoloso che andare in auto o in moto. Ogni giorno infatti sulle strade italiane perde la vita un ciclista, 40 finiscono al pronto soccorso, molti vengono ospedalizzati. È come se ogni anno sparissero due gruppi del Giro d'Italia a causa degli incidenti stradali. L’ultimo rapporto dell’Istat sulla mobilità urbana, relativo al 2011, ha rilevato un dato sconcertante. Infatti l’indice di mortalità, e’ pari a 0,86 ciclisti per incidente (ogni 100 eventi verificatisi nei comuni capoluogo che hanno coinvolto le biciclette) e 0,38 morti in incidenti che coinvolgono ciclisti ogni 100 mila residenti. Nel 2011 sono stati registrati 3860 morti di cui 1889 su quattro ruote, 923 motocicli, 165 ciclomotori, 282 biciclette e 589 pedoni. Resta comunque allarmante il fatto che negli ultimi 10 anni 2.556 ciclisti e 7.625 pedoni sono stati uccisi sulle strade italiane. E’ questo il tragico bollettino di quella che somiglia sempre più ad una guerra della mobilità dominante contro la mobilità considerata debole. Per quanto riguarda le biciclette, accanto al già citato profilo medio dalla ricerca emerge come, “in alcuni capoluoghi, i tassi di mortalità associati all’uso di biciclette registrino valori considerevolmente più elevati (oltre 2 morti ogni 100.00 abitanti, talvolta persino superiori a quelli associati alle autovetture)”. Per questo molte associazioni tra cui Fiab e #Salvaciclisti si battono per il riconoscimento della libertà di mobilità, sottolineando che mezzi come la bicicletta costituiscono un’avanguardia e non un passo indietro. Per ridurre il numero dei morti cosiddetti deboli bisognerebbe partire delle semplici infrastrutture per bici, le piste ciclabili, che sono presenti in maniera considerevole al nord e quasi inesistenti al sud. La città con la maggiore densità è Padova (164, 8 km ), seguita da Torino, Brescia, Modena e Treviso.

Fonte: www.improntalaquila.org

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Il 20 Giugno 2013 è approdata alla Camera dei deputati la proposta di legge ‘mobilità nuova’ che si articola in tre punti:

-la ridistribuzione delle risorse economiche dall’alta velocità e dalle grandi opere verso il trasporto urbano e pendolare;

-il porre ai comuni l’obbligo di ridurre progressivamente il trasporto motorizzato privato, con un sistema di bonus malus che premia eo/ penalizza chi raggiunge o meno gli obiettivi;

-la riduzione a 30 km/h, al posto dei 50 km/h attuali, della velocità nei centri urbani.

Prima della presentazione del ddl alla sala stampa della camera abbiamo intervistato in bicicletta, con al seguito una delegazione di #salvaiciclisti, Paolo Gandoli, parlamentare PD e membro della Commissione Trasporti e Alberto Fiorillo di Rete Mobilità Nuova. Intervista di Francesco D. Ciani e Giselle Martino, realizzata da Francesco D. Ciani per BicycleTV.it e condotta da Giselle Martino.

Tra le norme proposte la Rete Mobilita' Nuova ipotizza anche l'obiettivo di obbligare i sindaci, entro due anni, a far scendere gli spostamenti motorizzati individuali con mezzi privati almeno sotto il 50%. ''E' un cammino non facile e periglioso - afferma il deputato PD Paolo Gandolfi, appena sceso dalla bici - siamo un gruppo di circa 60 deputati, tra maggioranza e opposizione, che si interessano ai problemi della mobilita' sostenibile urbana. Siamo di fronte a temi divenuti ormai di politica nazionale perche' mirano a salvaguardare la qualita' di vita dei cittadini divenuta spesso critica. Pensiamo dunque di poter far approvare almeno le parti fattibili e piu' importanti della proposta di legge''. Altro punto chiave in discussione e' quello delle risorse pubbliche, ''fagocitate dall'alta velocita' e dalle autostrade, anche se le lunghe distanze assorbono meno del 3% degli spostamenti di persone e merci''. La legge sulla Mobilita' Nuova prevede invece lo stanziamento di un Fondo per la mobilita' non motorizzata dove ''confluiscano ogni anno il 75% dei fondi complessivi al trasporto e alle infrastrutture per la mobilita''', anche se la norma appare di difficile applicazione.

