Redazione

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Mercoledì, 31 Ottobre 2012 12:09

La mia vita in bicicletta

La celebre astrofisica Margherita Hack si racconta nel libro "La mia vita in bicicletta" dando vita a un'autobiografia ad altezza di manubrio. Si parte dal triciclo per arrivare alla bici da corsa. In mezzo ci sono i giochi al Bobolino, la scuola e le leggi razziali, i bombardamenti di Firenze, l'università, l'amore per gli animali, la conoscenza del suo futuro marito Aldo De Rosa, la passione per le stelle, l'Osservatorio, il suo traferimento a Trieste, le pedalalte sul Carso... Prefazione al libro di Patrizio Roversi.

 

Montiamo in sella al fianco di Margherita Hack per rivivere la sua vita al ritmo di dolci pedalate e con un'ironia garbata tutta toscana.

La celebre astrofisica ci racconta gli anni dal triciclo alla bici da corsa. In mezzo ci sono le salite fiorentine; l'università a Firenze; la guerra e la non adesione al Fascismo; il suo amore per Aldo (che teneva per Guerra e non per Binda come lei e che, prima di diventare suo marito, fu grande amico d'infanzia e di giochi al Bobolino); la passione per la bicicletta e il salto in alto; la carriera nell'astrofisica; l'affetto per gli animali; Trieste e le gite a due ruote nel Carso, a respirare la natura; o le pedalate a Barcola, per farsi una bella nuotata... Di questo ultimo decennio ci descrive l'impegno civile, l'attenzione all'ambiente e la sua "quarta giovinezza", lontana dai successi giovanili e dalla bicicletta, ormai "appesa al chiodo", ma sempre più ricca di sogni e di ideali.

[Ediciclo]

Titolo: la mia vita in bicicletta

Autore: Margherita Hack

Editore: Ediciclo

Prezzo: 14,50 euro - pagg.168

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 11:58

Alfonsina e la bici - Video

Con Margherita Hack, Têtes de Bois, Militant A (Assalti Frontali), Lao Satta

 

Da un' idea di Agostino Ferrente e Andrea Satta

Regia: A. Ferrente - Fotografia: P. Scarfò - Montaggio: Scarfilm

Riprese: P. Scarfò, S. Scorselo, G. De Lazzaris, G. Horn

Costumi: F. Lombardi - Illustrazione e grafica: M. Dal Prato - Foto di scena: T. Pinto - Effetti speciali: P. Perilli

Presa diretta: G. Costamagna - Supervisione audio: C. Amato

Una produzione Têtes de Bois, Pirata m.c. in collaborazione con Ala Bianca

Produzione esecutiva: Scarfilm - Assistenza legale: Avv. N. Paoletti

Grazie a: Ciclofficina dell'Ex Snia Viscosa, A. Pelini, L. De carlo, A. Piccoli

Ufficio Stampa: STUDIOMORABITO - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Uffico stampa e promozione Têtes de Bois: BIGTIME - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 11:38

Anche Pisa e Forli' hanno il loro Bike sharing

A Forlì è partito il bike sharing, mentre a Pisa è stata aggiudicata la gara per la realizzazione della rete stradale che interesserà il bike sharing.

 

Forlì

„A partire da sabato un altro tassello al Piano di mobilità integrata sarà attivo a Forlì. Mi Muovo in bici è il progetto di "bike sharing & ride" promosso dalla Regione Emilia Romagna. Attivando il servizio sulla propria card è possibile prelevare e restituire la bicicletta in una delle 7 stazioni presenti in città. E' pensato per gli spostamenti brevi, da un luogo all'altro del centro storico, considerando che la prima mezz'ora di noleggio delle bici è gratis e che si possono lasciare in una qualunque della stazioni.

A presentare il progetto il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, il direttore del servizio trasporto pubblico locale della Regione, Fabio Formentin, il direttore di Forlì mobilità integrata, Claudio Maltoni, Gialuca Pin, direttore commerciale di Bicincittà e Giorgio Casadei, presidente di Forlì mobilità integrata."

