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Le biciclette sono il mezzo di trasporto privilegiato nelle realtà rurali dell'India: le attività lavorative, spesso erranti fra villaggi diversi, sono direttamente influenzate dalla capacità di spostamento delle persone e, in questo, più si è fisicamente forti, più si è in grado di guadagnare. Per chi fa il medico o il piccolo commerciante, spostarsi vuole dire raggiungere clienti: più ci si può spostare e più clienti si possono servire. Per chi fa fatica a mettere assieme un centinaio di dollari all'anno, una bici o uno scooter elettrico possono rappresentare un salto di qualità notevole.
"Non c'è nessuna idea di riscaldamento globale o protezione dell'ambiente in loro – dice il responsabile di un produttore di EV indiano – ciò che interessa dei veicoli elettrici è che aiutano a guadagnare di più e fanno spostare più facilmente nelle campagne, dove l'auto privata non ce l'ha nessuno".
In alcune aree il ritmo di vendita per le due ruote elettriche è salito sino alle 600 unità al mese, non male rispetto alle 2,500 auto elettriche vendute in tutta l'India da Mahindra dal 1990 ad oggi. La stessa SMEV (Society of Manufacturers of Electric Vehicles) riporta il passaggio dalle 40,000 unità di scooter elettrici del 2009 alle oltre 100,000 del 2011: ragioni dominanti sono il prezzo, più basso di una moto tradizionale, e il costo ogni km percorso, circa un terzo di un due ruote a carburante.
Certo, la strada per un cambiamento globale del mercato dei trasporti del gigantesco Paese asiatico è ancora lunga e disseminata di ostacoli: gli scooter elettrici costano comunque tanto per chi è nel vortice della povertà e le banche non si fidano a prestare loro soldi perché si tratta di veicoli che in India non richiedono immatricolazione e patente, dando quindi poche garanzie di rintracciabilità.

Fonte: veicolielettricinews.it

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La grande novità della Copenaghen Wheel è concentrare tutte le componenti di una bicicletta elettrica (motore, batteria e sensori per l'assistenza della pedalata) in un "disco rosso" da montare al mozzo della ruota posteriore. Il che significa poter installare questo kit su qualsiasi telaio già in uso e, soprattutto, offrire alle biciclette una linea essenziale e accattivante, lontana dalle goffaggini dei classici modelli elettrici. Più che di un progresso estetico, però, si tratta di una vera e propria rivoluzione tecnologica. Per esempio, ci sono una serie di sensori in grado di rilevare le condizioni delle strade in cui si muove la bicicletta: traffico, inquinamento, rumore, temperatura e umidità. Dati che, poi, possono essere anche condivisi con le amministrazioni pubbliche, qualora fossero attrezzate per sfruttare questo genere di informazioni.
Progettata nei laboratori del Mit (Massachussets Institute of Technology) di Boston, è ufficialmente in vendita. Sul sito di Superpedestrian, la piccola azienda che ne ha curato la produzione e la commercializzazione, è possibile ordinarla per 700 dollari (circa 520 euro), quasi 800 con i costi di spedizione. A quasi quattro anni dalla sua prima apparizione, alla fine del 2009, la Copenaghen Wheel arriva sul mercato con ambizioni proporzionali ai finanziamenti ricevuti per la fase di start-up, oltre due milioni di dollari, parte dei quali provenienti da David Karp, fondatore di Tumblr.
La Copenaghen Wheel pesa poco meno di 6 kg e, in accordo con i limiti di legge, arriva in Europa con un motore da 250 watt di potenza (le versione Usa prevede un motore da 350 watt), che interrompe la sua azione alla velocità di 25 km/h. È compatibile con ruote da 26 e 28 pollici e, per il montaggio, è sufficiente la sostituzione dei raggi.

