Mercoledì, 09 Gennaio 2013 08:50

Kranium: il casco per ciclisti in cartone

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La sicurezza in bici arriva dal cartone. Innovativo, eco compatibile, economico, resistente, queste le caratteristiche di Kranium, il caschetto protettivo per ciclisti progettato da Anirudha Surabhi, realizzato con il cartone da imballaggi.

Il progetto ha preso corpo nell'ultimo anno di frequenza presso il Royal College of Art a Londra da parte di Anirudha Surabhi e come ogni storia commerciale che si rispetti, sta già iniziando ad assumure contorni epici. La storia tramanderà ai posteri che l'illuminazione per questa rivoluzinaria invenzione, sia avvenuta dopo una caduta in bici, con conseguente rottura del casco protettivo tradizionale, da parte dello studente di design al suo ultimo anno di corso. Incidente trasformato da Anirudha Surabhi in sfida per creare il casco per ciclisti più sicuro del pianeta. Tanto da diventare materiale e argomento della tesi finale. A dare concretezza all'idea, ci ha pensato l'osservazione della natura, e precisamente del comportamento del picchio, in grado di resistere a impatti ripetuti grazie alla struttura cartilaginea che separa il suo becco dal teschio. Anatomia che permette ad un picchio di colpire un albero nello stesso punto con una frequenza di 10 volte al secondo senza conseguenze strutturali. E' questo il concetto che ha dato vita alla struttura ad alveare del Kranium realizzato da un unico foglio di cartoncino, disegnato appunto sulla base della struttura della testa di un picchio. La scelta del cartone riciclato è avvenuta dopo aver testato 150 materiali diversi. La struttura ad alveare è risultata invece ottimale per fornire una zona di assorbimento in grado di assorbire l'energia d'urto. Una struttura che si è dimostrata talmente efficiente da sollevare l'interesse del team di Formula Uno Force India per applicare la tecnologia del Kranium ai caschi dei suoi piloti. La matrice di cartone è trattata con una soluzione idrorepellente per resistere all'acqua ed al sudore, racchiusa in un esterno di plastica, in grado di assorbire impatti fino a 250G. Il tutto assicurando, nelle parole del team di sviluppo, il triplo della protezione, con un peso ridotto del 15% rispetto ai caschi tradizionali.Kranium dovrebbe fare il suo esordio sul mercato nei prossimi giorni, con un prezzo che si suppone sarà inferiore ai 200 $, dopo che gli ultimi due anni sono stati dedicati alla ricerca di partner commerciali ed ai test dei prototipi presso laboratori di tutto il mondo, tra cui il TUV in Germania e l'HPE nel Regno Unito.

 

Fonti: Effettoterra, La Stampa, core77.com, youtech.it

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    Numerosi sono stati i commenti degli aderenti e tra questi si riportano i seguenti:

    - il mio direttore arriva al lavoro in bici, anche io lo faccio da S. Massimo a corso Porta Nuova con il bel tempo. La salita di via San Marco, però è troppo irta e spesso porto la bici a mano;

    - trovo che quando vado a lavoro in bici guadagno in umore, salute ,finanza, felicità, tempo, e tanta goduria nel vedere i miei fratelli ingabbiati e incazzati nelle loro lussuose scatole di ferro!!;

    - Awsome!!! cioè.... che figata.... andare al lavoro in bici! Ma quanto sono più rincoglioniti di noi i colleghi che usano l'auto per fare 1 km!!! Prima di carburare di la dalla scrivania impiegano tempo e caffè mentre noi arriviamo già pimpanti ed energizzati. Diffondiamo il verbo;

    - Oltre al problema dell'infortunio in itinere, occorrerebbe incoraggiare la pratica economicamente o con un incentivo economico all'olandese o con una riduzione delle imposte sul reddito (come succedeva a mia figlia quando lavorava a Berlino);

    Dai commenti si evince che occorre impegnarsi e mobilitare le persone affinché la proposta di legge venga approvata e non dimenticata come è successo con la precedente proposta predisposta da Fiab. Inoltre è necessario attuare una politica territoriale della mobilità sostenibile e sensibilizzare le imprese a mettere a disposizione dei parcheggi custoditi e coperti a favore dei propri dipendenti che usano la bicicletta.

    Il primo obiettivo è quello di ampliare il gruppo "Al Lavoro in bicicletta" in Facebook affinché la proposta venga conosciuta e sostenuta dai cittadini e dalle associazioni ciclistiche: https://www.facebook.com/allavoroinbicicletta?ref=ts&fref=ts

    Fonte

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