Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
10 itinerari da realizzare a piedi o in bici che svelano una Roma monumentale e silenziosa che si cela dietro le foglie collegando giardini, parchi e stradine silenziose. 10 proposte a 360° che si integrano e si collegano sfruttando al massimo i mezzi pubblici. Un modo sapiente per spostarsi da un punto all'altro della città per diletto e forse anche per lavoro. Una rete verde e insospettabile che si intreccia. Alla guida allegate 10 mappe dettagliate di ogni Urban Trek.
Anno: 2013
Formato: 13x21
Pagine: 80 + 10 mappe
Foto: col.
IL LUPO
Prezzo: 15 €
http://eshop.edizioniillupo.it/store/roma-vera-bellezza-p-1303.html
Urban trek: dieci passeggiate, a piedi o in bicicletta, esplorando la capitale attraverso le sue aree verdi. E' questo è l'intento di Carlo Coronati, escursionista e maestro elementare, che, per le edizioni Il Lupo, ha scritto "Roma una vera bellezza".
Itinerari da realizzare che svelano una Roma monumentale e silenziosa che si cela dietro le foglie collegando giardini, parchi e stradine silenziose. 10 proposte a 360° che si integrano e si collegano sfruttando al massimo i mezzi pubblici. La prima mossa è spogliarsi degli abiti dell'automobilista, che legge città e collegamenti solo attraverso le grandi arterie, e vestire quelli del camminatore o del biker che dilata il suo tempo e non pensa alla meta, ma si gode lo spostamento.
Ogni percorso presenta una scheda con la lunghezza del percorso, la durata, il punto di partenza e di arrivo, le fermate di metro e bus più vicine, la percentuale di itinerario nel verde e nelle aree urbane, i luoghi di interesse, sempre a metà tra natura e monumenti.
Roma è la città più verde d'Europa. Verdissima, ben oltre le aspettative. Un libro dove trovare un'idea forte e diversa di questa città. Un'idea alternativa di città per chi è ancora curioso e vuole ritrovare il tempo di una chiacchierata e di un incontro non previsto facendosi accompagnare dalle ombre dagli alberi e dagli squarci di azzurro. Una vera bellezza.
Fonte: Repubblica, escursionista.it
In relazione al progetto di pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali a Roma, il Vice presidente nazionale FIAB Marco Gemignani dichiara: "Avere un sindaco di una città come Roma che usa quotidianamente la bicicletta sia come mezzo di trasporto personale che per gli spostamenti ufficiali è qualcosa di importante e che apprezziamo molto. Ma forse proprio per questo, sul progetto di pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali, i cui lavori stanno per cominciare, ci aspettavamo di più".
"Pur condividendo l'obiettivo finale - prosegue il vice presidente FIAB - di chiudere completamente alle auto via dei Fori Imperiali, dispiace molto dover affermare - come pure evidenziato dal Coordinamento Roma ciclabile - che è mancato completamente il coinvolgimento effettivo delle associazioni dei ciclisti urbani, vale a dire di coloro che ogni giorno usano la bicicletta per spostarsi a Roma da un capo all'altro e che, in base alle loro competenze ed esperienze, possono apportare un positivo contributo".
Ma non è tutto. Relativamente all'intervento del Comune, le soluzioni tecniche a favore dei ciclisti sono insufficienti.
"Il progetto di chiusura al traffico di via dei Fori Imperiali - spiega Marco Gemignani - prevede il senso unico su via Labicana verso via Merulana, e l'introduzione del limite di velocità di 30 Km/h. Va benissimo. Ma senza alcun elemento di moderazione del traffico, vale a dire di modifica della carreggiata tale da indurre gli automobilisti a rallentare la velocità e a guidare con più attenzione verso gli altri utenti non motorizzati - come peraltro l'esperienza europea insegna - l'uso promiscuo della strada anche da parte dei ciclisti non potrà avvenire in condizioni di sicurezza. Altrimenti è necessaria una pista ciclabile in sede propria".
