Dalle scuole di Barge, si percorre Via Cottolengo e poi Via Carlo Alberto sino a superare la cappella di S.Grato e al primo incrocio si volta a sinistra in Via Martiri della Libertà (indicazione per Ripoira). Si segue la strada per lungo tratto su asfalto, ed al termine dello stesso si prosegue su sterrato. La carrareccia, dopo un primo tratto ripido si snoda in mezzacosta, e con piacevole saliscendi arriva al Ponte dell’Ula. (680 m – 6,3 Km da Barge).
Tornati sui propri passi per un centinaio di metri, anziché riprendere la strada dell’andata, si imbocca a destra Via Gabiola, e seguendola interamente, prima su sterrato per circa 1,5 chilometri, e poi su asfalto, si ritorna a Barge.
Dalle scuole di Barge, si percorre Via Cottolengo per circa 350 metri, sino al bivio a sinistra per località Gabiola (Via Azienda Moschetti). Si prosegue per 1 Km, sino alla chiesa di Sant'Antonio dove si svolta ancora a sinistra in Via Comba Carle.
Si clicla sulla ripida strada asfaltata, e superato il bivio a destra con Via Bricco Margaria, circa 3.5 chilometri da Barge, si trova un tratto sterrato lungo circa 500 metri. Ripreso l’asfalto si prosegue per circa 150 metri giungendo ad un bivio. (800 m – 4.8 Km da Barge).
Si abbandona la strada asfaltata e si volta a destra sulla carreccia, proseguendo in piano o in discesa sino a raggiungere le case Pianet. (750 m – 5.6 Km da Barge).
Ora la strada sterrata inizia una sostenuta e costante discesa sino alla Borgata Bonadè ove incrocia la strada asfaltata che percorre la valle Infernotto. (550 m – 7Km da Barge).
Svoltando a destra e seguendo la strada princiale si torna al punto di partenza.
Itinerario a bassa quota che percorre la dorsale tra la bassa Val Sangone e gli Allivellatori di Cumiana . Lungo il percorso si ammirano, oltre l’antica parrocchia di San Vito, alcuni castelli, i resti del "castellaccio", antica fortezza Longobarda. Tra i boschi di conifere e betulle si giunge poi alla chiesa romanica di San Valeriano (X secolo) e, sulla cima del Monte San Giorgio, l’omonima cappella (X secolo) con i resti dell’antico monastero. Dalla cima la vista spazia su gran parte delle Alpi Occidentali, su Torino e la pianura circostante.
Percorso ad anello, dallo sviluppo kilometrico contenuto, ma che affronta un buon dislivello in relazione alla lunghezza e che permette di cimentarsi con tutte le varianti in cui si può imbattere il cicloescursionista. Si percorreranno tratti su sentieri lastricati, sterrati e discese su scalini; tratti di asfalto e facili sterrati, nonché un tratto in salita su sentiero non ciclabile da affrontare con bici a spalla.
Gita molto facile sia tecnicamente sia per l'orientamento, utile per l'avvicinamento al cicloescursionismo in montagna. Possibilità di breve anello (BC) per dare un po' di brio alla discesa. Parte dell'itinerario è all'interno del Parco Naturale Gran Bosco di Salbertrand.
Gita che si svolge in un ambiente molto bello, la Conca Cialancia ora Parco Naturale di Rilievo Provinciale, con una strada molto bella fino al Lago del Lauson (aggiustata di recente), per raggiungere l’Alpe Cialancia bisogna prestare attenzione perché la strada e franata in alcuni punti ma comunque con la bici si passa bene.
Gita impegnativa che si svolge in un ambiente molto selvaggio, e quasi sempre (90% delle volte) la zona è interessata dalla nebbia, si richiede quindi capacità di orientamento nella parte alta del percorso prima di arrivare al Colle Chiot del Cavallo, perché il sentiero è poco evidente.
Salita dal Vallone di Neraissa e discesa nel Vallone della Madonna sopra Sambuco. Trattasi di un giro a quote relativamente basse consigliato quindi in periodi più freschi. La discesa si svolge su di un sentiero che è stato sistemato di recente.
Gita senza particolari difficoltà, necessita solamente di tempo bello, per assaporare al meglio il percorso a tratti immerso in splendidi boschi. Si parte dalla piazza davanti al Municipio mt 367, si prosegue in via Duomo andando ad uscire davanti alla Caserma dei Carabinieri ci si immette al semaforo in Via Finestrelle, si prosegue per esso fino ad oltrepassare il semaforo dell’Ospedale Cottolengo, superato il torrente Lemina si svolta a dx in Via Tiro a Segno e ci si toglie dal traffico automobilistico, arrivati ad un pilone, detto pilone delle Mollere mt 400, si svolta a sx e si comincia a salire senza possibilità di errore con delle rampe abbastanza dure
Bellissimo itinerario che abbraccia una vasta zona della Val Lemme, in mezzo a boschi di castagni e di conifere, calanchi suggestivi e sentieri poco frequentati. Quasi totalmente pedalabile ad eccezione di un paio di tratti molto ripidi e con fondo molto sconnesso. E’ una gita che richiede un discreto allenamento a causa dei continui saliscendi e per la presenza di diverse salite lunghe ed impegnative, di contro non richiede particolari doti tecniche. Da non affrontare dopo periodi di pioggia prolungata a causa della conformazione del suolo: tufo e argilla lo creano un fango terribile e colloso .