Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Il Bike sharing è debole e le rastrelliere non sempre sono previste nei punti di maggiore accesso, per non parlare di quelle nei condomini, spesso viste come deturpanti del decoro. Eppure oltre le Alpi qualcosa si muove e l'orizzonte appare assai differente da quanto presente in Italia.
Come ben emerge in un articolo/reportage di Greenews.info, che ha passato in rassegna alcune delle principali inziative smart per le due ruote presenti tra i confini continentali. A partire dal parcheggio, uno dei maggiori problemi nostrani. L'esempio da prendere in considerazione è quello delle numerose velostazioni smart presenti nel nord Europa. Come a Winterthur in Svizzera dove sono stati predisposti parcheggi al chiuso, custoditi e con servizi di ciclofficina a prezzi simbolici. Luoghi e servizi a cui ne sono affiancati di ulteriori: lavaggio, noleggio, fitto armadietto. In Olanda, Utrecht propone per i parcheggi delle biciclette tabelloni segnaletici che consentono di verificare la disponibilità di posti nelle aree di sosta più comode e piste ciclabili riscaldate.
Dopo il parcheggio altre soluzioni per la congestione del traffico, arrivano da Danimarca e Germania, con le autostrade per le biciclette, dove sono previsti percorsi autonomi rispetto alle automobili o con doppia carreggiata e sistema di illuminazione per permettere gli spostamenti, in sicurezza, anche al calar del Sole. Questi i principali e collaudati sistemi per dare linfa ad una reale mobilità sostenibile, senza dimenticarsi che si può sempre passare ad incentivarla attraveso veri e propri contributi economici, come nel caso di Parigi. Qui per le strade della ville lumiere, se si decide di andare a lavorare in bici e si ha la fortuna di essere dipendenti di alcune aziende che hanno aderito al progetto governativo, si vedrà la propria busta paga aumentare di 0,21 - 0,25 centesimi a chilometro percorso. [eyb]
Fonte: Greenews.info