Fonte: www.ilsole24ore.com

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Tante le novità presentate alla fiera elettromeccanica "Coiltech", da poco conclusasi a Pordenone, organizzata dalla società milanese QUiCKFairs®: particolarmente interessanti l'innovativo prototipo di biciletta elettrica senza catena e le bobine superconduttrici per motori elettrici, entrambi premiate con il Coiltech Energy Efficiency Award.
Nella nuova bicicletta elettrica l'energia proviene dalla pedalata e la velocità viene determinata dall'intensità della pedalata. A differenza di altri progetti di bici elettrica, nel prototipo in questione l'energia non viene trasmessa in modo meccanico, ma in modo elettrico. Un software di bordo, applicato sul manubrio, consente al ciclista di programmare se usare la bicicletta in modo "normale" cioè alla velocità determinata dalla pedalata reale, oppure se decidere di "farsi aiutare" dal motore sprigionando un'energia maggiore, precedentemente accumulata, eventualmente per superare una salita impegnativa, o per qualsiasi altro motivo. La bici è senza catena, cioè priva di accoppiamento meccanico tra il pedale e la ruota motrice con il vantaggio di eliminare il cambio meccanico, sostituito da uno elettronico, garantendo un funzionamento anche migliore di quello di una bicicletta convenzionale. Il prototipo è stato realizzato nella facoltà di ingegneria industriale dell'Università tedesca di Harz, in Sassonia, ed ha riscosso un notevole interesse tra le aziende italiane presenti a Coiltech, interessate a collaborare per un eventuale sviluppo industriale del progetto.
Ecco le caratteristiche tecniche del nuovo progetto: il principio di funzionamento si basa sulla realizzazione di un azionamento costituito da un motore sincrono a MP alimentato tramite inverter, con il contributo di un generatore sincrono a MP dotato di raddrizzatore e di una batteria; deve essere consentita la bi-direzionalità del flusso di energia dal motore alla batteria e viceversa. La coppia media: 61 Nm, coppia di picco: 104 Nm; Potenza a 10 Km/h: 700 W, potenza di picco: 1640 W. Le specifiche richieste per il motore e generatore sincroni a MP sono:
- peso e volume contenuti,
- poca manutenzione,
- elevata coppia e ridotte oscillazioni,
- facilità di controllo,
- elevato fattore di sovraccarico.

Il sistema di controllo è quello ad orientamento di campo:
- il motore è controllato in coppia (la coppia di riferimento è il valore attuale della coppia elettromagnetica sviluppata dal generatore),
- il generatore è controllato in velocità (il riferimento di velocità è dato dall'attuale velocità del motore).
Il risultato in tal modo è comparabile con la bicicletta convenzionale, ma con meno sforzo (si può anche ricorrere all'ausilio della batteria). L'interfaccia avviene attraverso uno smartphone con Un App Android, attraverso il quale è possibile gestire il controllo del flusso di energia e visualizzare il valore della potenza sviluppata dal motore, erogata dal generatore e dalla batteria, lo stato di carica della batteria, la velocità della pedalata e la velocità del mezzo in Km/h.
Analogo premio è andato al progetto presentato dall'ing. Giuseppe Messina dell'ENEA (Divisione Superconduttori) di bobine HTS (Higher Temperature Superconductor) per avvolgimento di armatura di macchine elettriche a flusso assiale. Questo tipo di bobine potrebbero essere importanti nello sviluppo di una nuova generazione fortemente innovativa di macchine elettriche, basata sull'impiego di avvolgimenti superconduttori ad alta temperatura.
Come è noto, la scoperta nel 1986 dei materiali superconduttori ad alta temperatura, indicati con l'acronimo HTS: ha dato nuovo slancio alle applicazioni della superconduttività, come magneti superconduttori, levitazione magnetica, macchine elettriche, ed altro. I superconduttori, al di sotto di una certa temperatura critica, assumono resistenza nulla al passaggio di corrente elettrica ed espellono i campi magnetici al loro interno (effetto Meissner); pertanto nei superconduttori può scorrere corrente elettrica di migliaia di Ampérè senza dissipare potenza e, una volta iniettata nell'avvolgimento superconduttivo, può continuare a circolare per lunghissimo tempo senza bisogno di un generatore esterno.
La ragione fondamentale dell'applicazione dei materiali HTS nelle macchine elettriche è legata alle caratteristiche elettriche e magnetiche che li rende attrattivi in confronto ai conduttori convenzionali. Tra queste emerge la capacità di sostenere elevate densità di corrente (per i nastri di seconda generazione HTS anche maggiori di 100 A/mm2 a 77K) e di generare elevate densità di flusso (fino a 5 T). Ciò consente in molti casi di rimuovere il ferro, sia completamente o parzialmente e ottenere macchine più compatte, leggere e più efficienti. I materiali HTS trovano applicazione nelle macchine sincrone rotanti, trasformatori, accumulo di energia, cavi di trasmissione dell'energia elettrica, limitatori di corrente, motori sincroni lineari e veicoli a levitazione magnetica.
L'impiego dei motori HTS è particolarmente indicato nel settore dei trasporti, soprattutto navale, per la propulsione delle navi commerciali e di crociera; di recente si parla anche di applicazioni per la propulsione aerea. Inoltre i motori HTS sono ideali per pompe, ventilatori, soffianti e utilizzati nei grandi processi industriali come laminatoi, cartiere, impianti chimici, nelle trivellazioni offshore ed altro ancora.
In allegato una foto del prototipo di bicicletta elettrica
COS'E' COILTECH
E' la fiera del settore elettromeccanico del "coil & winding" (bobine e avvolgimenti), organizzata dalla milanese QUiCKFairs®. La 4° edizione si è tenuta presso Pordenone Fiere dal 25 al 26 settembre 2013: vi hanno partecipato 182 aziende espositrici ed è stata visitata da 1300 operatori (24% dall'estero). Coiltech rappresenta un'occasione di incontro tra produttori, buyer ed esperti del settore per favorire scambi commerciali e conoscere nuove tecnologie; il momento espositivo è affiancato da workshop e seminari (per informazioni su Coiltech: www.quickfairs.net).
PER INFORMAZIONI ALLA STAMPA:
"Faniniufficiostampa"
Marco Fanini - 339 6668750
Anna Feola - 333 2135978
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fonte: www.faniniufficiostampa.com