Da sabato il centro si gira in bicicletta: parte il bike sharing

„Basta una tessera, che si potrà acquistare il via Lombardini ,2, alla sede di Forlì mobilità integrata, a partire da sabato, pagando 25 euro: 15 per l'iscrizione annuale, 5 per la Card Mi Muovo e 5 come ricarica minima. La prima mezz'ora è gratuita, per incentivare il ricambio, poi per ogni mezz'ora fino alla terza ora, 0,80 euro e dalla terza alla 24esima ora, 2 euro all'ora. Per le bici elettrice, invece, una 30ina in tutto, le tariffe si alzano rispettivamente a 1,50 e 3 euro. Il servizio è attivo tutti i giorni dalle 6 alle 24.

La tessera è personale, va compilato un modulo con i propri dati al momento dell'acquisizione. Il titolare è responsabile dell'eventuale furto del mezzo che dovrà coprire di tasca propria per un importo che va dai 350 ai 2mila euro. Per chi ha già l'abbonamento dell'autobus sulla stessa tessera, con 10 euro, si può inserire anche quello per il bike sharing.

I 7 punti dove si potranno noleggiare le biciclette sono alla Stazione (24 bici), in viale Vittorio Veneto (12), in piazzale Della Vittoria (10), in Corso Mazzini, angolo piazza Saffi (19), fuori dai Musei San Domenico (14) al parcheggio dell'Argine in viale Salinatore (21) e a Porta Schiavonia (6)."

(forlitoday)

 

Pisa

Con l'arrivo del 2013 Pisa avrà il suo bike-sharing a beneficio di residenti, turisti, pendolari e studenti fuori sede. Si tratta di 14 postazioni da cui, facendo un abbonamento annuale, si potrà prendere a noleggio una delle 200 bici messe a disposizione dall'amministrazione comunale.

La gara per la realizzazione della rete, a cui hanno partecipato 5 aziende di livello europeo, è stata aggiudicata per 459mila euro a "Bici in città srl", una delle più importanti a livello nazionale hanno specificato dall'amministrazione e tutto il lavoro è stato fatto con la collaborazione della Consulta della bicicletta, un tavolo che riunisce istituzioni ed associazioni come la Fiab. «Il prossimo passo ora è il bando per la gestione- ha dichiarato il presidente di PisaMo (Azienda per la mobilità Spa) Sergio Cortopassi- faremo pagare agli utenti il meno possibile, finanziando il servizio con i proventi dei parcheggi di bus e auto».

Marco Bertini, dell'Ufficio biciclette del comune, ha aggiunto: «Grazie al ribasso d'asta le postazioni dalle 12 iniziali previste diventeranno 14. Tutte videosorvegliate. Si parte con 200 bici: saremo la città che ha il bike sharing con il più alto rapporto numero di bici per abitante. E se funzionerà potremmo anche aumentare». Intanto in vista del via al servizio previsto per l'inizio del 2013, comune e Università collaborano per conoscere le abitudini dei ciclisti pisani. Il gruppo di studio guidato dal prof. Carmignani, docente di Ingegneria gestionale, ha sviluppato un questionario per raccogliere informazioni dai futuri utenti, per conoscerne le abitudini, così da fornire indicazioni per elaborare al meglio il progetto di gestione.

Dal 15 ottobre a oggi sono già 6000 le risposte pervenute con il 95% delle persone che si è dimostrato favorevole al servizio e pronto ad utilizzarlo. «Una possibilità in più per una città che già usa molto la bicicletta», ha chiosato il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi.

(Greenreport)

A tre anni e mezzo dall'insediamento del governo cittadino, è tempo di bilanci per il popolo della mobilità ciclistica. Almeno per quel che riguarda le associazioni dei ciclisti urbani fiorentini, ovvero Città Ciclabile e FIAB-FirenzeInBici. E al netto dei lavori realizzati il giudizio non è positivo: "È stato fatto poco - affermano le due associazioni - per venire incontro alle richieste di quel 50% di cittadini che, secondo la recente indagine della Regione Toscana, usa abitualmente la bicicletta".

