Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Una bici pieghevole per l'alta montagna. Anzi, qualcosa di più (divertente): una due ruote molto particolare integrata con uno zaino per favorire una scalmanata discesa dopo una lunga e faticosa salita. Soprattutto quando non hai modo di saltare su una funivia. Dall'olandese Koga, storica azienda ciclistica attiva dagli anni Settanta, l'hanno chiamata Bergmönch: è una sorta di minibike da downhill per elevate altitudini, senza sella e, ovviamente, pedali (servono davvero a poco, in quelle situazioni). Niente paura: i freni ci sono. Si tratta oltre tutto di due potenti Shimano idraulici a disco Slx. Il punto forte? Grazie a un nuovo sistema di allestimento si monta in due minuti secchi. Anche meno.
L'idea del gruppo dei Paesi Bassi è risucchiare nel giro della propria clientela gruppi di giovani scalatori ed escursionisti appassionati della natura e anche di un'adrenalinica solitudine, liberando la fase di salita o scalata da ogni genere di impedimento grazie al sistema integrato zaino-microbici: "Adesso potranno sperimentare un modo più divertente di vivere la montagna", dicono dal quartier generale della Koga. "Certo, ci sono altri modi di fare downhill, come affittare bici già pronte portate in quota con gli impianti. Ma Bergmönch ti darà piena autonomia: potrai scegliere le zone più selvagge e periferiche". Quelle, insomma, dove di turisti della domenica se ne vedono pochi.
Freni Shimano a parte, Bergmönch è piccola ma non lascia affatto a desiderare: telaio in alluminio 7005 e sterzo oversize completano infatti il gioiellino . Inoltre, la due ruote è full-suspended, per non temere neanche l'ostacolo più antipatico durante la discesa. Bella la bici, dunque. Ma lo zaino? La Koga ha chiamato a confezionarlo la tedesca Vaude Carry System, specializzata nel settore. Ne è uscito un prodotto dal design ergonomico con piastra areata e una distribuzione perfetta dei 9 chili di peso del nanoveicolo pieghevole, backpack incluso. Senza dimenticare i tre vani impermeabili per una capacità totale da 19 litri.
Il monaco di montagna – questo vuol dire il nome olandese – è dunque il primo esemplare del genere per un downhill dal sapore del tutto diverso. E, nonostante quello che potrebbe sembrare quanto alla pericolosità, pare che scegliere un paio di ruote anziché le gambe per tornare alla base faccia perfino bene a muscoli e ossa: " Quando scendiamo da una vetta o torniamo da un'escursione montana a piedi le nostre articolazioni devono sostenere il nostro peso più e più volte e ogni passo è un rischio notevole per le gambe. Le conseguenze le conoscono tutti: stiramenti e ginocchia doloranti. Non è un caso che il 67% di chi frequenta la montagna ha problemi del genere, conseguenza di incidenti in fase di discesa. Portati Bergmönch sulle spalle e questi problemi spariranno. Visto che scenderai a valle su due ruote". Gambe in spalla, dunque. Anzi, bici.
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Fonte: wired.it
Domenica 18 novembre oltre 200 persone si sono incontrare al Relaisfranciacorta, a Colombaro di Cortefranca (Bs), per l'evento organizzato da Alessandro De Petri. Una festa per rivedere insieme filmati e fotografie della 2ª Tunisia Desert Cup di inizio ottobre, insieme a tutti i partecipanti, ma anche per presentare la prima edizione del Tunisia Desert Bike che De Petri organizza dal 26 febbraio al 3 marzo 2013, insieme alla Scott e a Fabrizio Bruno, di Passione Avventura.
Una gara inedita, che si svolgerà in Tunisia a fine febbraio, e riservata alle mountain bike. Testimonial d'eccezione la campionessa olimpica, Paola Pezzo che sarà presente in Tunisia nel 2013 e che ha davvero girato tutto il mondo con la sua mountain bike. «Ma non la Tunisia – ha ammesso la campionessa di Bardolino – sono stata in Nuova Zelanda, in tanti posti lontani e diversi fra loro, ma l'Africa mi mancava. E' per questo che ho aderito con entusiasmo alla proposta di De Petri». Al fianco di Paola anche Paolo Rosola che, almeno per il momento, non pensa di partecipare, ma accompagnerà comunque i partecipanti nel nuovo progetto firmato De Petri Adventure.
