La Critical mass di Tirana scende in strada Venerdì 4 aprile con una chiara esigenza: città più vivibili, meno congestionate e meno inquinate.
Si è lanciato con la sua minicar contro il corteo della critical mass, facendo cadere tre ciclisti. È successo all'altezza di piazza Diaz, a Milano, durante una manifestazione del gruppo in bicicletta che solitamente si ritrova il giovedì sera e sfila lungo le strade del centro in gruppo bloccando il traffico. In questo video si vedono due ciclisti che avvertono il pericolo e sferrano un pugno sulla vettura, che continua il suo slalom nel corteo. Dopo pochi secondi, l'auto travolge le tre persone (video da Radiobici.it)
Fonte: Radiobici.it
Memori Editrice per i 20 anni del movimento dei biker pubblica Critical Mass. Noi siamo il traffico. Un manuale per la riappropriazione di spazi urbani – gemello di quello uscito in contemporanea negli Stati Uniti – che ruota intorno alla parola magica di Chris Carlsson, fondatore e ambasciatore globale del movimento dei ciclisti di massa critica, ispiratori su due ruote di una filosofia nuova e rivoluzionaria dello stare in città, per strada e con gli altri.
I critical massers o biker sono tanti, sono trendy e trasversali e occupano tutti i gradini della scala sociale. Fanno rete su web, non hanno guru, né leader, o almeno così dicono. Hanno in comune tre cose: l’amore per la bicicletta, l’amore per l’ambiente e l’odio per il traffico. Si ritrovano nelle ciclofficine, dove costruiscono i loro mezzi di trasporto o li riparano e si radunano almeno una volta al mese per pedalare tutti insieme e fare massa critica – da qui appunto il nome – contro gli abusi delle auto, l’inquinamento che esse producono e il male di vivere urbano.
La casa editrice Memori con Critical Mass. Noi siamo il Traffico ha voluto dare voce ai ciclisti di tutto il mondo che si riconoscono nel movimento, raccogliendone le appassionate testimonianze, gli ideali, le esperienze: da San Francisco, dove massa critica è nata, a Quito, in Ecuador, dove i ciclisti sono arrivati a ottenere fondi dal governo per ridisegnare a misura umana lo scenario urbano, a Città del Messico, a Buenos Aires, New York, Londra, Parigi e altre metropoli, fino a Milano, Napoli e Roma.
Al di là dei luoghi geografici, delle visioni e delle strategie, quel che emerge dal racconto di ciascuno è la speranza di cambiare con l’arma del pedale il "modello di spostamento costruito intorno all’automobile e ciò che ne deriva: stress, frustrazione…, ingombro, separazione dagli altri, irritazione, rabbia latente, inquinamento… fino alle conseguenze meno ovvie, cioè la costruzione di quartieri cittadini sempre più lontani dal centro e mal serviti dal servizio pubblico perché ‘tanto c’è la macchina’: un cane che si morde la coda, una catena di schiavi", scrive nell’introduzione al libro Paolo Bellino, giornalista ADN Kronos e più conosciuto dai ciclisti italiani come Rota Fixa. "La massa – spiega – vuole spezzare questa catena mostrando ciò che potrebbe essere e ancora non è: una città libera dalle lamiere spesso vuote delle automobili e una vita normalmente svolta semplicemente utilizzando il mezzo di spostamento più ingegnoso e più semplice mai inventato dall’uomo: la bicicletta".
CRITICAL MASS
NOI SIAMO IL TRAFFICO
A cura di Chris Carlsson, Lisaruth Elliot, Adriana Camarena
Introduzione di Paolo Bellino
Edizioni Memori
1ª edizione dicembre 2012.
Pagg. 256. Euro 15,00
ciclisti di San Francisco invadono Market Street dando vita per la
prima volta a una coincidenza organizzata, o convergenza occasionale,
o una pratica casuale, chiamata in seguito, per farla breve, Critical
mass.
Nulla è più stato come prima. In tutto il mondo, più o meno una volta
alla settimana, gruppi di persone hanno iniziato a riprendersi le
strade in bicicletta, per vedere come potrebbe essere se tutti
usassero due ruote invece di quattro, se tutti diventassero visionari
e immaginassero libere circolazioni urbanistiche.
