Venerdì, 02 Novembre 2012 12:28

Cyber cacciatori contro i ladri di biciclette

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ROMA - Armati di smartphone si aggirano per la città a caccia di biciclette scomparse. Quando avvistano una due ruote parcheggiata in modo sospetto puntano il cellulare sull'adesivo che riporta uno strano codice, aspettano qualche secondo e hanno la risposta: quella bicicletta è stata rubata. Li hanno già ribattezzati i cyber cacciatori dei ladri di biciclette, pronti a vigilare nella città. Usano il sito Archiviobici.it e la tecnologia Quick Read Code, un codice a barre applicato sulla propria bici nel quale sono memorizzate informazioni che possono essere lette facilmente dai telefoni cellulari. L'idea è di un consulente informatico romano, membro del gruppo Salvaiciclisti. «Sono tantissime le bici rubate nella Capitale» spiega Stefano Mecchia, 43 anni, che ogni giorno raggiunge sulle due ruote l'ufficio in via Laurentina da Tor de' Schiavi.

 

«Rubata a Prati sabato scorso una Collalti fatta a mano, aiutatemi», «scomparsa la mia city bike, non ha un alto valore economico, ma ci sono molto affezionata», «con dispiacere comunico il furto della mia bici nuovissima parcheggiata all'Eur». I messaggi dei ciclisti romani continuano a scorrere sul forum Ciclomobilisti, decine di richieste di aiuto che denunciano una situazione definita «drammatica» dagli appassionati delle due ruote: 150mila la usano abitualmente, il doppio occasionalmente. E continuano a essere tanti i furti: 12 gli arresti eseguiti da carabinieri soltanto nel 2012. Ladri di biciclette sempre più fantasiosi, come quel padre e figlio di Fondi che ogni mattina arrivavano in centro fingendosi fruttivendoli, e tornavano a casa di sera con il camioncino carico di due ruote. I carabinieri trovarono oltre cento biciclette nel loro garage.

La disperazione per i furti di bicicletta ha promosso la nascita di un metodo 2.0 per difendersi: applicare sul mezzo un adesivo che riporta il Qr code, che solitamente viene nascosto sotto la sella o nella parte bassa del telaio.

Ci si iscrive al sito, compilando una scheda con nome, recapito telefonico, foto della bici, modello e il numero del telaio. «Il sistema genera automaticamente l'adesivo da stampare e incollare sulla bici» spiega Mecchia. Se si subisce un furto, si pubblica l'annuncio e le sentinelle del web si attivano: passeggiando per la città, osservando bici sospette, hanno la possibilità di leggere con il cellulare i dati riportati sull'adesivo e verificare se si tratta veramente di una bici rubata.

Stefano Di Noi, 36 anni, impiegato, si è appena iscritto al sito: «Credo sia un ottimo modo per tentare di prevenire i furti, ho applicato quattro adesivi, un paio in vista, gli altri nascosti» dice l'appassionato delle due ruote che ogni giorno dalla Balduina raggiunge l'ufficio in bici sulla Salaria. Fabrizio Caristi, 53 anni, membro dell'associazione Ciclonauti che gestisce la Ciclofficina popolare a via Baccina parla di «una iniziativa lodevole contro il problema dei furti, sempre più diffuso». I ladri di bicicletta, intanto, sono stati avvertiti: occhio al Qr code, la bici ormai è sotto sorveglianza.

Fonte: il messaggero

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