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Martedì, 20 Marzo 2012 10:48

MOUNTAIN BIKE IN ITALIA

MOUNTAIN BIKE IN ITALIA
Autore: Touring
Prezzo:  € 18,00
Pagine: 312
Editore: Touring

 

Dalle Dolomiti all'Appennino emiliano, i percorsi più spettacolari nelle regioni del Nord Italia. Completamente realizzati su sentieri di grande impatto paesaggistico, si rivolgono a un pubblico esigente e sono descritti in forma tecnica destinata ai bikers più esperti. Nelle prime pagine consigli sulla regolazione e sulla manutenzione della bicicletta, nozioni di pronto intervento e suggerimenti sui preparativi all'escursione. I 45 itinerari, realizzati dagli istruttori della SIMB (Scuola Italiana Mountain Bike), sono completi di cartina con il tracciato, schema delle altimetrie, descrizione del percorso, notizie tecniche e road book di facile lettura.

www.touringclub.com

Pubblicato in LIBRI
Argomento trattato:
Giovedì, 08 Marzo 2012 12:00

Sacrario Pian del Lot

Lunghezza: 20,16 km
Tempo percorrenza: 3h
Dislivello: circa 550 metri
Difficolta': B.C.A. (medio)
Tipo: asfalto 9,12 Km (45%), sterrato 11,04 (55%)
Periodo consigliato: tutto l'anno (meteo permettendo)
Effettuato il: giugno/agosto 2009
Località di partenza: piazza Muzio Scevola (Torino), davanti ingresso CRAL Regione Piemonte - Editrice La Stampa. Parcheggiare l'auto al centro della piazza o nelle zone limitrofe.
Cartografia: Carta dei Sentieri della Collina Torinese (Le guide di Alp escursionismo) Scala 1:15.000 Vivalda Editori
Descrizione: l'itinerario è stato ideato nell'aprile del 2000. A distanza di quasi 10 anni ho apportato alcune modifiche sia per migliorarne la ciclabilità sia per il problema che si era creato nell'attraversare il Parco della Maddalena. Se allora il transito in bicicletta era per così dire "tollerato", negli anni che seguirono venne imposto il rispetto del divieto anche con l'uso di sanzioni pecuniarie. Oggi la situazione è decisamente migliorata in quanto è stato realizzato un percorso segnalato consentito alle mtb. Si raccomanda comunque prudenza, soprattutto in discesa, perchè gran parte del medesimo è anche fruibile dai pedoni. Lungo il tragitto si incontra qualche tratto tecnico ed impegnativo e quindi lo sconsiglio ai bikers meno esperti. Si azzera il ciclocomputer di fronte all'ingresso CRAL (0 Km). Seguendo la pista ciclabile (inizialmente sterrata) si percorre a dx corso Sicilia (0,16). Al termine della pista si va a sx (0,43), si attraversa C.so Moncalieri (0,56) proseguendo lungo la via Sabaudia. Al Km 0,70 andremo ad ignorare sulla sx il sentiero 14 o Antica Strada della Viassa (seguita invece nel percorso del 2000). Il nome deriverebbe dal piemontese viasa ovvero "viaccia", strada brutta o impervia; nome appropriato vista la ciclabilità proibitiva. Lo riprenderemo più a monte, ovvero svoltando al bivio seguente (0,91 sx) su str. G. Violante. Presso un tornante, si riprende sentiero 14 (1,86) che si sviluppa sullo spartiacque che separa le valli Pattonera e Crava ed era percorso un tempo dai contadini che con il loro bestiame o mezzi agricoli dovevano raggiungere le conche prative del Pian del Lot ed i boschi situati nella zona dell'attuale Parco della Maddalena. Dava inoltre accesso a numerose ville che si possono ancora oggi ammirare, anche se alcune hanno perso il loro aspetto originale. Seguendo i cartelli indicatori, si supera la Villa dei Colli (restaurata e riadattata come condominio), continuando su carrareccia. Si confluisce su una strada (2,55) che andarà percorsa a sinistra per una trentina di metri e poi si svolta a destra (2,58 - interni). Finito l'asfalto, si prosegue su sentiero poco ciclabile (2,83), che costeggia una recinzione e termina su una stradina (3,02) dalla quale si ha una bella veduta sui fitti boschi dell'alta val Pattonera, costituiti principalmente da querce e castagni. Andando a sx si incrocia la strada Val Pattonera (3,32) e quindi si prosegue di fronte sulla stradina chiusa da sbarra. Attraversato un prato, si entra nel bosco. Dopo aver guadato il rio Pattonera, si lascia una deviazione sulla destra (3,90) raggiungendo il Sacrario di Pian del Lot. Il monumento vuole ricordare l'eccidio di 27 partigiani da parte dei nazifascisti, attuato come rappresaglia dopo l'uccisione del caporale tedesco Walter Wohlfort, di servizio