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Nonostante le ripide salite e discese a Bruxelles si va in bici e al Parlamento europeo si discute su come incrementarne l'uso. Allora una settimana per conto dell'unità SET Sustainable Energy Technologies ho assistito alla presentazione da parte di Richard Weston -dell'Institute of Transport and Tourism- dello studio " The European Cycle Route Network EuroVelo". Obiettivo: valutare i vantaggi ambientali, economici e sociali del mercato del ciclo turismo in Europa. Lo studio, richiesto dalla Commissione europarlamentare Trasporti e Turismo, realizzato dall'University of Central Lancashire in cooperazione con la NHTV Breda University, si riferisce all' EuroVelo, l'European cycle route network. Si tratta di 14 percorsi ciclabili che si estendono in tutta Europa per un totale di 45 mila km, gestiti dalla European Cyclist´ Federation. Un sogno, già parzialmente realizzatto, per gli amanti del ciclismo, che potranno disporre di 70 mila km di piste, alcune costruite ex novo, altre nate dalla riqualificazione di quelle esistenti, ma tutte realizzare con criteri qualitativi come la continuità e la segnaletica stradale adatta.

 

La tratta13, l´Iron Curtain Trail è la più entusiasmante: tutto nasce dal progetto dell'eurodeputato tedesco dei Verdi Michael Cramer, che impegnato in campagne per ridurre le emissioni di Co2, dal 1979 vive senza automobile. La cortina di ferro che ha diviso negli ultimi cinquant'anni l'Europa dell'Est e dell'Ovest dà oggi il nome ad un percorso ciclabile che una volta completato si estenderà per oltre 10 mila km dal Mare di Barents al Mar Nero, attraversando 20 paesi, 14 dei quali dell'Unione europea. L'Iron Curtain Trail offre una varietà incredibile di paesaggi e la possibilità di incrementare un turismo sostenibile in aree particolari, come nella European Green belt. Un corridoio che si snoda per più di 12 mila km collegando 24 paesi lungo l'ex cortina di ferro. Si tratta di una zona in cui non essendoci stata attività umana per molti anni, hanno trovato rifugio specie animali e vegetali minacciate di estinzione. L'Iron Curtain Trail garantisce quindi uno sviluppo regionale sostenibile, promuove la tutela del patrimonio naturale europeo, e stimola un turismo "verde" che non incide negativamente su ecosistemi e habitat importanti per la biodiversità. Il progetto è ambizioso: non solo esempio di soft mobility, ma anche simbolo della riunificazione e dell'identità europea. Una volta completato l'Iron Curtain Trail dovrebbe portare un milione di vacanze in bici e 5.3 milioni di daytrips, per un totale di 521 milioni di euro.

Con uno sviluppo non omogeneo in Europa, il ciclo turismo cresce in Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Svizzera e Paesi Bassi. Ad aumentare non sono soltanto i percorsi, ma anche il numero di agenzie che offrono questo tipo di vacanze: si calcola che ogni anno sono circa 20 milioni le vacanze in bici, per un costo totale di 9 milioni di euro. Un turismo più che sostenibile sì, ma costoso. In media un cicloturista genera il 66% di Co2 in meno rispetto al turista classico, ma ci si sta muovendo affinché un numero maggiore di Paesi europei permetta il trasporto di bicilette nei treni, autobus e traghetti. L'obiettivo è quello di incoraggiare ad utilizzare trasporti pubblici per raggiungere le ciclo destinazioni, con un impatto ambientale minore rispetto a quello che si avrebbe usando automobili private o il trasporto aereo. Proprio grazie alle conseguenze estremamente positive a livello ambientale ma anche sociale ed economico l'EuroVelo può portare, nel 2011 il Parlamento Europeo e la Commissione Trasporti e Turismio ha votato affinché venisse inserito nel TEN Trans-European transport network.