Ma le città, in questi vent'anni, hanno cercato di resistere a ogni
cambiamento, indifferenti a ogni stimolo, sorde a ogni tentativo di
miglioramento: speculazione edilizia, sottrazione del territorio,
espansione commerciale ai danni di quella culturale sono sempre lì,
nonostante il mondo, l'economia, la storia stiano andando da
tutt'altra parte. Ci sono tra l'altro forti sospetti che stiano dalla parte dei ciclisti
L'automobile appare sempre di più come l'insostenibile simbolo di un
passato remoto, che nessuno vuole più. In compenso le due ruote
appaiono come una soluzione a problemi annosi, come traffico e
malattie da inquinamento, attacchi di cuore, cellulite e reddito.
Risultato: l'auto è in declino, la bici in boom.
Vent'anni sono abbastanza. La città deve trasformarsi, non può più
aspettare. E non possono più aspettare i ciclisti: fieri di essere un
modello per tutti, vorrebbero esserlo da vivi, senza essere prima
falciati sulla strada.
E' arrivato il momento il momento di liberare catene e bloster per
dimostrare che il futuro sta dalla parte di chi ha sempre usato la
propulsione a pedale, di chi reclama il diritto a una mobilità sicura
e felicitaria, di chi conosce la matematica e i prezzi del petrolio,
di ci pretende che la strada sia delle biciclette, dei corpi e delle
menti che le guidano, prima che da auto inanimate.
San Francisco ha indetto una Critical mass interplanetaria per
celebrare i vent'anni.
Milano risponde, per impedire a tutti di dimenticarsi che la
bicicletta è in grado di ridare vita alle strade e alla gente, e per
pretendere che nulla abbia il diritto di toglierla. Per ricordare che
se pedalare è una scelta, poterlo fare senza doversi
arrabbiare/ferire/spaccare è un diritto.
La nostra dovrà essere una partecipazione ciclonica perché Milano può
e deve svegliarsi e cambiare.
sabato 29 settembre Critical mass Vent'anni sono abbastanza, ore 15.00
piazza Graziano Predielis (già piazza Mercanti).
Non mancate anche alla critical mass di giovedì 27 e a quella notturna
in contemporanea con quella di San Francisco....stay tuned per
dettagli.....
Fonte: critical mass
Autore: Chris Carlsson
Editore:Feltrinelli
Prezzo di listino: 16,00 €
Critical Mass: idee a trazione umana
Autore: AA. VV
Testo scaricabile in pdf
Editore: Stampa Alternativa, Millelire (Edizione Speciale)
La storia di Alfio, un alieno come tanti, nelle città asfissiate dalle automobili.
Alfio ci racconta di Critical Mass, appuntamento casuale di ciclisti urbani che si tiene in tutto il mondo, Italia compresa. Una storia per chi non si sente bloccato, in fila, ma ciclista che svicola verso un altro modo di vivere il mondo.
L'antologia di riferimento del movimento, che spiega nel dettaglio come organizzare un Critical Mass e i problemi che si possono incontrare nel farlo, in una panoramica che tocca tutto il mondo. "Noi non blocchiamo il traffico, noi siamo il traffico." Con questa affermazione i numerosi esponenti della teoria di Critical Mass (massa critica) rivendicano il diritto di percorrere le grandi città del pianeta andando in massa in bicicletta, per rallentare il traffico e imporre in questo modo un uso più umano della città. Nate nel 1992 a San Francisco grazie all'intuizione di Chris Carlsson, le pratiche di Critical Mass si sono rapidamente propagate in tutte le principali città occidentali, fino a raggiungere anche l'Italia. Priva di qualsivoglia struttura gerarchico-organizzativa, Critical Mass viene declinata nei singoli paesi con modalità specifiche. In Gran Bretagna, per esempio, ha assunto la denominazione Reclaim the Streets (Rivendichiamo le strade): un movimento che ha affiancato la lotta dei portuali di Liverpool e si è contaminato con le pratiche dei rave.
In generale, si tratta di pratiche che possono essere tutte ricondotte all'anticar movement, che ha nei testi di André Gorz il riferimento teorico principale. Nell'antologia proposta compare anche un testo scritto da Graziano Predielis, nome collettivo assunto da Critical Mass italiana, che descrive le esperienze e i problemi incontrati nell'organizzarsi in Italia.