Lunedì, 09 Gennaio 2012 11:03

Lago Desertes (da Oulx)

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Lunghezza: 33,63 km
Tempo percorrenza: 6h
Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE Carta dei sentieri e dei rifugi 1:25.000 n. 104 Bardonecchia Monte Thabor Sauze d'Oulx - Fraternali Editore 1:25.000 n. 2 Alta Valle Susa Alta Val Chisone
Periodo consigliato: maggio - settembre
Tipo: asfalto 13,43 km (40%) - sterrato 20,20 (60%)
Dislivello: 1420 metri effettivi
Difficoltà: OCA (difficile)
Effettuato il: luglio e agosto 2009
Località di partenza: Oulx incrocio SS24 con via San Giuseppe (parcheggiare in piazza Aldo Garambois salvo mercoledì, giorno di mercato)
Accesso: autostrada del Frejus (A32) uscita Oulx Est.
Descrizione: dall'incrocio tra la SS24 e la via San Giuseppe si imbocca la strada che porta alla località Sotto la Rocca (0 Km - cartello). Superato il ponte sulla Dora Riparia si prende a destra (0,11). Giunti allo stop si imbocca a sinistra la via Cotolivier (0,46). Tralasciando le vie laterali si entra presto in un fitto bosco di larici. Ignorate due deviazioni sulla destra in corrispondenza di altrettanti tornanti (la prima, 2,01, con indicazioni per Villaretto/Chateau e la seconda, 3,98, per Chateau/Fontana del Buon Vino) si giunge a Pierremenaud (4,77) dove segnaliamo l'oratorio di S. Antonio da Padova, adiacente ad una fontana con lavatoio. Al bivio che segue (5,13 - bacheca) si tiene la destra. Tralasciata una strada in discesa sulla sinistra (6,59) si giunge a Vazon (7,45), dove si trova il rifugio alpino "La Chardouse". Nei pressi del parcheggio a monte della borgata la strada diventa finalmente a fondo naturale (7,83). Si affrontano ora i tornanti che risalgono il versante meridionale della Serra dell'Orso, ignorando una sterrata senza indicazioni sulla destra (8,95) e quella sulla sinistra che porta a Lozet (9,39). Davanti ai nostri occhi e' ben riconoscibile l'imponente sagoma del Monte Chaberton. Raggiunto il bivio di quota 2048 (12,69) si ignora a destra la deviazione che porta alla cappella dedicata a Notre Dame de Lumiere (m 2106), meglio conosciuta con il nome di Madonna del Cotolivier, dalla quale si gode uno splendido panorama (se si ha tempo si puo' eventualmente farci un salto). La sterrata prosegue ora con un lungo traverso passando a monte della Gr. Pourachet finche', superata una sbarra (13,82), degenera a sentiero franato in qualche punto. Seguendo le indicazioni del sentiero F1 si lascia una diramazione sulla sinistra (15,56) e poi quella sulla destra (15,60) che porta alla croce di S. Giuseppe. Dopo un paio di tornanti si affronta un tratto esposto in cui sarebbe preferibile procedere a piedi. Tenere in un paio di occasioni la sinistra (16,15 e 16,39) e quindi scendere al pianoro sottostante (fondo sassoso - prudenza!). Al termine del pianoro si sale a spinta raggiungendo, in meno di un quarto d'ora, il lago Desertes (17,50). Lasciarlo sulla sinistra e raggiunto il colletto del Lago (17,67) iniziare la discesa che ci porterà alla strada Fenils-Chaberton. Seguirla a sinistra (19,87) e toccando Pra Claud (22,52) e C. la Porta (23,22) raggiungere Fenils. Seguendo il cammino principale asfaltato si risale alla SS24 (25,94) che andrà percorsa a sinistra. Poco dopo il bivio per Amazas si imbocca una sterrata sulla destra (29,60). Al primo bivio andare diritto (30,32) ed al secondo ignorare la strada sulla destra che porta a Malafosse Alta (31,80). Si attraversa poi la borgata S. Marco e giunti alla strada che porta a Sauze d'Oulx (32,34 - capppella) si va a sinistra. Prima della curva imboccare la carrareccia dissestata che si stacca sulla sinistra (32,73) e che porta alla parrocchiale di Oulx (33,10). Da qui procedere a destra percorrendo dapprima la via des Ambrois e poi la via S. Giuseppe (33,45). In breve si perviene alla SS24 dove il giro ha avuto inizio (33,63).
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Lunedì, 09 Gennaio 2012 11:01