di Benedetta Michelangeli - blog.rinnovabili

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Argomento trattato:
Il 22 e 23 novembre i leader politici dell'Unione Europea si incontreranno a Bruxelles per discutere e approvare il nuovo bilancio dell'Unione. Si tratta di un evento particolarmente importante, in quanto si andrà a decidere quali progetti l'Europa finanzierà negli anni 2014-2020. Come tutti sappiamo fin troppo bene, la situazione economica al momento non è delle migliori: ci si possono quindi aspettare aspre lotte fra i 27 paesi UE, ognuno dei quali ha delle priorità su cui non vuole scendere a compromessi. In questo scenario caotico, c'è il rischio che le spese per obiettivi importanti, ma che non hanno delle forti lobbies alle spalle, vengano tagliate – prendendo a pretesto l'austerità – in favore di miopi interessi privati. È importante quindi sapere cosa l'UE ha fatto negli ultimi anni a favore della mobilità sostenibile in generale e della ciclabilità in particolare, per contribuire a sostenere dal basso la continuazione di questi progetti.

 

Competitiveness and Innovation Framework Programme (CIP)

Il Programma Quadro per la Competitività e l'Innovazione è caratterizzato da una grande varietà di temi, in quanto si compone di molti programmi più specifici. Ad esempio, il programma per l'Imprenditorialità e l'Innovazione aiuta le piccole e medie imprese ad accedere a finanziamenti nelle fasi di inizio e crescita della loro attività, con un particolare accento sull'innovazione eco-sostenibile. Del CIP fa parte anche il programma Intelligent Energy, descritto nel prossimo paragrafo.

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Intelligent Energy – Europe II Programme

Il programma Intelligent Energy intende contribuire ad ottenere una fornitura di energia sicura, sostenibile, e a prezzi ragionevoli per l'Europa; lo fa promuovendo l'efficienza energetica, l'uso razionale delle risorse energetiche, e l'uso di fonti nuove e rinnovabili per il trasporto, campo in cui dovrebbe sicuramente rientrare anche l'uso della bicicletta.

Questo programma – in sigla: IEE – è uno dei principali metodi con i quali la politica energetica generale dell'UE si trasforma in risultati concreti per andare incontro alle sfide energetiche di oggi promuovendo nuove possibilità di business e nuove tecnologie. L'IEE sostiene progetti e eventi su scala europea, coprendo fino al 50% dei costi. Il programma è gestito dalla IEEA (Intelligent Energy Executive Agency – Agenzia esecutiva per l'energia intelligente). I progetti finanziati rientrano generalmente in due categorie, una denominata STEER, per la promozione dell'uso dell'energia sostenibile nel trasporto, e l'altra chiamata ALTENER, per aiutare l'aumento dell'uso di fonti energetiche nuove e rinnovabili in generale.

Cycling Carma e Cyclelogistic sono progetti finanziati dal programma Intelligent Energy.

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Central Europe

Central Europe è un programma dell'Unione europea che favorisce la cooperazione tra i nove paesi dell'Europa centrale: Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ucraina, mirando a migliorare l'innovazione, la competitività e lo sviluppo sostenibile delle città e delle regioni aderenti.

Grazie a Central Europe sono stati stanziati 231 milioni di euro finanziamenti per progetti di cooperazione transnazionale che coinvolgono sia organizzazioni pubbliche che private. Il programma è finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e va dal 2007 al 2013.

Bicy è un progetto finanziato dal programma Central Europe.

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LIFE+

LIFE+ finanzia progetti che vanno a contribuire allo sviluppo, all'attuazione e all'aggiornamento della politica e della legislazione ambientali dell'Unione. Il programma ha anche lo scopo di facilitare l'inclusione di valutazioni ambientali all'interno di altre politiche dell'Unione, contribuendo così a raggiungere il più ampio obiettivo di uno sviluppo sostenibile nell'UE.

Il programma LIFE+ si distingue in tre principali aree tematiche: "Natura e biodiversità"; "Politica ambientale e Governance"; "Informazione e Comunicazione". Ogni anno la Commissione emana un bando e decide quali dei progetti che vengono proposti verrà finanziato. I progetti sono scelti secondo criteri di fattibilità tecnica, innovazione, efficacia e efficienza.