presso le postazioni di difesa contraerea qui situate. Il 2 Aprile del 1944, domenica delle Palme, i partigiani catturati durante alcuni rastrellamenti effettuati nelle valli di Lanzo e Luserna, furono prelevati dalle carceri Nuove e trasportati su due camion al Pian del Lot dove vennero fucilati. Altri dieci partigiani assistettero all'esecuzione e furono quindi obbligati a seppellire i cadaveri dei loro compagni. Giunti alla strada comunale da S. Vito a Revigliasco (4,36) si va a sinistra. Poco prima di raggiungere l'incrocio con str. com. Val Salice si torna indietro sfruttando il sentiero alla ns. destra (5,05). Siamo entrati così nel Parco della Maddalena, inaugurato nel 1925 con il nome di "Parco della Rimembranza" in quanto dedicato ai 4787 torinesi caduti durante la prima guerra mondiale. Furono piantati simbolicamente circa 5000 alberi per ognuno dei soldati deceduti ("Arboretum Taurinense"). Le stradine, i viottoli, i piazzali recano i nomi di battaglie e localita' gloriose. Si prosegue sino ad un quadrivio (5,84) dove si affronta il sentierino di fronte, che diventa presto piuttosto ripido. Tenendo la traccia verso sinistra (5,96) si giunge ad una sterrata dove andremo a sinistra (6,06) e, superato un piccolo specchio d'acqua, saliremo a destra (6,17). Seguire sempre in salita i cartelli del percorso MTB fino al km 7,13, quando, agganciato il percorso della GTC (Grande Traversata della Collina), si esce a sinistra dai confini del Parco. Arrivati alla str. del Colle (7,53) si va a destra verso il Colle della Maddalena. Poco prima del piazzale, si imbocca a destra il percorso MTB (8,18). Sopra di noi, si erge l'imponente statua donata dal Senatore Giovanni Agnelli per commemore il decimo anniversario della vittoria dell'Italia sull'Austria. Realizzata da Edoardo Rubino, fu inaugurata infatti nel 1928. Con i suoi 18,50 metri di altezza (26,50 se si considera anche il basamento di granito), e' la terza per grandezza del mondo dopo il S. Carlone di Arona (23 metri) e la Statua della Liberta' di New York (21). In questa zona, il vostro ciclocomputer potrebbe andare in tilt o il vostro navigatore potrebbe perdere il segnale a causa degli elevati campi elettromagnetici prodotti dai vicini impianti di trasmissione radiotelevisivi. Seguendo il sentiero si va a dx al primo bivio (8,45) e quindi ci si ricongiunge al percorso dell'andata (8,85). Lo si segue a ritroso sino al bivio del Km 9,60, dove si tiene la destra. Attenzione poi a prendere sulla dx il percorso consentito alle sole MTB (9,75), piuttosto impegnativo. Giunti al quadrivio incontrato all'andata (10,17), si va diritto giungendo ad uno degli ingressi del Parco (10,32). Superata la sbarra, si va a dx ritornando al Sacrario di Pian del Lot. Poco prima di raggiungerlo (10,66) si prende a sx il "sentiero 12". Al successivo incrocio si prosegue a sx (11,07), quindi diritto agganciando il "sentiero 11" che percorre la str. dei Boschi. Al Km 11,68 esso si stacca a dx dalla strada. Se ne incrocia un'altra (11,91 - str. della Creusa) che andrà percorsa a sx. Continuare in discesa sino all'incrocio con str. dei Ronchi dove si svolta a sx (12,91). Al km 13,35 svoltare a dx per Tetti Gramaglia. La strada, dopo le case, degenera a sentiero. Attraversato un rio (cascata), si aggancia il "sentiero 10" (13,95) che scende lungo la val Sappone. Seguendo le indicazioni si arriva ad una strada asfaltata che andrà seguita in discesa (15,39). Una precisazione: sino a qui non si incontrano cartelli di divieto alle biciclette tranne che in questo punto (cartello per chi proviene dalla direzione opposta). Superato il rio Sappone si raggiunge la str. del Fioccardo (15,76) e poi c.so Moncalieri (16,08). Seguirlo a sinistra e poi svoltare a destra sulla strada che porta ad un circolo sportivo (16,22). Procedere poi sulla pista ciclabile sterrata (16,41) che, a dx, affianca il fiume Po. Transitati sotto ad una passerella ciclo-pedonale, si svolta a destra (17,57) e quindi si passa sopra alla medesima (17,72). Giunti sul lato opposto (17,98), si prosegue a dx costeggiando nuovamente il fiume. Giunti nei pressi di piazza Polonia, salire a sx (19,33) e poi procedere sulla pista ciclabile di corso Dogliotti. Giunti al Ponte Balbis lo si attraversa (19,95) arrivando di lì a poco al punto di partenza (20,16).