Val Chisone, Val Troncea

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Lunghezza: 19,49 Km
Tempo percorrenza: 2h andata + 40' ritorno
Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE Carta dei sentieri e dei rifugi 1:50.000 n. 1 Valli di Susa Chisone e Germanasca - 1:25.000 n. 105 Sestriere Claviere Prali
Periodo consigliato: maggio - ottobre
Tipo: asfalto 3,23 km (17%) - sterrato 16,26 km (83%)
Dislivello: circa 500 metri
Difficolta': B.C.
Effettuato il: 29 giugno 2003
Località di partenza: Traverses (fraz. di Pragelato)
Accesso: da Torino con la SS23 sino a Traverses. Al termine della borgata si svolta per la val Troncea parcheggiando l'auto dopo un centinaio di metri.
Descrizione percorso: la Val Troncea e' una diramazione laterale della val Chisone. Le vette che la circondano sono fra le piu' elevate della zona, con altezze che raggiungono o superano i 3000 metri di altitudine. E proprio su una di esse, il Monte Barifreddo (m 3028), si trovano le sorgenti del torrente Chisone che attraversa tutta la vallata. La Val Troncea ospita anche un Parco Naturale che si estende su una superficie di circa 3250 ettari, tutti compresi nel territorio comunale di Pragelato. Qualora vi venisse la voglia di effettuare qualche variante di vostra iniziativa, tenete bene a mente che e' vietato percorrere i sentieri del parco con le biciclette. Il dislivello risulta piuttosto diluito fatta eccezione per gli ultimi km dove si concentrano tutti gli sforzi. Dalla SS23 (0 Km) seguiamo la strada di fondovalle che tocca gli abitati di Plan (0,61) e Pattemouche (1,11). Giunti al Ponte Daz Itrei (1,83), lo si attraversa costeggiando ora il Chisone sul lato opposto. Nei pressi del "punto informazioni" del Parco si ignora la deviazione per Laval (3,26) e successivamente quella per Troncea (5,16), entrambe sulla sinistra. La strada transita quindi nei pressi di alcune sorgenti e successivamente attraversa il torrente per ben due volte. Con un paio di erti tornanti ravvicinati va' infine a terminare dinnanzi alla costruzione dell'Alpe Mey (9,69) dove e' possibile acquistare burro e formaggio prodotti in loco. Per il ritorno si ripercorre la strada della salita finche', circa 350 metri oltre la deviazione per Troncea, si svolta a sinistra su una sterrata chiusa da sbarra (14,60) che attraversa il Chisone. Poco oltre si transita nei pressi dei ruderi della Fonderia della Tuccia dove veniva un tempo lavorato il materiale estratto dalle miniere di rame del Beth. Si ritrova quindi il Ponte Daz Itrei (17,65) dal quale si ritorna velocemente alla partenza.
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Lunedì, 09 Gennaio 2012 10:53

