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Vince ancora la bicicletta. È l’esito di una gara ideata dal Treno Verde di Legambiente che metteva a confronto i diversi sistemi di spostamento. Il Trofeo Tartaruga – i cui partecipanti concorrevano utilizzando vari mezzi di trasporto – celebra il mezzo ecologico per eccellenza: la bici inquina poco, è veloce ed è economica. Il Treno Verde, messo a disposizione dalle Ferrovie dello Stato, accompagna l’Associazione ambientalista che monitora a livello nazionale i tassi d’inquinamento atmosferico e acustico delle maggiori città italiane.
Il Trofeo Tartaruga se l’è aggiudicato un giornalista di Metro, Lorenzo Grassi, che ha impiegato 20 minuti per giungere al traguardo; al secondo posto, con 29 minuti, si piazzano la Consigliere della Regione Lazio Cristiana Avenali e il direttore Regionale Trenitalia Lazio Aniello Semplice, che hanno optato per i mezzi pubblici. Sul terzo gradino del podio sale, con 33 minuti, un volontario di Legambiente che ha invece impiegato uno scooter.
“Il nostro impegno è quello di realizzare nell'arco dei primi mesi della legislatura, più precisamente nei primi 120 giorni, il piano trasporti per una mobilità sostenibile. Si tratta di un’esigenza non più rinviabile per migliorare la qualità della vita degli stessi cittadini, nonché per ridurre l'inquinamento della nostra città. Occorrono sicuramente fondi e investimenti importanti, ma occorre anche attivare servizi ugualmente strategici e di più semplice realizzazione come parcheggi di scambio e bike-sharing”.
L’itinerario prevedeva 5 km di tragitto che attraversava una delle zone più trafficate e inquinate della Città Eterna: da piazza Gondar al binario I di Roma Termini, con una tappa intermedia alla stazione Tiburtina.
“Si tratta di un percorso che attraversa le zone più critiche della città di Roma per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico e la mobilità - ha sottolineato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio - dove poco o nulla è stato fatto per la riduzione del traffico. Anche oggi è stato dimostrato che il treno metropolitano resta sempre di più un'infrastruttura centrale per la città, ma in attesa dell'entrata in funzione della linea C è venuto il momento di ridiscutere di come migliorare la qualità del servizio, come tornare a investire sul trasporto su ferro, non solo in città ma nell'area romana più ampia. Da anni, invece - ha continuato Parlati- si è fermi con gli investimenti in questo settore: la Regione investe solo lo 0,13 per cento del suo bilancio, pari a circa 35 milioni di euro, su questo servizio vitale per la mobilità dei cittadini. Occorre lavorare e investire non solo sull'infrastruttura ma anche sugli stessi mezzi, ormai invecchiati. La Regione prenda in mano la situazione e affronti un tema imprescindibile per la qualità della vita delle persone che è invece stato abbandonato nella scorsa legislatura. Altra sfida importante è quella legata ai tram. Anche qui registriamo una totale assenza di programmazione e di interventi: da anni è nascosto in un cassetto un progetto di riorganizzazione della rete tramviaria. Lo si riprenda, se ne discuti e si affronti finalmente il tema della mobilità in maniera seria e responsabile”, ha concluso Parlati.