Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Un’idea regalo per sé, i propri cari o amici, valida tutto l’anno, anche se con il Natale alle porte può rivelarsi un dono last minute irrinunciabile per gli amanti delle due ruote. Un buono per l’utilizzo di 2 e-bike elettriche su tutti i percorsi nella Langa del Barolo, nel Roero, nel Barbaresco e in Alta Langa.
Le proposte di bici elettrica sul mercato italiano sono diverse: la Frisbee ad esempio, è tra le marche più conosciute. Prodotta da un'azienda altoatesina, la Tc-mobility, proprietaria anche di altri due marchi, Dinghi e S.A.V, la sua gamma si compone di diversi modelli: Sudtirol, Valentina , Euro 7, Euro tour ed Euro 7 mobility. Tutte le versioni rivelano il possesso di un'avanzata tecnologia. Accumulatori ad acido intrappolato o al litio, sistema di frenata che interrompe immediatamente il funzionamento del motore elettrico ed altri accorgimenti rendono le varie Frisbee molto appetibili. Il marchio Dinghi si caratterizza invece per la produzione di biciclette elettriche più "essenziali. Attraverso la rete di vendita, gestita direttamente dalla Tc-mobility, è altresì possibile smaltire gli accumulatori una volta giunti a fine vita.
Un'altra marca abbastanza conosciuta è la Cicloone, anch'essa propone diversi modelli: la Reloy ad esempio possiede un motore "brushless" da 250 watt, si ricarica in un tempo che può variare dalle 4 alle 6 ore e può coprire una distanza di 80-100 km, di molto maggiore alle normali esigenze cittadine e pesa circa 23 kg. Stessa cosa vale per la "Max" che vanta però, tra le altre cose, un caricabatterie elettronico ed automatico.
Fonte: www.tuttogreen.it
K'2013, fiera internazionale per la plastica e la gomma, si è tenuta dal 16 al 23 ottobre a Dusseldorf Quest'anno al K'2013 di Dusseldorf, è stato presentato il prototipo di velocipede elettrico realizzato quasi interamente in plastica utilizzando 24 diversi tipologie di materiali, esposto nello stand BASF, fornitore delle resine impiegate nel progetto. Gli unici pezzi in metallo si trovano nei freni, nel motore (integrato nella ruota posteriore) e nei mozzi delle ruote.
La bici elettrica "Concept 1865 – Rethinking Materials", costruita dallo studio di progettazione Ding3000 si caratterizza per alcune idee innovative, come la batteria removibile collocata sotto la sella, gli pneumatici anti-foratura in poliuretano termoplastico espanso (E-TPU Infinergy) rivestiti con TPU colorato (Elastollan), o i pedali interamente in tecnopolimero (polietersulfone Ultrason), fissati su pedivelle in poliammide caricata vetro (Ultramid D).
Telaio, forcella e manubrio sono realizzati partendo da materiali compositi con matrice in resina epossidica o poliuretano e rinforzo in fibra di carbonio; materiali tanto leggeri quanto resistenti, impiegati da anni nella produzione di biciclette.
Degno di nota anche il cerchione della ruota anteriore, realizzato con tecnologia Ultracom, che prevede il sovrastampaggio di una resina termoplastica su un supporto in fibra di carbonio continua impregnata con poliammide o PBT, tecnologia presentata in anteprima a Dusseldorf. Per la ruota posteriore, di dimensioni ridotte, è stata invece selezionata una poliammide caricata fibra vetro (Ultramid). Il prototipo è perfettamente funzionante, anche se difficilmente la bicicletta sarà messa in produzione.
Fonte: www.polimerica.it
Rubbee Elecrtic Drive, è un piccolo motore che può essere posizionato sopra alla ruota posteriore per trasformare la bicicletta senza la necessità di investire in un nuovo mezzo e permettendo la conversione della bici a seconda delle esigenze. Il motore Rubbee Electric Drive può essere installato in pochissimi secondi su qualsiasi bicicletta, per poter sfruttare l'energia elettrica fino alla velocità di 29 chilometri orari. Il modulo Rubbee si installa sul tubo sella di quasi tutte le biciclette in commercio. E’ dotato di particolari rotelle costituite da un mix di poliuretano per trasferire la potenza del suo motore di 250 watt, 800 watt di picco, alla ruota posteriore della bicicletta. Il Rubbee può essere usato in modalità “ruota libera”, in pedalata parzialmente assistita e in modalità completamente elettrica, cioè senza pedalare. Ciò permette ai ciclisti di decidere se aumentare la durata della batteria oppure la loro velocità di spostamento. Il Rubbee ha appena concluso con successo una campagna di raccolta fondi su Kickstarter, e sebbene non ci sia ancora la possibilità di effettuare ordini sul loro sito, appena la società raggiungerà i livelli standard di produzione il Rubbee sarà disponibile on-line.