Da Venaria a Rivoli

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Lunghezza: 60,46 Km                                                                                                              
Tempo percorrenza: 6 ore
Località di partenza: piazza A. De Gasperi (Venaria)
Dislivello:
circa 275 metri
Difficolta': B.C. (medio)
Tipo: asfalto 30,48 Km (50%) - sterrato 29,98 (50%)
Periodo consigliato: tutto l'anno (salvo presenza neve o dopo abbondanti piogge)
Cartografia:
I.G.C. 1:50.000 n. 17 TORINO PINEROLO e Bassa Val di Susa
Effettuato il: 25 aprile e 1 maggio 2010
Descrizione: l'itinerario collega due importanti residenze sabaude, la Reggia di Venaria Reale ed il Castello di Rivoli. All'andata verrà utilizzato, seppur con qualche piccola variante, l'itinerario "Corona di Delizie in Bicicletta" mentre per il rientro si è cercato di sfruttare il più possibile sterrate e piste ciclabili. Il punto di partenza è costituito dall'ampia piazza De Gasperi di Venaria, dove (salvo mercato o manifestazioni) è possibile lasciare l'autovettura. Azzerare il ciclocomputer in corrispondenza dell'incrocio tra via L. Da Vinci e Viale Buridani (0 Km). Imboccare e percorrere quest'ultimo sino a quando termina presso una rotonda. Qui seguire a sinistra la pedonale via Mensa (0,88) giungendo all'ingresso principale della Reggia, dove si svolta a destra e poi si imbocca il viale Carlo Emanuele II (1,69) che porta all'ingresso "Ponte Verde" del Parco Regionale La Mandria. Non attraversare il ponte sulla Ceronda (3,00) ma seguire a sinistra il sentiero che costeggia il corso d'acqua. Superato un canale prendere a sinistra (3,83) e, al termine del sentiero (3,99), seguire a destra la strada asfaltata che passa tra due campi di golf. Dopo la curva dove si trova una costruzione dell'acquedotto, imboccare lo sterrato sulla destra (4,47) raggiungendo lo stradone che porta a San Gillio (6,11). Percorrere la pista ciclabile (dx) sino al primo semaforo (spento) dove si attraversa a sinistra (6,71). Giunti in largo Oropa (6,93), attraversarlo e poi procedere nel centro storico di Druento lungo la via Roma e uscirne seguendo, nei pressi della chiesa di S. Sebastiano, la via Garibaldi (7,29 - dx). Giunti ad una rotonda (7,61) procedere diritto lungo la via Pasturanti. Attaversare la circonvallazione (7,82) finchè, presso una cascina, il fondo degenera a tratturo. Al termine del medesimo si incrocia una bella sterrata che andrà seguita a destra (9,39). Giunti alla strada che collega Druento con Pianezza (10,22) seguirla a sinistra. Superato il consorzio agrario svoltare a destra su una sterrata (10,74) con indicazioni "via Druento 69". La stradina va ad affiancare la circonvallazione raggiungendo uno sterratone (11,52). Passare il sottopasso e giunti presso la chiesetta di S. Bernardo (12,00) svoltare a destra. Quindi prendere a sinistra (12,35) e continuare su via Levante. Attraversare la rotonda di via S. Gillio (12,80) e, dinnanzi al santuario di San Pancrazio (13,07) imboccare a sinistra la via omonima. A breve, si incontra una lunga pista ciclabile che porta alla SS24 (14,33). Attraversarla ed al successivo incrocio procedere a destra lungo la via Rosselli (14,60 - rotonda). Alla rotonda successiva seguire diritto la via Alpignano (14,82). Superata la via Mombello si scende a sinistra (15,18) e poi si imbocca la ciclabile che corre lungo la Dora (15,35 - sbarra). Al km 16,40 ci si immette su una strada asfaltata e poi si affronta in salita la ripida "Discesa al filatoio" (16,68). In realtà il percorso continuerebbe lungo il fiume ma quando ho effettuato il giro il cammino risultava chiuso causa smottamenti. Giunti presso una chiesetta si prende a destra la via Massimo D'Azeglio (16,82). Confluiti in piazza 1° Maggio, si prosegue lungo la via Torino. Prima del cimitero si riprende la ciclabile sterrata chiusa da sbarra che scende alla Dora (17,33). Al termine della discesa si prosegue a sinistra (17,57). La strada torna poi asfaltata e porta ad un incrocio dove si continua a destra (18,06). Dopo poco, prendere la sterrata a sinistra (18,19) che termina presso una strada asfaltata (18,65). Seguirla per pochi metri a destra e poi prendere a sinistra il sentiero (18,69) che passa sotto alla tangenziale. Giunti ad una via asfaltata bisogna imboccare un viottolo pedonale a destra (19,05). Al suo termine (19,41) si torna indietro sulla via finche' si incontra un passaggio pedonale (19,48) che porta su una via parallela (19,56). Da qui a sinistra e poi subito a destra per via Gai (19,62). Attraversare la prima via (19,67) e poi alla successiva si va necessariamente a sinistra. Si prende poi a destra la via Sergio Allegri (19,84) e al semaforo si scende a destra su ciottolato (19,88 - via Venaria). Al termine della discesa si va a destra (20,07) e quindi si procede sulla