 

RETE - La prima cosa di cui gli amanti delle due ruote si lamentano è la mancanza di un'autentica rete ciclabile che riunisca i numerosi tratti isolati e che finalmente permetta un veloce e sicuro attraversamento della città da periferia a periferia. Un sorta di infrastruttura necessaria che "non è stata realizzata né progettata. Solo pochi percorsi sono stati completati". In sostanza manca una visione di insieme dei chilometri di ciclabile. Tanti ma scollegati, che rischiano di prendere le fattezze di binari morti.

Una rete cittadina che non c'è ma anche altre. Mancano "interventi da tanto tempo annunciati ma che sono ancora fermi al palo o in corso di realizzazione con una lentezza esasperante". Quali? "La risistemazione delle piazze Alberti e Ferrucci, la manutenzione delle piste, la riverniciatura degli attraversamenti". Inoltre "sono stati chiusi tratti fondamentali di piste ciclabili, come via Giovine Italia, il lungarno Ferrucci o via De' Sanctis, senza prevedere percorsi alternativi per le bici, dimostrando così totale disinteresse per i disagi e pericoli che ciò causava ai ciclisti".

SOSTA - Problemi nel muoversi ma anche nel fermarsi o meglio parcheggiare. Secondo le due associazioni a Firenze mancano le rastrelliere: "Anche il piano della sosta, dopo l'ottimo lavoro di censimento delle rastrelliere fatto l'anno scorso dal Consiglio degli Alunni, segna il passo, con la riduzione dei posti disponibili in zone strategiche come via Martelli, o l'abolizione totale in piazza Duomo, piazza Santa Maria Novella, via de' Medici o via il Prato: in quest'ultimo caso per la recentissima risistemazione sono stati creati posti per la sosta di auto e motorini ma niente per le bici. Nessuna soluzione degna di una nazione civile è stata inoltre messa in atto per il principale nodo di interscambio cittadino, la stazione FS di Santa Maria Novella".

„Queste le considerazioni. Da qui le richieste per Palazzo Vecchio: "Chiediamo che entro il 2012 siano completati i lavori di ricucitura e riverniciatura degli attraversamenti; che sia permesso il transito bidirezionale nelle aree pedonali; la creazione di un vero ufficio bici, che si occupi in primis della redazione di un piano generale della mobilità ciclistica con relativi tempi di realizzazione; Che infine venga finalmente applicata la Legge 366/98, che prevede l'utilizzo del 10% dei proventi delle multe a favore della mobilità ciclistica, e che una quota non marginale dei fondi per i Mondiali di Ciclismo 2013 sia destinata alla realizzazione di quelle infrastrutture che garantiscano più sicurezza a chi già ora si muove quotidianamente in bici e a chi sarebbe pronto a farlo, ma nelle condizioni attuali teme per la propria incolumità".

Fonte: Fiab-Firenze

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 10:33

Pedalando tra le Valli Belbo e Tiglione (AT)

Descrizione del percorso

 

Provincia: Asti

Bici consigliata: bici da corsa, city bike

Difficoltà: impegnativo/ medio

Partenza: Nizza Monferrato

Arrivo: Nizza Monferrato

Km di percorrenza: 46 km

Tipo di terreno: asfaltato

Periodo consigliato: da marzo a novembre

 

Tappe del percorso e punti di interesse

Un anello di 45 chilometri percorrendo strade secondarie e panoramiche, sulle colline astigiane, attraversando boschi, vigneti e luoghi densi di memorie.

Dalla stazione ferroviaria di Nizza Monferrato (m.140 s.l.m.) ci si può recare in centro all'ufficio turistico al Foro Boario, dove si possono reperire delle cartine della zona. Si esce quindi dalla città in direzione Incisa Scapaccino che si raggiunge dopo cinque chilometri di strada pianeggiante e piuttosto trafficata. Si svolta, prima di entrare in paese, a sinistra e si sale a Cortiglione (m.200 s.l.m.) Appena entrati si svolta a sinistra imboccando la strada Vinchio che attraversa la Riserva naturale della Val Sarmassa; una strada molto bella, in costa, lungo la quale si incontra il "giardino delle aromatiche" che guarda da un lato la Val Tiglione e dall'altro la Valle Belbo. Si arriva a Vinchio (km.12, m.230 s.l.m.) sede del parco letterario dedicato a Davide Lajolo, che da' l'opportunità di effettuare percorsi che ripropongono luoghi, storie, personaggi dei suoi libri e anche l'interessante museo a lui dedicato.

