Mercoledì, 10 Ottobre 2012 12:37

Biciclettata per la pace e contro la poverta'

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"Vuoi la pace? Pedala!", che torna quest'anno domenica 14 ottobre è una biciclettata tra i comuni della pace, contro la povertà e la fame. Un impegno per la promozione di relazioni giuste e di diritti per tutti! All'edizione del 2011 hanno partecipato più di 10.000 persone.

 

"Pace in Comune", un coordinamento di comuni e associazioni del milanese che hanno scelto di mettere la pace tra le proprire priorità, organizza una manifestazione in bicicletta che attraverso 7 percorsi confluirà in Piazza Duomo, a Milano, per promuovere uno sviluppo di pace e per costruire insieme il percorso verso l'Expo dei Popoli!

"Vuoi la pace? Pedala!" è una manifestazione a sostegno del diritto al cibo e alla diritto di ciascun popolo a scegliere le proprie politiche di produzione, vendita e consumo di cibo... in due parole: sovranità alimentare!

Fonte: paceincomune.it

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Sono stati raccolti 2300 euro durante la manifestazione "Pedalatamica", arrivata alla quarta edizione e che ha visto protagonisti 233 ciclisti che hanno pedalato per 70 clilometri raccogliendo fondi a favore del volontariato oncologico dell'ospedale di Asti "Cardinal Massaia".

 

La manifestazione si è tenuta ieri ed ha avuto un grande successo sia di partecipanti sia di pubblico. Una grande partecipazione per la solidarietà da parte di medici, infermieri e tecnici: in prima fila Massimo Corona, direttore amministrativo della Asl e Franco Testore, primario di oncologia, il quale ha spiegato: «Abbiamo pedalato sulle strade che tutti i giorni copre il Pulmino Amico per portare i pazienti dalle loro case al Massaia e lo abbiamo fatto stando in gruppo, così come i percorsi di malattia al Massaia li decidiamo in équipe».

Oltre a molti cicloamatori, la "Pedalatamica" ha raccolto malati, ex pazienti e un buon numero di ragazzini: 30 gli adolescenti tra gli 8 e i 12 anni. Il gruppo più numeroso (34 partecipanti) è stato quello del Pedale Canellese. A sensibilizzare sul tema del volontariato oncologico anche la manifestazione sportivo-amatoriale "Ciclotappo Amico" che si è svolta, sabato pomeriggio, nella piazza interna del Massaia. Il ricavato, quest'anno va alle casse dell'Astro, che gestisce il Pulmino Amico.

Fonte: quotidianopiemontese

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"Prendo la bici e vado in Australia. Da Brescia a Melbourne alla ricerca della felicità"!.

Un "viaggio della vita" sognato per quasi cinque anni; un'idea che non è rimasta sulla carta ma si è concretizzata in un lungo balzo verso oriente di quasi 30.000 chilometri. Sarà il viaggiare in sé e non raggiungere la meta, Melbourne, a dare sollievo a Francesco Gusmeri, giovane cicloviaggiatore in cerca di una serenità che solo la strada potrà regalargli. Insieme a lui saliremo in piedi sui pedali lottando contro le salite turche e la neve del Pamir, gesticoleremo tentando di farci capire da burbere o losche guardie di frontiera, supereremo i 7690 chilometri di strade cinesi passando dal deserto alla giungla tropicale, arriveremo infine in Australia dove accarezzeremo un'idea ancora più folle di quella di essere partiti: restare all'altro capo del mondo per non tornare più. La bicicletta ancora una volta si rivela così strumento di diserzione e conoscenza.

Autore:Gusmeri Francesco

Prezzo di copertina: € 16,50

Editore: Ediciclo (collana Altre terre), 2011. 236p.

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Si chiama "Bicibus, A scuola in bici!" l'iniziativa che, alla sua seconda edizione, sabato 9 e 16 ottobre vedrà impegnata la Scuola Secondaria di 1° grado "Riccardo Monterisi".

 

Stabilito un percorso , con un punto d'incontro, tappe intermedie e punto di arrivo (in questo caso la scuola Monterisi), il Bicibus vedrà gli alunni partecipanti percorrere il tragitto casa-scuola in bici.

Inserito nel progetto "La Strada", promosso dall'Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia e che vede coinvolti il 2° ed il 1° Circolo Didattico, il Bicibus a Bisceglie è stato organizzato dalle associazioni locali Biciliæ, Moviplan, Legambiente e Zona Effe/Cea.

A livello nazionale, Il Bicibus è un progetto sviluppato in molte città italiane dalla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta).

