Martedì, 11 Settembre 2012 11:32

Bologna. Inaugurata la Bike Square

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Si è inaugurata oggi la Bike Square di Bologna, la piazzetta dedicata ai ciclisti in via S.Giuseppe dietro all'Arena del Sole dal gruppo Salvaiciclisti di Bologna.

 

Erano presenti una quarantina di persone e cosa molto significativa di tutte le fasce d'età.

Martino Caranti ha tenuto il discorso introduttivo rammentando ai presenti quanto ci sia ancora da fare in tema di ciclabilità nella nostra città.

L'auspicio è che questa piazza diventi luogo di aggregazione per i ciclisti bolognesi e che possano finalmente unirsi in un'unica voce per richiedere il rispetto che i ciclisti si meritano.

Ciliegina sulla torta è stata la presenza (anche se in ritardo, quando ormai la maggior parte delle persone era andata) degli assessori alla mobilità di Bologna, Milano, Napoli e Torino che hanno ufficializzato l'inaugurazione.

Qui di seguito gli argomenti su cui lavorare:

1. Promozione dell'utilizzo della bicicletta

2. Richiesta di rastrelliere e posteggi a prova di furto

3. Aumento della ciclabilità cittadina e non solo delle piste ciclabili

4. Moderazione del traffico con limitatori e attraversamenti rialzati

5. Trasporto delle biciclette in treno e altre forme di intermodalità

6. Maggiore utilizzo delle forze di polizia municipale e ausiliarie per prevenire le infrazioni

7. Sincronizzazione dei semafori tarata sulla velocità del ciclista (20Km/h)

8. Pulizia delle ciclabili dalla neve

9. Soluzioni contro il furto delle bici

Per maggiori informazioni

Vedi sito: www.montesolebikegroup.it/php5/articolo.php?idart=79

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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    E quindi quello che necessita una città come Monza sono le corsie ciclabili, economiche, facili e veloci da realizzare. Una semplice separazione disegnata con la vernice sull'asfalto. Possiamo unire le piste ciclabili esistenti, sia con tratti di pista se necessario, oppure con una semplice corsia ciclabile, che unita alla moderazione del traffico ha il doppio ruolo di tutelare il ciclista e rallentare sensibilmente la velocità dei mezzi motorizzati, in modo che siano rispettati più facilmente i limiti di velocità cittadini troppo spesso ignorati. 

    Potremmo così facilmente unire gli spezzoni di ciclabili, la cui disgregazione attuale è pericolosa per il ciclista che si trova improvvisamente a contatto del traffico, dopo aver percorso un tratto sicuro, realizzando percorsi ciclabili che raggiungono i punti di interesse generale della città molto facilmente e in modo economico.

    Sulle arterie di grande comunicazione saranno ancora necessarie le piste ciclabili, ma al di fuori di queste avremo creato, con la moderazione del traffico e le corsie ciclabili, degli spazi condivisi da tutti. Insomma una città molto diversa da quella in cui viviamo oggi, una città dove in modo naturale, con l'aiuto dell'amministrazione e la consapevolezza dei cittadini, si ridurrà il numero sia delle auto circolanti che ferme ad occupare spazio nelle strade.

    Come afferma il presidente di Monzainbici, Giuseppe Piazza,  "la mobilità ciclistica non si aggiunge, ma si integra al resto della mobilità".

    Spesso basterebbe semplicemente copiare da altre città con esperienze analoghe che hanno dato  frutti positivi. Senza prendere come esempio le solite città europee lontane da noi, ci sono comuni italiani che solo qualche anno fa si trovavano nelle nostre stesse condizioni ma che hanno saputo reagire a situazioni particolarmente negative: pensiamo a Milano, che pur non avendo una situazione idilliaca per la mobilità ciclistica sta sperimentando con successo tanti interventi indirizzati verso una maggior tutela della mobilità dolce, come le corsie ciclabili e i controsensi permessi ai ciclisti. 

    Quindi corsie ciclabili semplicemente disegnate, rifiutando l'idea che le corsie senza una separazione fisica possano essere poco rispettate.

    Dobbiamo rinunciare all'idea che la segnaletica sia insufficiente a garantire sicurezza? Noi pensiamo che al contrario è venuto il momento, e crediamo che ormai ci sia la cultura giusta, per iniziare un nuovo percorso, non ci mancano né le possibilità, né l'intelligenza per uscire da comportamenti che per troppo tempo hanno condizionato le nostre vite.

    Monza, come molte altre città, ha bisogno di una svolta decisa e radicale in tema di mobilità. Questo è il momento giusto. 

    Massimo Benetti - Ufficio Stampa FIAB MonzaInBici

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