Dopo il cimitero di Vinchio, si svolta a sinistra per Noche, altro luogo denso di storie partigiane e qui si svolta a destra verso Castelnuovo Calcea, che si raggiunge mantenendosi sul crinale (km. 17, m.240 s.l.m.) Dalla piazza si svolta a sinistra in direzione Toetto. Subito dopo la frazione (km. 19) non si scende verso la stazione di Agliano, ma si svolta a destra verso regione Dogliano, in via Toetto, per raggiungere la località San Bernardino e quindi Agliano (km.22, m.250 s.l.m.), senza scendere troppo. Si torna poi indietro fino a San Bernardino e si svolta a sinistra. Dopo un centinaio di metri si imbocca la strada a sinistra verso Molizzo. Si passa sotto la chiesina della Madonna di Molizzo, suggestivo punto panoramico, e scendiamo verso la piana del Tiglione, seguendo a ritroso le indicazioni del percorso cicloturistico VT4. Arrivati in pianura (km.26), prima del ponte sul Tiglione, si svolta a destra in strada Copetto fiancheggiando il corso del Tiglione fino all'ingresso di Mombercelli (km.29). Si svolta a sinistra e subito dopo a destra, prima del ponte sul Tiglione verso Freto; dopo un chilometro si gira a sinistra in direzione Belveglio, che si raggiunge proseguendo in pianura tra campi di mais e filari di pioppi (km. 34, m.140 s.l.m.). Si torna indietro - seguendo ora il percorso VT5 - per due chilometri e si imbocca quindi, a sinistra, la strada Langa. Dopo circa un chilometro inizia il ripido tratto sterrato in salita (circa un chilometro) che si percorre a piedi e che riporta a Vinchio (km.38). Si ripercorre il tratto fino a Noche e qui si svolta a sinistra verso Vaglio Serra, che si raggiunge rimanendo in costa (km.42, m.240 s.l.m.) e poi si scende senza fatica, percorrendo gli ultimi quattro chilometri che riportano a Nizza. In tutto 46 chilometri.

Consulta la mappa

Fonte: piemonte ciclabile

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 10:24

Alle sorgenti del Po

Descrizione del percorso

 

Provincia: Cuneo

Bici consigliata: bici da corsa, city bike

Difficoltà: difficile

Partenza: Paesana

Arrivo: Pian del Re

Km di percorrenza: 20,5 Km

Tipo di terreno: asfaltato

Periodo consigliato: da aprile a giugno; da settembre a ottobre.

Tappe del percorso e punti di interesse

Questo breve ma intenso itinerario vi porterà a raggiungere le sorgenti del fiume Po con spettacolari viste sulle Alpi Occidentali.

L'itinerario parte da Paesana, a 614 m, è una località incuneata fra il Monviso e il Montebracco. Paesana detiene il record di feste patronali: San Giuseppe, Santa Margherita, l'Assunta e san Bernardo. Interessantissima la testimonianza dell'antica presenza dell'uomo, costituita da un consistente gruppo di incisioni rupestri concentrate sul Bric Lombatera, nella zona di Pian Munè, a 1384 metri di quota. Le incisioni e la disposizione dei massi fanno pensare a un antico luogo di culto.

Da Paesana la strada sale dolcemente con poi una serie di pedalate più decise fino al bivio per Oncino. Superata la deviazione per Ostana si arriverà dopo alcuni tornanti impegnativi a Crissolo (1318 m). Un ripido tratto porterà al centro di questo piccolo paese dove sorge il Santuario di San Chiaffredo, si passerà poi tra le frazioni di Serre e Borgo. Da qui il tratto più difficile e impegnativo fino ai 1715 m di Pian Melzè, noto come Pian della Regina. Dopo una serie di diagonali si arriverà al Pian del Re a 2020 m dove vi sono le sorgenti del Po. Quest'area con una superficie di 465 ettari è stata dichiarata Riserva Naturale Speciale del Parco del Po Cuneese. Per la sua ricchezza di acque è presente una torbiera e alcuni rari anfibi tra cui la Salamandra nera di Lanza.