passerella che consente di attraversare la Dora. Sull'altro lato si incontra una chiesetta dal caratteristico campanile a sezione triangolare. Si svolta quindi a destra (20,32) procedendo bici a mano in quanto questo tratto è a senso vietato. Terminata la salita si svolta a destra su via Goito (20,44) rimontando in sella. Procedere poi a destra su via Matteotti (20,63) e successivamente seguire la via Martiri XXX Aprile (20,81) che passa davanti al portale della Certosa di Collegno. Al Km 21,09 inizia una nuova ciclabile che porta al sottopasso della ferrovia (21,32 - rotonda). Anzinchè scendere il medesimo, si va diritto verso la stazione dove si gira necessariamente a destra lungo la via Giacinto Collegno (ciclabile). Quando si incrocia la via Q. Sella si continua diritto (21,63) lungo la "passeggiata Don Modesto Scaccabarozzi". Giunti alla passerella sulla ferrovia (21,79) si passa sul lato opposto della medesima e procedendo diritto lungo via Roma si arriva in piazza della Repubblica (22,23). La si attraversa a sinistra sfruttando i corridoi ciclo-pedonali. Pervenuti su viale XXIV Maggio (22,56) lo si segue fedelmente (ciclabile) raggiungendo corso Francia (23,08). Si va a sinistra senza attraversare il corso percorrendo inizialmente un'area mercatale. Giunti all'incrocio con via San Massimo (23,53) si attraversa a destra e quindi si segue la ciclabile di v.le Gramsci. Attraversare c.so Torino (24,43 - rotonda) e quindi seguire la via Lupo che attraversa il centro storico transitando dinnanzi a S. Cassiano. Imboccare poi via Generale Perotti (24,89). Alla rotonda si va a sinistra (25,49) giungendo ad una più grande dove si procede a destra per v.le F.lli Cervi (25,73) che diventa poi via Rivalta. Attraversare c.so Allamano (26,17) e giunti in strada del Portone (26,48) seguire la ciclabile a destra. Alla successiva rotonda (27,17) si affrontano una serie di attraversamenti per andere a prendere la ciclabile che corre lungo c.so Allamano. Superata una nuova rotonda si prende una sterrata che a sinistra porta verso i campi (28,21). Ad un quadrivio si svolta a destra (28,63) puntando verso la tangenziale. Si attraversa sfruttando un sottopasso (29,63) arrivando all'incrocio con c.so IV Novembre (30,02). Qui continuare diritto (via Molinetti) fino ad un sottopasso sulla destra (31,01) che andrà attraversato. Percorrere la str. Nuova Tetti sino al semaforo dove si gira a sinistra (31,49 - v.le Colli). Dopo un parcheggio si va a destra su str. Borgeisa (31,73). Si arriva alla piazza Cavallero dove si prende a destra la via Rivalta (32,04). Quindi subito a sinistra per via Gen. Chiaperotti (32,10) e poi a dx per via Mazzini (32,25), sx per via Pullino (32,55), dx per via Balegno (32,73). Al termine di piazza San Rocco si continua sulla via omonima (32,98). Giunti in piazza Garibaldi si sale a sinistra dapprima lungo via Piol (33,32) e poi sulla via al Castello. Si arriva alla rotonda dinnanzi al medesimo (33,90) dove si scende a destra su corso al Castello. Giunti in piazza S. Bartolomeo andare a sinistra su via Reano (34,31). Quando termina l'asfalto tenere la destra (35,14 - str. del Giraud) e poi (35,26) ancora a destra puntando verso un pilone di colore blu (via Brandizzo). Al termine della medesima si prende per una quarantina di metri a destra la strada che collega Rivoli con Rosta e quindi si gira su str. Giustizie (35,84). Seguire la direzione principale raggiungendo la str. Fornas (37,06). Seguirla a sinistra sino alla SS25 (37,65). Percorrerla a sinistra finchè, passati sotto la ferrovia, si incontra str. Castelpasserino (38,31). Qui prendere la sterrata tutta sulla destra e poi, presso una stazione del metanodotto, tenere la sinistra (38,46). Procedere ora diritto puntando verso un sottopasso della ferrovia (39,80). Attraversatolo (39,85) prendere a destra risalendo a C.na La Generala. Da qui continuare su asfalto (40,33) e quindi prendere la via Dolomiti (40,40). Dopo la curva a dx per via Mario Bogge (40,52) che diventa poi via Avigliana. Proseguire quindi su str. Costa (40,86) e, al termine della discesa, andare diritto (41,31) lungo la via Antica di Rivoli. Svoltare quindi a dx in via Rivoli (41,81) e giunti presso la tangenziale (41,88) seguire a sinistra lo sterrato che la costeggia. Dopo l'area di servizio tenere la sinistra (42,66), quindi svoltare a sinistra (43,08) per c.na Nuova. Passare poi il sottopasso della ferrovia (43,44) ed imboccare la prima sterrata sulla destra (43,51 - via Bibiana). Attraversata la via Saluzzo (44,14), si arriva al termine della strada (44,52). Si procede a destra per poche decine di metri e poi si prende a sinistra la via Chieri (44,57). Essa va presto ad affiancare la tangenziale per poi attraversarla, a ridosso della ferrovia. Si arriva nei pressi di un complesso polisportivo (46,02) dove percorrendo