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Giovedì, 08 Marzo 2012 11:56

Valle di Susa. Grange Valfredda

Lunghezza: 24,04 Km
Tempo percorrenza: 3 ore 15'
Località di partenza:
Rochemolles
Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE 1:25.000 n. 104 BARDONECCHIA MONTE THABOR SAUZE D'OULX
Dislivello: circa 700 metri effettivi
Tipo: asfalto 1,07 Km (4%) - sterrato 22,97 (96%)
Periodo consigliato: giugno - settembre
Effettuato il:
24 giugno e 26 agosto 2001
Accesso:
percorrere l'autostrada A32 del Frejus e uscire a Bardonecchia. Al primo incrocio proseguire di fronte seguendo le indicazioni per Rifugio Scarfiotti e Rochemolles. Si raggiunge quest'ultimo dopo circa 5,4 Km. 
Descrizione: lasciamo la vettura nei pressi del ponte detto "do Mourin", che consente di attraversare il torrente e guadagnare le case di quella che oggi e' frazione di Bardonecchia ma che fino al 1928 era comune autonomo. La posizione non e' delle piu' felici visto che risulta particolarmente esposta alle valanghe. Una delle piu' recenti, quella del febbraio 1961, distrusse una ventina di abitazioni mentre nel gennaio del 1706 si ebbero 14 morti e 47 case abbattute. In quell'occasione, gli abitanti fecero un voto a S. Emerenziana, scegliendola quale patrona, sperando in questo modo di ottenere la sua protezione. Alla Santa tocco' infatti una sorte quasi simile: spiro' lapidata sotto un cumulo di pietre. Oggi la situazione è migliorata perchè è stata realizzata un'opera di protezione dalle valanghe che ha permesso il recupero di ulteriori abitazioni e la nascita di un residence e di una azienda di apicultura. La Parrocchiale, intitolata a S. Pietro,  e' monumento nazionale: esisteva gia' nel XIII secolo ma venne consacrata nel 1456. Iniziamo la nostra salita. Oltrepassata la cappella di S. Rocco (0,42 Km) si arriva ad un bivio dove termina l'asfalto (0,64): si prosegue a destra ricordando che, al ritorno, si puo' utilizzare l'altra strada nella maniera che vi indicheremo piu' avanti. Si affrontano alcuni tornanti sino a raggiungere un quadrivio a quota 1922 metri (3,52), che precede di non molto lo sbarramento della diga: qui lasciamo la strada che continua a risalire il vallone verso il rifugio Scarfiotti ed il Colle Sommeiller, ed imbocchiamo a destra la pista dell'ex decauville utilizzata, durante la realizzazione delle strutture idroelettriche del bacino artificiale, per trasportare il materiale di scavo e da costruzione e che, in inverno, si trasforma in una facile pista di fondo. Non fatevi troppe illusioni perche' questo tratto in piano dura poco meno di un Km e mezzo. Tutta la zona e' regno incontrastato della marmotta: e' assai facile incrociare qualche esemplare che fugge al nostro passaggio o ascoltare i fischi delle "sentinelle" che avvisano i compagni del pericolo. Sul terreno circostante si notano, in ogni caso, le numerose aperture delle tane. Al bivio successivo (4,95) si lascia a destra il proseguimento della decauville verso Frejusia, entrando nella valle Fredda. Superate le vicine Grange La Croix (5,13), la strada si mantiene inizialmente al di sopra del rio Valfredda che in questo punto scorre impetuoso e piuttosto rumoroso dentro una stretta gola. Si affrontano alcune rampe molto impegnative mentre la pendenza