Otto studenti di ingegneria industriale dell’Università di Ravensburger insieme a un loro professore sono partiti da Friedrichshafen, sul lago di Costanza (Germania) e, in sella alle loro biciclette elettriche a pedalata assistita dotate del sistema eBike di Bosch, hanno pedalato attraverso l’Europa alla volta di Bruxelles. L'iniziativa denominata e2rad eBike European Tour è nata nel 2008 e ha visto quest'anno la realizzazione di un percorso di 1000 chilometri. Lo scopo quello di promuovere la mobilità elettrica su due ruote e di testare l'infrastruttura di ricarica esistente nei Paesi attraversati, favorendo così una discussione propositiva. Partner dell'iniziativa il gruppo Bosch, che ha fornito il pacco batterie al litio per le biciclette a pedalata assistita. Un modo per testare il Bosch PowerPack 400, in grado di ricaricarsi completamente in tre ore e mezzo. In questo caso il pacco batterie ha “sopportato” più di undici cicli di ricarica in otto giorni di pedalata, con una media di sette ore al giorno di viaggio. Durante gli otto giorni di pedalata, con una media di 11,5 cicli di ricarica batterie per eBike, il gruppo ha attraversato 6 differenti Paesi europei: Germania, Austria, Svizzera, Francia, Lussemburgo e Belgio, affrontando e superando con successo tutte le condizioni climatiche e stradali. Inoltre, al termine del tour, il gruppo di studenti ha organizzato corsi e prove di guida gratuiti, presso la stazione ferroviaria di Bruxelles, dando la possibilità ai passanti interessati di sperimentare in prima persona l’eBike. Un tour su due ruote dai connotati green, grazie anche ai pannelli solari che i due "eBikers" hanno montato sui loro rimorchi monoruota per ricaricare le batterie delle biciclette e i loro dispositivi elettronici.
Fonte: www.lifegate.it
Papa Francesco, primo nella storia, oltre a un'auto di servizio avra' a disposizione una due ruote a pedali - con pedalata assistita - realizzata dal produttore tedesco Mifa di Sangerhausen, in Sassonia-Anhalt. La bici elettrica a marchio Smart è stata donata dall’amministratore delegato di Daimler, Dieter Zetsche a Papa Francesco che la utilizzerà nella sua visita in Brasile, quando farà il suo primo viaggio apostolico. Da circa ottanta anni la Mercedes-Benz segue i pontefici nei loro viaggi.
Nel 1930 c’era la Nurberg 460 consegnata a Pio XI, poi negli Anni Sessanta a Giovanni XXIII, una 300d automatica decapottabile. Paolo VI ha ricevuto in dono la Mercedes-Benz 600. Nel 1980 è stato utilizzato per la prima volta il nome di Papamobile, con la Classe G diGiovanni Paolo II. La classe M nel 2002 è stata utilizzata da Benedetto XVI. Tutte le auto dopo essere state utilizzate dai pontefici rimangono nel museo dello Stato della Città del Vaticano e di Mercedes-Benz di Stoccarda.
Ansa.it
Cykno, è un progetto dal sapore squisitamente italiano sviluppato da Bruno Greppi e Luca Scopel, rispettivamente progettista e designer. Caratteristica evidente di questa bicicletta elettrica è l’eleganza in stile rigorosamente vintage, il che non ha però impedito di utilizzare nella sua produzione, interamente effettuata in Italia, dei materiali innovativi e tecnologicamente all’avanguardia.
Si tratta indubbiamente di un oggetto di lusso, che i creatori hanno definito design in movimento, anche perché sella e scocca sono rivestite in pellame pregiato, e ci piace segnalarvela per la sua capacità di abbinare ad un’idea esclusiva nello stile la modernità di materiali unici e l’eclettismo di un progetto che soddisfa le crescenti richieste di mobilità a basso impatto ambientale.