In Italia il 15% degli spostamenti urbani non supera 1 Km e il 40% non supera i 2 Km (dati ISFORT). Ogni auto, che trasporta generalmente il solo conducente, circola solo per due ore al giorno. Nelle altre 22 ore rimane parcheggiata. L'Italia ha il più alto indice di motorizzazione privata in Europa (62%) e oltre l'83% degli italiani usa l'auto per spostarsi (dati EUROMOBILITY).

A Bisceglie i dati non sono difformi. Tanti sarebbero i concittadini disponibili a non usare l'automobile, risparmiando anche parecchio sul bilancio familiare, se ci fossero valide e concrete alternative possibili.

Il Bicibus è quindi un importante esperimento di mobilità ciclistica nel tragitto casa-scuola, che promuove fortemente la bicicletta come strumento fondamentale di trasporto per tutti gli studenti.

L'auspicio delle associazioni promotrici è che l'utilizzo della bici diventi sistematico, andando così a produrre molteplici risultati positivi:

decongestionamento del traffico automobilistico, problema che si acuisce nei pressi delle scuole cittadine;

momento di socializzazione e di attività ludico/sportiva per studenti e genitori;

incentivazione alla cultura della sostenibilità ambientale e della sicurezza stradale.

Maggiori info sul sito della Fiab

Lunedì, 08 Ottobre 2012 11:56

Biciclette su misura... come un vestito!

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Una bicicletta 'sartoriale', che come un vestito viene 'cucita' addosso al ciclista. É la sfida di Renzo Alfier, per una vita tecnico specializzato del pedale che ha avviato a Castelfranco Veneto, territorio dove vive, la nuova attività di artigiano self-employed.

 

Una passione praticata per molti anni nel laboratorio personale, legata alla volontà di offrire un servizio nuovo, pensato al fine di "calzare a pennello" le diverse esigenze degli sportivi e degli appassionati di bici (da corsa o mountain bike) unito ad un'esperienza pluriennale maturata sul campo, o meglio, sul 'tracciato'.

"Avviare un'attività in tempi duri come quelli che stiamo vivendo è una scommessa – afferma Renzo Alfier – ma partiamo da una buona base e abbiamo degli obiettivi ambiziosi, forti della professionalità e competenza artigianale che abbiamo acquisito negli anni. Dal design alla personalizzazione fino alla produzione le biciclette vengono disegnate e curate per rispondere alle diverse esigenze della clientela e ai diversi budget".

Una curiosità che rende ancora più singolare il nuovo negozio è il progetto eco-friendly, pensato per valorizzare il territorio circostante e dare un'ulteriore possibilità al turismo sostenibile: "abbiamo attivato un servizio di affitto di bici assistita, una mountain bike di alta qualità con autonomia di 60/80 km: uno spunto per lasciare a casa l'auto e per muoversi in sinergia con l'ambiente circostante.

Un servizio – sottolinea Alfier – pensato soprattutto per promuovere il turismo in luoghi come Asolo ed il territorio degli Ezzelini che meritano l'attenzione anche dei residenti, un modo accessibile anche ai non professionisti e sostenibile per scoprire nuove mete da soli o in compagnia".

Fonte: oggitreviso.it

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500 persone hanno partecipato al convegno di Reggio Emilia che si è chiuso sabato scorso. Si è discusso di cambiamento nei trasporti, di mobilità sostenibile e di nuove strategie per vivere meglio le città.

 

I lavori erano stati promossi da Anci, Legambiente, Fiab e #salvaciclisti con la collaborazione del Comune di Reggio Emilia e si sono avvalsi della collaborazione di un Comitato scientifico composto da esperti in campo nazionale ed internazionale. La manifestazione si è chiusa con un documento, un "Libro di impegni" per le amministrazioni che sintetizza le proposte avanzate durante i lavori a favore di una mobilità più sostenibile: la riduzione al limite dei 30 chilometri orari della velocità urbana, il rafforzamento degli investimenti sul trasporto pubblico e sulle infrastrutture minori e gli spazi a servizio di ciclisti e pedoni, il dimezzamento della mortalità causata da incidenti in ambito urbano, la creazione di una rete di slow cities impegnate a promuovere una nuova filosofia di mobilità nelle città e a continuare il confronto e lo scambio di idee e best practice, l'introduzione di corsi di mobilità ciclistica nelle scuole, il ridisegno delle città mettendo al centro della pianificazione pedoni e ciclisti.