Il Pian del Re è stato per ben due volte, nel 1991 e 1992, l'arrivo del Giro d'Italia, dove vinsero Massimiliano Lelli e Marco Giovanetti.

Consulta la mappa

Fonte: piemonte ciclabile

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 10:17

Da Piacenza a Mirandola, in bici per solidarieta'

Il gruppo di cicloviaggiatori piacentini partirà giovedì primo novembre da Piacenza per arrivare a Mirandola, in provincia di Modena, una delle zone in Emilia più colpite dal terremoto. Con tre carrelli trasporteranno tre biciclette, acquistate grazie al contributo dell'associazione Run&Bike di Zibello, La Orsi Bike di San Nicolò, La Misericordia di Piacenza e il circolo Arci Tuxedo di Piacenza.

 

A Mirandola le bici saranno consegnate all'associazione "Folgore", che ha individuato tre bambini ai quali regalare le biciclette.

Un piccolo e umile contributo da parte nostra - spiega l'organizzatore Marco Toscani- Con questa iniziativa non abbiamo certo la pretesa di scuotere le coscienze delle persone, ma per lo meno di proporre una riflessione che non sia banale o scontata. Una riflessione che prenda una strada diversa da quella trafficata dall'individualismo, dall'egoismo, del "tutti contro tutti" o "si salvi chi può", situazioni ormai quotidiane. E' proprio nelle difficoltà che sarebbe più intelligente unirsi anziché "zappare solo nel proprio orto".

Il gruppo di sette ciclisti, prima di arrivare a Mirandola farà tappa a Zibello per il pernottamento e poi a Guastalla.

"Un pensiero a pedali" – dice ancora l'organizzatore - è un'iniziativa che unisce l'utile al dilettevole. L'utile è senz'altro la possibilità di regalare un sorriso a tre bambini, con un piccolo gesto come questo, la donazione di

tre biciclette. La parte dilettevole è che, rispetto a quelli che facciamo, questo è un brevissimo viaggio, ma che senz'altro saprà regalarci emozioni importanti. L'iniziativa non ha alcuno scopo propagandistico, non è sponsorizzata da personaggi famosi né promette niente di sconvolgente. Solo un gruppo di amici che ha deciso, senza alcun sottotesto, di portare un sorriso, anzi, tre.

Chi vorrà potrà unirsi al gruppo e accompagnarli anche solo per un breve tratto. Si ritorna a casa con il treno domenica 4 novembre. Per informazioni potete scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o seguire il gruppo su facebook nella sezione eventi del primo novembre: un pensiero a pedali.

Fonte: piacenza24.eu

Mercoledì, 31 Ottobre 2012 10:00

Halloween in bicicletta, a Milano si puo'

Che ne dite di pedalare anche la notte di Halloween? Che siate travestiti da vampiri o sfoggiate un look meno appariscente, il 31 ottobre non dovrete fare a meno del bike-sharing.

 

Atm e Palazzo Marino hanno deciso di estendere l'operatività diBikeMi, che sarà dunque fruibile dalla mattina di mercoledì 31 ottobre alla mezzanotte di giovedì 1 novembre, senza interruzioni né costi per l'amministrazione comunale. Le bici gialle potranno essere inforcate per muoversi in città al prezzo consueto.

Con questa iniziativa si chiude la prima fase di BikeMi by Night, iniziata nel giugno scorso. La sperimentazione ha testato l'ampliamento del servizio di bike sharing di notte: i bikers urbani hanno potuto usufruire delle due ruote pubbliche 24 su 24 nei giorni di venerdì e sabato, mentre, da domenica a giovedì, il servizio era fruibile fino alle 2.

L'operazione è piaciuta, totalizzando 31.452 prelievi notturni, con un picco di 555 ritiri in occasione della Vogue Fashion Night Out. Visto il successo BikeMi by Night verrà riproposta dopo la pausa invernale. Data prevista per la ripartenza, il 21 marzo 2013.