va man mano diminuendo contemporaneamente con l'allargamento della vallata. La strada termina presso le due costruzioni delle Grange Valfredda (9,45) i cui prati, in estate, si riempiono di splendide fioriture. Ritornati al quadrivio di quota 1922 si svolta a destra (15,37). Dopo una breve salita il percorso procede pianeggiante per alcuni chilometri. Attraversato il rio Almiane (16,13) e sfiorate le Grange Chaux (2007 m) si costeggia il lago di Rochemolles formato da una diga a gravita' massiccia, realizzata in calcestruzzo con blocchi annegati, avente altezza massima di 60 metri ed una quota al coronamento di 1975 m s.l.m. Giunti nei pressi della lapide che ricorda 21 alpini del Battaglione Fenestrelle morti sotto una valanga, durante un'esercitazione, nel gennaio del 1931 si lascia la direzione per il colle Sommeiller/Rif. Scarfiotti deviando a sinistra verso le Grange Plan (18,77). Eventualmente si puo' raggiungere il rifugio che dista da qui 2,5 Km: sono poco piu' di un centinaio di metri di dislivello. Si percorre ora la sponda destra del bacino artificiale alimentato da tutta una serie di corsi d'acqua che scendono lungo le pendici della Pierre Menue formando alte cascate. Arrivati alla diga (20,86 - ricordiamo che ne e' vietato l'attraversamento) si imbocca quasi in picchiata il sentiero contrassegnato con il numero 11. Giunti al torrente lo si attraversa (21,53) per poi continuare a destra. Passate alcune grange e, superato un ponte (21,78), il sentiero si sdoppia per poi ricongiungersi poco piu' avanti (noi abbiamo scelto il ramo di destra). Poco oltre il pilone del Pralavin (22,60) ci si immette in discesa sulla sterrata dell'andata (22,93) per poi abbandonarla dopo 150 metri, quando si incontra il sentiero 12 che va a tagliare poco piu' sotto la strada (23,28 - prestare attenzione che non sopraggiunga qualche auto o moto) e che si conclude presso la chiesetta di S. Rocco (23,61). Su asfalto si rientra a Rochemolles (24,04). In alternativa, da S. Rocco si puo' salire per 200 metri sino al termine dell'asfalto, dove si svolta a sinistra attraversando il torrente. Percorsi 400 metri, si entra a sinistra tra le case della frazione, percorrendo la via Moncenisio. Poco prima del cartello della via Bardonecchia, ormai in vista del ponte "do Mourin", si scende per via del Forno, raggiungendo l'automobile.
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Venerdì, 24 Febbraio 2012 11:33

Pedaliamo con la Bici da Montagna

CAI - SEZIONE DI VENARIA REALE propone IL PROGRAMMA GITE CICLOESCURSIONISMO in MTB per il 2012.
L'escursionismo con la Mountain Bike può essere lo stimolo a percorrere sterrati, mulattiere e sentieri a quote medio-basse, riscoprendo quella fascia montana un tempo sede della vita rurale; la Mountain Bike allora può diventare anche l'occasione per visitare villaggi abbandonati, scoprendo le tracce di una civiltà alpina che si è sedimentata in lunghi secoli di lavoro collettivo e che ora, con l'abbandono dei luoghi, rischia di essere dimenticata. Il programma prevede uscite iniziali facili e di media difficoltà, adatte a tutti, per poi passare a gite più impegnative sia fisicamente che tecnicamente. Le gite proposte potranno subire delle modifiche, in funzione delle condizioni meteorologiche.