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Marco Polo Programme II

Il programma Marco Polo finanzia progetti che aiutano a ridurre i costi ambientali, economici e sociali del trasporto. Uno degli obiettivi principali è quello di ridurre il traffico nelle strade, e di conseguenza l'inquinamento, promuovendo dei sistemi di trasporto merci più compatibili con l'ambiente.

Viene posto l'accento anche sul fatto che queste modalità alternative di trasporto merci possono essere anche più efficienti e profittevoli per le aziende stesse.

Il budget per il periodo 2007-2013 era di 450 milioni di euro.

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Interreg IV

Questo programma fornisce finanziamenti per la cooperazione interfrontaliera, transnazionale e interregionale; ha come obiettivo quello di promuovere gli scambi di conoscenza attraverso l'Europa nei campi dell'innovazione e dell'economia della conoscenza, dell'ambiente e della prevenzione dei rischi.

Interreg IV migliora l'efficacia delle politiche regionali e degli strumenti da esse usati. I progetti di solito prevedono lo scambio di esperienze fra i responsabili dello sviluppo di politiche ambientali a livello locale o regionale. L'ambiente non riconosce i confini degli Stati nazionali, per cui il programma è particolarmente importante in quelle regioni la cui gestione ambientale deve essere sviluppata preferibilmente insieme da amministrazioni appartenenti a Stati diversi (pensiamo ad esempio alle linee costiere). Le aree di intervento ricadono nello sviluppo urbano, rurale e costiero, lo sviluppo dei rapporti economici interregionali e la creazione di network fra piccole e medie imprese in queste aree geografiche. La cooperazione si concentra soprattutto su ricerca, sviluppo, ambiente, prevenzione dei rischi, e gestione delle acque.

La realizzazione di un itinerario cicloturistico dall'Emilia Romagna alla Slovenia è un progetto finanziato da Interreg III A, progetto "gemello" dell'Interreg IV.

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MED programme

MED è un programma transnazionale di cooperazione territoriale. E' finanziato dall'Unione Europea come strumento di politica regionale e continua la tradizione dei programmi europei di cooperazione (precedentemente denominati Interreg, di cui sopra).

Si occupa della gestione del rischio ambientale, commercio internazionale e corridoi di trasporto. Finora, 108 progetti sono in esecuzione nell'ambito del programma MED co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

Cyclo è un progetto finanziato dal MED programme.

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Seventh Framework Programme (FP7)

Il settimo Programma Quadro si occupa delle necessità europee nell'ambito della crescita e del lavoro. Si tratta dello strumento finanziario principale attraverso il quale l'Unione Euroepa sostiene attività di ricerca e sviluppo riguardanti quasi tutte le discipline scientifiche, in modo da creare una Area di Ricerca Europea. Il programma è organizzato in quattro diverse componenti:

Cooperazione: il programma sostiene i progetti di ricerca gestiti a livello transnazionale; comprende anche i progetti fatti in cooperazione con paesi terzi non appartenenti all'UE

Idee: il programma cerca di migliorare il dinamismo, la creatività e l'eccellenza della ricerca europea in tutti i campi scientifici e tecnologici, comprendendo anche le scienze socio-economiche e le scienze umane. Questa parte del progetto è gestita da un Consiglio per la Ricerca Europea

Persone: per il rafforzamento delle capacità e competenze di chi lavora nella ricerca e nella tecnologia in Europa

Capacità: per sostenere le infrastrutture di ricerca e la ricerca a favore delle piccole e medie imprese

L'obiettivo più generale del programma FP7 è comunque quello di contribuire allo sviluppo sostenibile dell'economia europea. Fra le aree tematiche di cui il programma si occupa ci sono anche il trasporto, l'energia, l'ambiente, la salute e l'agricoltura.

sito web

 

Fonte: amicoinviaggio

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A tre anni e mezzo dall'insediamento del governo cittadino, è tempo di bilanci per il popolo della mobilità ciclistica. Almeno per quel che riguarda le associazioni dei ciclisti urbani fiorentini, ovvero Città Ciclabile e FIAB-FirenzeInBici. E al netto dei lavori realizzati il giudizio non è positivo: "È stato fatto poco - affermano le due associazioni - per venire incontro alle richieste di quel 50% di cittadini che, secondo la recente indagine della Regione Toscana, usa abitualmente la bicicletta".