la via Antica di Rivoli (ciclabile) si giunge ad una rotonda dove la ciclabile entra in un giardinetto (46,36 - viale Grande Torino). Si attraversa poi la p.za Che Guevara e alla rotonda (46,73) si va a sinistra per corso J.F. Kennedy. Poco dopo (46,83) prendere a destra la ciclabile che porta alla via C. Colombo (47,16). Qui si svolta a destra, si attraversa la via G. Di Vittorio (47,19) giungendo alla passerella sulla ferrovia percorsa all'andata (47,32). Si percorre ora a ritroso il tragitto fatto all'andata sino alla rotonda dove sbuca il sottopasso (47,77). Si entra quindi nel Parco Generale dalla Chiesa (cancello) cercando di procedere inizialmente paralleli a viale Martiri XXX Aprile e poi prendendo la stradina che a destra transita nei pressi del servizio veterinario (seguire indicazioni). Si punta verso c.so Pastrengo dove si continua a sinistra (48,50). Nei pressi della lavanderia a vapore si gira a sinistra (48,76) e poi si imbocca a destra la ciclabile (48,97) che attraversata la via Fratelli Tampellini (49,10) prosegue lungo via del Brucco. Giunti pressso il cimitero si va a sinistra (49,37) e, nei pressi di villa Richelmy, si prende la stradina che scende a destra al Parco Agro-Naturale della Dora Riparia (49,65). Seguire la direzione principale sino al km 50,88 quando si passa a sinistra la passerella sulla Dora. Si percorre poi la sterrata che corre parallela alla medesima (str. della Piombia). Giunti in via Venaria si va a destra (52,58) sino ad una rotonda dove si continua a destra sulla SSP24 (53,10). Superato l'ingresso della tangenziale bisogna imboccare una sterrata sulla sinistra (53,52 - prudenza nella manovra) e superata una sbarra (53,60) continuare a destra sempre su sterrato. Si aggira cascina Canonica e alla rotonda (54,38) si va a sinistra lungo la SP176 che attraversa la tangenziale puntando verso Venaria. Si seguono le indicazioni per quest'ultima sfruttando, appena dopo la prima rotonda, la ciclabile che corre parallela. Giunti alla rotonda posta sulla strada Savonera - Druento (57,43) si continua diritto sempre su ciclabile. Dopo una svolta a destra, si attraversa la via Don Giovanni Sapino (58,53) svoltando a sinistra alla successiva (58,88 - via Primo Barbi Cinti). Seguire la ciclabile a bordo strada sino al corso G. Matteotti (59,79). Qui giunti procedete a destra e poi svoltate in via Foscolo (59,93). Al termine andare a sinistra (60,21) e poi ancora a sinistra (60,31) su via Suppo. Dopo una cinquantina di metri si svolta a destra su via L. Da Vinci (60,36) raggiungendo la piazza De Gasperi (60,46).
Mappa percorso
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Fonte: www.peverada.it
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Lunghezza: 19,04 Km
Tempo percorrenza: 3 ore e 30'
Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE 1:25.000 n. 110 LANZO VIU' CHIALAMBERTO LOCANA CIRIE' BASSE VALLI DI LANZO - 1:50.000 n. 2 VALLI DI LANZO e MONCENISIO
Località di partenza: Chiaves
Dislivello: 700 metri effettivi
Difficolta': B.C.A.
Tipo: asfalto 6,98 Km (37%) - sterrato 12,06 (63%) 
Periodo consigliato: primavera - estate - autunno
Effettuato il:
8 dicembre 2001 e 3 febbraio 2002
Accesso:
da Lanzo Torinese (raggiungibile facilmente da Torino con la "direttissima" delle Valli di Lanzo) si prosegue per Monastero e poi per Chiaves, sulla cui piazza si parcheggia la vettura.
Descrizione: l'itinerario ruota attorno ad uno dei monumenti simbolo delle Valli di Lanzo (un altro e' il Ponte del Diavolo) che si erge sulla vetta strategica e panoramica del Monte Bastia o Castellazzo, ad una quota di 931 metri. In origine vi era una cappella votiva, eretta dai valligiani nel 1629. In quel tempo, la zona era infestata dai lupi, i quali erano soliti attaccare i bambini dediti alla guardia dei greggi di pecore. Gli abitanti iniziarono allora a pregare Sant'Ignazio di Loyola, il fondatore dei Gesuiti, la cui devozione era in quel periodo molto diffusa, invocando l'incolumita' per i loro piccoli e tutta la comunita'. Nel giro di pochi anni i lupi sparirono dalla valle. Le suppliche al santo sconfissero anche un'epidemia che aveva colpito il bestiame, il "neiret", senza possibilita' di cura. In segno di ringraziamento, ai primogeniti veniva imposto quale voto il nome del Santo (ancor oggi molto diffuso in zona) e si provvide inoltre ad erigere la cappella. L'attuale edificio risale invece al 1720, per iniziativa dei Gesuiti, i quali si erano accorti che ormai la chiesetta era diventata troppo piccola. Il Santuario venne costruito in modo che al centro, dal pavimento, emergesse per un'altezza di cinque metri la cima del monte, sormontata dalla statua del Santo, sul quale doveva convergere la luce proveniente dalle finestre. Ultimamente, a seguito di una ristrutturazione, l'opera e' stata spostata annullando