Martedì, 25 Giugno 2013 11:08

Secondo i dati Istat il mezzo piu' pericoloso e’ la bicicletta

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Spostarsi in bicicletta è più pericoloso che andare in auto o in moto. Ogni giorno infatti sulle strade italiane perde la vita un ciclista, 40 finiscono al pronto soccorso, molti vengono ospedalizzati. È come se ogni anno sparissero due gruppi del Giro d'Italia a causa degli incidenti stradali. L’ultimo rapporto dell’Istat sulla mobilità urbana, relativo al 2011, ha rilevato un dato sconcertante. Infatti l’indice di mortalità, e’ pari a 0,86 ciclisti per incidente (ogni 100 eventi verificatisi nei comuni capoluogo che hanno coinvolto le biciclette) e 0,38 morti in incidenti che coinvolgono ciclisti ogni 100 mila residenti. Nel 2011 sono stati registrati 3860 morti di cui 1889 su quattro ruote, 923 motocicli, 165 ciclomotori, 282 biciclette e 589 pedoni. Resta comunque allarmante il fatto che negli ultimi 10 anni 2.556 ciclisti e 7.625 pedoni sono stati uccisi sulle strade italiane. E’ questo il tragico bollettino di quella che somiglia sempre più ad una guerra della mobilità dominante contro la mobilità considerata debole. Per quanto riguarda le biciclette, accanto al già citato profilo medio dalla ricerca emerge come, “in alcuni capoluoghi, i tassi di mortalità associati all’uso di biciclette registrino valori considerevolmente più elevati (oltre 2 morti ogni 100.00 abitanti, talvolta persino superiori a quelli associati alle autovetture)”. Per questo molte associazioni tra cui Fiab e #Salvaciclisti si battono per il riconoscimento della libertà di mobilità, sottolineando che mezzi come la bicicletta costituiscono un’avanguardia e non un passo indietro. Per ridurre il numero dei morti cosiddetti deboli bisognerebbe partire delle semplici infrastrutture per bici, le piste ciclabili, che sono presenti in maniera considerevole al nord e quasi inesistenti al sud. La città con la maggiore densità è Padova (164, 8 km ), seguita da Torino, Brescia, Modena e Treviso.

Fonte: www.improntalaquila.org

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