 

25 Marzo (domenica)

Alta Via dell'Anfiteatro Morenico d'Ivrea – Parte II da Mazzè al Castello di Masino Basso Canavese (a cura di M. Peverada e R. Savio) Km 35 – Dislivello 500m - Difficoltà: MC/MC

15 Aprile (domenica)

Colletto del Forno – Val Sangone (a cura di M. Peverada e G. Apostolo) Km 25 – Dislivello 750m - Difficoltà MC/BC

28 Aprile (sabato)

La Cialma - Valli di Lanzo (a cura di C. Fornero e P. Varetto) Km 30 – Dislivello 800m- Difficoltà MC/BC

12 Maggio (sabato)

La Valle di Viù, Sentieri e Borgate (a cura di M. Aires e R. Savio) Km 40 – Dislivello 750m – Difficoltà: MC+/MC+

27 Maggio (domenica)

da Bocchetta Sessera a Bocchetta Boscarola – Val Sessera (a cura di M. Peverada e R. Savio) Km 40 – Dislivello 800m - Difficoltà: MC/MC

9 Giugno (sabato)

Anello del Col Birrone (1700m) - Val Maira (a cura di P. Marretta e G. Apostolo) Km 35 – Dislivello 1200m - Difficoltà: MC+/BC+

23 Giugno (sabato)

Anello del Col Basset (m.2400) – Valle di Susa (a cura di R. Savio e M. Aires) Km 40 – Dislivello 1200m - Difficoltà MC/BC

1 Luglio (domenica)

XI Raduno Intersezionale MTB CAI LPV Rifugio Scarfiotti e Colle del Sommeiller - Valle Susa (a cura Sezioni del Torinese) Km 30/50 – Dislivello 1000/1700m - Difficoltà MC/MC

7/8 Luglio (sabato e domenica)

Festa al Rifugio Daviso

Per celebrare i 50 anni dell'acquisizione del Rifugio da parte della Sezione, i partecipanti a tutte le attività sezionali sono invitati ai festeggiamenti che si terranno sia in Sezione che al Rifugio. Seguirà programma delle manifestazioni

14 Luglio (sabato)

Lago del Moncenisio e Col Sollieres – Francia (a cura G. Apostolo e C. Fornero) Km 35 – Dislivello 1200m - Difficoltà: MC/BC+

21 e 22 Luglio (sabato e domenica)

Miniraduno con le Sezioni di Chieri, Novi Ligure ed Ascoli Piceno in Val Varaita con escursioni al Col della Battagliola 2282m (disl. 1000m - km 22 - Diff. MC/BC+) e al Lago Blu e i 4 Colli 2900m (disl. 1600m - km 36 - diff. BC+/OC). Organizzazione a cura Sezione di Chieri (referenti M. Lavezzo, L. Masiero, D. Manolino)

8 Settembre (sabato)

Lago Djouan e Col de l'Entrelore (3002m) – Valsavarenche (a cura R. Savio e G. Apostolo) in collaborazione con la Sezione di Novi Ligure (referente M. Gastaldi) Km 30 – Dislivello 1600m - Difficoltà: BC/BC+

23 Settembre (domenica)

Col Leynir (3084m) – Parco del Gran Paradiso (a cura di G. Apostolo e P. Varetto) Km 40 – Dislivello 1600m – Difficoltà BC/BC+

15 Ottobre (sabato)

I Sentieri di Prarotto - Bassa Val di Susa (a cura di G. Apostolo e P. Marretta) Km 30 ca. – Dislivello 1000m – Difficoltà MC/BC

19-21 Ottobre (venerdì/sabato/domenica)

V° Raduno Nazionale MTB CAI a Roma

Seguiranno dettagli

28 Ottobre (domenica)

Gita conclusiva con pranzo in Agriturismo. Località da definire – Escursione Facile. Potranno essere programmate ulteriori escursioni in collaborazione con altre Sezioni CAI che verranno comunicate tempestivamente a tutti gli iscritti.