tale effetto scenografico. Questo giro stravolge lo schema classico dei percorsi per MTB in quanto presenta la parte iniziale tutta in discesa, con recupero del dislivello solamente nella fase conclusiva. Dalla piazza prendiamo la stradina che si diparte in direzione sud (0 Km - in salita), verso il Parco degli Alpini, passando ai piedi della chiesa di S. Giovanni Evangelista, che domina dall'alto tutto l'abitato. Lasciata la deviazione del sentiero 335 per Pessinetto/Procaria (0,30) e, nei pressi di una nicchia con immagine sacra (Maria SS. delle Rose), quella bassa per Gisola (0,63), si tagliano le pendici di Punta Serena (alla cava, 0,75, tenere la destra). Quando si incontra l'asfalto, si lasciano tre deviazioni sulla sinistra (2,00 - 2,39 - 2,55) arrivando nei pressi di alcuni garage (2,84 - prima dello STOP): qui si devia sulla sterrata di destra che conduce ad una casa. Poco prima del cancello, nei pressi di un pilone, si affronta il sentiero comunale per Gisola (3,01 - cartello) che, passando dietro il piccolo cimitero della frazione, ci fa pervenire dinnanzi alla chiesa di S. Giacomo Maggiore (3,68), una delle prime parrocchie delle Valli di Lanzo. La chiesa primitiva (forse eretta a sua volta su un preesistente tempio pagano dedicato al Dio Sole) venne quasi completamente abbattuta nel 1859 per far posto a quella attuale. Allo STOP (3,78), ci portiamo verso il tornante dove continuiamo la discesa (3,82). Prima del successivo, si svolta a sinistra (4,00), transitando tra le abitazioni. Oltre queste si supera una sbarra (4,12) su fondo diventato sterrato. La stradina termina presso un cancello, prima del quale dobbiamo necessariamente deviare su un sentierino (4,57) che va ad aggirare sulla destra alcune baracche per poi riportarsi sulla sterrata abbandonata in precedenza (4,79). Prestare attenzione dopo circa 300 metri, prima di un tornante, ad intraprendere il sentierino segnalato da cartelli indicanti S. Ignazio / Germagnano (5,07), realizzato  negli anni '30 con il rimboschimento dei Monti Momello e Bastia, seguendo una ipotetica linea tagliafuoco. La prima parte, giacche' pianeggiante, e' la piu' facile. Poi, superate le deviazioni per S.Ignazio/Gisola (5,56) e Pian del Rozzello/Ponte di Traves (6,16), la ciclabilita' degenera, soprattutto nell'affrontare alcuni tornanti. Ad una stima, considerando l'intero sentiero, la parte da fare a piedi rimane contenuta entro il 20%. Molto pericolose risultano alcune pietre, affioranti dal terreno e poste di traverso, che si vedono solo all'ultimo momento e sulle quali si rischia di impattare con la ruota. Il sentiero e' anche uno stupendo balcone panoramico: riconosciamo ai nostri piedi la centrale elettrica di Funghera, il Turu, il Ponte del Diavolo ed in lontananza i terrazzi dell'ex amiantifera di Balangero. Raggiunte le case Maddalene (9,21), si continua su asfalto sino alla chiesetta di S. Giovanni (9,56). Si prosegue superando una catena, per poi affrontare il sentierino con indicazioni per Fontana del Monte / Lanzo Centro (9,61). Al trivio nei pressi di un pilone con scritta "Favero Giovanni 1945" continuare diritto in discesa (9,78). Con alcuni tornantini si arriva all'asfalto che si segue a destra (10,11). Superato il ponte sul rio Uppia andare a sinistra (10,20) e quindi, dopo circa 200 metri, ancora a sinistra (10,41 - cartello via Fontana del Monte dal civico 35 al 47). Si svolta alla prima strada sulla destra (10,64 - sbarra generalmente aperta). Giunti all'ultimo tornante che precede la casa (10,88), circa 1 metro sotto la sede stradale, si individua un sentiero che va seguito in salita. Quando i rovi tendono ad ostruire il passaggio, si sfrutta una sterrata laterale (11,02). Quando questa curva, tirare diritto sulle erbacce (traccia) guadagnando l'asfaltata che collega Momello con la SP 30 (11,21 - proseguendo sulla sterrata ci si troverebbe dinnanzi ad un cancello chiuso). Seguendo l'asfalto a destra arriviamo alla Provinciale dove proseguiamo in salita (11,72). Si passa Praile e quindi, superato un tornante con fontana, si svolta a destra sulla antica strada per S. Ignazio (12,96), ormai in disuso. Dopo una serie di tornanti si e' nuovamente sulla Provinciale (14,57). Arrivati in cima alla salita, si evita la deviazione per Tortore (15,73), e, ad una curva, si imbocca il sentierino segnalato da cartelli indicanti Gisola/Mombresto/Pessinetto Fuori (15,90). Chi vuole raggiungere il Santuario di S. Ignazio deve continuare sino al piazzale-parcheggio e quindi percorrere la via alberata che risale il monte Bastia (se il cancello e' chiuso basta scavalcare il muretto).  Raggiunta la strada per Tortore (16,00), percorrerla in salita. Al tornante continuare diritto seguendo le indicazioni per Chiaves (16,17), sulla strada percorsa all'andata, sino alla piazza di partenza (19,04).   