 

RETE - La prima cosa di cui gli amanti delle due ruote si lamentano è la mancanza di un'autentica rete ciclabile che riunisca i numerosi tratti isolati e che finalmente permetta un veloce e sicuro attraversamento della città da periferia a periferia. Un sorta di infrastruttura necessaria che "non è stata realizzata né progettata. Solo pochi percorsi sono stati completati". In sostanza manca una visione di insieme dei chilometri di ciclabile. Tanti ma scollegati, che rischiano di prendere le fattezze di binari morti.

Una rete cittadina che non c'è ma anche altre. Mancano "interventi da tanto tempo annunciati ma che sono ancora fermi al palo o in corso di realizzazione con una lentezza esasperante". Quali? "La risistemazione delle piazze Alberti e Ferrucci, la manutenzione delle piste, la riverniciatura degli attraversamenti". Inoltre "sono stati chiusi tratti fondamentali di piste ciclabili, come via Giovine Italia, il lungarno Ferrucci o via De' Sanctis, senza prevedere percorsi alternativi per le bici, dimostrando così totale disinteresse per i disagi e pericoli che ciò causava ai ciclisti".

SOSTA - Problemi nel muoversi ma anche nel fermarsi o meglio parcheggiare. Secondo le due associazioni a Firenze mancano le rastrelliere: "Anche il piano della sosta, dopo l'ottimo lavoro di censimento delle rastrelliere fatto l'anno scorso dal Consiglio degli Alunni, segna il passo, con la riduzione dei posti disponibili in zone strategiche come via Martelli, o l'abolizione totale in piazza Duomo, piazza Santa Maria Novella, via de' Medici o via il Prato: in quest'ultimo caso per la recentissima risistemazione sono stati creati posti per la sosta di auto e motorini ma niente per le bici. Nessuna soluzione degna di una nazione civile è stata inoltre messa in atto per il principale nodo di interscambio cittadino, la stazione FS di Santa Maria Novella".

„Queste le considerazioni. Da qui le richieste per Palazzo Vecchio: "Chiediamo che entro il 2012 siano completati i lavori di ricucitura e riverniciatura degli attraversamenti; che sia permesso il transito bidirezionale nelle aree pedonali; la creazione di un vero ufficio bici, che si occupi in primis della redazione di un piano generale della mobilità ciclistica con relativi tempi di realizzazione; Che infine venga finalmente applicata la Legge 366/98, che prevede l'utilizzo del 10% dei proventi delle multe a favore della mobilità ciclistica, e che una quota non marginale dei fondi per i Mondiali di Ciclismo 2013 sia destinata alla realizzazione di quelle infrastrutture che garantiscano più sicurezza a chi già ora si muove quotidianamente in bici e a chi sarebbe pronto a farlo, ma nelle condizioni attuali teme per la propria incolumità".

Fonte: Fiab-Firenze

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L'Ecuador investe nella mobilità sostenibile e nelle due ruote: uno studio della Banca Centrale ha mostrato che da gennaio a luglio 2012 sono notevolmente cresciute le importazioni di biciclette e altri velocipedi per un volume di acquisti pari a 7,4 milioni di dollari. In Ecuador sono tanti coloro che hanno deciso di scegliere la bicicletta come proprio mezzo di trasporto: zero emissioni e risparmio sulla spesa di carburante, per non parlare dei guadagnarci in salute.

