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Avevano ragione gli antichi Romani che in bici non ci andavano nemmeno: mens sana in corpore sano sembra essere una legge fisio-psicologica sempreverde. Negli States alcune compagnie assicurative particolarmente lungimiranti, oltre dieci anni fa, proponevano sconti sulle assicurazioni sanitarie a chi raggiungeva il luogo di lavoro in bicicletta. Dai benefici sul corpo a quelli sulla mente il passo è breve ed ecco che una ricerca dell’Oregon Transportation Research and Education Consortium va oltre, spiegando come i “pendolari” in bicicletta siano i più felici. 

Oliver Smith, dottorando della State University di Portland, ha condotto l’indagine su 828 persone (intervistate fra il gennaio e il febbraio del 2012) tenendo conto di diversi parametri di misurazione: 

  1. grado di stress;
  2. la fiducia sull’orario di arrivo;
  3. l’entusiasmo;
  4. il paragone con gli altri pendolari;
  5. eccitazione;
  6. piacere;
  7. facilità del viaggio. 

Al termine dell’indagine i ciclisti sono risultati i più felici, seguiti dai pedoni, segno evidente che l’attività fisica, anche se minima, migliora l’umore oltre che lo stato di forma. Al terzo posto e al quarto gli utenti dei bus espressi e treni, probabilmente favoriti dalla deresponsabilizzazione che il ruolo di passeggeri comporta. Fanalini di coda gli automobilisti: al penultimo posto quelli in car pooling, all’ultimo quelli solitari (nello specifico dell’indagine il 58% dei lavoratori di Portland). Insomma l’auto non solo è il veicolo in assoluto più caro, più pericoloso e più responsabilizzante: è anche il modo di viaggiare più stressante che ci sia. Ma siccome la ricerca è stata condotta negli Stati Uniti che, sebbene in crisi, restano pur sempre il Paese simbolo dei valori capitalisti, Smith ha analizzato i dati anche sotto il profilo dei guadagni, notando come i lavoratori con uno stipendio superiore ai 75mila euro accettino più volentieri il disagio di qualsiasi genere di pendolarismo. La scoperta dell’acqua calda? Beh, forse. Ma se è vero che i sorrisi non si possono comprare, è statisticamente più facile che arrivi felice al lavoro un ciclista al verde piuttosto di un benestante reduce da un ingorgo autostradale.

link all'indagine 

Fonte: ecoblog.it
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A scuola per 3 mesi in bicicletta con Ciclomurgia. Torna l'iniziativa per gli studenti delle scuole Bovio e Baldassarre. 

Anche quest’anno, le scuole primarie e secondarie di Trani, sono coinvolte in Cicloattivi@scuola, il progetto dell’assessorato alle infrastrutture strategiche e mobilità della Regione Puglia, per una riduzione del traffico intorno agli istituti scolastici nelle ore di entrata e di uscita degli studenti, e per promuovere l’abitudine a utilizzare, per i piccoli spostamenti quotidiani, modalità di trasporto eco-compatibili. Sono tre gli istituti coinvolti nel progetto "Trani a p(i)edali": la scuola primaria Monsignor Petronelli e le scuole secondarie di primo grado, Ettore Baldassarre e Giovanni Bovio coadiuvati dagli operatori dell’associazione CicloMurgia di Trani e ElaborAzioni.org di Bari. Gli operatori di Ciclomurgia daranno il via alle attività del Bici bus, accompagnando a scuola in bicicletta, ogni giorno per tre mesi gli alunni delle due scuole secondarie di primo grado, seguendo percorsi sicuri concordati con il Comune di Trani (partner istituzionale del progetto) e con la Polizia locale. Sarà poi la volta degli operatori di ElaborAzioni, che avvieranno il Piedibus, lungo percorsi pedonali sicuri casa-scuola con i genitori dei piccoli alunni della scuola primaria Monsignor Petronelli. Tutti gli alunni coinvolti, parteciperanno poi ad attività volte all’acquisizione delle capacità pedonali e conoscenza del codice della strada, oltreché a conquistarsi porzioni di autonomia imparando le prime nozioni di ciclo meccanica, ossia le basi dell’autoriparazione della bicicletta. 