Fonte: www.nonsolostile.it
Velorapida, una bici vintage ma tecnologica, costruita da due amici attenti alla sostenibilità ambientale e appassionati del lifestyle, che, alla ricerca di soluzioni alternative alla normale bicicletta a pedalata assistita, hanno individuato un produttore con 90 anni di esperienza e insieme hanno studiato un modello originale partendo dal design classico e rispettandone la tipica eleganza.
La bicicletta è dotata di motore a 250 watt e batteria elettrica che le consente di sviluppare una velocità di 25 kmh con un autonomia di ben 60 km. Il telaio è uno dei più leggeri della categoria bici elettriche, è verniciato a liquido come nella migliore tradizione italiana e il colore risulta più vivo mettendo in evidenza i particolari. Le ruote motorizzate sono montate a mano con raggi rinforzati e anche i cerchi sono italiani, in acciaio per i modelli con freno a bacchetta, in alluminio per le altre. I freni sono V-brake, Calliper e contropedale delle migliori marche vengono scelti appositamente per modello a seconda delle caratteristiche dello stesso. Le selle sono BROOKS nei modelli Flyer e B17. In più dispone di display LCD per controllare e regolare la velocità (5 livelli) e verificare i km percorsi. Nelle strade urbane di media percorrenza è il mezzo di trasporto più rapido.
Usare meno la macchina, non inquinare l’ambiente, avere a che fare poco con la burocrazia, non preoccuperasi di patente, bollo e assicurazione: nasce così Velorapida...... e in futuro nasceranno molte altre cose. La bici si può acquistare esclusivamente online sul sito www.velorapida.com
Fonte: www.velorapida.com
Dalle "auto blu" alla bici elettrica, a San Donato arriva la rivoluzione green. Il comune di San Donato punta sulle “bipe”, le biciclette a pedalata assistita, come mezzo di spostamento dei politici locali e dipendenti dell’ente pubblico.
La giunta locale ha dato infatti il via libera al progetto che, dietro finanziamento per il cinquanta per cento statale, porterà sindaco, assessori e funzionari della macchina amministrativa a pedalare, senza usufruire più di inquinanti auto blu.
In un’ottica di rispetto dell’ambiente e come segnale culturale a favore della mobilità sostenibile l’amministrazione comunale ha scelto di avvalersi di bicilette tradizionali, ma soprattutto biciclette elettriche. Il comune ha infatti approvato una convenzione per introdurre il bike sharing elettrico anche per gli utilizzi istituzionali, quindi per il personale interno.
L’acquisto iniziale è di dieci bici. La spesa è sostenuta a metà dal bilancio locale, con l’altro cinquanta a carico del Ministero dell’ambiente. In codice le biciclette elettriche sono definiti Epac. L’iniziativa del comune è connessa al Patto europeo dei sindaci per la riduzione delle emissioni atmosferiche e al Paes, il Piano d’azione per l’energia sostenibile per la riduzione entro il 2020 del venti per cento di anidride carbonica in atmosfera.
La prima stazione delle bici elettriche sarà sotto il municipio e farà da “auto blu” del sindaco.
Fonte: milanotoday.it
Manutenzione, ricarica ed autonomia, potenzialità e consigli per scegliere ed acquistare una bicicletta a pedalata assistita
1. Tipologie di eBike
eBike significa bicicletta elettrica e viene utilizzato come termine generale per indicare tutte le biciclette dotate di motore elettrico.
Fondamentalmente se ne distinguono due diverse tipologie:
a) Bici elettrica: motore che si regola mediante una manopola rotante e che funziona anche senza spingere sui pedali, analogamente a quello che accade su uno scooter elettrico. La forza esercitata dal ciclista sui pedali e la potenza erogata dal motore elettrico sono indipendenti l'uno dall'altro.
b) Bici a pedalata assistita o Pedelec (Pedal Electric Cycle): il motore si limita a fornire un aiuto quando si spinge sui pedali. In sostanza la Pedelec è una normale bicicletta dotata di un motore elettrico, in cui tuttavia il motore si accende solamente quando il ciclista pedala fornendogli così assistenza. La quantità di potenza erogata dal motore dipende dallo sforzo del ciclista che è rilevato da un sensore.