"Inoltre - prosegue il vice presidente della FIAB - con l'introduzione del senso unico per tutti i mezzi indifferentemente, i ciclisti saranno ancora una volta penalizzati. Infatti, mentre le auto potranno individuare un percorso alternativo per andare in senso opposto, la stessa cosa non sarà possibile per le bici, anche per ragioni orografiche. Allora chiediamo al Sindaco di prevedere su via Labicana il doppio senso di marcia per le bicicletta."
"Ricordiamo - conclude Gemignani - che secondo il Ministero Infrastrutture e Trasporti è possibile introdurre il doppio senso per le biciclette quando si è in presenza di "strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante". Mancando il progetto del Comune di interventi di moderazione del traffico per garantire l'effettiva velocità a non oltre i 30 Km/, allora chiediamo piste ciclabili protette in entrambi i sensi di marcia oppure un'unica pista ciclabile a doppio senso di marcia su un lato della carreggiata, facendo poi attenzione alla sicurezza dei ciclisti negli attraversamenti degli incroci. Insomma non basta un segnale stradale per favorire la circolazione sicura di chi si muove in bicicletta. A Roma così come in qualunque altra città".
Forse si è ancora in tempo per modificare il progetto? Da un sindaco ciclista la FIAB si aspetta di si.Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +39 3200313836
Fax +39 0805236674
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90. Avvertenza prima di uscire da casa
Ogni giorno che uso la bicicletta, prima di uscire di casa, oltre a gonfiare bene le gomme, devo tenere a mente questo dato. In quarant'anni la densità dei veicoli a motore sulle strade italiane è aumentata del 178%. Nel 1970 c'erano 81 veicoli per ogni chilometro di strada, oggi ce ne sono 225. Nel medesimo periodo la rete stradale è aumentata solo del 34%. In questo senso, se mi può confortare, non sarò mai solo sulla strada. Magari un po' indifeso. Come se fossi nudo, di fronte a persone corazzate.
89. La strada
Una volta tanto non sono state le città, pure belle, o i monumenti, pure importanti, ma è stata la strada. Lei è stata la protagonista di questo viaggio da Milano a Roma. Sì, perché la strada, soprattutto certe strade, non sono un nastro d'asfalto, ma sono storia, cultura, incontri, personaggi, cibi, paesaggi. La strada è la vita di un Paese lungo e stretto come il nostro. Penso, ed è un paradosso, che l'auto mi abbia a lungo rubato le strade. Le percorre ma non le ama. La bicicletta mi restituisce questo patrimonio. Devo conservarlo. Il pedale mi riconsegna il senso e la dimensione reale dello spostamento da un luogo all'altro, con i tempi, le pause, gli allunghi e le impennate. Questa è una velocità vera e non fittizia, non alta e neppure bassa, ma dolce. Mi dà il tempo e il piacere di (ri)leggere i nomi dei luoghi e delle vie per cercare di risalire al loro significato profondo, mi permette di contare i cipressi uno a uno, le vigne una dietro l'altra o gli ulivi nei campi o le nuvole che scorrono nel cielo. Capire perché, lungo la strada che ci arriva, un paese sta sopra un colle oppure si nasconde in basso, fra le ombre della valle. Così facendo, o meglio, così andando anche la fatica ha un senso e si giustifica perché i miei avi, che costruirono quelle strade, non erano spreconi ma sapevano esattamente dosare i tracciati a seconda del bisogno. Alcune strade, le "vecchie" strade, si sposano al paesaggio e all'orografia senza offese e ingiurie. Mi dicono che il territorio non è vuoto, ma è lo spazio del vento e del sole, dei bei profumi e anche dei meno nobili odori, del verde dei boschi e del giallo dei campi, dei lontani orizzonti crestati o confusi nel caos nerastro di una tempesta in arrivo. «La strada viaggia già da sé», dice il gazzettista Marco Pastonesi, a me l'infinito piacere di conoscerla. Fortunatamente il ciclista ha ancora un tesoretto di belle strade, che le auto trascurano perché strette o tortuose. Di fronte all'incedere del brutto, pedalare il più possibile lontano da una strada trafficata significa ritrovarmi. In questo caso l'azione del pedalare opera come una specie di dinamo rigenerante. Più pedalo, più il mondo si abbellisce. È una constatazione che vi prego di fare e vi accorgerete quanto è vera. Tutte le strade hanno un nome, le più povere hanno almeno un numero. Mi riprometto di ricordare nomi e numeri delle strade per poterle distinguere l'una dall'altra. Infatti, non esistono due strade uguali. Ognuna ha pregi e difetti, bellezze e lati da nascondere esattamente come gli umani. La strada è figlia dell'uomo fin da quando, in origine, alcuni cacciatori nomadi presero a seguire le tracce delle loro prede, facendo una pista, poi un sentiero, infine una strada.