Fonte: traniweb.it
Mercoledì, 06 Marzo 2013 11:07

LA BICI ANTISMOG

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Esiste una bicicletta capace di depurare l’aria che respiriamo. Utilizzare una due ruote per girare la nostra città diventa quindi più volte conveniente: fa bene alla nostra salute, non inquiniamo e depuriamo l’aria che respiriamo. 

L’idea della bicicletta capace di depurare l’aria si deve a Matt Hope, un’artista che vive a Pechino, e che ha deciso di trasformare la propria bicicletta in modo tale da filtrare l’aria al suo passaggio. L’idea nasce dalla vera necessità di ripulire l’aria: a Pechino l’aria è diventata irrespirabile a causa del troppo smog e degli sforamenti quotidiani ai limiti di Pm10 e di altre polveri sottili. La bicicletta innovativa ha il filtro dell’aria che si trova nella parte posteriore della bicicletta. Il filtro è stato realizzato grazie al riciclo, sfruttando un contenitore di rifiuti e altri materiali. Il sistema di filtrazione dell’aria è alimentato dall’energia prodotta dal movimento del ciclista. La bicicletta capace di depurare l’aria ha una sola controindicazione: non utilizzare in caso di temporali, il sistema di filtraggio potrebbe attirare i fulmini. 

Fonte: ecoseven.net

 

Mercoledì, 06 Marzo 2013 10:34

BIKE ECONOMICS

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La bicicletta crea ricchezza e nuovi posti di lavoro. In attesa di strade più sicure, c'è chi ha scommesso, con successo, sulle due ruote: pony express, agenzie turistiche, stilisti e designer. 

La bicicletta crea ricchezza e nuovi posti di lavoro. In attesa di strade più sicure, c'è chi infatti ha scommesso sulle due ruote: agenzie turistiche, stilisti, pony express e officine. E ha successo. Come la cooperativa vicentina Girolibero, che si occupa di cicloturismo: ha 42 dipendenti e dal 2002 i clienti sono cresciuti ogni anno del 20%. Alla Stazione delle biciclette di San Donato Milanese oggi lavorano sette persone, era una sola dieci anni fa. Storie che Terre di mezzo - street magazine racconta in "Bike economics", l'inchiesta del numero di marzo secondo cui in estate i 370 chilometri di piste ciclabili del Trentino sono percorsi ogni giorno da 10mila persone: sei su dieci hanno scelto questa regione proprio perché possono pedalare in lungo e in largo in sicurezza. Il loro contributo all'economia locale è di circa 78 milioni di euro, compresi i pernottamenti. Anche i ladri si sono resi conto che la bicicletta può essere un business: Terre di mezzo ha contato almeno 20 grandi furti nel 2012 tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna a costruttori o negozi specializzati, con danni per oltre 1,5 milioni di euro. Legambiente stima che ogni anno vengano rubate 1,2 milioni di bici. Sono 12mila persone i lavoratori delle 250 fabbriche che producono bici, con un fatturato di circa 1 miliardo all'anno. Dal 1997 le vendite oscillano tra 1,5 milioni e 1,9 milioni di pezzi. "Il settore tiene, con fatica -spiega Pietro Nigrelli, responsabile dell'area bici dell'Associazione ciclo e motociclo (Ancma), aderente a Confindustria. Ma potrebbe crescere se nelle nostre città ci fosse più spazio per loro". Il mondo della bici è in surplace: aspetta in equilibrio il momento giusto per scattare. Il problema non è solo legato alla mancanza di piste ciclabili: la bicicletta non è ancora considerata un mezzo di trasporto. Nel Regno Unito (la cui popolazione, 58 milioni, è simile a quella italiana) la bici produce, secondo uno studio del 2011 del Ministero dei trasporti, una ricchezza pari a 3,3 miliardi di euro all'anno. Fa' la cosa giusta!, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, dedica la sezione speciale di quest'anno alla mobilità sostenibile, con un'attenzione particolare alle biciclette. Sarà possibile provare gli ultimi prototipi delle bici elettriche, sono previsti spettacoli per bambini sull'educazione stradale, una piéce teatrale che racconta storie di vita quotidiana a bordo della bicicletta. Ci saranno anche stand di pony espress su due pedali, agenzie di cicloturismo e si potrà imparare a riparare o a personalizzare la propria bicicletta. 

