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Tempo percorrenza: 3 ore 15'
Località di partenza: Rochemolles
Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE 1:25.000 n. 104 BARDONECCHIA MONTE THABOR SAUZE D'OULX
Dislivello: circa 700 metri effettivi
Tipo: asfalto 1,07 Km (4%) - sterrato 22,97 (96%)
Periodo consigliato: giugno - settembre
Effettuato il: 24 giugno e 26 agosto 2001
Accesso: percorrere l'autostrada A32 del Frejus e uscire a Bardonecchia. Al primo incrocio proseguire di fronte seguendo le indicazioni per Rifugio Scarfiotti e Rochemolles. Si raggiunge quest'ultimo dopo circa 5,4 Km.
Descrizione: lasciamo la vettura nei pressi del ponte detto "do Mourin", che consente di attraversare il torrente e guadagnare le case di quella che oggi e' frazione di Bardonecchia ma che fino al 1928 era comune autonomo. La posizione non e' delle piu' felici visto che risulta particolarmente esposta alle valanghe. Una delle piu' recenti, quella del febbraio 1961, distrusse una ventina di abitazioni mentre nel gennaio del 1706 si ebbero 14 morti e 47 case abbattute. In quell'occasione, gli abitanti fecero un voto a S. Emerenziana, scegliendola quale patrona, sperando in questo modo di ottenere la sua protezione. Alla Santa tocco' infatti una sorte quasi simile: spiro' lapidata sotto un cumulo di pietre. Oggi la situazione è migliorata perchè è stata realizzata un'opera di protezione dalle valanghe che ha permesso il recupero di ulteriori abitazioni e la nascita di un residence e di una azienda di apicultura. La Parrocchiale, intitolata a S. Pietro, e' monumento nazionale: esisteva gia' nel XIII secolo ma venne consacrata nel 1456. Iniziamo la nostra salita. Oltrepassata la cappella di S. Rocco (0,42 Km) si arriva ad un bivio dove termina l'asfalto (0,64): si prosegue a destra ricordando che, al ritorno, si puo' utilizzare l'altra strada nella maniera che vi indicheremo piu' avanti. Si affrontano alcuni tornanti sino a raggiungere un quadrivio a quota 1922 metri (3,52), che precede di non molto lo sbarramento della diga: qui lasciamo la strada che continua a risalire il vallone verso il rifugio Scarfiotti ed il Colle Sommeiller, ed imbocchiamo a destra la pista dell'ex decauville utilizzata, durante la realizzazione delle strutture idroelettriche del bacino artificiale, per trasportare il materiale di scavo e da costruzione e che, in inverno, si trasforma in una facile pista di fondo. Non fatevi troppe illusioni perche' questo tratto in piano dura poco meno di un Km e mezzo. Tutta la zona e' regno incontrastato della marmotta: e' assai facile incrociare qualche esemplare che fugge al nostro passaggio o ascoltare i fischi delle "sentinelle" che avvisano i compagni del pericolo. Sul terreno circostante si notano, in ogni caso, le numerose aperture delle tane. Al bivio successivo (4,95) si lascia a destra il proseguimento della decauville verso Frejusia, entrando nella valle Fredda. Superate le vicine Grange La Croix (5,13), la strada si mantiene inizialmente al di sopra del rio Valfredda che in questo punto scorre impetuoso e piuttosto rumoroso dentro una stretta gola. Si affrontano alcune rampe molto impegnative mentre la pendenza va man mano diminuendo contemporaneamente con l'allargamento della vallata. La strada termina presso le due costruzioni delle Grange Valfredda (9,45) i cui prati, in estate, si riempiono di splendide fioriture. Ritornati al quadrivio di quota 1922 si svolta a destra (15,37). Dopo una breve salita il percorso procede pianeggiante per alcuni chilometri. Attraversato il rio Almiane (16,13) e sfiorate le Grange Chaux (2007 m) si costeggia il lago di Rochemolles formato da una diga a gravita' massiccia, realizzata in calcestruzzo con blocchi annegati, avente altezza massima di 60 metri ed una quota al coronamento di 1975 m s.l.m. Giunti nei pressi della lapide che ricorda 21 alpini del Battaglione Fenestrelle morti sotto una valanga, durante un'esercitazione, nel gennaio del 1931 si lascia la direzione per il colle Sommeiller/Rif. Scarfiotti deviando a sinistra verso le Grange Plan (18,77). Eventualmente si puo' raggiungere il rifugio che dista da qui 2,5 Km: sono poco piu' di un centinaio di metri di dislivello. Si percorre ora la sponda destra del bacino artificiale alimentato da tutta una serie di corsi d'acqua che scendono lungo le pendici della Pierre Menue formando alte cascate. Arrivati alla diga (20,86 - ricordiamo che ne e' vietato l'attraversamento) si imbocca quasi in picchiata il sentiero contrassegnato con il numero 11. Giunti al torrente lo si attraversa (21,53) per poi continuare a destra. Passate alcune grange e, superato un ponte (21,78), il sentiero si sdoppia per poi ricongiungersi poco piu' avanti (noi abbiamo scelto il ramo di destra). Poco oltre il pilone del Pralavin (22,60) ci si immette in discesa sulla sterrata dell'andata (22,93) per poi abbandonarla dopo 150 metri, quando si incontra il sentiero 12 che va a tagliare poco piu' sotto la strada (23,28 - prestare attenzione che non sopraggiunga qualche auto o moto) e che si conclude presso la chiesetta di S. Rocco (23,61). Su asfalto si rientra a Rochemolles (24,04). In alternativa, da S. Rocco si puo' salire per 200 metri sino al termine dell'asfalto, dove si svolta a sinistra attraversando il torrente. Percorsi 400 metri, si entra a sinistra tra le case della frazione, percorrendo la via Moncenisio. Poco prima del cartello della via Bardonecchia, ormai in vista del ponte "do Mourin", si scende per via del Forno, raggiungendo l'automobile.
- Mappa formato GIF
- Mappa formato OCAD7 zippata (per visualizzare e stampare il file scaricate la versione 7 demo del programma QUI)
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