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Fonte CAILANZO

Lunedì, 09 Gennaio 2012 10:27

Giro delle miniere

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ITINERARIO: Chiaves-S.Giacomo di Moia-Blinant-Cantoira-Fe'-Chiaves. LUOGO DI PARTENZA/ARRIVO: Chiaves 1049 mt. (frazione di Monastero di Lanzo ) LUNGHEZZA: 26 Km. DISLIVELLO: 763 mt. DIFFICOLTA': impegnativo ....... TEMPO: Agonisti h.1.45 ; Praticanti allenati h.2.30 ; Praticanti h.4.00 ; PERIODO.CONSIGLIATO: maggio-agosto-settembre CARTOGRAFIA:carta.IGC.1:50.000 Valli di Lanzo e Moncenisio; IGM 1:25.000 Chialamberto 41 II se; tavoletta IGM 1:25.000 Ceres 55 I ne.

L'itinerario prende il nome dalla zona che attraversa ricca di miniere di talco, la frazione di Vrù era un paese di minatori, in zona esiste un museo-miniera.Avvicinamento: da Lanzo si sale a Monastero e quindi a Chiaves dove sulla piazzetta si può lasciare l'auto. Dalla piazza si prosegue per Sistina e dopo le case Curchiatto si raggiunge un piazzale molto grande con una fontana famosa in tutta la valle, l'itinerario parte dal fondo piazza con un lungo tratto su strada asfaltata su un tratto iniziale con tornanti e poi a mezzacosta sino a che aggirato il costone si raggiunge la frazione di Menulla, costituita da abitazioni sparse. Lasciato il paesino con ampie svolte su una strada sterrata si raggiunge la cresta dove è sistemato un cippo alla memoria dei partigiani, di quì lo sguardo spazia sulla val grande e sulla val d'ala, mentre a destra si contempla tutta la val tesso. Di quì tenendosi sul versante di Ceres si imbocca un sentiero pianeggiante per il primo tratto che poi dopo un ripetitore scende tra betulle e prati sino all'alpe S.Barbara contraddistinta da una grande fontana con abbeveratoio per mucche. Scendere sulla strada che taglia il prato e arrivati al colle daviare a destra (seguire cartelli indicatori Baita S.Giacomo) ora la strada sterrata si fa più bella sino a raggiungere un incrocio e proseguire a destra (cartello indicatore Vru) dopo un tratto tutto in leggera discesa a mezzacosta si giunge ad un alpeggio dove finisce la strada sterrata. Di quì sempre a destra si imbocca il sentiero attraverso un pianoro che dopo un breve tratto entra in un bel bosco di faggi e si raggiunge la frazione di Blinant, caratteristica la teleferica che la collega a Cantoira per i rifornimenti durante il periodo invernale quando la frazione è isolata dalla neve. Dopo aver attraversato la borgata si imbocca lo sterrato in prossimità della teleferica e si scende rapidamente su una strada a forte pendenza, viene così raggiunta la frazione di Vru' (si suggerisce di fare una piccola deviazione di 10 minuti seguendo a valle le indicazioni "miniera" e di visitare la frazione Rivirin con le caratteristiche riproduzioni della mole antonelliana e seguendo le indicazioni è possibile visitare il presepe meccanico aperto tutto l'anno. Si prosegue quindi in direzione Cantoira su una strada asfaltata, raggiunto il paese si prosegue verso il fondovalle per Ceres, prima di giungere alla frazione Fe si gira a sinistra per Cernesio su strada in forte salita, arrivati al paese in prossimità di un piccolo giardino con cabina telefonica girare a destra sempre su strada asfaltata per via Brusiera, il percorso è ora su sterrato alternato a tratti asfaltati solo sui tornanti più ripidi, si raggiungono numerose case isolate sino ad arrivare su un piazzale sovrastato da una antenna la borgata Croce di Chiaves, al fondo dello spiazzo inizia la strada asfaltata che conduce alla piazza di Chiaves dove è parcheggiata l'auto.

sito internet

Fonte CAILANZO

Lunedì, 09 Gennaio 2012 09:58

In bicicletta a Beverly Hills

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In bicicletta a Beverly Hills
Autore: Saroyan, William
Prezzo: € 12,39
Pagine: 188
Editore: Mondadori

 

L'energia del fuoco, l'avventura della strada. Lo spettacolo purificatore del fuoco: l'oro, il giallo, il blu, il rosso delle fiamme. Sulla strada, conoscere camminando. Camminando, vedere. Prendere le misure, scoprire. Ci si può spingere verso montagne distanti, nei luoghi dove si sono avventurati in pochi. Ma è nelle strade, la vera forza: tempo, mistero, amore, fame, denaro. Percorrerle all'infinito è quasi come essere immortali. All'improvviso lo spettacolo grandioso e terrificante di un cavallo in fuga. O l'incendio in una notte limpida e fredda, accanto allo zio, fino all'alba. Nell'incendio il concerto delle fiamme. Fuoco: dalla fiamma del fiammifero alla potenza del sole. Fuoco: forma e stile, e ritmo, come il cammino della strada.

www.librimondadori.it

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Finalmente anche Sinnai, Settimo e Maracalagonis saranno collegate  da piste ciclabili. I soldi ci sono, il progetto pure. Entro il 2012 diventerà realtà. Le piste ciclabili sono tra indicatori fondamentali di vivibilità di un’area metropolitana. I tre paese hanno presentato il progetto alla Provincia. A gennaio saranno finanziati. Sarà prontamente cantierabile. Ieri si è tenuto un incontro tra gli assessori dei tre paesi per definire gli ultimi dettagli. Il finanziamento è di quasi 400mila euro. Maracalagonis è il paese capofila. "Settimo e Sinnai, dice il sindaco di Sinnai, Barbara Pusceddu, saranno collegate dal tratto che parte dalla stazione delle metropolitana a Settimo e arriva praticamente all’ingresso della Pineta. Tratto che dovrà essere bituminato. Poi il percorso attraverserà Sinnai dove il limite di velocità dovrà essere ridotto a trenta chilometri orari. Mentre la pista ciclabile che va da Sinnai a Maracalagonis", continua l’assessore Pino Floris, sarà attuata nella vecchia strada, da asflaltare ma che non necessità di nessun altro intervento essendo abbastanza larga. La pista Sinnai-Mara-Settimo, è in avvicinamento quindi alla futura stazione della metropolitana leggera in costruzione a Settimo San Pietro e che condurrà a Cagliari". Per quanto riguarda la viabilità il sindaco Pusceddu sottolinea anche la proposta di realizzare una rotaia presso la zona industriale, necessaria per ridurre incidenti.