2. Caratteristiche della Pedelec
Col motore spento la Pedelec è una perfetta bicicletta tradizionale. Per legge l'assistenza del motore è limitata ad una velocità di 25 km/h avente potenza nominale continua massima di 0,25 Kw (Dir.2002/24/CE - D.L. 31 gennaio 2003 del Min. Infrastrutture e Trasporti.). I modelli di questa categoria sono considerati dal Codice stradale biciclette a tutti effetti e possono essere utilizzati senza speciali permessi e oneri (non necessita, quindi, di immatricolazione, assicurazione, targa, patentino e può usufruire delle piste ciclabili).
3. Come funziona una Pedelec
La eBike Pedelec utilizza un motore elettrico nel mozzo della ruota posteriore o anteriore oppure, nelle più efficienti, posto centralmente (pedali/guarnitura) per sfruttare al meglio la batteria (posta al di sopra, sul tubo obliquo) e l'ottimale distribuzione dei pesi. La maggior parte delle biciclette elettriche usa un motore con potenza da 250W capace di far raggiungere la velocità massima di 25 km/h. Le Pedelec utilizzano un computer di bordo per regolare la potenza da erogare in base allo sforzo sui pedali variandone il rapporto di assistenza alla pedalata e quindi l'aiuto al ciclista. In sostanza il motore elettrico assiste in funzione del rapporto pedalata/sforzo: più si pedala o più è lo sforzo impresso, maggiore sarà l'assistenza del motore elettrico a seconda dalla modalità usata; ad esempio il sistema Bosch ha 4 modalità: Eco e Speed (in rapporto alla pedalata/giri), Sport e Tour (in rapporto allo sforzo).
4. La batteria delle Pedelec
Le batterie tecnicamente più avanzate attualmente sul mercato sono quelle al litio (Li-ion) che diversamente dalle combustibili fossili sono ricaricabili e di fatto sono più efficienti e rispettose dell'ambiente con impatto ambientale decisamente ridotto. Le batterie al litio utilizzate dalle Pedelec hanno generalmente una potenza da 8 a 15 Ah, possono essere ricaricate in circa 4/6 ore, pesano circa 2 kg e hanno una durata di vita di 800/1200 ricariche mantenendo una capacità costante.
Costando solo €0,05 per 100 km, le Pedelec sono il mezzo a motore più economico per la mobilità.
5. Ricarica ed autonomia della batteria
Le Pedelec utilizzano una batteria rimovibile e uno speciale caricabatterie che può essere utilizzato in ogni presa di corrente.
L'ideale sarebbe effettuare la ricarica con fonti rinnovabili: in Europa molte postazione per i servizi di bike-sharing sono munite di pannelli solari, inoltre è sempre più diffusa la tendenza a facilitare la ricarica con fonti rinnovabili anche con dispositivi casalinghi. La batteria carica ha autonomia sufficiente per percorrere dai 50 km ai 70 km circa di percorso misto e più di 90 km in modalità ECO. I fattori che possono ridurre l'autonomia della batteria sono il peso del ciclista, la postura e lo stile della pedalata, la frequenza delle fermate e ripartenze, la pressione delle gomme, la selezione del livello di assistenza alla pedalata e le condizioni meteo.
6. Cura e manutenzione di una Pedelec
La batteria in particolare deve essere trattata con una certa attenzione. E' opportuno farla raffreddare dopo l'uso e prima della sua ricarica. Nonostante i più recenti caricabatterie indichino quando la batteria ha completato la ricarica, è consigliabile mantenerla in carica in quanto nella fase finale l'alimentazione subisce una flessione. Buona norma è ricordare che, quando il caricabatterie indica il completamento dell'operazione, in realtà lo è solo per il 90%.
E' consigliato conservare la batteria a temperatura ambiente, evitando condizioni troppo calde o troppo fredde. E' opportuno far scaricare completamente la batteria le prime volte altrimenti si potrebbe ridurre la sua capacità di ricarica in futuro.
Le Pedelec sono bici a tutti gli effetti e quindi resistenti alla pioggia, al vento e possono quindi essere lavate con acqua. Tuttavia alcune precauzioni sono consigliabili quando si pulisce la batteria e i contatti elettrici al fine di evitare l'infiltrazione dell'acqua nel sistema elettrico che potrebbe compromettere le performance della batteria. Altre informazioni utili sono fornite nel Manuale del Proprietario che si dovrà leggere con attenzione.