Elenco degli accompagnatori/collaboratori che contribuiranno alla realizzazione del programma:

Aires Matteo (ASE-C - Sezione di Viù), Apostolo Guido, Fornero Claudio, Marretta

Pier, Savio Roberto e Varetto Paolo (ASE-C – Sezione di Venaria)

Peverada Massimo (Collaboratore Sezione di Venaria)

Per informazioni rivolgersi in Sede CAI Venaria - Via A.Picco 24 –10078

Venaria Reale - Tel. 011.4522898 al Giovedì sera, o contattare:

• Roberto Savio (ASE-C) tel. 011.2053861 - 380.4218115

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

• Guido Apostolo (ASE-C) tel. 348.7431317 - 011.4526751

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

REGOLAMENTO

• Lo scopo delle gite è quello di trascorrere una giornata in compagnia, nel massimo della sicurezza e nel pieno rispetto per l'ambiente: ogni decisione, azione e reazione da parte del Capogita, così come di ciascun partecipante, deve sempre rapportarsi a tale considerazione.

• E' vietata qualsiasi forma di gara durante le escursioni

• Le decisioni del Capogita devono essere scrupolosamente rispettate, sia prima che durante l'escursione. Sono assolutamente da escludere le iniziative personali: chi si allontana dal gruppo di propria iniziativa o non segue le indicazioni dei responsabili se ne assume la piena responsabilità.

• Il Capogita, qualora le condizioni atmosferiche, del percorso e delle condizioni fisico/tecniche dei partecipanti non siano favorevoli potranno variare la località e il percorso in programma o annullare l'escursione.

• Tutti i partecipanti, senza distinzione alcuna, sono obbligati a prestare soccorso e comunque a collaborare in caso di necessità.

• Nel caso di percorrenza di strade aperte al traffico veicolare, tutti i partecipanti devono attenersi alle disposizioni del vigente Codice della Strada.

• I Capigita si configurano come persone volontarie che agiscono gratuitamente e il cui accompagnamento costituisce prestazione di mera cortesia.

Fonte: CAI - SEZIONE DI VENARIA REALE

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Lunghezza: 5,02 km
Tempo percorrenza: 35 minuti
Tipo: asfalto 1,26 Km (25%), sterrato 3,76 (75%)
Effettuato il: 29 Dicembre 1999
Località di partenza: Parco Colletta (passerella su Dora Riparia).
Descrizione: attraversiamo la passerella pedonale giungendo in lungo Dora Voghera (0,06 Km) che seguiamo a sinistra sfruttando un sentierino, che piu' avanti si allarga, sino a raggiungere il ponte di Sassi (0,65). Attraversatolo, scendiamo per uno stretto passaggio alla sterrata che costeggia il fiume Po (0,88), che seguiamo passando sotto il ponte. Il nome di Sassi con cui si indica la zona e' dovuto ai massi che vennero qui portati durante i lavori di spianatura del colle di Superga per ospitare la futura Basilica. Superato su ponte il rio Superga (1,10), si procede lungo un viale di platani, nel parco dedicato alla Brigata Alpina Taurinense. Raggiunta una strada asfaltata (1,79), la si segue di fronte transitando tra il piazzale del cimitero e la recinzione del galoppatoio militare (via Federico Nietzsche). Al quadrivio dove termina la recinzione (2,74), si svolta a sinistra pervenendo in breve alla sponda del fiume (3,07). Si continua sulla carrareccia che si mantiene per lungo tratto a breve distanza dall'argine. Qui, dove confluisce la Stura di Lanzo, il Po forma un ampio bacino grazie allo sbarramento della diga del Pascolo, necessario per alimentare la centrale AEM situtata quasi al confine con San Mauro. Alla sinistra della diga, e' visibile la presa del canale derivatore che, con un prelievo di 120 metri cubi d'acqua al secondo, consente una produzione annua superiore ai 40 GWh. Si passa sotto Lungo Stura Lazio (3,72), continuando sempre a breve distanza dalla riva, sino a raggiungere il campo sportivo di Borgata Rosa (4,40). Proseguendo sulla sterrata che transita tra l'impianto e l'edificio della cooperativa polisportiva, si raggiunge la strada consortile del Meisino (4,74), nei pressi della chiesa Madonna del Rosario. Svoltando a sinistra arriviamo su corso Casale (5,02).

