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Mercoledì, 04 Dicembre 2013 07:34

Bimbi a scuola in bici

Centinaia di famiglie in 4 città italiane si sono date appuntamento il 29 novembre per la "Bike to school", iniziativa nazionale per la rivendicazione di una mobilità più sostenibile. Molti i partecipanti anche a Roma che hanno deciso di portare i bambini a scuola con la bicicletta
L'iniziativa Bike to school ha avuto un riscontro davvero incredibile di partecipazione e mediatico. L'idea milanese ha fatto proseliti. A Roma le scuole coinvolte sono 38 sparse in 9 municipi: da Prati all'Esquilino, dal centro storico a San Giovanni, Trionfale, Salario, Tor Pignattara, Fonte Laurentina, Valle Aurelia, Boccea . Adesioni che sono aumentate anche grazie al tam tam sui social network, Facebook in testa. Solo per citare alcuni istituti: Di Donato, Bonghi, Buzzati-Serratella, Fonte Vittorino, Celio Azzurro, Nido San Gregorio, Principe di Piemonte, Montessori Villa Paganini, Pisacane, Regina Margherita.
Anna Becchi, mamma e attivista ciclista spiega: "L'evento lo abbiamo organizzato il 20 settembre con l'aiuto dei vigili in bicicletta che ci hanno dato le pettorine. Un'iniziativa piaciuta anche al Comune". Combattere il traffico della metropoli, ma non solo. A Napoli gli attivisti si sono attivati alla scuola Quarati, nel quartiere Vomero, a fine ottobre: "La nostra idea non è quella di intralciare il traffico — spiega il ciclista Francesco Busco — Ci siamo mossi in fila indiana, rispettosi, e abbiamo accompagnato i piccoli in sicurezza. Volevamo ispirarci alla critical mass originaria, come nacque a San Francisco: ovvero all'idea di chi voleva solo andare a lavoro in modo sicuro sicuro".
Connessi via Facebook, questi gruppi — molti dei quali sono vicini al movimento #salvaiciclisti — parlano, si influenzano ed esportano l'idea in altre città. Come a Bologna, dove quattro famiglie si stanno organizzando per far conoscere l'iniziativa in almeno altrettante scuole cittadine per essere pronti all'evento del 29 novembre, giornata in cui — più o meno contemporaneamente — le quattro città faranno partire serpentone di ciclisti e bambini in orario mattutino. Lontano dalle metropoli, comunque, realtà più piccole si organizzano già da tempo. Dal 2003 a Reggio Emilia il bicibus è una realtà solida e ben organizzata dal Comune: quattro linee che servono decine di scuole, con nonni, genitori e volontari che accompagnano i piccoli lungo percorsi stabiliti, segnalati e messi in sicurezza.
Fonte: roma.corriere.it

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Giovedì, 28 Novembre 2013 07:55