7. Tipologie di Pedelec
Le tipologie di Pedelec dipendono sostanzialmente da:
a) Telaio della bici: determina la destinazione d'uso; come la bicicletta tradizionale può essere strada, city o mountain bike (front e full).
b) Posizione del motore elettrico: il motore elettrico su una bicicletta a pedalata assistita può essere installato in tre diverse posizioni: mozzo anteriore, mozzo centrale, mozzo posteriore. Ogni configurazione presenta indicazioni e controindicazioni che possono essere così riassunte:
Front Hub Motor – Pro: costi contenuti, installazione semplice, freno rigenerativo; Contro: scarsa manovrabilità, sensori esterni (quando disponibili), sensazione di pedalata artificiosa, motore non solidale con il cambio, poco sicuro sul bagnato.
Rear Hub Motor – Pro: installazione semplice, freno rigenerativo. Contro: scarsa manovrabilità, scarsa flessibilità con i rapporti, sensori esterni (quando disponibili), sensazione di pedalata artificiosa.
Central Motor – Pro: non necessita di un telaio dedicato, ottima manovrabilità, sensazione di una pedalata naturale, motore e rapporti solidali, sensori integrati. Contro: costi superiori.
c) Marca del sistema elettrico: le più grandi aziende produttrici di elettronica sono impegnate nello sviluppo del Sistema elettrico di pedalata assistita: Panasonic, Bosch e Samsung sono i più diffusi sistemi che troviamo nelle Pedelec. Queste sistemi si differenziano per alcune caratteristiche particolari, come sulla gestione delle modalità di assistenza, di ricarica o per l'estetica.
8. Il peso della Pedelc
La tecnologia è ormai avanzatissima e la ricerca applicata sia ai motori ibridi di derivazione auto che alle bici convenzionali viene utilizzata a pieno titolo dalle Pedelec. Da questo ne trae vantaggio, oltre che l'efficienza, il peso che grazie ai materiali utilizzati si è sensibilmente ridotto. In particolar modo nelle Pedelec con motore centrale, che fanno uso di normali telai di biciclette, il peso non supera i 20kg e spesso si arriva, nei modelli più performanti e cari, a pesi che si aggirano intorno ai 15 kg!
Le Pedelec hanno ormai raggiunto uno stadio di sviluppo tale da poter essere utilizzate anche come normali bici pedalabili anche senza l'ausilio del motore elettrico.
9. Marca
Le più grandi aziende Ciclo hanno in catalogo dei modelli di Bici a Pedalata Assistita, non è difficile incontrare delle biciclette standard di un costruttore sia in versione Pedelec che tradizionale; è il caso ad esempio dell'azienda italiana Lombardo Bikes, che dispone di 3 modelli in ambedue le versioni e utilizza il sistema elettrico Bosch. L'impianto dell'azienda tedesca è pure utilizzato dall'altro produttore nazionale Atala, mentre Bianchi utilizza sistema Panasonic. Diverse sono le aziende produttrici che operano nel mercato tedesco, tra queste la Bergamont, Hibike e la specializzata in Pedelec Flyer, la più esperiente nel campo.
10. Come scegliere
La scelta della Pedelec dipende da diversi fattori:
a) Prezzo: il budget disponibile è determinante per la scelta della Pedelec: i prezzi variano da un minimo di 1000 euro, per le più semplici city bike, fino 3/4000 euro per una mountain bike bi-ammortizzata.
b) Utilizzo: la destinazione d'uso è fondamentale per scegliere la Pedelec che fa per noi: se solo in città, se per escursionismo o gite, strada o fuoristrada, per lunghi tragitti ed eventuali viaggi, o magari per tutti questi motivi.
c) Funzioni: accertarsi bene sulle modalità e le funzioni di cui il computer di bordo dispone e quali a noi necessitano e le modalità di ricarica della batteria.
d) Materiali: porre attenzione ai materiali costruttivi del telaio solitamente alluminio e plastiche stagne, e del sistema batteria/motore.
e) Componentistica: componentistica con marchio Shimano e Sram e forcelle ammortizzate sono indice di qualità.
f) Assistenza e garanzia: la garanzia è secondo normativa, 2 anni, ma elemento fondamentale nell'acquisto della vostra "bici elettrica" è avere certezza che esista un'assistenza efficiente ed efficace erogata dal negoziante o quantomeno, per gusti o sostituzione di parti e componenti, dal distributore nazionale del prodotto.
Fonte: rinnovabili.it
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.