Intanto, in città fervono i preparativi per festeggiare al meglio laNotte delle Streghe. 

Segnaliamo agli appassionati cinefili, le proiezioni del cult The Rocky Horror Picture Show in diverse sale cittadine. Il film, diventato una pietra miliare della storia del cinema, viene riproposto in versione restaurata nei giorni di martedì 30 emercoledì 31 ottobre. L'invito rivolto agli spettatori è di presentarsi in costume per vivere al meglio l'atmosfera horror dell'evento.

Queste le sale milanesi dove si può vedere il film: The Space Odeon (via Santa Radegonda 8); Uci Bicocca (viale Sarca 336); Uci Certosa (via Gentile 3); Apollo (galleria De Cristoforis 3);Arcobaleno Filmcenter (viale Tunisia 11); Ducale (piazza Napoli 27).

Per info www.nexodigital.it.

E per raggiungerle, si può usare la bicicletta.

Francesco Zaffarano

di Michela Dell'Amico

 

wired.it - 29 ottobre2012

Dal crick delle auto all'azoto liquido per ghiacciare e frantumare i lucchetti, ecco i trucchi del mestiere. Più qualche dritta su come proteggere la nostra due ruote.

Ha 37 anni ed è nato a Milano, ama le bici e le ruba per se stesso e per gli amici, ma solo "ogni tanto". Le apre di notte, di giorno, in centro o in periferia, senza curarsi dei passanti e neppure della polizia. Le rivende nei "soliti" mercatini di Milano - a volte anche ai negozi di bici -, ma più spesso agisce su commissione. Alcune bici però le lascia perdere, se sono legate in un certo modo o appese troppo in alto, perché nessuno dei suoi metodi sarebbe sicuro per rubarle. Ecco come ruba un ladro di biciclette, e quanto ci guadagna.

Come si ruba una bici?

"Dipende da come è legata. Una prima differenza si vede subito se c'è la catena o il bloster (il lucchetto a U). Se la bici è legata con un bloster è più difficile da aprire. Una sezione d'acciaio più grossa della catena, e tagliarla è fatica. Posso dire che il nemico numero uno per me è il Criptonite newyorker, costa parecchio ma ha una sezione d'acciaio di 18 mm; pesa tanto, ma è quasi impossibile aprirlo. Si può fare tutto, intendiamoci, ma in questo caso secondo me solo usando una trancia pneumatica".

Cosa si usa per aprire una catena o un bloster?

"Una volta si usava l'azoto liquido. Porta a bassissima temperatura il lucchetto, e quando è ghiaccio – dopo pochi secondi - si frantuma con una botta. Però si trova difficilmente e se ti va sulle mani ti si staccano le dita. Io uso soprattutto il tronchese taglia-bulloni o il seghetto. Il primo devi saperlo usare, bisogna esercitare molta forza, in genere si appoggia uno dei due manici per terra e poi spingi con tutto il corpo sull'altro. Un secondo e apri tutto. Si usa per le catene e i bloster piccoli. Altrimenti c'è il crick delle macchine, che spacca il bloster dilatandolo. Anche con il crick servono non più di due minuti. Il seghetto al carbonio, con l'archetto, lo uso per tagliare i bloster, ma serve di più, circa 10 minuti, quindi si fa solo se la bici è abbastanza appartata".

Tornando a come è legata una bici, cos'altro c'è da dire?

"Beh, se la catena è in alto è difficile utilizzare il tronchese, che come ho detto va appoggiato a terra. Il bloster lo si può legare ovunque, e più è corto, più è difficile tagliarlo. Per le moto e gli scooter la catena è del tutto inutile. Bisogna mettere come minimo un blocca-disco, quelli che si mettono sul freno a disco e non si riesce ad afferrarli e quindi a tagliarli, e allora l'unico modo per rubare è sollevare e mettere la moto su un camion. Ecco diciamo che la catena può servire in aggiunta al blocca -disco, legando il mezzo a un palo, quindi per evitare che te lo carichino su un camion".

Qual è quindi la soluzione più sicura?