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Mercoledì, 17 Luglio 2013 08:39

La bicicletta elettrica a prova di studente

Un gruppo di studenti universitari ha presentato i risultati di un esperimento durato 18 mesi e centrato sul ruolo della bici elettrica: meno congestione, meno consumo energetico, meno emissioni, riqualificazione delle aree urbane e non da ultimo benessere fisico sono le qualità che fanno della bicicletta elettrica il miglior mezzo per spostarsi in una città caotica come Roma, spiega il diario di viaggio on-line tenuto dagli studenti del progetto ELEbici Roma3. Un gruppo di trenta iscritti a tre diverse facoltà di Roma Tre - Architettura urbana, Economia e Ingegneria dei trasporti-, ha percorso più di 17.500 km, risparmiando 2.385 euro sulla benzina e consentendo di non emettere 120 kg di CO2 nell'atmosfera (rispetto a uno scooter). Le bici erano state messe a disposizione da Enel Green Power in comodato d'uso gratuito.

Il progetto, “ha avuto un successo notevole ed è ancora work in progress fino a gennaio 2014” come spiega Francesco Ciaffi, dottorando del dipartimento di Ingegneria nonché coordinatore scientifico del progetto e 'pedalatore'. Un successo riscontrato con “soddisfazione” anche dal rettore dell'università di Roma Tre, Mario Panizza, già direttore del dipartimento di Architettura con “una passione per la bicicletta sin da quando ero bambino”.

Gli studenti, poi, secondo la loro vocazione universitaria "stanno anche sviluppando dei progetti", prosegue Ciaffi. Ad esempio, agli studenti di Architettura è affidato il progetto di "un collegamento ciclabile tra le varie facoltà di Roma Tre", a quelli di Ingegneria la creazione di "un'app per la mobilità ciclabile" e agli studenti di Economia è stato affidata "la preparazione di questionario di customer satisfaction da sottoporre alle aziende".

Fonte:  http://www.dire.it

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Lunedì, 01 Luglio 2013 16:58

Bologna. Incentivi per veicoli elettrici

Il Comune di Bologna dà seguito alla sottoscrizione del Protocollo d'Intesa con la Regione Emilia Romagna, per promuovere lo sviluppo di nuove strategie per un trasporto sostenibile, attraverso l'erogazione di ulteriori contributi volti a diffondere le due ruote elettriche per la mobilità urbana a Bologna. Dal 5 febbraio 2013 si replica l’iniziativa, che nel suo primo anno di attuazione ha dato ottimi risultati: sono stati distribuiti 300.000 euro per l’acquisto di 881 biciclette e 27  ciclomotori elettrici, rottamati 115 vecchi ciclomotori euro 0 ed euro 1. Ora altri 380.000 euro, messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna, sono pronti per essere distribuiti secondo le modalità sotto indicate. Sarà concesso un incentivo di: € 300,00se compri una bicicletta elettrica a pedalata assistita o un ciclomotore elettrico; € 600,00se all'atto dell'acquisto di una bicicletta a pedalata assistita o un ciclomotore elettrico, rottami il tuo vecchio ciclomotore o motociclo euro 0 o euro 1. L'incentivo è riconosciuto sul prezzo finale comprensivo di IVA e non può superare il 50% della spesa sostenuta. Possono accedere al contributo tutte le persone fisiche o giuridiche residenti o aventi sede nel Comune di Bologna. Sono escluse dal contributo imprese (e loro legali rappresentanti o delegati) rivenditrici dei veicoli oggetto degli incentivi.Gli incentivi previsti si riferiscono a veicoli nuovi di fabbrica. Ogni singolo veicolo può accedere una sola volta al contributo. Ad ogni richiedente può essere concesso un solo contributo, per anno solare (365 giorni a far data dalla presentazione della richiesta) indipendentemente dal numero di domande presentate. All’atto della presentazione della richiesta verrà consegnata una ricevuta di avvenuta presentazione, con indicate data e numero progressivo. Il fondo disponibile per contributi è pari a 380.000 euro. Con cadenza quindicinale sarà resa pubblica la disponibilità residua del fondo per l’assegnazione degli incentivi.