Alla domenica del Relaisfranciacorta hanno partecipato fra gli altri Giacomo Agostini, che ha ammesso di aver cominciato da poco tempo ad usare la bicicletta per tenersi in allenamento, e poi Alex Caffi che in questi giorni si prepara per la sua prossima partecipazione alla Dakar, a bordo di un camion. C'erano anche molti altri amici – per esempio Arnaldo Farioli, Armando Gilardi, Roberto Sterza, Piero Polini, Germano Bellina, Giacomo Vismara, Romano Bellini, Gaetano de Filippo ed Antonio Santillo, molti dei quali presenti in Tunisia ad ottobre e ben lieti di incontrarsi nuovamente soprattutto nel nuovo contesto del Relais che ha appena cambiato gestione. Con il suo elicottero CH77 è arrivato anche Pierluigi Barbero. Partner di questa giornata in Franciacorta oltre alla Scott, anche la Renault Trucks e la Riva che ha esposto uno dei suoi bellissimi motoscafi – Super Acquarama - proprio nel parco, ampio e curatissimo, del Relais.
Fonte: moto.it
Guardate il video e giudicate voi.
L'itinerario parte da Paesana, a 614 m, è una località incuneata fra il Monviso e il Montebracco. Paesana detiene il record di feste patronali: San Giuseppe, Santa Margherita, l'Assunta e san Bernardo. Interessantissima la testimonianza dell'antica presenza dell'uomo, costituita da un consistente gruppo di incisioni rupestri concentrate sul Bric Lombatera, nella zona di Pian Munè, a 1384 metri di quota. Le incisioni e la disposizione dei massi fanno pensare a un antico luogo di culto.
Da Paesana la strada sale dolcemente con poi una serie di pedalate più decise fino al bivio per Oncino. Superata la deviazione per Ostana si arriverà dopo alcuni tornanti impegnativi a Crissolo (1318 m). Un ripido tratto porterà al centro di questo piccolo paese dove sorge il Santuario di San Chiaffredo, si passerà poi tra le frazioni di Serre e Borgo. Da qui il tratto più difficile e impegnativo fino ai 1715 m di Pian Melzè, noto come Pian della Regina. Dopo una serie di diagonali si arriverà al Pian del Re a 2020 m dove vi sono le sorgenti del Po. Quest'area con una superficie di 465 ettari è stata dichiarata Riserva Naturale Speciale del Parco del Po Cuneese. Per la sua ricchezza di acque è presente una torbiera e alcuni rari anfibi tra cui la Salamandra nera di Lanza.
Il Pian del Re è stato per ben due volte, nel 1991 e 1992, l'arrivo del Giro d'Italia, dove vinsero Massimiliano Lelli e Marco Giovanetti.
Descrizione del percorso
Provincia: Cuneo
Bici consigliata: bici da corsa, city bike
Difficoltà: difficile
Partenza: Paesana
Arrivo: Pian del Re
Km di percorrenza: 20,5 Km
Tipo di terreno: asfaltato
Periodo consigliato: da aprile a giugno; da settembre a ottobre.
Fonte: piemonteciclabile.it
Alessandro – "Siamo a Douiret. Qui nel profondo Sud, al margine del Grande Erg Orientale, la notte non ci ha sorpreso con un cielo stellato, no, ma con ben altro: la pioggia! Siamo ospiti nelle case dei Trogloditi, le antiche abitazioni, i Ghiren, che la popolazione Jbaliya (gente della montagna) ha scavato nella roccia della collina che domina la Valle dei Santi Marabutti. Questo sito, risorto dalle rovine e restaurato con un progetto di Cooperazione Transfrontaliero EU Italia-Tunisia, sebbene consegnato ad attività ricettiva, ripropone sensazioni che ci riportano indietro di millenni.
Da lontano il Muezzin intona l'adhān, avvolgendo la nostra stanchezza di un sonno mistico...
Stamattina il collegamento con la Rai non è andato come previsto, la linea adsl era troppo debole. Pas mal. Partenza ore 9,30 diretti a Guermessa. I mezzi sono andati a rifornirsi di carburante a Tatouine: da qui a Ksar Ghilane e poi Matmata non avremo alcuna possibilità di trovare distributori di benzina, sebbene di venditori abusivi ce ne siano tanti lungo la strada, ma fidarsi del loro prodotto nel bidoncino, non è consigliato dalla Guida Michelin...