"Per una bici direi un bloster, il più corto possibile, legato a un palo, e con l'aggiunta del cavo che attraversa le ruote o la sella. Ottimo il KryptoFlex. Lo passi nelle ruote e poi leghi il cavo al bloster e il bloster al palo. A proposito di pali: è bene stare attenti che quello scelto sia solido.

Spesso facciamo prima a tagliare il palo che non il lucchetto, perché magari è debole o traballante".

Rubi di notte o di giorno?

"In genere si ruba di notte nelle zone meno frequentate, ma capita di rubare in pieno giorno e a volte è anche più facile. Una volta stavo aprendo una catena, in centro, e mi si è avvicinato un vigile. Mi ha chiesto 'Cosa stai facendo?'. E io: 'Ho perso le chiavi e cerco di recuperare la mia bici'. Lui mi guarda e mi fa: 'Posso aiutarti?'. Comunque per rubare di giorno devi essere bravo piuttosto ad aprire i lucchetti. Per fare in un lampo" .

Aprire i lucchetti? Come si fa?

"I lucchetti a u classici li apri con una falsa chiave o un semplice cacciavite. Lo metti dentro la serratura: martelli, giri e si apre".

Rubi in periferia o in centro?

"Indifferente. Tanto guarda, se ti vedono rubare di notte nessuno ti dice niente, non mi guardano neppure in faccia. Una volta ho aperto una catena multifilo – formata da tanti fili d'acciaio intrecciati - che è difficile da aprire con un tronchese taglia-bulloni ma con tronchesino da 5 euro ci vogliono 3 minuti, perché tagli un filo alla volta. Mentre lo stavo facendo mi è passato accanto un ragazzo, ma non ha alzato lo sguardo da terra".

Ha fatto bene?

"Mah, in generale secondo me quando si vedono furti o borseggi non ha senso intervenire, meglio piuttosto chiamare la polizia o cercare di fare rumore e richiamare l'attenzione della gente".

Le bici "brutte" sono al riparo dai furti?

"In genere sì, si rubano le 'medie', le classiche city bike, e le 'belle', che oggi sono quelle a scatto fisso".

Quanto rende una "media" e una "bella"

"Una city normale ti rende 50 euro mediamente. Il prezzo si fissa magari su 70, 80, e poi dipende da come sei bravo a contrattare. Al mercato di Senigallia, appena fuori, si vendono bici rubate, in Bovisa o Bonola. Anche alcuni negozi rivendono le bici rubate, in zona Navigli ad esempio ce ne sono un paio. Una scatto fisso la rivendi a 300, quando il suo valore è intorno ai 700. Ma queste non le trovi nei negozi, sono troppo facili da individuare, ma ai mercati sì" .

Quante bici rubi?

"Mah, io rubo di tanto in tanto. Ci sono quelli che lo fanno proprio di mestiere e ne rubano una, due al giorno".

Esiste un racket delle bici?

"Ci sono zone controllate dove puoi andare o no a vendere, ma è un mercato abbastanza libero, almeno a Milano".

E qual è l'identikit del ladro?

"Quello di uno che tira a campare, non è che si guadagnano tanti soldi. Sono principalmente extracomunitari, arabi, africani. Ai Rom e sudamericani non interessa".

Da ottobre 2011 a oggi la polizia municipale di Milano ha sequestrato nei mercatini 136 biciclette e ne ha riconsegnate ai legittimi proprietari solo 30. Eppure solo i furti denunciati sono un paio al giorno.

Secondo te perché non ne sequestrano di più?

"Secondo me per attirare l'attenzione su questo tema bisogna rubare la bici di un politico. I vigili non sono attivi perché non hanno mezzi e non possono dimostrare nulla. Alla fiera di Senigallia ogni sabato c'è gente che vende bici sempre diverse e lì davanti ci sono i vigili".

Perché non rompono almeno un po' le scatole, che ne so, chiedendo i documenti?

"Probabilmente non sono interessati perché il giro di denaro è limitato. E poi i ladri sono 50 e tu uno, magari hanno anche paura".