 

Le scelte dei cittadini in merito alle bici e alla mobilità sostenibile hanno stimolato il Governo alla costruzione numerose piste ciclabili e sentieri adatti alle bici. Non solo. Per aumentare la diffusione del trasporto ecologico il Governo ha deciso di sostenere la mobilità sostenibile grazie all'ammodernamento e all'aumento dei mezzi pubblici e al sostegno per l'acquisto di nuovi mezzi a basso impatto.

Proprio come funzionano i nostri incentivi per auto elettriche, in Ecuador i proprietari di veicoli inquinanti potranno ricevere un sussidio per acquistare una nuova automobile ecologica nazionale usufruendo di un prezzo vantaggioso, un bonus della 'rottamazione' diverso a seconda dell'età e del tipo di veicolo, che verrà fornito dallo Stato attraverso il National Finance Corporation.

fonte: ecoseven.it

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Argomento trattato:
Giovedì, 04 Ottobre 2012 15:11

BiciAgenda 2013

365 buoni motivi per spostarsi su due ruote 365 giorni l'anno: questo è il titolo della BiciAgenda 2013 che BiciZen ha curato per Terra Nuova Edizioni.

L'agenda è dedicata a tutti quelli che utilizzano la bici per andare a lavoro, a scuola, a fare la spesa; ai tanti che ogni giorno scelgono le due ruote sfidando i pericoli della strada, a chi accompagna i propri figli a scuola in bicicletta e a chi vorrebbe pedalare ma non ha ancora il coraggio di farlo.

Vuole essere da stimolo per i dubbiosi, per chi ancora non crede nell'importanza della bicicletta come mezzo di spostamento urbano. Vuole essere d'incoraggiamento per tutti quelli che l'hanno già scelta come compagna quotidiana di viaggio. Vuole essere uno strumento di riflessione sul valore della bicicletta nel nostro tempo, un diario per il lettore dove potersi fermare, sostare e trovare un piccolo spazio per sé nei momenti frenetici della giornata.

Le copertine dei mesi, con i contributi di esperti, attivisti e semplici cittadini, sono dedicate ai tanti aspetti con i quali la bicicletta si intreccia: la natura, la politica, la sicurezza, la lentezza, la meditazione, la decrescita, la solidarietà, i diritti dei minori, il cinema, il viaggio, il racconto.

Ma non solo. Nell'agenda, in formato tascabile, cartonata e con carta riciclata 100%, troverete tante informazioni utili, consigli, riflessioni, citazioni e curiosità.

Il 2013 si presenta come l' anno di cambiamento per la vivibilità delle nostre città: le strade devono tornare ad essere un luogo accessibile a tutti dove poter passeggiare, parlare, pedalare in tranquillità e sicurezza. Molto dipenderà dalle scelte delle amminsitrazioni locali e da quanto e come vorranno rispondere alla crescente domanda di mobilità ciclabile. In attesa di interventi efficaci e concreti, tanti cittadini si sono ugualmente messi in viaggio per la realizzazione di questo cambiamento: perchè ogni giorno è un buon giorno per prendere la bicicletta.

Hanno contribuito alla BiciAgenda:

Antonio Dalla Venezia (Presidente Fiab), Andrea Satta (musicista dei Tetes de Bois), Bruno Contigiani (Presidente di L' Arte del Vivere con Lentezza onlus), Marcella Danon (psicologa, Scuola di Ecopsicologia), Pietro Pani (autore del libro "Salva i Ciclisti. La bicicletta è politica") Berarda Del Vecchio (scrittrice), Tiziana Cristiani (educatrice, Centro per la salute del bambino onlus), Daniele Scaglione (autore del libro "La bicicletta salverà il mondo"), Luca Madiai (curatore del blog decrescita felice e rivoluzione umana), Paolo Merlini (autore del libro "L'arte del viaggiare lento. A spasso per l'Italia senz'auto"), Francesco Favi (curatore di rassegne e progetti cinematografici)

Le agende sono già disponibili.