Fonte: magazine.terre.it
Martedì, 05 Marzo 2013 11:12

FA’ LA COSA GIUSTA 2013

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Andare in ufficio, a scuola, a fare la spesa, partire per le vacanze... Sono azioni che fanno parte del nostro quotidiano e che inevitabilmente ci pongono di fronte a scelte pratiche che hanno un più o meno rilevante impatto ambientale. Scegliere se utilizzare i mezzi pubblici piuttosto che l'auto privata, il treno piuttosto che l'aereo, il bike sharing o un veicolo elettrico, rappresentano una reale opportunità per fare la cosa giusta! 

Il tema della mobilità sostenibile sarà al centro della decima edizione di Fa' la cosa giusta!, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Per la 10a edizione, che si svolgerà dal 15 al 17 Marzo 2013 in Fieramilanocity, Fa' la cosa giusta! affronterà in particolare il tema della Mobilità Sostenibile e lo farà proponendo contemporaneamente momenti di confronto culturale e di esperienza pratica. L'universo bici sarà rappresentato attraverso la presenza di produttori, associazioni di ciclisti e istituzioni. Ci sarà, in particolare, un focus su Bici e lavoro. Saranno allestiti due spazi che ospiteranno rispettivamente: una mostra di biciclette attrezzate per antichi mestieri e realtà che promuovono oggi nuove attività che hanno sempre come protagonista la bicicletta, dal corriere su due ruote al ciclo cargo per il trasporto di persone. Sarà una bella occasione per ripercorrere insieme il ruolo della bicicletta nell'esperienza lavorativa passata e presente. La presentazione dei risultati del lavoro di progettazione di un ciclo cargo, compiuto dagli studenti del corso di Product design dello IED di Milano. Quando si parla di mobilità sostenibile non può infine mancare la mobilità per eccellenza, cioè quella a piedi. Mobilità scelta per piccoli spostamenti quotidiani, ma anche per le vacanze e il tempo libero. Lo Spazio Percorsi coniugherà l'importanza delle scelte di sostenibilità ambientale della mobilità sostenibile, con il desiderio di turismo e di scoperta del mondo. Sarà una scoperta dei percorsi italiani e stranieri raccontata attraverso immagini, parole e spettacoli. Lo spazio sarà curato da Terre di mezzo Editore che definisce così la sua collana di punta: "Percorsi, non solo sentieri. Cammini che iniziano in un punto e finiscono in un altro, dove si può entrare e uscire per pochi giorni o per qualche settimana. Ma che, soprattutto, portano con sé un'idea, una storia, un'emozione". E per chi verrà a Fa' la cosa giusta! in bicicletta ci sarà un ampio parcheggio bici in esterna e perché no, anche la possibilità di imparare a riparare la propria bici partecipando a uno dei corsi della Ciclofficina!

Fontefalacosagiusta.terre.it

Lunedì, 04 Marzo 2013 11:07

BOOM DI CICLISTI A ROMA

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Numeri di un’indagine ancora non pubblicata, ma che l'Adnkronos è in grado di anticipare, dell'Agenzia per i servizi alla mobilità del Campidoglio: ogni giorno in bici 170.000 persone. A occhio l'hanno notato tutti, ma adesso ci sono anche i numeri a confermarlo. A Roma è aumentato enormemente il numero dei ciclisti urbani abituali.