Fonte: Comune di Bologna

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Mercoledì, 23 Gennaio 2013 11:41

Un milione di e-bike in giro per l'Olanda

L'e-bike ha catturato il cuore degli olandesi. Se per gli italiani questo mezzo di trasporto è ancora troppo spesso considerato una scelta inusuale, i Paesi Bassi stanno dimostrando di aver preso sul serio la faccenda, con una flotta che nel 2012 ha superato addirittura la quota di un milione di unità. L'aspetto più intrigante di questa larga diffusione delle e-bike – e cioè la Bici a Pedalata Assistita -, è che la gente farà più chilometri su una e-bike che su biciclette standard e in generale molti più chilometri!

"Il mercato delle e-bike continua a crescere", ha detto Otto van Boggelen Coordinatore di Fiets Beraad – uno dei fondatori del potentissimo Dutch Cycling Embassy olandese -, un think tank per il ciclismo e infrastrutture ciclistiche. "In particolare per le persone oltre 46 anni la bici elettrica è un mezzo molto popolare di trasporto e circa il 10% delle persone in questo gruppo possiede una e-bike".

Nel 2012, circa il 5% di tutte le biciclette nei Paesi Bassi è un e-bike . Secondo Fiets Beraad non passerà molto tempo prima che questa percentuale salirà al 20% e la e-bike sarà anche utilizzata in egual misura tra i giovani.

Più chilometri

"E 'sorprendente vedere che la gente pedala molti più chilometri su una e-bike che su biciclette standard. La differenza è più di dieci chilometri alla settimana in media. "Le persone fino a 46 anni di età pedalano 31,3 km con una e-bike a settimana rispetto a 20,7 su una bicicletta senza pedalata assistita. Nella categoria di età 46-60 lo stesso confronto mostra rispettivamente 30,9 e 17,3 chilometri. Nella categoria più di 65 anni si pedala per più di 31,4 km a settimana, mentre quelli su una bici normale si riducono a soli 15 chilometri.

Problemi di sicurezza

Secondo le ultime indagini da parte della VeiligheidNL (Safety NL) non vi è alcuna differenza tra i rischi per la sicurezza tra e-bike e biciclette standard. Nei Paesi Bassi, una media al di sotto dei 9 e-biker all'anno finisce in un ospedale dopo un incidente. "Questo numero potrebbe sembrare molto alto, ma considerato il numero di e-bike sulla strada è estremamente limitato più di 1 milione!!! ndr) ", ha detto uno dei ricercatori di VeiligheidNL. "E 'notevole notare come le persone che conducono le e-bike non finiscano in ospedale con lesioni più gravi rispetto agli altri ciclisti con bici tradizionali, dopo un incidente."

L'aumento delle vendite

Le ultime statistiche degli olandesi e le ricerche di mercato GfK Retail and Technology Benelux, indicano che il trend e-bike in vendita è ancora in crescita nei Paesi Bassi. Mentre il mercato delle biciclette totale è in uno stato d'animo depresso, il numero di e-bike venduto nel settembre 2012 è aumentato del 5% rispetto a settembre 2011, e Il prezzo medio è diminuito del 6%!

Dichiarazioni che vengono dal Paese che ha inventato un nuovo modo di mobilità urbana e insegnano che l'utilizzo della Bici non deve essere legato alla "tradizione" ma che le prospettive di un migliore utilizzo della bici vengono anche dalla tecnologia. Nel nostro caso la eBike. Chissà che qualcuno non se ne renda conto e che si attivi per promuovere la rottamazione delle Auto in favore a favore delle Bici tradizionali e a Pedalata Assistita, sarebbe l'ora che nei programmi elettorali sia considerata anche la mobilità dolce urbana...

Fonte: rinnovabili.it

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