Fonte unionesarda

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L'Europa sembra destinata ad avere una rete paneuropea di piste ciclabili entro il 2020, dopo un voto favorevole al Parlamento europeo il 25 dicembre del 2011.
"Nel 1995 abbiamo avuto una visione di sviluppare una rete europea di pista ciclabile, da completare entro il 2020. Con la richiesta del Parlamento di integrare EuroVelo nella rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), questa visione ha compiuto un grande passo avanti per diventare realtà. "Dice Bernhard Ensink, Segretario generale ECF. A proposito di TEN-T e perché è importante per EuroVelo
TEN-T è un'area politica dell'UE all'interno DG MOVE progettato per concentrare i soldi sul sostegno transeuropee sviluppo delle infrastrutture di trasporto considerato di importanza strategica da parte dell'UE. ECF stima che la finalizzazione del 14 rotte di rete EuroVelo, per un totale di circa 70.000 km, sarebbe venuto ad un prezzo di circa € 1,5-2 mld. I soldi non a buon mercato, ma poco rispetto ai benefici economici annuali stimato di circa € 5 miliardi che i turisti in bicicletta passavano lungo gli itinerari EuroVelo quando è completo.
Il voto in plenaria ha inoltre ribadito la sua richiesta alla Commissione di:
* Presentare proposte entro il 2013 per sviluppare iniziative che promuovono piedi e in bicicletta soprattutto nelle città, con l'obiettivo di raddoppiare il numero degli utenti;
* Sviluppare politiche volte a dimezzare le vittime della strada entro il 2020, con particolare attenzione ai "vulnerabili" utenti della strada.
* Presentare entro il 2014 una proposta di fornire per l'internalizzazione dei costi esterni di tutti i modi di trasporto di merci e passeggeri.
* Presentare una proposta in cui è fatto "sostegno [mobilità urbana] progetti subordinato alla presentazione da parte delle autorità locali dei piani di zona urbana sostenibile e built-up per la mobilità dei passeggeri, che contribuiscono ad una riduzione dei volumi di traffico, incidenti , inquinamento atmosferico e rumore ... "
Sorprendentemente, il Parlamento europeo vuole anche tagliare le emissioni di CO2 di un quinto entro il 2020 uno, usando la legge del 2008 come linea di base.  Le emissioni di CO2 dai trasporti sono aumentate tra il 1990 e il 2008 da circa il 35%.
Uno studio fondamentale è stato condotto da ECF sul potenziale del ciclismo per ridurre le emissioni di CO2. Si dimostra che un trasferimento modale verso la bicicletta può aiutare l'UE a raggiungere il 25% della sua riduzione delle emissioni mirati per il trasporto.
Nel corso della prossima presidenza danese nella prima metà del 2012, ECF continuerà a lavorare con le istituzioni europee e gli Stati membri dell'UE ad un miglioramento della rete transeuropea dei trasporti.

Fonte administrator

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EuroVelo, la rete europea di pista ciclabile, è un progetto della Federazione della European Cyclists '(ECF). Il progetto è sponsorizzato dal gruppo ACCELL con la sua bicicletta marchi Batavus, Koga, Sparta, Ercole e Winora.
Lo scopo del progetto EuroVelo ECF è di promuovere e coordinare la creazione e gestione di una rete completa europea pista ciclabile, la rete EuroVelo, attraversa e unisce tutto il continente europeo. Questo è davvero sostenibile la rete transeuropea dei trasporti.

Gli obiettivi del ECF nel progetto EuroVelo sono:

* Per garantire l'attuazione di una altissima qualità di piste ciclabili in tutti i paesi d'Europa, portando le migliori pratiche europee attraverso le frontiere e armonizzare gli standard
* Per comunicare l'esistenza di questi itinerari ai potenziali utenti, promuovere e commercializzare l'uso delle biciclette
* Per incoraggiare un gran numero di cittadini europei nell'uso della bici, ed essere  promotori del messaggio viaggiare sano e sostenibile
Per informazioni più dettagliate sul progetto EuroVelo, assicuratevi di visitare il sito Web: www.eurovelo.org.

Venerdì, 06 Gennaio 2012 11:23

SERATA DIAPOSITIVE

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Il 20/01/2012 presso il V.S.S.P. di via Giolitti 21 si proiettano le immagini più belle delle  gite in bicicletta e del mitico Cicloraduno BICI150.
In occasione del 150° anniversario dalla nascita dell’Unità Nazionale, l’associazione di volontariato Fiab Bici & Dintorni di Torino quest'estate ha organizzato, il 24° Cicloraduno nazionale della Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
"Il cicloraduno ha avuto lo scopo di far conoscere e valorizzare il  territorio cittadino e della provincia nella sua storia e nelle sue recenti trasformazioni. Undici percorsi in bicicletta sono stati proposti durante i quattro giorni di questo grande abbraccio ideale tra i ciclisti italiani, con l'obiettivo di far vedere le più belle strutture ciclabili sui fiumi torinesi, sulle strade secondarie della collina, su un tratto della via francigena dell’eporediese (adatto alle mountain bike) nonché sul l’anello ciclabile “corona di delizie in bicicletta” che congiunge le residenze sabaude più belle da Venaria a Rivoli e non solo".
Per lasciare spazio a tutti si consiglia di limitare la durate delle proiezioni ad un massimo di 10-15 minuti.