Tra le proposte una ci è sembrata molto interessante, anche se per certi versi sorprendente: diminuire le piste ciclabili in città a favore della moderazione del traffico. Ad avanzare la proposta è stato Matteo Dondè, architetto e autore del piano bici della provincia di Milano e di quello di Reggio Emilia: «Fondamentale è la moderazione del traffico. Solo così si può sviluppare la ciclabilità diffusa, permettendo che i ciclisti si integrino col resto della mobilità. Le zone a 30 km/h devono essere estese. E in queste zone le piste ciclabili, o anche solo le corsie in carreggiata, non servono. Anzi. Servono invece nelle vie a scorrimento veloce».

Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia, è intervenuto in chiusura dei lavori, ricordando che "l'alleanza tra associazioni e Comuni di cui questo evento è testimone costituisce una grande potenzialità da sfruttare per rendere il cambiamento ineluttabile. Per questo – ha continuato - occorre che chi si candida a governare il Paese, chiunque sia, prenda impegni precisi in materia di mobilità dolce sia in termini di azioni, sia di monitoraggio delle città attraverso indicatori. Il tema della mobilità sostenibile deve entrare nell'agenda del Paese e il lavoro svolto in questi giorni deve proseguire con i sindaci in prima fila in questa grande campagna per una mobilità nuova".

Fonte: reggionline

Venerdì, 05 Ottobre 2012 12:51

Le biciclette bianche di Joe Boyd

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Gli anni Sessanta iniziarono nell'estate del 1956, finirono nell'ottobre del 1973 e raggiunsero il loro apice poco prima dell'alba del 1 luglio 1967, durante un'esibizione dei Tomorrow all'UFO Club di Londra.

 

Joe Boyd: il produttore dei Pink Floyd dialoga con Riccardo Bertoncelli

Se cercate un pozzo di aneddoti sul periodo più effervescente del rock, ebbene, il libro Le biciclette bianche di Joe Boyd potrebbe essere una scelta di lettura azzeccata e di certo non deludente.

Di leggende su quei favolosi anni Sessanta ne sono state raccontate molte e di versioni circolanti nell'aria ce ne sono mille, tutte diverse tra loro. Joe Boyd ha un vantaggio particolare, non dico su tutti, ma certo su molti: lui c'era. C'era al festival di Newport del '65 quando Bob Dylan frastornò i timpani dei suoi fedelissimi con una chitarra elettrica venuta da un universo parallelo, c'era quando i Pink Floyd cominciavano a uscire dal circuito underground per affermarsi come una delle migliori e più innovative band della scena musicale, c'era quando il rock prendeva il sopravvento sul jazz e quando Nick Drake si uccise.

Joe Boyd si presenta professionalmente come il produttore dei primi Pink Floyd, come lo scopritore di Nick Drake, come colui che portò al successo band come i Fairport Convention o l'Incredible String Band, ma in realtà nel suo libro è come se questo aspetto ufficiale passi in secondo piano e siano invece la musica, i protagonisti, i freak e le droghe che in quel periodo circolavano, a prendersi il centro della scena. Quello che impressiona nel memoir di Joe Boyd è la lunga lista di nomi (Duke Ellington, Thelonious Monk, Miles Davis, Bob Dylan, gli Who, Steve Winwood, Eric Clapton) che viene snocciolata con una semplicità impressionante per chi, con il senno di poi, capisce la grandezza di certi artisti e rimane colpito dall'intensità e dal numero che quel contesto particolare generò.

Locandina dei Pink Floyd per l'UFO club (1967)

"Tutto era in accelerazione: nuove droghe, nuovi vestiti, nuova musica e nuovi locali."

L'UFO club, che Joe Boyd gestiva, si stava popolando di ragazzi con i capelli lunghi, donne disinibite con svolazzanti vestiti a fiori, freak sballati 20 ore su 24 e poliziotti proletari sconvolti dagli eventi.

E in tutto questo vortice di avvenimenti c'è anche il tempo di raccontare le avances fallite di Joe Boyd e gli incontri la mattina successiva in doccia: "Quando mi svegliai all'odore del caffè e del bacon, mi vestii velocemente e scrutai la cucina. Mary era in piedi vicino al fornello in vestaglia e sembrava molto contenta di se stessa. La porta del bagno era chiusa e sentivo l'acqua scorrere. Mi fece un bel sorriso con aria cospiratoria: - Indovina chi c'è nella doccia?! Dylan!!! - "

Ma Le biciclette bianche non è solo un vasto mondo da cui pescare racconti divertenti, è anche uno spaccato bello e interessante attraversato talvolta da qualche riflessione in odor di morale:

"Sei anni dopo che Sgt Pepper ebbe sconvolto il mondo, pervadendo, così sembrò, la coscienza di tutti gli abitanti del globo, gli album di Carole King e di Neil Young superarono di molto le vendite del capolavoro dei Beatles. Dieci anni dopo, le vendite di Thriller di Michael Jackson avrebbero reso insignificanti tutte quelle dei dischi dei Beatles messi insieme e lui avrebbe acquistato con gli spiccioli i diritti di pubblicazione del catalogo dei brani di Lennon e McCartney".