L'assessore milanese Pierfrancesco Maran ha proposto un registro nazionale, un modo unico per i produttori di registrare le bici con un codice, per poi legare quel codice a un proprietario. L'obiettivo è anche svuotare i depositi di bici rubate, accatastate lì e impossibili da restituire ai legittimi proprietari.

Secondo te funzionerebbe?

"Guarda che a Milano due anni fa hanno lanciato il chip, che era un'idea intelligente, da inserire nel tubo verticale sotto il sellino. Solo che poi non hanno mai distribuito i lettori del chip, che servono per leggere appunto chi è il proprietario una volta che si trova la bici rubata. Mi sembra che in tutta Milano ce ne sono 2 e oltretutto i vigili non sanno usarli. Questo per dire che non credo sarà mai organizzato un registro nazionale. Costerebbe anche troppo".

Invece cosa funzionerebbe?

"Il chip, come ho detto. Ma bisogna anche fornire i poliziotti di lettore e fare una campagna che spieghi ai ciclisti come funziona, ovvero 5 minuti di tempo per istallarlo e 5 euro si spesa. La polizia potrebbe bloccare il mercato almeno dove è più evidente, cioè nei mercatini. Adesso, anche se le sequestrano, non riescono a riconsegnarle, perché il proprietario non è identificabile. Il chip sarebbe molto meglio di un numero seriale da punzonare alle bici, perché è retroattivo, si mette dentro il tubo di tutte le bici, anche quelle vecchie. Punzonare un telaio poi costa caro, e rischi di storcere i tubi o di far saltare la vernice, e la bici si arrugginisce. Il chip è più facile, non serve neppure un registro, perché vai con il lettore e compare il nome del proprietario. C'è poi una password per riprogrammare se il mezzo cambia proprietario".

Hai qualche altro consiglio per la sicurezza dei ciclisti?

"Legate le vostre bici sempre vicino a dove andate, se vi spostate portatela con voi e parcheggiate in modo da averla sott'occhio. In generale, ovviamente, legatela in posti illuminati, visibili e trafficati, in modo da rendere più visibile anche il ladro. Per lo stesso principio, cercate di legarla in modo eccentrico: appesa a un palo o a una ringhiera, a testa in giù, sollevata da terra. Se nel tuo gruppo ci sono altri ciclisti, legate una bici al palo e le altre tra loro. Catene e bloster devono essere il più corti possibile, ma comunque devono arrivare ad agganciare anche il palo. Legate sempre il telaio e la ruota anteriore (la più facile da portare via) e poi accendete un cero alla madonna".

Novi Sad (Serbia), 28 ott. (LaPresse/AP) -

 

A Novi Sad, la seconda città più grande della Serbia, è stata organizzata una manifestazione in bicicletta per promuovere l'uso del mezzo a due ruote e il trasporto eco-friendly. Circa 200 persone si sono trovate nella piazza centrale della città intorno alle 17 di ieri sera a bordo dei più svariati tipi di bicicletta e con indosso parrucche, abiti colorati e, in molti, con il viso truccato. L'evento mira anche a rafforzare le norme di sicurezza per chi utilizza la bici come mezzo di trasporto, promuovendo la predisposizione di piste ciclabili e l'utilizzo di luci notturne. "Pochi giorni fa - ha spiegato l'organizzatore dell'evento Marko Tripovic - abbiamo condotto un sondaggio fra i ciclisti e abbiamo scoperto che quasi il 75% di loro non utilizza un fanale posteriore. Speriamo con questa attività di aumentare il livello di sicurezza di chi guida biciclette in città".

Legenda difficoltà bici da corsa

  • Legenda difficoltà BICI DA CORSA
    Legenda difficoltà BICI DA CORSA

    Difficoltà: La valutazione della difficoltà dei percorsi in bici da corsa prende in considerazione la lunghezza e il dislivello del percorso.

Scala cicloturismo in MTB

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    Legenda difficoltà TRIAL

    Singletrail-Skala: comprende sei gradi di difficoltà che vanno da S0 fino a S5 e valuta esclusivamente le difficoltà tecniche che riguardano un sentiero, sia esso pianeggiante, in salita o in discesa.

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