sito internet

Fonte: mtbpiemonte

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Mercoledì, 23 Novembre 2011 10:00

Giro della Rocca Brancia (Valle Maira)

  • Punto di partenza e arrivo: Prazzo Superiore m.1030 circa
  • Ciclabilità: 99% salita, 95% discesa
  • Dislivello: 2000 m. circa
  • Sviluppo: 46 km circa
  • Difficoltà: OC/OC+
  • Attività individuale: Luciano, Aldo.
  • Descrizione percorso:La partenza è da Prazzo Superiore m. 1030, fatti pochi metri in salita, si svolta a sinistra su di uno stradello in discesa e si va ad attraversare il fiume su di un ponticello, ora si va a destra e si comincia a salire decisamente con dei tratti sul 15/20% di pendenza, ma questo permette senza possibilità di errore, di raggiungere velocemente il Colletto di Canosio 1650 m. Si comincia a scendere passando per il Colle San Giovanni, scendendo fino alle Grange Gautieri, qui imbocchiamo un sentiero che evitando parte di asfalto ci porta nel fondovalle a m. 1340. Riprendiamo a salire su asfalto fino al Colle del Preit. Dal Colle Preit m. 2083, si svolta a destra su sterrata e si procede fino al rifugio e dopo al Colle della Gardetta m. 2437. Ora si va a sinistra verso il Passo di Rocca Brancia e con un bellissimo traverso, che, sembra più pulito dalle pietre degli anni passati, ci porta al Colle stesso a m. 2570. Dal passo, continuiamo a destra sempre sulla militare verso il Colle Oserot che vediamo davanti a noi poco più in alto a destra. A un bivio, si tralascia il sentiero che porta a sinistra, e in pochi minuti si è all’Oserot m. 2640. Dal Colle la vista è fantastica, una serie di pareti da far paura che racchiudono il vallone di discesa. Una breve pausa e giù non sulla vecchia strada militare che punta al Passo Croce e Peroni ormai quasi tutta franata, ma tenendo il sentiero che va verso destra e che scende nella Comba Emanuel, la ciclabilità nella parte alta (circa 300 m di dislivello) è praticamente nulla vista la presenza sul fondo del sentiero di ghiaia e pietre che rende l’equilibrio molto precario, se si cade, ci sono solo pietre, impossibile non farsi male. Si arriva così a un bivio, a sinistra si va al Colle Vittorio, noi dobbiamo tenere la traccia di destra, molto ben segnalata di rosso e numerata S11. Si imbocca quest’ultimo e, inaspettatamente si rivela tutto ciclabile fino a Prato Ciorliero m. 1950. Ora si segue per un breve tratto la sterrata e poi si imbocca il sentiero GTA sulla destra che tutto ciclabile e con passaggi spettacolari ci porta ad uscire a Frere, ora teniamo sempre la sterrata che segue la destra idrografica del Torrente e poco prima della Centrale dell’ENEL, bisogna guadare il torrente, e, se c’è molta acqua, o ci si riempie le scarpe oppure si tolgono e poi si rimettono(scegliete voi). Ora si segue l’asfalto per pochi chilometri e si chiude l’anello. Oppure da Frere si segue direttamente l’asfalto.
  • sito internet
  • Fonte CAI Pinerolo
Pubblicato in CAI
Argomento trattato:

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