Il kit BiciSicura è composto da un libretto certificato dal Registro Italiano Bici e da una targa adesiva in polipropilene trattato, indelebile ed automarcante. L'operazione di protezione della bicicletta avviene tramite l'applicazione della targa in una zona visibile della bicicletta.
Cosa contiene il kit BiciSicura?
la targa numerata di plastica autoadesiva, da collocare sul telaio della bicicletta;
il Libretto della bicicletta, su cui riportare i dati della bici e quelli del proprietario, da conservare per il riconoscimento della bicicletta ritrovata;
le istruzioni per comunicare i dati bici/proprietario al "Registro Italiano Biciclette" (RIB), un sistema informativo consultabile su internet o telefonicamente dalle forze dell'ordine e dall'iscritto al servizio.
Come funziona il kit BiciSicura?
Una volta applicata la targa sul telaio delle bici, si compila il Libretto della bicicletta e si comunicano i relativi dati al RIB con diverse modalità possibili: chiamando il numero verde (800 03 45 17); inviando un sms o un mms (con foto della bici) al numero 347.877 52 58; registrando direttamente i dati su uno dei siti web disponibili (www.easytag.it o www.registroitalianobici.it).
Fonte: www.registroitalianobici.it
L’Irpinia è terra feconda non solo di uomini illustri ma anche di figli talentuosi, scienziati e ricercatori. Antonio Tedeschi, classe ‘88, è laureando magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni all’Università Roma Tre. Qui ha progettato un software destinato radicalmente a cambiare il modo di andare in bici in città, e che siamo certi troverà presto ampia diffusione, ben oltre la capitale, per la quale è stato pensato il progetto pilota. «Un servizio che mancava, necessario a promuovere la mobilità ciclabile» ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti durante la presentazione dello studio, lo scorso 21 marzo, a Roma.
Il progetto infatti è stato finanziato dalla Regione Lazio, si intitola “Sicuro in Bici è meglio” ed è promosso da Legambiente Lazio (coordinatore Cristiana Avenali) e dal Centro Interuniversitario di Ricerca per gli Studi sulla Sicurezza Stradale, ha lo scopo di elaborare strumenti per l’individuazione di itinerari ciclabili sicuri. Ad affiancare il software un manuale “Sicuro in Bici è Meglio ad opera del professor Ing. Andrea Benedetto. In sostanza il giovanissimo avellinese, nell’ambito della tua tesi magistrale, ha sviluppato un’applicazione per smartphone e tablet Android che si chiama “BiciSicura” con l’obiettivo di mettere a disposizione degli amanti delle due ruote gli itinerari sicuri. Chi utilizza la bicicletta nella capitale quale mezzo di trasporto o per fare attività all’aria aperta, come piacevoli passeggiate, trova un ottimo alleato in questa app dalla grafica accattivante, dall’interfaccia user friendly e dalle molteplici funzionalità. «A Roma esistono circa 80 itinerari possibili per andare in bici – spiega Antonio che si è trasferito nella capitale dall’età di 18 anni, appena iniziati gli studi universitari – Non sono molti considerata la grandezza della città. L’utente può scegliere a priori il grado di difficoltà del suo itinerario, la pendenza, i luoghi di interesse culturale che attraversa, se è adatto per bambini o no. L’applicazione ti consente di navigare sul percorso, ma puoi visualizzare le mappe dinamiche di google anche per arrivare fino allo start. Una volta scelto il percorso, l’utente può esaminare nel dettaglio la zona , essere geolocalizzato, essere informato sul traffico, e tante altre cose. L’applicazione è tutt’ora in fase di aggiornamento con l’inserimento anche di una sezione meteo per ogni itinerario». Per il giovane informatico avellinese, che ha realizzato il progetto insieme al grafico Claudio Bruno (di Bruno Disegna, un collega e amico con il quale ha collaborato in quest’ultimo anno nella realizzazione di diverse applicazioni “mobile”), BiciSicura rappresenta una sorta di positivo“incidente di percorso”, perché nasce da una costola della sua tesi di laurea che prevede la realizzazione di una piattaforma Web per la gestione di dati e applicazioni “mobile” relative alla sicurezza stradale. Al suo attivo Tedeschi ha già una pubblicazione su una prestigiosa rivista scientifica internazionale per un altro progetto di “firma digitale” nascosta e sempre per Android ha sviluppato le app “Ichef” e I”drink” che hanno fatto registrtare già oltre 40mila download. E il futuro? «Dopo la laurea magistrale, vorrei continuare con la carriera universitaria e provare il concorso di dottorato nel ramo delle Telecomunicazioni . Dopo credo che numerose potranno essere le possibilità, ma è ancora presto: diciamo che a breve termine l’obiettivo più importante è laurearmi per maggio e fare l’esame di stato per iscrivermi all’albo. Il resto si vedrà».
Fonte: avellino.ottopagine.net
Il concetto è semplice quanto rivoluzionario: quando i fari di un auto colpiscono l'oggetto ricoperto di questo materiale, la polvere si illumina di un bianco brillante. Il rivestimento retroriflettente "è estremamente resistente, conveniente e funziona anche di giorno – spiega la compagnia- . Di notte, il rivestimento protegge le persone e gli oggetti con oltre 300 metri di visibilità luminosa". Maggiore visibilità delle persone e degli oggetti di notte, una maggiore resistente contro la corrosione e una tecnologia 100% di verde, assicura Halo.
Il materiale, insomma, oltre a salvare la vita illuminandosi di notte, è anche a buon mercato ed estremamente durevole ed ecologico, almeno secondo l'azienda e Zisson, che ha ben pensato di ricoprirci la sua speciale bici. "Circa un anno fa – spiega il ciclista- ho deciso che volevo rendere la bici più sicura per il trasporto su strada. Questo è il risultato. Ha una dinamo nella parte anteriore, fari a LED e le luci diurne. Ha una luce posteriore speciale che monitora la tensione proveniente dalla ruota anteriore, e quando stai per frenare, inizia a lampeggiare, inviando un chiaro messaggio alle macchine dietro. Proprio così, questa bicicletta ha le luci di stop".
La bici più sicura del mondo dispone anche di un ottimo sistema frenante, di parafanghi per ripararla durante gli spostamenti sotto la pioggia, di pneumatici resistenti ai buchi e di un doppio cavalletto. A tutto questo, chiaramente, va aggiunto il telaio retroriflettente, una delle soluzioni più sicure per le bici su strada. "Quando i fari lo colpiscono, il mezzo si illumina e diventa bianco brillante, rendendo quasi impossibile per i conducenti non vederlo – conclude Zisson-. Sono convinto che questa tecnologia ad alta visibilità possa davvero salvare vite umane e rendere la bicicletta più sicura per tutti".
Fonte: GreenMe (Roberta Ragni)