Verso Guermessa la strada è tutta asfalto, rilassante e dopo avere attraversato la città nuova un altro Ksar si staglia di fronte a noi: il ricamo che orla la cresta della collina è, come nel villaggio di Ksar Hallouf, il lascito denso di attività sociali, culturali e religiose, delle antiche popolazioni, in queste zone.
Mentre il Gruppo visita l'antico paese, io cerco di scalare la salita verso gli Schifa (i corridoi su cui si affacciano le abitazioni) con la mia eBIke Lombardo: 300 mt di ripido completamente dissestato e pietroso con pendenza maggiore del 25% riesco a percorrerlo in sella dove gli altri spingevano, ma fino ad un certo punto.
Capitolo sugli scalini e con enorme dispendio di energia (per questi exploit si sceglie la modalità Sport che imprime un'assistenza più decisa ma che consuma il triplo rispetto alla modalità Eco! Sarò più esaustivo in una Report Tecnico).
Mi trattengo con Marco e Giovanni a fare foto e forse pretendo un po' troppo dal Gruppo stufo dei miei consueti 3/400 scatti, così arriva Franco a farmi un "cazziatone" biblico! I romani, Totò e Tarak sono già a destinazione, noi siamo ancora sulla pista per Chenini dove Marco ha un cedimento: il ginocchio fa male, si deve fermare. Il fondo di queste piste è massacrante, una distesa di pietre quarzose senza soluzione di continuità.
La Valle dei Sette Dormienti l'attraverso sulla bici di Giovanni, abbiamo fatto cambio, anche lui è allo stremo delle forze (onore al merito, è solo da 4 mesi che va in Bici e mai per 2 giorni consecutivi!!!). Anche qui lo Ksar, ma questo è per buona parte abitato... E' un luogo magico, qui ancora le famiglie vivono nelle caverne, e non sembra essere cambiato tanto nei millenni. Se non per la contaminazione occidentale che più delle parabole (ma non di quello che ci sta dietro...) devasta questo territorio con plastica e lattine, una sovracultura che non appartiene assolutamente a queste popolazioni abituate a vivere in simbiosi con la natura, a dividere il tetto con galline, asini, pecore e dromedari. Chenini, racchiusa in un semicerchio al cui centro, in alto è incastonata la Moschea.
Saliamo fin lassù, gli altri Biker sono già alle prese con il "brunch" che il "local" Mohammed a preparato per noi: tonno, pomodoro, cipolle e arissa, la Mechouia. Mentre si parla dello "stupefacente single track," il sentiero a mezza costa che si arrampica sulla cresta della collina per poi, attraverso un cammino di due ore sull'altopiano, giungere a Douiret, io vengo rapito da questi luoghi magici; lascio la macchina fotografica per abbandonarmi e sentirmi parte di questa storia; sono secondi che il richiamo del muezzin rende eterni: Hayya ˁalā al-salāt Hayya ˁalā l-falāh Allāhu Akbar Allāhu Akbar Lā ilāh illā Allāh.
Viene spontanea l'idea che qui, la spiritualità permei tutto, l'aria purissima, le grotte che sono il ventre materno della terra, la durezza del clima, l'aridità del suolo, il quarzo di cui è costituita tutta la montagna, il silenzio e la solitudine sembra che formi nella mente degli uomini sensibili la possibilità di trascendere e abbracciare la verità dei sensi.
I biker partono per il sentiero, un cammino lungo, che io non posso affrontare per il peso della mia bici; li seguiamo fino al Grande Fico ai piedi della "prima sorgente" a cui Franco attinge per prendere "la pillola" (imprudenza che poi pagherà con dolori notturni all'apparato digerente...) Con Franco e Vittorio ci tratteniamo ancora a Chenini insieme a Mohammed per un thè rilassante aromatizzato al rosmarino mentre i ragazzini del posto fanno a gara per farsi fare le foto con la bici, e poi pretendere un "cadeau".