Le biciclette bianche di Joe Boyd è un libro personale, generazionale, aneddotico, ma anche una testimonianza credibile di un'epoca mitica difficile da raccontare solo con la musica perché in fondo "Una registrazione può conservare gli elementi di un grande momento musicale, ma è impossibile catturare l'energia di forze sociali e culturali".

Joe Boyd vanta una scrittura elegante, equilibrata e precisa. Il risultato è un libro che si rivolge non solo agli appassionati e ai nostalgici, ma anche a chi vuole capire come davvero girassero le cose in quel periodo.

Boyd Joe - Le biciclette bianche

Titolo originale: White Bicycles: Making Music in the 1960s

Traduzione di Stefano Nardini

pagg. 286, Euro 18,00 - Edizioni Odoya

ISBN 978-88-6288075-6

Fonte recensione: www.wuz.it

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Il Bicycle Film Festival nasce nel 2001 nel Lower East Side, culla della sperimentazione artistica newyorchese, e in 12 anni è diventato il catalizzatore di questo cambiamento. Partito a giugno da New York, quest'anno il festival tocca 24 città; a Milano arriva per la 7° edizione: da giovedì 11 ottobre 2012  fino al 14 il Bicycle Film Festival (BFF), una rassegna cinematografica dedicata alla bici e al mondo delle due ruote.

 

Tutte le proiezioni si terranno presso il Cinema Mexico, via Savona 57, mentre per le strade della città e allo SPAZIO A – ex Ansaldo, via Beregognone, 36 angolo via Tortona – è possibile assistere a mostre, concerti e gare

 

Ci sarà un cicloparcheggio custodito davanti al Cinema Mexico e allo Spazio A.

Prezzi dei biglietti:

Pass BFF (3 giorni, 8 programmi): 25 euro

Biglietto singolo intero: 6 euro

Biglietto singolo ridotto: 4 euro

TUTTI I FILM SONO IN LINGUA ORIGINALE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO

Per maggiori informazioni sul programma http://www.bicyclefilmfestival.com/milano

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Il taglio del nastro per la nuova pista ciclabile che collega la Valcuvia a Ferrera di Varese nelle Valli del Verbano è stato effettuato il 22 settembre scorso. Una pista che al momento arriva al centro storico del paese, vicino alla piazzetta dell'asilo e del sagrato della chiesa.

 

Un tracciato che non ha "nulla da invidiare alle piste ciclabili delle zone turistiche per eccellenza" ha commentato Marco Magrini, Presidente della Comunità Montana. Un percorso suggestivo che in prossimità della vecchia filanda si divide a fondovalle: un primo tracciato – da cui si può ammirare la Valcuvia, la Valtravaglia e i monti Pian Nave e San Martino – che passa quasi sopra le famose cascate di Ferrera, attraversa con un ponticello il torrente incontrando alcune aree verdi tra le insenature del corso d'acqua; un altro tratto – che sarà terminato a breve – congiunge la nuova pista con quella che attraversa la Valganna e la Valmarchirolo fino a Ponte Tresa, permettendo di arrivare in Canton Ticino su un percorso sicuro, protetto e nel verde.

La Regione Lombardia con diverse linee di finanziamento ha coperto interamente gli investimenti per la realizzazione dei due lotti di intervento, con un costo complessivo di poco più di 800 mila euro.

«Questo tratto di pista ciclabile è spettacolare» ha concluso Marco Magrini «anche se ovviamente di parte credo sia un giudizio assolutamente oggettivo. La rete di piste ciclabili in Provincia di Varese inizia a diventare estesa e ben collegata a stazioni ferroviarie e punti di interscambio. Oltre a migliorare la qualità della vita dei cittadini, le ciclabili possono essere uno stimolo per il rilancio del turismo nell'alto Varesotto».

Fonte: Varesenews

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L'israeliano Izhar Gafni ha costruito una bicicletta di carta. La sua creazione, realizzata completamente con materiali riciclati, è costata solo nove dollari e funziona come una normale bici.