Il 29 novembre a scuola si va in bici

Tutti in bici a scuola, lasciando a casa l'auto almeno per un giorno. Obiettivo? «Andare a scuola in un modo diverso, in allegria e libertà, appropriandosi delle strade e di una città troppo spesso percepita come pericolosa». È l'esperimento, primo nel suo genere in Italia, che stanno tentando un vasto gruppo di genitori attivisti della ciclabilità in quattro città: Roma, Milano, Bologna, Napoli e Caserta, e in calendario per venerdì 29 novembre.
A Roma sono 20 le scuole che hanno aderito partendo dall'appello lanciato dai genitori della scuola media Di Donato. L'espandersi dell'iniziativa ha convinto gli assessorati alla scuola e alla mobilità del Campidoglio a concedere, proprio oggi, il patrocinio del comune.
Il primo esperimento è stato messo in campo il 20 settembre scorso, racconta Anna Becchi, madre di tre figli, del gruppo romano di #salvaiciclisti e tra le più attive alla Di Donato: "ci è venuto in mente di farlo durante la settimana europea della mobilità sostenibile - spiega Becchi-, proprio per dimostrare che andare a scuola in bici è bello e si può fare, soprattutto se si è in tanti. Per simpatia con la Critical mass dei grandi abbiamo pensato di farlo ogni ultimo venerdì del mese. La prima volta eravamo una trentina, adesso non li conto più. Dopo l'esempio della Di Donato, e solo con il passaparola dei genitori, anche altre scuole hanno voluto farlo, per esempio alla Garbatella». Due giorni fa erano 16 le scuole romane che avevano aderito a Bike to School del 29: Ora siamo a 20, e mi hanno appena scritto dal comune di Caserta perché vogliono aderire. Gli ho risposto che per aderire basta organizzarsi e farlo".
A Milano, per una volta a ruota di Roma, l'esperimento è iniziato a ottobre scorso grazie agli attivisti della locale Critical Mass, che hanno già accompagnato diverse volte a scuola i bambini, insieme naturalmente ad alcuni genitori, con appuntamento alle 8 a viale Monza. A ogni «massa marmocchi», così è stata chiamato l'appuntamento, un gruppo sempre più consistente di ragazzini si presenta al meeting point della fermata M1 di Gorla.
A Bologna, che per il momento partecipa con una sola scuola, l'appuntamento è stato chiamato Cinnical mass, da "cinni", nome dialettale locale per bambini. Nei giorni scorsi i genitori-attivisti si sono contattati per lanciare l'idea a livello nazionale. Di qui l'appello: "la bicicletta continua a essere il regalo più desiderato per i bambini di ogni parte del mondo perché rappresenta il primo passo verso l'indipendenza negli spostamenti e il raggiungimento di velocità fino a quel momento sconosciute. Nonostante questo, nella stragrande maggioranza delle città italiane ai bambini viene impedito di utilizzare la bicicletta anche solo per il normale tragitto casa-scuola perché è troppo pericoloso e l'uso della bici viene quindi relegato nel weekend quando, dopo essere stata caricata nel bagagliaio di un'auto, viene liberata nei parcheggi ipercongestionati di parchi pubblici o altre aree delimitate dove, finalmente, i bambini possono pedalare in libertà. Da queste considerazioni nasce l'idea di un gruppo di genitori di «fare rete» per creare un evento di portata nazionale in cui adulti e bambini diano vita a una massa critica in grado di affrontare il traffico motorizzato in sicurezza".
Fonte: www.lastampa.it

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Nei piccoli centri urbani accompagnare i bambini a scuola in bici è la normalità, ma nelle città metropolitane intasate dal traffico mattutino è quasi impossibile. Per questo molti genitori si stanno organizzando. E sempre più spesso danno vita a critical mass che dalle 8 alle 9 del mattino fanno girare su due ruote gruppi misti di alunni delle elementari, genitori e attivisti della bicicletta. L'obiettivo è fare massa, ovvero occupare la carreggiata e portare in sicurezza i piccoli a scuola. Il prossimo venerdì 29 novembre i bambini di quattro città italiane, Roma, Milano, Bologna e Napoli si daranno appuntamento insieme ad alcuni accompagnatori per una prima prova di "bike to school day" nazionale. Le iniziative per portare i bambini a scuola in bicicletta, da parte di genitori ed insegnanti volenterosi, sono cresciute negli ultimi anni in Italia, ma in particolare è a Milano che nelle scorse settimane i bike to school mattutini hanno riscosso molto successo, e tra i "grandi" che "scortano" il corteo dei bambini non ci sono solo genitori, ma anche semplici simpatizzanti della bicicletta. I bambini sono di diverse età e classi, qualcuno pedala con la bici propria e qualcun altro trasportato da un genitore, e c'è anche chi è riuscito a trainare un carrellino con le casse per ascoltare la musica. Viste le somiglianze con le pedalate della Critical Mass, qualcuno ha ribattezzato scherzosamente l'appuntamento "massa marmocchi".
"Se la scuola è un diritto, è un diritto anche poter scegliere in sicurezza il mezzo che si preferisce — spiega Marco Mazzei, ciclista fra gli organizzatori degli eventi — Lavorare sulla mobilità in centro è ok, ma le periferie meritano attenzione: non si può permettere che le strade della città, a maggior ragione le grandi arterie che attraversano decine di quartieri pieni di persone, si trasformino in auto-strade, alle quali tutti gli altri si devono adeguare".
L'idea milanese ha fatto proseliti. A Roma hanno organizzato un'iniziativa analoga una alla scuola elementare Di Donato, nel quartiere Esquilino, che ha un'esperienza decennale di attivismo: Combattere il traffico della metropoli, ma non solo. A Napoli gli attivisti si sono attivati alla scuola Quarati, nel quartiere Vomero, a fine ottobre: "La nostra idea non è quella di intralciare il traffico — spiega il ciclista Francesco Busco — Ci siamo mossi in fila indiana, rispettosi, e abbiamo accompagnato i piccoli in sicurezza. Volevamo ispirarci alla critical mass originaria, come nacque a San Francisco: ovvero all'idea di chi voleva solo andare a lavoro in modo sicuro sicuro".
Qui la pagina Facebook per contattare i partecipanti per unirsi e chiedere informazioni.
Fonte: milano.repubblica.it

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