Mercoledì, 21 Novembre 2012 12:09

Piu' bici e meno auto. I progetti dell'UE per il turismo sostenibile

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Nonostante le ripide salite e discese a Bruxelles si va in bici e al Parlamento europeo si discute su come incrementarne l'uso. Allora una settimana per conto dell'unità SET Sustainable Energy Technologies ho assistito alla presentazione da parte di Richard Weston -dell'Institute of Transport and Tourism- dello studio " The European Cycle Route Network EuroVelo". Obiettivo: valutare i vantaggi ambientali, economici e sociali del mercato del ciclo turismo in Europa. Lo studio, richiesto dalla Commissione europarlamentare Trasporti e Turismo, realizzato dall'University of Central Lancashire in cooperazione con la NHTV Breda University, si riferisce all' EuroVelo, l'European cycle route network. Si tratta di 14 percorsi ciclabili che si estendono in tutta Europa per un totale di 45 mila km, gestiti dalla European Cyclist´ Federation. Un sogno, già parzialmente realizzatto, per gli amanti del ciclismo, che potranno disporre di 70 mila km di piste, alcune costruite ex novo, altre nate dalla riqualificazione di quelle esistenti, ma tutte realizzare con criteri qualitativi come la continuità e la segnaletica stradale adatta.

 

La tratta13, l´Iron Curtain Trail è la più entusiasmante: tutto nasce dal progetto dell'eurodeputato tedesco dei Verdi Michael Cramer, che impegnato in campagne per ridurre le emissioni di Co2, dal 1979 vive senza automobile. La cortina di ferro che ha diviso negli ultimi cinquant'anni l'Europa dell'Est e dell'Ovest dà oggi il nome ad un percorso ciclabile che una volta completato si estenderà per oltre 10 mila km dal Mare di Barents al Mar Nero, attraversando 20 paesi, 14 dei quali dell'Unione europea. L'Iron Curtain Trail offre una varietà incredibile di paesaggi e la possibilità di incrementare un turismo sostenibile in aree particolari, come nella European Green belt. Un corridoio che si snoda per più di 12 mila km collegando 24 paesi lungo l'ex cortina di ferro. Si tratta di una zona in cui non essendoci stata attività umana per molti anni, hanno trovato rifugio specie animali e vegetali minacciate di estinzione. L'Iron Curtain Trail garantisce quindi uno sviluppo regionale sostenibile, promuove la tutela del patrimonio naturale europeo, e stimola un turismo "verde" che non incide negativamente su ecosistemi e habitat importanti per la biodiversità. Il progetto è ambizioso: non solo esempio di soft mobility, ma anche simbolo della riunificazione e dell'identità europea. Una volta completato l'Iron Curtain Trail dovrebbe portare un milione di vacanze in bici e 5.3 milioni di daytrips, per un totale di 521 milioni di euro.

Con uno sviluppo non omogeneo in Europa, il ciclo turismo cresce in Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Svizzera e Paesi Bassi. Ad aumentare non sono soltanto i percorsi, ma anche il numero di agenzie che offrono questo tipo di vacanze: si calcola che ogni anno sono circa 20 milioni le vacanze in bici, per un costo totale di 9 milioni di euro. Un turismo più che sostenibile sì, ma costoso. In media un cicloturista genera il 66% di Co2 in meno rispetto al turista classico, ma ci si sta muovendo affinché un numero maggiore di Paesi europei permetta il trasporto di bicilette nei treni, autobus e traghetti. L'obiettivo è quello di incoraggiare ad utilizzare trasporti pubblici per raggiungere le ciclo destinazioni, con un impatto ambientale minore rispetto a quello che si avrebbe usando automobili private o il trasporto aereo. Proprio grazie alle conseguenze estremamente positive a livello ambientale ma anche sociale ed economico l'EuroVelo può portare, nel 2011 il Parlamento Europeo e la Commissione Trasporti e Turismio ha votato affinché venisse inserito nel TEN Trans-European transport network.

di Benedetta Michelangeli - blog.rinnovabili

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