Fonte: ediciclo
bicisnob ha raccolto i dati comunali sul modal split, l'indicatore che misura quale tipo di mezzo di trasporto viene utilizzato per muoversi, e ha così avuto la possibilità di stilare una graduatoria aggiornata al 2012 delle città più pedalate.
Sopra tutte c'è Bolzano, col 29 per cento di spostamenti in bicicletta all'interno del centro urbano, seguita da Ferrara (27%), Venezia-Mestre (20%), Treviso (19%), Biella e Pavia (18%), Padova (17%) e Cremona (16%). Sono tutte città del nord, piccole o di medie dimensioni, che sono riuscite a raggiungere standard nordeuropei in relazione alla mobilità ciclabile.
Seguono altri 8 capoluoghi che hanno percentuali di spostamenti urbani a pedali comprese tra il 10 e il 15% (Reggio Emilia, Novara, Pisa, Forlì, Udine, Vercelli, Parma e Modena) e un altro gruppetto di 9 Comuni dove la bici quantomeno si fa notare, usata almeno dal 5% della popolazione (Monza, Verona, Cuneo, Trento, Vicenza, Bologna, Firenze, Livorno, Siena). Ci sono infine altre 5 città dove i ciclisti urbani oscillano tra il 2 e il 4% della popolazione mobile (La Spezia, Bergamo, Brescia, Lecce e Torino) e un'altra dozzina di Comuni che non hanno dati aggiornati sulla composizione degli spostamenti (oppure non li hanno affatto). Nel resto dei capoluoghi c'è il deserto dei pedali (o l'ingorgo di auto se preferite). A Roma la percentuale di spostamenti in bici è vicina allo zero (in compenso si sposta a bordo della sua macchina il 70% della popolazione), così come a Genova, a Napoli e a Palermo. Niente a che vedere con le aree metropolitane europee (come Amsterdam, Berlino, Copenaghen...) , dove le due ruote soddisfano una quota consistente della domanda di mobilità. C'è proprio da augurarsi che gli Stati Generali della Bici e della Mobilità Nuova in programma a Reggio Emilia il 5 e il 6 ottobre riescano a far cambiare strada a questo Paese.
Fonte: bicisnob
Guida agli itinerari e alle piste ciclabili per muoversi in città su due ruote. Percorsi ciclabili che si snodano lungo le strade e fra i parchi di Roma, illustrati da una scheda tecnica, descrizioni, profili altimetrici e mappe dettagliate. Ed in più annotazioni storiche ed artistiche sui monumenti, le chiese e le ville che si incontrano lungo il cammino.
Andiamo in bici a Roma. Mappa dei percorsi ciclo-pedonali.
A cura di R. Puglisi
Prezzo di copertina: € 7.00
Editore:L'Ortensia Rossa
Dopo il successo della prima edizione torna l'edizione aggiornata di "Andiamo in Bicia Roma", ancora più ricca di percorsi e informazioni. La mappa si compone di due facciate. Sulla prima appare la cartografia di tutto il Comune, sull'altra di Roma città, in scala più dettagliata. Su entrambe le facciate sono stati tracciati i percorsi ciclopedonali su strada e gli itinerari nei parchi e nelle aree protette. Sulla mappa sono anche presenti (in italiano e in inglese): la descrizione e le caratteristiche di ogni percorso; il trasporto metro+bici, treno+bici e battello+bici; il percorso del bus 791, sul quale la domenica è consentito portare la bici; i parcheggi di scambio dotati di rastrelliere per le biciclette; le ciclo-officine; il servizio Bike Sharing; le associazioni ciclistiche; i luoghi dove si può noleggiare una bici a Roma.
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.