Venerdì, 13 Luglio 2012 08:22

Piu' tutela per chi va al lavoro in bicicletta

Vota questo articolo
(0 Voti)
Con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Monti, al Ministro Elsa Fornero e ai Presidenti di Camera e Senato i ciclisti italiani chiedono a gran voce nuove tutele per chi si muove in bicicletta.

A distanza di cinque anni dalla proposta di legge sull'infortunio in itinere, la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) riprova a chiedere al Governo e al Parlamento in carica, la piena tutela dei lavoratori che si recano al lavoro in bicicletta. Lo fa assieme a due illustri compagni di strada: ECF La Federazione Europea dei ciclisti e il movimento #salvaiciclisti nato quest'inverno e cresciuto nel corso dei mesi fino a portare a Roma il 28 aprile scorso 50.000 ciclisti.

<<Abbiamo molto apprezzato la nota con cui Lei il 14 maggio scorso ha dato sostegno alleistanze della campagna #salvaiciclisti – si legge nella lettera - sottolineando i vantaggieconomici derivanti dall'uso della bicicletta in ambito urbano e definendo la bicicletta come"mezzo di trasporto 'intelligente', sia dal punto di vista dell'impatto ambientale, sia a livelloeconomico, dato che riduce sensibilmente i costi legati alla mobilità urbana, sia, aspetto nonmeno rilevante, per la salute degli individui."Infatti, in questo periodo di crisi economica, per ridurre i costi derivanti dalla mobilità, moltepersone fanno sempre più ricorso all'uso della bici, anche per andare al lavoro.Purtroppo nel nostro Paese coloro che decidono di utilizzare la bici per recarsi al lavoro, sitrovano a confrontarsi con una legislazione che, non solo non incentiva, ma addiritturapenalizza chi utilizza questo mezzo di trasporto.>> 

Per la legge italiana la copertura assicurativa per i percorsi casa-lavoro non comprende l'uso delmezzo privato, a meno che non "sia necessitato (es: inesistenza di mezzi pubblici che colleghinol'abitazione del lavoratore al luogo di lavoro; incongruenza degli orari dei servizi pubblici conquelli lavorativi; distanza minima del percorso tale da poter essere percorsa a piedi).La legge non distingue però tra moto, auto o bicicletta e questo riteniamo sia un danno arrecatonon ai ciclisti ma alla mobilità sostenibile così necessaria alla nostre città.La FIAB chiede perciò di equiparare, dal punto di vista assicurativo, gli spostamenti in bici aquelli fatti a piedi o con il mezzo pubblico, per incentivare così l'uso delle due ruote. Unmaggior uso delle biciclette determinerebbe un risparmio, anche dal punto di vista assicurativo,perché chi usa la bici è infinitamente meno pericoloso di chi usa l'auto e si ridurrebbeproporzionalmente il numero e la gravità degli incidenti che accadono nele nostre strade.Inoltre, chi pratica un normale esercizio fisico quotidiano, è generalmente più in salute e perdemeno giornate lavorative rispetto a chi si muove sempre in auto. Afferma il Presidente della FIAB Antonio Dalla Venezia "La campagna è frutto di unacollaborazione tra FIAB, ECF e il movimento #salvaiclisti, ma è a disposizione tutti coloro che la condividono  e che lavorano in favore di un maggior uso della bicicletta. Sono convinto chela campagna sarà appoggiata dai cittadini, ma anche dalle associazioni, dagli amministratoricomunali e degli enti locali, da parlamentari, dai professionisti, dai mobility manager e da chiha a cuore la vivibilità e la sicurezza nelle nostre città". Il baricentro della campagna è il sito www.bici-initinere.info da cui ognuno può inviare a suonome la lettera a Monti, Fornero, Fini e Schifani con pochi semplici click.Il sito contiene tutti i materiali a disposizione dei cittadini che intendono chiedere ai lorocomuni di condividere la richiesta. Tra i materiali liberamente utilizzabili troviamodocumentazione, spot radio e video per i media, anche in alta definizione, un video rivolto aisindaci,  testimonianze di chi ha avuto incidenti in bici non riconosciuti dall'INAIL come "Initinere"e altre testimonianze illustri. C'è anche uno spazio in cui le associazioni locali faranno conoscere le loro attività per lacampagna e si potranno ascoltare interviste ed esperienze.  

L'indirizzo mail della campagna è Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per informazioni sulla campagna: Giuletta Pagliaccio 335-5476520

Comunicato stampa

http://www.fiab-onlus.it

Letto 5974 volte

Potrebbero interessarti anche

  • Programma sperimentale di mobilità sostenibile. FIAB: e la bici?

    Leggendo l’attuale decreto “Programma sperimentale di mobilità sostenibile” del Ministero dell’Ambiente, sembra quasi che usare il termine bicicletta crei delle difficoltà. Come se il più antico mezzo di deambulazione sia più un problema che una soluzione benefica ai problemi di circolazione, di smog e di salute.

  • I fai-da-te del 30 km/h

    Una curiosa iniziativa nella notte tra il 30 settembre e l’1 ottobre, ha caratterizzato le città di Roma, Firenze, Torino e Trieste. Alcuni “sostenitori attivi” del limite di velocità di 30 km/ sono piombati in centro armati di pennelli, vernice e bombolette spray, per disegnare sull’asfalto il limite di velocità, che vorrebbero venisse inserito tra le modifiche del nuovo codice della strada.