Chi è interessato all'acquisto di una o più copie può scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Argomento trattato:
Giovedì, 04 Ottobre 2012 15:01

BiciAgenda 2013

365 buoni motivi per spostarsi su due ruote 365 giorni l'anno: questo è il titolo della BiciAgenda 2013 che BiciZen ha curato per Terra Nuova Edizioni.

L'agenda è dedicata a tutti quelli che utilizzano la bici per andare a lavoro, a scuola, a fare la spesa; ai tanti che ogni giorno scelgono le due ruote sfidando i pericoli della strada, a chi accompagna i propri figli a scuola in bicicletta e a chi vorrebbe pedalare ma non ha ancora il coraggio di farlo.

Vuole essere da stimolo per i dubbiosi, per chi ancora non crede nell'importanza della bicicletta come mezzo di spostamento urbano. Vuole essere d'incoraggiamento per tutti quelli che l'hanno già scelta come compagna quotidiana di viaggio. Vuole essere uno strumento di riflessione sul valore della bicicletta nel nostro tempo, un diario per il lettore dove potersi fermare, sostare e trovare un piccolo spazio per sé nei momenti frenetici della giornata.

Le copertine dei mesi, con i contributi di esperti, attivisti e semplici cittadini, sono dedicate ai tanti aspetti con i quali la bicicletta si intreccia: la natura, la politica, la sicurezza, la lentezza, la meditazione, la decrescita, la solidarietà, i diritti dei minori, il cinema, il viaggio, il racconto.

Ma non solo. Nell'agenda, in formato tascabile, cartonata e con carta riciclata 100%, troverete tante informazioni utili, consigli, riflessioni, citazioni e curiosità.

Il 2013 si presenta come l' anno di cambiamento per la vivibilità delle nostre città: le strade devono tornare ad essere un luogo accessibile a tutti dove poter passeggiare, parlare, pedalare in tranquillità e sicurezza. Molto dipenderà dalle scelte delle amminsitrazioni locali e da quanto e come vorranno rispondere alla crescente domanda di mobilità ciclabile. In attesa di interventi efficaci e concreti, tanti cittadini si sono ugualmente messi in viaggio per la realizzazione di questo cambiamento: perchè ogni giorno è un buon giorno per prendere la bicicletta.

Hanno contribuito alla BiciAgenda:

Antonio Dalla Venezia (Presidente Fiab), Andrea Satta (musicista dei Tetes de Bois), Bruno Contigiani (Presidente di L' Arte del Vivere con Lentezza onlus), Marcella Danon (psicologa, Scuola di Ecopsicologia), Pietro Pani (autore del libro "Salva i Ciclisti. La bicicletta è politica") Berarda Del Vecchio (scrittrice), Tiziana Cristiani (educatrice, Centro per la salute del bambino onlus), Daniele Scaglione (autore del libro "La bicicletta salverà il mondo"), Luca Madiai (curatore del blog decrescita felice e rivoluzione umana), Paolo Merlini (autore del libro "L'arte del viaggiare lento. A spasso per l'Italia senz'auto"), Francesco Favi (curatore di rassegne e progetti cinematografici)

Le agende sono già disponibili.

Chi è interessato all'acquisto di una o più copie può scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Fornire una base-dati utile a supportare e orientare gli Enti Territoriali nella progettazione di infrastrutture e servizi a favore della mobilità ciclistica: è questo lo scopo del Primo Rapporto Annuale degli interventi a favore della mobilità ciclistica in Lombardia.

 

Le attività di Rilevamento delle Infrastrutture e dei servizi per la mobilità ciclistica avranno una cadenza annuale dal 2012 al 2015 e daranno la possibilità, da un lato, di verificare quante risorse economiche vengono messe in campo dagli Enti pubblici per il potenziamento dei percorsi ciclabili in Lombardia, dall'altro, di orientare le scelte future di tutti i soggetti territoriali per la realizzazione di una rete di percorsi ciclabili che trova, nella dorsale degli itinerari regionali, la sua "ossatura" principale.