Il Gruppo ci attende alle Case Accoglienza di Douiret, hanno vissuto un'esperienza unica: dalla rupe che arriva alle spalle del paese il paesaggio è sconvolgente, ipnotico, l'incontro con le famiglie che ancora vivono nelle grotte fa ritornare ad un passato in cui il villaggio era vivo con il fermento di umanità di un tempo con una vita politica sociale ed economica pervase da quello spirito universale e religioso tuttora percepibile. Per un occidentale, non è difficile rimanerne affascinato, stordito ed inebriato in una esaltata ammirazione per il luogo e la gente".
Fonte: rinnovabili.it
La Bicicletta: Mountain bike, turismo, corsa
Autore Guido Regazzoni
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Pagine: 208
Editore: Mondadori Guide
Sarà il 25 marzo 2012 la prossima edizione della granfondo di MTB spotornese , che per la sua terza edizione propone parecchie novità.
La manifestazione annovera un nuovo e importante sodalizio tra i comuni di Spotorno e Noli e si integrerà così in modo ancor più radicato nel suo impareggiabile territorio , racchiuso tra l’isolotto di Bergeggi e Capo Noli.
La Gran fondo prenderà il nome di GF del Golfo e sarà, altra novità importante , la seconda tappa del circuito di Coppa Liguria di MTB.
L’ASD Super Bike , organizzatrice delle precedenti edizioni , passa il testimone alla neonata ASD Bike Inside Spotorno ,la quale da tempo è già al lavoro per allestire al meglio questa terza edizione.
Lo start sarà dato alle ore 10,00 da Noli, cartolina del savonese, importante borgo e antica Repubblica marinara , che il tempo ne ha conservato intatto fascino e tradizione, distante solo 2 km da Spotorno e raggiungibile a piedi in poco più di 15 min.
Nelle fasi iniziali è prevista la salita delle Manie , teatro la settimana precedente della Milano-Sanremo . Tuttavia anche se ancora in via di definizione il percorso sarà completamente inedito , un mix ideale per una gara di inizio stagione e prevederà l’essenza della MTB , una volta terminato il primo tratto asfaltato ci si addentrerà nei tipici e variegati sterrati liguri caratterizzati da strade bianche , single track e discese tecniche per un totale di circa 38km e 1300 mt di dislivello che porteranno verso i tipici “caruggi” di Spotorno dove ci sarà l’arrivo sul lungomare.
La manifestazione sarà di contorno al Festival del Vento , importante serie di manifestazioni dedicate agli sport outdoor.
Per info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fonte: www.superbikespotorno.it
Cycling Guide Mtb Park Notranjska
Autore: Jure Požar
Pagine: 66
Prezzo: € 16,00
Editore: Altre edizioni cartografiche
Cycling Routes in the Notranjska region. La Slovenia delle Grotte di Postumia, del Castello di Predjama, il Lago di Cerknica, il monte Javornik, la catena dello Snežnik, il Nanos, le grotte di Pivka, Črna, Predjama, Planina, Otok, Rakov Škocjan e la gola del torrente... 40 "attrazioni" con mappe, foto, altimetrie, difficoltà, tempi, foto a colori, pagine apribili.
In lingua inglese. Con mappa degli itinerari allegata al volume.
Ciclovia del Danubio
Autore: Alberto Fiorin
Prezzo: € 16,00
Pagine: 168
Editore: Altre case editrici
Da Passau a Vienna nuova edizione. Volume spiralato, ripiegabile per uso ciclistico
In bicicletta lungo le sponde del Danubio seguendo il suo corso in Europa centrale. 21 tappe in bicicletta da Passau-Obernzell a Vienna
Percorsi, descrizioni, mappe, tabelle, foto a colori. Con glossario e indice dei luoghi ciclo guide 13
Edizione aggiornata 2010. La prima edizione nel 2005.
Pedalando in Friuli
Autore: Paolo Sortino - Paolo Fabbro
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Editore: Co.El.
Colline, pedemontana, pianura: itinerari dai (tanti) più facili ai (pochi) molto impegnativi con partenze da Udine, Cividale, Nimis, Tarcento, Gemona, San Daniele e Fagagna. Itinerari ciclo-turistici alla ricerca di luoghi tranquilli, paesaggi ameni, storia e curiosità con una dettagliata descrizione tecnica, info naturalistico-ambientali e storico-culturali alla scoperta di luoghi spesso sconosciuti del Friuli.
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