Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
E' quanto emerge dall'ultimo studio di Legambiente, Bikeitalia.it e Rete Mobilità nuova, "Oltre la ciclabile". Presentata a Fa' la cvosa giusta, l'indagine fa il punto della situazione su come costruire una città a misura di bicicletta, sfatando un mito. Per creare ciclisti urbani ed una maggiore sensibilizzazione alle pratiche della mobilità sostenibile non è sufficiente dissemira la città di punti per il bike sharing creare chilometri di piste ciclabili.
Lo dimostrano perfettemente città come Milano e Brescia. Brescia è una delle città italiane con più chilometri di ciclabili e con più servizi, ha cicloparcheggi di scambio, bici a noleggio, una diffusa segnaletica per le due ruote. Eppure solo il 3% degli abitanti si muove quotidianamente a pedali. A Milano l'indice di ciclabilità alto (67,65), corrisponde però a poche piste (2,09 metri), e solo il 4% sono i tragitti in bici mentre il 42% in auto anche se per fortuna i trasporti pubblici raggiungono quota 38%. La ricerca è stata condotta tramite un questionario inviato a tutti i comuni capoluogo di provincia, hanno raccolto una serie di informazioni legate alla mobilità e alla ciclabilità. In primo luogo è stato chiesto ai municipi di indicare il modal share del proprio territorio, ossia il tipo di veicolo (auto, moto/scooter, trasporto pubblico, bici, piedi) utilizzato dagli abitanti per gli spostamenti sistematici all’interno del centro urbano.
Sono state poi raccolte informazioni sulle ciclabili e sulla loro tipologia (in sede propria o promiscua, in carreggiata o su marciapiede…), sulle strade a velocità moderata (a 20 o 30kmh), sulle isole ciclopedonali e sulle zone a traffico limitato. Con queste informazioni, opportunamente pesate, è stato costruito l’indice delle ciclabili equivalenti, che misura la lunghezza (in metri/100 abitanti) di tutti i percorsi potenzialmente accoglienti per la bici. [eyb]
Fonte: legambiente.it