Numeri contenuti in un’indagine, ancora non pubblicata ma che l'Adnkronos è in grado di anticipare, in possesso dell'Agenzia per i servizi alla mobilità del Campidoglio. L'indagine, realizzata durante i mesi di aprile, maggio e giugno 2012, fa parte del “Rapporto 2012, il punto sulla ciclabilità a Roma”, che raccoglie il lavoro di un pool di giovanissimi professionisti in tirocinio al Dipartimento politiche ambientali del comune e ha prodotto risultati inaspettati: dall'ultima rilevazione ufficiale, tra 2010 e 2011, che evidenziava una quota di spostamento abituale in bici dello 0,4%, si è passati improvvisamente a quasi il 4%, con una forchetta numerica che varia tra le 150.000 e le 170.000 persone. Il rapporto del pool, guidato dagli architetti Roberto D'Alessandria e Maria Luigia Convertino e dal designer Matteo Rapisarda, ha come l'obiettivo - si legge nella premessa - di “fornire un valore aggiornato e attendibile sul numero degli attuali utenti e la relativa frequenza di utilizzo della bicicletta per gli spostamenti”. Per spostamenti abituali, si legge nell'indagine, si intende almeno 5 spostamenti a settimana. E anche qui è sorprendente il dato di picco: almeno 40.000 persone effettuano almeno 10 spostamenti settimanali in bicicletta. Il campione, oltre 5.000 interviste, è stato suddiviso sia in fasce d'età che in fasce territoriali, queste ultime riguardanti 4 macrozone: zona a traffico limitato più mura Aureliane; anello ferroviario; confini entro il Grande raccordo anulare; confini comunali extra Gra. Le età considerate sono state invece suddivise in tre fasce: giovani sotto i 24 anni; adulti tra 24 e 60 anni; anziani sopra i 60 anni. La massima parte dei utilizzatori abituali di bici, ciclisti urbani a pieno titolo, si situa naturalmente nella seconda fascia, con una percentuale tra il 6 e il 7% dell'intera popolazione romana. L'incrocio delle due componenti, età e territorio, “evidenzia - si legge - il primato della zona 1 (ztl più mura Aureliane), con un picco del 10% tra gli anziani e una media complessiva dell'8%. Tale valore diminuisce allontanandosi dal centro”, in media 5,4% entro l'anello ferroviario, 4,6% entro il Gra per poi risalire nell'area compresa all'interno dei confini comunali al 5,4%. La percentuale di spostamenti calcolata, avvisa l'indagine è determinata dal numero complessivo di ciclisti, che secondo le proiezioni ponderate assommano alla cifra di 1.001.165 persone che usano la bici anche sporadicamente, e dalla loro frequenza di utilizzo del mezzo, media ponderata del numero di spostamenti settimanali dichiarati per il tasso di rappresentatività di ciascuna intervista. Il numero degli spostamenti giornalieri in bicicletta è stato confrontato con l'insieme complessivo degli spostamenti compiuti nel comune di Roma avendo assunto - si legge ancora - un indice di mobilità pari a 2,4 spostamenti al giorno per cittadino. Il totale considerato degli spostamenti all'interno di Roma è quello quotidiano misurato nel 2010, equivalente a 7 milioni, ma secondo i dati del 2011 il totale è sceso a 5 milioni, rendendo dunque ancora più elevata - ma questo punto, avvertono i ricercatori, è controverso all'interno dell'Agenzia mobilità - la quota percentuale di ciclisti urbani rispetto a chi usa altri mezzi. Nel 2012, c'è da ricordare, il dato sulle immatricolazioni di automobili e dei consumi di carburante è sceso del 20%, mentre la vendita di biciclette è aumentata del 10%. Dati sorprendenti, che non mancheranno di provocare polemiche tra chi si batte per misure per la ciclabilità e l'amministrazione. L'aumento, conclamato dai dati ma percepito empiricamente da tutti, avviene in assenza di politiche per la ciclabilità, dunque spontaneamente e malgrado la mancanza di azioni amministrative - attacca infatti Simone Dini, uno degli esponenti di spicco di #salvaiciclisti e tra i principali organizzatori del bis della manifestazione del movimento, quest'anno a Milano dopo il successo dell'anno scorso proprio a Roma, sui Fori Imperiali - se ci fossero politiche per la ciclabilità il dato sarebbe immensamente moltiplicato. Ma la tendenza è ormai inarrestabile, anche se gli amministratori fanno finta di niente. Secondo Dini, occorre favorire la ciclabilità con politiche davvero efficaci, senza agitare la bandiera demagogica dei km di piste ciclabili per raggranellare consenso tanto facile quanto disinformato: non è solo una questione di tutela di ciclisti, per quanto priorità assoluta, ma un modo per iniziare a ragionare sulle reali esigenze di spostamento delle persone, e non più sulla gestione dei flussi di automobili. 

Fonte: adnkronos

Venerdì, 01 Marzo 2013 11:08

BOLOGNA: BICI E UNIVERSITÀ

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UniBike Bologna: a partire da sabato 2 marzo fino al 13 aprile, un ciclo di lezioni sul mondo della pedalata con escursioni e asta finale di bici usate. 

