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Un luogo incantato, da scoprire in assoluta libertà. Basta pedalare lungo i duecento km che caratterizzano i 4 percorsi proposti e che attraversano queste terre da nord-est a sud-ovest con lineare continuità e senza particolari difficoltà altimetriche. È un modo originale per fare una vacanza a tema. Un viaggio che promuove le tradizioni locali di una terra che, grazie alla sua ricchezza storica e culturale, è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
La prima frazione, ovvero quella che collega Casale Monferrato a Novi Ligure passando per Tortona, è un tratto di 63 km che ripercorre una storia artistica molto particolare. Infatti, a Casale Monferrato si trova una delle più belle e importanti sinagoghe di tutto il nord Italia. Costruita nel 1595, la struttura ostenta ricchezza in ogni angolo dei suoi spazi: ovunque spiccano foglie d’oro zecchino che ricoprono gli stucchi. Le vernici dorate poi, impreziosiscono gli arredi. Non meno importante è il castello medievale di Pomaro Monferrato. L’elegante e imponente fortezza, “abita” lì da più di 900 anni. A Tortona, terra strategica già ai tempi dei romani e crocevia di grandi strade consolari come: la via Fulvia, la via Postumia, la via Emilia Scauri, la via Vercellina, si possono ammirare gli imponenti resti archeologici delle antiche mura romane e la torre del castello, unica superstite della furia napoleonica. Il panorama scenografico e suggestivo dei campi coltivati a vitigni merita qualche foto ricordo.
La seconda tappa di questo giro del basso Piemonte vi porta da Novi Ligure ad Acqui Terme. Nei 59 km di giornata, un po’ più impegnativi rispetto alle altre frazioni motivo per cui si consiglia di percorrerli in più sessioni, si respira l’aria dei Campionissimi del passato. Proprio a Novi Ligure ha sede il Museo dedicato a Fausto Coppi e Costante Girardengo. Dopo aver fatto un’escursione a tema, si affronta la salita verso il Forte di Gavi, struttura militare dall’inconfondibile pianta stellata. Quindi ci s’inoltra verso San Cristoforo, non prima d’aver affrontato l’unica vera e propria salita della giornata. Tranquilli però: i successivi chilometri saranno tutti in leggera discesa, pianeggianti appena attraversato il torrente Orba. La sede stradale tornerà ad inerpicarsi solo sulle colline dell’Alto Monferrato.
Dopo aver superato la località di Mornasco, una discesa vi condurrà a Visone, dove non può mancare una sosta per ammirare la torre merlata risalente al XIV secolo che sorge accanto ai ruderi del castello Malaspina. Superato il centro del paese, in una manciata di km. raggiungerete Acqui Terme. Secondo “una leggenda metropolitana”, Acqui sarebbe stata fondata da coloni greci, attirati in questi luoghi dalla presenza di acque termali. Uno dei motivi per cui questa località è molto apprezzata. Dopo esservi rigenerati, magari con un bel bicchiere di vino rosso, è consigliabile fare una visita all’acquedotto romano, al Duomo, alla basilica di San Pietro e al simbolo di Acqui Terme la “Bollente”, edicola marmorea ottagonale del 1879 (da cui sgorga acqua bollente e curativa).
I penultimi 37 km, previsti nella terza tappa sono quelli che vi condurranno a Canelli. Salutato il centro abitato di Acqui Terme, seguite le indicazioni per Nizza Monferrato. La strada presenta una leggera asperità, 3/4% per poi, all’altezza di Quaranti e Mombaruzzo, diventare un po’ più impegnativa.
In questo tragitto, sono consigliate due “soste-assaggio”. La prima è da effettuare nel primo borgo per assaggiare il Brachetto, un caratteristico vino rosso frizzante , la seconda invece, è suggerita per assaporare gli amaretti, un’altra specialità del territorio. Sull’onda dell’entusiasmo per le degustazioni, dopo aver smaltito quanto assaporato, pedalando sino a Canelli, località nota per ospitare le maggiori case produttrici di Asti Spumante, c’è tempo per un veloce “pit stop” nelle cantine della zona. Per festeggiare il traguardo, un bicchiere di spumante, è proprio quello che ci vuole.
L’ultima passerella, nei suoi 39 km di lunghezza, vi porterà nella capitale storica ed economica delle Langhe: Alba.
Siamo nel bel mezzo del cammino delle Langhe occidentali:una strada ondulata e priva di traffico vi porterà prima a Santo StefanoBelbo: paese natale di Cesare Pavese e dopo nelle piccole frazioni di Neive, Bandiera arancione Tci, e Barbaresco, dove l’assaggio del vino locale è un ossequio all’enologia della zona. Quindi, una volta tornati sul percorso principale, si superano le colline che caratterizzano la sede stradale in direzione di Alba. Una volta giunti in città e fatto un giro turistico nella chiesa gotica di S. Domenico e nelle case medievali circostanti, degustare un risotto al tartufo ingrediente autoctono tra i più noti a livello mondiale, sarà il modo migliore per recuperare le fatiche di un tour che vi lascerà a bocca aperta.
Fonte: Touring Club Italiano