Mercoledì, 12 Ottobre 2011 09:32

10° Selle di Stelle

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Mercoledì 19 ottobre, l’Associazione Coordinamento Palermo Ciclabile – FIAB e il Museo dei Motori in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico di Palermo organizzano l’evento notturno in bicicletta; Selle di Stelle. L’appuntamento è’ previsto alle ore 21.00 a Piazza Castelnuovo, per il raduno dei ciclisti; partenza alle ore 21.30 e arrivo in viale delle Scienze intorno alle 22.15. Sono previste visite guidate al Museo dei Motori, proiezioni di immagini astronomiche acquisite in tempo reale dal telescopio robotico dell’Osservatorio, dall’aula conferenze del Museo, e osservazioni ai telescopi e col puntatore laser dal piazzale della facolta’ di Ingegneria (Edificio 8). Si ripartira’ da viale delle Scienze dopo circa 1 ora e si ritornera’ a Piazza Castelnuovo.

Fonte Palermo ciclabile

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    La bici più sicura del mondo? L'ha realizzata Josh Zisson, puntando tutto sulla visibilità nel traffico nelle ore di minore luminosità. Oltre a un sistema di illuminazione alimentato con dinamo e tanti altri accorgimenti, la "Safest Bike on the Road" è soprattutto rivestita con un sistema retroriflettente in polvere brevettato da una società chiamata Halo Coatings.

    Il concetto è semplice quanto rivoluzionario: quando i fari di un auto colpiscono l'oggetto ricoperto di questo materiale, la polvere si illumina di un bianco brillante. Il rivestimento retroriflettente "è estremamente resistente, conveniente e funziona anche di giorno – spiega la compagnia- . Di notte, il rivestimento protegge le persone e gli oggetti con oltre 300 metri di visibilità luminosa". Maggiore visibilità delle persone e degli oggetti di notte, una maggiore resistente contro la corrosione e una tecnologia 100% di verde, assicura Halo.

    Il materiale, insomma, oltre a salvare la vita illuminandosi di notte, è anche a buon mercato ed estremamente durevole ed ecologico, almeno secondo l'azienda e Zisson, che ha ben pensato di ricoprirci la sua speciale bici. "Circa un anno fa – spiega il ciclista- ho deciso che volevo rendere la bici più sicura per il trasporto su strada. Questo è il risultato. Ha una dinamo nella parte anteriore, fari a LED e le luci diurne. Ha una luce posteriore speciale che monitora la tensione proveniente dalla ruota anteriore, e quando stai per frenare, inizia a lampeggiare, inviando un chiaro messaggio alle macchine dietro. Proprio così, questa bicicletta ha le luci di stop".

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    L'invenzione di Brooke è un vero e proprio proiettore, un faretto che viene montato sul manubrio e che funziona, apparentemente, come una normale luce che i ciclisti sono soliti montare per pedalare nelle ore serali, col buio.

    Questo faretto però ha una particolarità: possiede un proiettore che illumina l'asfalto, disegnando un pittogramma verde che raffigura una persona sulla sua bici, il tipico simbolo del ciclista.

    Si tratta di un'invenzione molto utile, perché il progetto si basa su una formula ben precisa. L'obiettivo è quello di oltrepassare quella parte "oscura" di campo visivo in cui l'automobilista non può vedere dallo specchietto retrovisore il ciclista che sta dietro l'auto, per questioni di spazio e di dimensioni.

    Con questo faretto, il simbolo della bici viene proiettato sull'asfalto anche davanti l'automobile. Quindi l'automobilista non può non vederlo. Il prototipo è stato testato dagli autisti dei bus di Brighton e presto, già dal prossimo anno, partirà anche la produzione industriale. Blaze (questo il nome del dispositivo) dovrebbe costare, quando disponibile, circa 74 euro.

    "Se Blaze servisse a salvare almeno una vita sulla strada" – dice la sua creatrice – "sarei una donna felice". In un periodo in cui si parla spesso di incidenti stradali e in cui si diffondo sempre di più associazioni a favore della sicurezza di chi va in bici, come Salvaiciclisti, invenzioni come queste ci aiutano a sperare in positivo.

    In effetti, lasciare la nostra automobile e prendere la bicicletta è sicuramente un'azione a vantaggio della sostenibilità ambientale. Tuttavia il problema consiste nel fatto che spesso nelle nostre città non ci sono le condizioni adeguate per andare in bici.

    Mancano le piste ciclabili o sono dissestate e quindi possiamo correre un vero e proprio pericolo. Andare al lavoro in bici richiederebbe una maggiore sicurezza. Tuttavia non sembra che in Italia si stia facendo molto in questo senso.

    Blaze non è l'unica soluzione messa a punto di recente a questo proposito. Un altro progetto arriva direttamente da un'azienda americana, che offre una soluzione molto simile al faretto della designer inglese, uno strumento che potrebbe essere ideale per quanti scelgono di usare la bicicletta e di contribuire al rispetto dell'ambiente, senza tuttavia rischiare per la loro incolumità.

    Si tratta di Bike Lane Safety Light, un sentiero luminoso al laser. Potremmo definire il tutto come una sorta di "pista ciclabile fai da te". Basta montare sul telaio della bici un laser, il quale riesce a creare attorno a noi un sentiero luminoso, in modo da essere sempre visti, specialmente da chi guida le automobili.

    E' sicuramente un elemento di protezione per il ciclista urbano, che può essere anche più efficace rispetto ad altri sistemi, come ad esempio le luci a led o i caschi con airbag. Questo laser costa 40 dollari.

    Magari non sarà utile per la sicurezza dei ciclisti nelle città più adatte per pedalare, ma sicuramente in molti altri luoghi d'Italia può essere un espediente a cui ricorrere.

    Non sarà certo la soluzione che può risolvere in maniera definitiva il problema, ma comunque il laser per la sicurezza in bicicletta può essere considerato uno di quei rimedi che possiamo adottare per sentirci più sicuri quando pedaliamo in nome della salvaguardia ambientale.

    Anche di sera, le nostre passeggiate in bicicletta diventano più sicure, perché la scia luminosa al buio ci permette di non incorrere in rischi inutili. Bike Line Safety Light si può comprare su Amazon, seguendo questo link. Ci auguriamo che il ciclista urbano diventi una figura sempre più diffusa: l'ambiente sicuramente ne sarà contento.

    Fonte: ecoo.it

    Foto di Paolo Agostini

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