Fonte: Ansa; bicycletv.it

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La  Conferenza  Internazionale  “VIVERE  E  CAMMINARE  IN  CITTÀ”,  giunta  alla  sua ventesima edizione, affronta ogni anno diversi temi relativi alla qualità della vita in ambito urbano. La Conferenza Internazionale a vent’anni dal primo FORUM SULLA SICUREZZA STRADALE,  tenutosi  a  Brescia  nel  giugno  del  1993  torna  ad  approfondire  il  tema  della sicurezza degli utenti deboli della strada.
Il  forum  si  configura  come  un  incontro  tra  utenti,  amministratori,  esperti  per  affrontare  i problemi di chi si muove senza protezione nel traffico cittadino: per una mobilità sicura di bambini, anziani, disabili.
Il numero di morti e feriti gravi che si registra tra gli utenti vulnerabili della strada, quali ad esempio i conducenti di motociclette e ciclomotori, i ciclisti e i pedoni, è elevato e in alcuni Stati  europei  continua  ad  aumentare.  Nel  2008,  gli  utenti  vulnerabili  della  strada rappresentavano il 45% del totale dei morti sulle strade e le statistiche mostrano che fino ad ora non hanno ricevuto sufficiente attenzione. In Italia quasi 2 pedoni al giorno perdono la vita.
La   Comunicazione   della   Commissione   Europea   “Verso   uno   spazio   europeo   della sicurezza  stradale:  orientamenti  2011-2020  per  la  sicurezza  stradale”  evidenzia  come  la sicurezza stradale è una questione di importanza fondamentale per la società.
Nel   2009,   sulle   strade   dell’Unione   europea   sono   morte   più   di   35   000   persone (l’equivalente di una città di medie dimensioni) e i feriti sono stati non meno di 1 500 000. Il costo per la società è altissimo: nel 2009 ammontava a circa 130 miliardi di euro.

TEMI  
Gli  orientamenti  europei  per  la  sicurezza  stradale  nell'orizzonte  temporale  fino  al  2020 intendono definire un quadro di governance generale e obiettivi ambiziosi che servano a orientare le strategie nazionali o locali.
In  Europa  nel  2008,  ciclisti  e  pedoni  rappresentavano  il  27%  dei  morti  sulle  strade  (e  il 47%  nelle  aree  urbane).  Per  molti  potenziali  ciclisti  i  rischi,  reali  o  percepiti,  legati  alla sicurezza stradale rimangono un ostacolo determinante. Poiché i governi nazionali e locali promuovono sempre più attivamente gli spostamenti in bicicletta e a piedi, è necessario considerare  con  attenzione  crescente  le  questioni  legate  alla  sicurezza  stradale.  Alcuni utenti,  indipendentemente  dal  ruolo  nel  traffico  (pedone,  conducente,  passeggero),  sono per  loro  stessa  natura  "fragili",  ad  esempio  gli  anziani,  i  bambini,  i  disabili.  La  loro vulnerabilità risulta particolarmente elevata nelle aree urbane.

La XX Conferenza Internazionale “VIVERE E CAMMINARE IN CITTÀ – la sicurezza degli utenti deboli della strada” intende approfondire i seguenti temi:
1. “La sicurezza stradale come obiettivo della ricerca scientifica”  
La  sessione  vuole  essere  occasione  di  riflessione  sui  risultati  di  ricerca  conseguiti attraverso la partecipazione gruppi di lavoro internazionali, nazionali (progetti di ricerca, programmi e azioni comunitarie).
2. “Metodi, strumenti e stato dell’arte della sicurezza stradale oggi”
La sessione si propone di approfondire sia gli strumenti in uso per migliorare le condizioni di  sicurezza  stradale  in  ambiente  urbano  che  i  metodi  innovativi  per  l’analisi  e  il monitoraggio della sicurezza degli utenti deboli della strada.
3. “Ambiente urbano e incidentalità: esperienze”
La  sessione  vuole  approfondire  esperienze  e  buone  pratiche  finalizzate  alla  sicurezza stradale  degli  utenti  deboli  in  ambito  urbano,  approfondendo  anche  sotto  il  profilo quantitativo i risultati conseguiti.