Si chiama UniBike l’università della bicicletta nata a Bologna da un’idea dell'Associazione SalvaICiclisti Bologna per favorire l'uso del mezzo di trasporto meno inquinante e più salutare che c'è e per salvaguardare la vita e la sicurezza di chi lo utilizza. A livello nazionale, il movimento #salvaiciclisti, nato spontaneamente e indipendente da partiti e associazioni, si compone di tanti altri gruppi locali, totalmente autonomi e chiede alla politica interventi mirati per aumentare la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane. Tutto parte dall'iniziativa Cities fit for cyclists del Times e dal manifesto di 8 punti che viene ripreso dai blogger italiani e rilanciato in rete sotto il nome di #salvaiciclisti. UniBike Bologna organizza corsi di alta formazione di ciclismo urbano e mobilità nuova. I corsi sono dedicati a chi vuole andare in bici, ma non sa come cominciare; a chi già ci va ma vuole conoscere meglio il pianeta della bicicletta e a chi vuole una mobilità nuova e sostenibile a Bologna. Lo scopo? Avere sempre più ciclisti in città, che siano più cittadini e più consapevoli. Il ciclo di lezioni si terrà presso l'Urban Center Bologna - Sala Borsa - in Piazza del Nettuno, nei sabati 2, 9, 16, 23 Marzo - 6 e 13 aprile. La prima giornata prevede una lezione di guida e controllo della bici, gestione dell'equilibrio, efficienza, consapevolezza delle differenze tra varie tipologie di veicoli, comprensione dei meccanismi psicologici degli utenti motorizzati, spazi viabili alternativi alla sede stradale, conoscenza delle opportunità intermodali e si concluderà con un giro Pratico delle piste ciclabili di Bologna. Nei sabati successivi si parlerà di accessori opzionali per l'uso urbano, dotazioni di legge, abbigliamento, biciclette reclinate, di come riparare e manutenzionare le bici (con esercitazioni pratiche!) e di come insegnarlo ai bambini, ma si parlerà anche di città sostenibili, di energia, verranno presentati libri, insomma dopo questo ciclo di lezioni la bici e il suo mondo non avranno più segreti. Infine, la serie di giornate di studio si concluderà con un'asta di biciclette e con un una "ciclo-lotteria". L'iniziativa è organizzata in collaborazione con Urban Center Bologna - Ufficio Mobilità Reggio Emilia - Consulta della Bicicletta - SRM Reti e Mobilità - Bologna Pedonale - Monte Sole Bike Group - L'Altra Babele Studenti - Pedalalenta - A.S.D. Bitone - Legambiente – Pedalando. 

Fonte: ilgiornaledellaprotezionecivile.it
Venerdì, 01 Marzo 2013 09:17

L'IPhone si ricarica pedalando

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Qualcuno di voi ha mai pensato che la dinamo della bici nel 2012 potesse ricaricare non più la luce ma il telefonino? Twin Heads Srl, azienda padovana, ha creato questo nuovo sistema green per ricaricare smartphone e telefonini senza sprecare energia collegabile facilmente a tutte le dinamo per bicicletta già esistenti sul mercato. “Lightcharge”, questo il nome del nuovo prodotto, è stato interamente ideato e creato in Italia, e vanta una grande funzionalità grazie alle ridotte dimensioni, senza dimenticare alta tecnologia ed ecologia. L’innovativo caricatore, grazie al sistema USB con codifica DCP (riconosciuto come standard europeo), può funzionare con la stragrande maggioranza dei cellulari e smartphone compresi gli IPhone 4 e 4S.
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“C’ENTRO IN BICI” MODENA: 200 NUOVE CHIAVI A DISPOSIZIONE DEI CITTADINI 

Duecento nuove chiavi per l’utilizzo del servizio “C’entro in bici” saranno distribuite a partire da lunedì 4 marzo ai modenesi iscritti alla lista d’attesa. Potenziato a fine 2012, il servizio conta già di 312 biciclette distribuite su 42 postazioni in tutta la città. 