Il Progetto per il Rilevamento Infrastrutturale e dei servizi è stato coordinato dalla Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità in collaborazione con la Sede Territoriale di Varese, che ha svolto il ruolo di raccordo con tutte le altre Sedi Territoriali.

Il Coordinamento regionale FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha messo a disposizione le proprie persone e competenze per la predisposizione della scheda di rilevazione, per la raccolta, sistematizzazione, lettura dei dati da elaborare.

 

Per consultare il rapporto completo (formato PDF) della Regione Lombardia clicca qui

Fonte: Fiab-onlus

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Il Presidente ha fatto pervenire ieri agli "Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova" che si tengono quest'anno a Reggio Emilia un appello ad incentivare l'uso della bicicletta per "colmare il grave ritardo" dell'Italia rispetto alla mobilità sostenibile.

 

Il segretario generale del Quirinale ha inviato al presidente dell'ANCI e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, una lettera in cui specifica che il Capo dello Stato "desidera esprimere vivo apprezzamento al Comitato promotore dell'iniziativa, che riunisce i rappresentanti delle istituzioni e del mondo dell'associazionismo in un comune impegno civile". Il Colle auspica "che i risultati degli incontri promuovano soluzioni concrete e attuabili nel breve periodo, idonei alla progressiva e radicata diffusione di comportamenti responsabili, a basso impatto ambientale e capaci di migliorare in modo significativo nelle grandi città italiane la vita di tutti".

Nel nostro paese, evidenzia ancora il Quirinale, "persistono ancora seri ostacoli [che] ci allontanano dagli standard europei [sia] per la tutela dell'ambiente [sia per] lo sviluppo di una mobilità sostenibile e la salvaguardia della sicurezza su strada. E' necessario che l'Italia si avvii a colmare questo grave ritardo attraverso l'adozione di misure efficaci e lungimiranti capaci di definire un sistema integrato dei trasporti e di valorizzare forme alternative per lo spostamento quotidiano".

Gli Stati Generali – che si aprono il prossimo 5 ottobre – saranno un'occasione di confronto sulle proposte sulla mobilità sostenibile urbana. Non si parlerà solo di bici, ma anche di sicurezza per i ciclisti e i pedoni. Sarà una manifestazione a tutto tondo che cerca di coinvolgere il maggior numero di associazioni e organizzazioni in prima linea per una migliore mobilità e qualità urbana.

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Lunedì, 01 Ottobre 2012 10:49

La bici sorpassa l'auto nelle vendite

Nel 2011 si sono vendute più biciclette che auto. Lo rivela stamattina il quotidiano La Repubblica, che pubblica i dati: le auto immatricolate sono state 1.748.143, le bici vendute 1.750.000. Sono solo circa 2000 in più ma è significativo di come gli italiani stiano cambiando le loro scelte del vivere quotidiano. E' vero che c'è la crisi economica che frena gli acquisti delle auto, ma è un dato che fa pensare ad un cambiamento degli stili di vita degli italiani.

E' un segnale più che positivo, in vista della settimana che vedrà protagonisti a Reggio Emilia gli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova, appuntamento organizzato da #salvaciclisti, Legambiente, Anci e Fiab.

Ecco cosa scrive Fabio Tonacci nel suo articolo di oggi: un'occasione per cambiare stili di vita.

 

Ripeteva in continuazione lo scrittore inglese di fantascienza Herbert George Wells: "Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per il genere umano ci sia ancora speranza". La fantascienza è diventata realtà, la bicicletta oggi si vende più della macchina. E anche se dall'altro lato della medaglia si scorge la più grave crisi del settore automobilistico degli ultimi decenni (il mercato è ripiombato ai livelli del 1964, ad agosto si è avuta la nona contrazione consecutiva a due cifre, con un meno 20 per cento di vendita rispetto al 2011), qualcosa si muove in avanti.