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Siamo sostenitori della bicicletta, e su questo non c’è alcun dubbio. Ma crediamo vivamente che la sicurezza sia un principio fondamentale anche quando si va in bici. Per cui non bisogna avere paura di perdere la bella acconciatura: caldo o non caldo il casco va messo anche quando si pedala. A Vienna si parla di mobilità urbana e soluzioni per far pedalare più gente possibile nelle città, ma anche dell’uso del casco. Per chi pedala da tanto tempo e lo usa regolarmente è quasi scontato, il problema non sembra sussistere, ma quando lo si tira fuori nell’ambito politico, economico, promozionale, si generano correnti di cui, a quanto pare, si deve tenere conto.

Il rischio, sottolinea l’ECF (European Cyclist Federation) è che le leggi sul casco abbiano la precedenza (e siano usate come scusa) al posto di rendere le strade più sicure per i ciclisti. Simpatica l’iniziativa della polizia danese che ferma i ciclisti donando un abbraccio e un casco, gratis. Niente multe o sanzioni, ma un discorsetto nel quale viene spiegato il perchè è utile usare il casco. In Italia la questione è stata affrontata a più livelli e le prospettive di una legge sul casco obbligatorio erano preoccupanti in effetti: dal rischio di dire che si è fatta qualcosa per i ciclisti mettendo un obbligo per loro, senza toccare chi (e cosa) possa essere davvero un pericolo per l’andare in bicicletta, all’occasione per le assicurazioni come argomento in più da impugnare.

L’occasione di Velo-City è stata di mettere a confronto diverse realtà internazionali (si è arrivati fino in Australia), dove i partecipanti hanno riportato la situazione dei loro paesi e gli studi annessi sull’utilità del casco. Fermo restando che il casco, ad averlo indossato, non hai mai ucciso nessuno. E onestamente, come cycle! e, soprattutto, come pedalatori quotidiani, la nostra esortazione rimane sempre nell’indossarlo. Non è certo la soluzioni ai problemi di sicurezza, ma è un aiuto in più che, vista la qualità raggiunta (pensiamo anche in termini di comfort: il casco in estate protegge dal caldo!) non ha senso lasciare a casa.

Fonte: www.cyclemagazine.it
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È stato definitivamente confermato il programma della Giornata della Sicurezza Stradale, destinata agli studenti degli istituti secondari di primo grado e a tutti i casalesi interessati. L'incontro si terrà sabato 18 maggio, dalle ore 9,00, al salone Tartara di piazza Castello. La giornata inizierà con il saluto delle autorità, tra cui il sindaco Giorgio Demezzi, l'assessore alla Sicurezza e Protezione Civile Federico Riboldi e il Comandante della Polizia Locale Enrico Valecchi. A fare da moderatore sarà Alberto Marello, giornalista de Il Monferrato. La parola passerà poi agli specialisti e operatori del settore per una serie di interessanti relazioni: 118 - Soccorso di Emergenza Sanitaria Territoriale (a cura del 118 Casale), Il passaggio dal Patentino alla nuova Patente europea (a cura delle Autoscuole casalesi), Condurre un ciclomotore in sicurezza (a cura dell'Aci di Alessandria), I rischi del divertimento dei giovani (a cura della Sezione Polizia Stradale di Alessandria), Quando a esserne vittima è uno di noi (a cura dell'associazione Familiari Vittime della Strada) e Progetto BiciSicura (a cura della Polizia Locale). Gli esperti saranno poi disponibili per rispondere alle domande dei ragazzi, fornendo approfondimenti e delucidazioni sulle questioni affrontate.

Si proseguirà con la consegna degli attestati di merito da parte delle compagnie assicurative ai conducenti più virtuosi, prima di giungere alle riflessioni conclusive del moderatore e all'intervento del presidente del Comitato Locale della Croce Rossa Italiana. La giornata si concluderà nel piazzale del Mercato Pavia, dove gli studenti assisteranno a simulazioni d'incidenti e dimostrazioni pratiche d'intervento da parte delle forze dell'ordine e di soccorso. Al termine si potrà gustare un rinfresco gentilmente offerto dalla Pro Loco di Casale Monferrato.

La manifestazione è stata organizzata dagli Assessorati alla Sicurezza e Protezione Civile e alla Polizia Locale, dal Comitato Locale della Croce Rossa e dal Servizio Nazionale 118, con la preziosa collaborazione degli altri enti che si occupano di sicurezza stradale (Aci, Familiari Vittime della Strada, autoscuole e compagnie assicurative).

 Fonte: www.comune.casale-monferrato.al.it
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