I modenesi in lista d’attesa per il ritiro della chiave che darà loro la possibilità di utilizzare le bici gialle sono stati avvertiti con l’invio di e-mail in questi giorni in modo da potersi recare al Parcheggio “La Civetta” (via Borelli, 90). La distribuzione sarà organizzata con i seguenti orari: dal 4 all’8 marzo dalle 14 alle 19 e dall’11 al 15 marzo dalle 7.30 alle 14.30. “L’investimento complessivo per il potenziamento del servizio è stato di 14.400 euro” – commenta Simona Arletti, assessore all’Ambiente del Comune di Modena. “Un cifra non irrisoria in questo periodo di difficoltà, ma che ci ha permesso di soddisfare le numerose richieste dei modenesi per un servizio tra i più amati e utilizzati. La promozione della mobilità ciclabile rappresenta per l’Amministrazione un investimento per la riduzione dell’inquinamento atmosferico e per la prevenzione delle principali malattie cardiovascolari, incentivando l’attività fisica dei cittadini.” Con la nuova distribuzione gli iscritti arriveranno a toccare quota 2800. Le chiavi saranno distribuite in base alle richieste registrate in ordine temporale, che vanno inviate tramite email (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Per accedere al servizio gratuito, gestito per conto del Comune di Modena dalla cooperativa Oltreilblu, occorre sottoscrivere un regolamento di utilizzo e versare una cauzione di 20 euro. Data l’alta richiesta e la limitata disponibilità il Comune di Modena invita i cittadini che non intendano più utilizzare i mezzi comunali a restituire le chiavi in modo che possano essere messe a disposizione della lista d’attesa. 

Fonte: sassuolo2000.it

Mercoledì, 27 Febbraio 2013 11:42

A ROMA IL BIKE SHARING NON HA PIÙ BICICLETTE

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Rubate le ultime 150, ne sono rimaste 10, ma sono rotte. Servizio sospeso Bando fermo per il nuovo appalto. Si aspetta l’ok dell’assessorato al Commercio.  

Il bike sharing non esiste più. Le biciclette rimaste in circolazione sono una decina, ma sono danneggiate. Il progetto delle due ruote a noleggio era nato nel giugno 2008. Dopo cinque anni è tramontato. Definitivamente. Una speranza che rinasca c’è. Dipende tutto dal piano regolatore della pubblicità in mano all’assessorato capitolino alle Attività produttive. Il nuovo servizio, infatti, è legato alla concessione di 1.500 metri quadri di spazi pubblicitari alla ditta che vincerà la gara. Intanto, niente più biciclette a tempo. Fino a qualche mese fa, nonostante ne fossero rimaste, poche, si potevano ancora affittare. Adesso, invece, quelle in circolazione sono zero. Le 66 postazioni sono deserte. La metà si trova in Centro (32). Ognuna dovrebbe contare almeno una decina di mezzi. Ormai gli stalli sono utilizzati in altro modo. La gente li sfrutta, dove possibile, per parcheggiarci i motorini. Troviamo la stessa immagine desolante in piazza Venezia, in piazza del Parlamento, in piazza di Spagna, in via dei Prefetti. Niente bici. In piazza Colonna ce n’è una: inutilizzabile. Come quella in largo Argentina, rimasta senza sellino e senza ruota anteriore. I vandali ormai ci hanno preso l’abitudine. Da giugno 2009 a metà dei 2011 sono state rubate 450 bici. Il servizio a quella data era in ginocchio. A fine febbraio, ne sono state comprate altre 150. Per evitare altri furti, sono state dotate di un sistema di aggancio più sicuro. I ladri per un certo periodo hanno tirato i remi in barca. Poi sono tornati in azione. Prima hanno tolto tutto quello che potevano: campanelli, ruote, sellini. Infine sono riusciti a smontare l’ingranaggio che le bloccava al sostegno. Ed ecco che si arriva a oggi con il servizio sospeso. E pensare che il Campidoglio ha sborsato alcuni milioni di euro in questi anni. Nel 2009 Atac ne ha spesi 700mila e incassati 39. Nel 2010 il servizio è passato all’Agenzia per la mobilità. Sborsato mezzo milione, incassati 52mila euro. Stessa spesa nel 2011, entrate per 25mila euro. Il nuovo progetto prevede 80 postazioni. Il Tar, un anno fa, lo ha bocciato, perché nel bando deve essere specificata la dislocazione sul territorio degli impianti pubblicitari. L’Agenzia per la mobilità ha inviato una mappa all’Assessorato da approvare. Intanto, le bici sono sparite del tutto. 

Fonte: Dario Martini de iltempo.it