  • Proposta di legge: La bicicletta concorre a salvare l’ambiente

    La proposta di legge, firmata da 26 deputati, si propone l'obiettivo di sostenere l'uso della bicicletta per recarsi al lavoro con l'eliminazione delle condizioni che rendono impossibile il riconoscimento dell'indennizzo per infortunio in itinere. Infatti, la normativa vigente riconosce l'infortunio in itinere e la relativa indennità per coloro che usano la bicicletta solo nel caso in cui vi è l'uso necessitato di tale mezzo di trasporto (piste ciclabili, sciopero dei mezzi pubblici e altro). La proposta di legge propone l'eliminazione dell'uso necessitato della bicicletta per recarsi al lavoro nel caso di incidente nel percorso casa, lavoro, casa e di conseguenza faciliterebbe l'uso di tale mezzo. Con i livelli di polveri sottili ed altri inquinanti, dichiara Lorenzo Dalai consigliere della Provincia di Verona, sempre oltre i limiti cercare di attuare anche la più piccola misura che vada a limitare il traffico automobilistico privato è senz'altro encomiabile. Purtroppo fino ad oggi si sono invocate "misure strutturali" e con questo alibi nulla è stato messo in cantiere. L'iniziativa di garantire la copertura assicurativa a chi decide di utilizzare la bicicletta per andare al lavoro è senz'altro piccola cosa di fronte alla gravità del problema, ma ha il grande merito di dare concretezza ad un disegno, che, partendo appunto da misure reali, seppur non eclatanti, può far capire che la direzione intrapresa è quella che nel nord dell'Europa vede appunto una parte consistente dei lavoratori utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto ideale: silenziosa, non inquinante, economica, salutistica. Cominciamo da qui e, senza soste, lavoriamo per una mobilità alternativa e sostenibile!

    "Accrescere sempre più il numero delle persone che utilizzano la bicicletta per recarsi al lavoro, soprattutto in città, è un passo avanti importante per la nostra comunità, afferma Matteo Avogaro. Dal punto di vista della tutela dell'ambiente e della salute. Naturalmente, l'invito ad utilizzare la bicicletta deve corrispondete ad una modifica delle leggi che spinga le persone a fare questo passo. Ed è qui che si rivela la qualità e l'importanza della proposta di Diego Zardini. Un'ottima iniziativa, che dimostra come Diego e gli altri estensori del progetto sappiano occuparsi, in Parlamento, di temi che toccano la vita concreta e quotidiana dei cittadini. E di saperlo fare nel modo migliore". Luca Granzarolo richiama l'impegno degli enti locali: "La Proposta di legge di cui Zardini è primo firmatario è fondamentale, perché costituisce un elemento di modernizzazione del nostro Paese e ha importanti ricadute sulla vita di tutti noi. Rappresenta un incentivo all'utilizzo della bicicletta, con conseguenze positive per la salute delle persone e per dell'ambiente. Tuttavia è anche importante pensare a una seria e completa rete di piste ciclabili che attraversi Verona, per rendere effettiva e concreta la possibilità di spostarsi in bicicletta. A questo scopo dovranno impegnarsi i consiglieri circoscrizionali e comunali." A livello europeo sono numerosi gli esempi di normative tese a favorire l'uso della bicicletta, dichiara Yared Ghebremariam-Tesfau, come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro, realtà grandi, come Barcellona o Amsterdam, e realtà meno grandi, come Friburgo, con questo tipo di iniziativa hanno ottenuto una considerevole riduzione del numero di automobili con tutti i vantaggi che da questo comporta. Prendendo questi esempi virtuosi a modello, è giunto il momento di iniziare a valorizzare davvero questo tipo di trasporto e non limitarci a qualche isolata pista ciclabile o a qualche imbarazzante surrogato di bike sharing. A sostegno della proposta di legge è nato un gruppo in Facebook "Al lavoro in bicicletta" che in pochi giorni ha raccolto il consenso di 1.335 persone e tra questi i gruppi amanti della bicicletta sparsi in tutt'Italia.

    Numerosi sono stati i commenti degli aderenti e tra questi si riportano i seguenti:

    - il mio direttore arriva al lavoro in bici, anche io lo faccio da S. Massimo a corso Porta Nuova con il bel tempo. La salita di via San Marco, però è troppo irta e spesso porto la bici a mano;

    - trovo che quando vado a lavoro in bici guadagno in umore, salute ,finanza, felicità, tempo, e tanta goduria nel vedere i miei fratelli ingabbiati e incazzati nelle loro lussuose scatole di ferro!!;

    - Awsome!!! cioè.... che figata.... andare al lavoro in bici! Ma quanto sono più rincoglioniti di noi i colleghi che usano l'auto per fare 1 km!!! Prima di carburare di la dalla scrivania impiegano tempo e caffè mentre noi arriviamo già pimpanti ed energizzati. Diffondiamo il verbo;

    - Oltre al problema dell'infortunio in itinere, occorrerebbe incoraggiare la pratica economicamente o con un incentivo economico all'olandese o con una riduzione delle imposte sul reddito (come succedeva a mia figlia quando lavorava a Berlino);

    Dai commenti si evince che occorre impegnarsi e mobilitare le persone affinché la proposta di legge venga approvata e non dimenticata come è successo con la precedente proposta predisposta da Fiab. Inoltre è necessario attuare una politica territoriale della mobilità sostenibile e sensibilizzare le imprese a mettere a disposizione dei parcheggi custoditi e coperti a favore dei propri dipendenti che usano la bicicletta.

    Il primo obiettivo è quello di ampliare il gruppo "Al Lavoro in bicicletta" in Facebook affinché la proposta venga conosciuta e sostenuta dai cittadini e dalle associazioni ciclistiche: https://www.facebook.com/allavoroinbicicletta?ref=ts&fref=ts

    Fonte

Itinerari

Tuttobike

Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.