Anche perché alle biciclette vendute vanno aggiunti 200 mila restauri. Racconta Pietro Nigrelli, direttore del settore cicli di Confindustria Ancma: «Sempre più gente decide di recuperare vecchi modelli ritrovati in garage o in cantina. Con 100-150 euro i negozi specializzati, ce ne sono 2700 sparsi in Italia, ti propongono un restyling completo, seguendo le mode del momento: manubrio dritto, ruote colorate con lo scatto fisso, telaio riverniciato. Così si valorizzano bici vecchie ma che erano fatte su misura, con telai d'acciaio».

Insomma, ci piacciono talmente tanto che andiamo a recuperarle tra i bauli e la polvere delle cantine. Ma perché? Cos'è cambiato? La crisi, il prezzo della benzina arrivato a 2 euro al litro e i 7 mila euro all'anno (calcolati da Federconsumatori) per mantenere l'auto ci hanno sicuramente convinto a pedalare di più. «Ma non è solo questo — sostiene Nigrelli — il segreto del successo sta nel fatto che la bici è easy, facile da usare, costa poco, è maneggevole, comoda, oggi anche hi-tech nelle versioni ibride ed elettriche. Su un tratto di 5 km batte qualsiasi altro mezzo». Sarà per questo che è l'unico mezzo di trasporto privato che non ha subito un crollo di vendita. I produttori ne fanno di pieghevoli, a tre ruote, rétro, anfibie, senza pedali, placcate d'oro e in pelle di struzzo per chi vuole sì pedalare, ma con glamour.

Si usa per andare al lavoro, per spostarsi in città, per fare le gite. Eccolo, un altro motivo del successo: la vacanza a pedali. «La tendenza è quella di ricercare sempre di più il "turismo personalizzato" — dice Franco Isetti, presidente del Touring Club Italiano — le persone scelgono da sole mete e itinerari non omologati, che uniscono la visita ai beni culturali, il tour enogastronomico e il contatto con l'ambiente e i centri storici. La bicicletta è il mezzo ideale, il più semplice per coniugare tutto questo. Oltretutto, con i modelli ibridi la pedalata assistita e la possibilità di sfruttare anche il motore elettrico, si è aperto il mercato ai più anziani».

Il sorpasso della bicicletta sull'automobile è avvenuto anche in Germania. C'era da aspettarselo, lì le città sono decisamente "bikefriendly", grazie al record europeo: 40 mila km di piste ciclabili. In Italia l'ultimo finanziamento ad hoc risale a 13 anni fa. «Questo rinnovato amore — ragiona Antonio Della Venezia, presidente della Federazione italiana amici della bicicletta — aprirà la mentalità a chi ha sempre usato soltanto l'auto. Non credo che l'Italia tornerà ai livelli di vendita di auto precedenti al 2008. È l'occasione per cambiare stile di vita».

Fonte: La Repubblica

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Lunedì, 01 Ottobre 2012 10:11

Luci in Bici il 10 ottobre a Milano

In occasione della Giornata Mondiale della Vista, CBM Italia promuove la campagna sms di lotta alla cecità "Apriamo gli occhi". La campagna sarà attiva dal 7 al 28 ottobre e sarà a favore dei progetti di CBM in 12 Paesi in Via di Sviluppo tra Africa, America Latina, Asia.

 

Il lancio ufficiale della campagna sarà mercoledì 10 ottobre, a partire della ore 19.30, in Piazza San Babila a Milano.

Da qui partirà una marcia notturna con bici fluorescenti per illuminare la notte milanese e dire basta alla cecità evitabile. Pedaleranno con CBM Italia i testimonial dell'associazione, i rappresentanti delle istituzioni locali, amanti della bicicletta e tutti coloro che vorranno "aprire gli occhi" sul problema della cecità infantile, un fenomeno che colpisce 1,4 milioni di bambini, soprattutto nei paesi più poveri del mondo.

maggiori info: www.cbmitalia.org

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