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La nuova tendenza arriva “dall’altra parte del mondo”: in Brasile, nasce “Muzziclycles” la bicicletta costruita con il riciclo delle bottiglie di plastica PET e altri rifiuti che generalmente finiscono nelle discariche.
L’idea è dell’artista e designer uruguayano Juan Muzzi, lo stesso che a cavallo tra gli anni ‘80/’90 inventò le pinze colorate.
Si tratta di un procedimento che, prendendo spunto dalla struttura delle ossa del corpo umano, riesce a realizzare un telaio di bicicletta resistente e confortevole.
Le cavità della struttura sono vuote, con variazioni di volume in alcune parti per dare più equilibrio e armonia al telaio.
La plastica, dopo essere stata raccolta e ridotta in piccolissimi granuli, viene miscelata a degli additivi. Operazione necessaria per conferire maggiore resistenza, ma soprattutto per proteggerla dagli agenti atmosferici.
A questo punto, la miscela viene posta in una pressa dove, a “iniezione”, viene immesso del gas nitrogeno.
Il risultato finale è un telaio leggero: pesa il 30% in meno rispetto a un telaio massiccio; in parte flessibile: caratteristica che ammortizza i movimenti del ciclista; ma altrettanto resistente per rispondere alle sollecitazioni con il manto stradale.
In pratica nelle muzzicycles non esistono saldature, né tanto meno vernici: la tinta è unica ed è in base al materiale utilizzato per produrla.
La tecnica studiata per garantire i comfort standard delle classiche biciclette realizzate in alluminio o in carbonio, insieme allo spirito ecologico e al prezzo di vendita contenuto, ha fatto diventare le muzzicycles, in Sud America, uno dei mezzi a due ruote più utilizzati.
Per la produzione di 132.000 biciclette, l’azienda ha potuto riciclare 15.840.600 kg. di materiali plastici, risparmiare 980.732 kg di petrolio e smesso di scaricare nell’ambiente 5.738.227 kg. di CO2 in materiale incinerato.
Un progetto di design organico e confortevoleche per il sostegno ambientale apportato meriterebbe il “nobel alla ecosostenibilità”.
Fonte: muzzicycles.com;