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Più della metà dei residenti ad Amsterdam usa la bici almeno una volta al giorno, approfittando di quasi 500 chilometri di piste ciclabili. Qui le politiche a favore dei ciclisti sono state avviate negli anni sessanta.
Di solito le città dove i cittadini usano di più la bici sono quelle dove si dà molta importanza alle infrastrutture che promuovono gli spostamenti in bicicletta e li rendono più sicuri. Nei Paesi Bassi, per esempio, le aree di parcheggio delle auto separano spesso la pista ciclabile dalla strada, in modo da creare una barriera tra il traffico e i ciclisti. E a Copenaghen, in Danimarca, i semafori per i ciclisti si attivano leggermente prima di quelli per le auto, così le bici che attraversano la strada sono più visibili.
Sempre nei Paesi Bassi, nel 1976, è nata l’idea del woonerf, una strada con ampi marciapiedi e cartelli segnaletici molto grandi, dossi, attraversamenti pedonali rialzati, rotatorie. Nei woonerf, pedoni e ciclisti hanno la precedenza e le auto devono rispettare limiti di velocità molto rigidi. L’idea è stata adottata anche nei paesi scandinavi, in Francia, Regno Unito, Germania e in alcune località italiane.
A Barcellona il rischio d’incidenti per i ciclisti si è ridotto allo 0,005 per cento. E una campagna del 2011 fatta dal dipartimento della salute pubblica di Copenaghen ricordava che in Danimarca “si è più sicuri sulla propria bici che sul divano”. Negli Stati Uniti c’è un programma nazionale per garantire tragitti sicuri in bici da casa a scuola, mentre nei Paesi Bassi ci sono anche dei bicibus.
Fonte: www.internazionale.it