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Fra le varie misure previste dalla direttiva, ve ne sono alcune volte a promuovere varie forme di mobilità alternativa a quella tradizionale di autoveicoli a benzina e diesel. Mentre tra gli obblighi e le raccomandazioni che gli Stati membri dovranno seguire riguarda il numero e il tipo di parcheggio da prevedere negli edifici.
Nella direttiva di legge che: “gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione la necessità di una pianificazione urbana olistica e coerente, nonché la promozione di mobilità di trasporto alternative, sicure e sostenibili e della loro infrastruttura di sostegno, per esempio tramite infrastrutture dedicate per il parcheggio delle biciclette elettriche e per i veicoli delle persone a mobilità ridotta” (punto 28 del testo).
Altrettanto importante della Direttiva, in fondo vaga, sarà una specie di guida all’interpretazione della Direttiva che la Commissione Europea preparerà; la European Cycling Federation, la federazione di associazioni pro-bici europee (di cui fa parte anche FIAB), sta lavorando per influenzare il contenuto di questo manuale in modo da rafforzare le indicazioni relative ai parcheggi per bici; c’è da aspettarsi che le lobby pro-auto facciano lo stesso dal loro punto di vista.