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Lunghezza: 19,04 Km
Tempo percorrenza: 3 ore e 30'
Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE 1:25.000 n. 110 LANZO VIU' CHIALAMBERTO LOCANA CIRIE' BASSE VALLI DI LANZO - 1:50.000 n. 2 VALLI DI LANZO e MONCENISIO
Località di partenza: Chiaves
Dislivello: 700 metri effettivi
Difficolta': B.C.A.
Tipo: asfalto 6,98 Km (37%) - sterrato 12,06 (63%)
Periodo consigliato: primavera - estate - autunno
Effettuato il: 8 dicembre 2001 e 3 febbraio 2002
Accesso: da Lanzo Torinese (raggiungibile facilmente da Torino con la "direttissima" delle Valli di Lanzo) si prosegue per Monastero e poi per Chiaves, sulla cui piazza si parcheggia la vettura.
Descrizione: l'itinerario ruota attorno ad uno dei monumenti simbolo delle Valli di Lanzo (un altro e' il Ponte del Diavolo) che si erge sulla vetta strategica e panoramica del Monte Bastia o Castellazzo, ad una quota di 931 metri. In origine vi era una cappella votiva, eretta dai valligiani nel 1629. In quel tempo, la zona era infestata dai lupi, i quali erano soliti attaccare i bambini dediti alla guardia dei greggi di pecore. Gli abitanti iniziarono allora a pregare Sant'Ignazio di Loyola, il fondatore dei Gesuiti, la cui devozione era in quel periodo molto diffusa, invocando l'incolumita' per i loro piccoli e tutta la comunita'. Nel giro di pochi anni i lupi sparirono dalla valle. Le suppliche al santo sconfissero anche un'epidemia che aveva colpito il bestiame, il "neiret", senza possibilita' di cura. In segno di ringraziamento, ai primogeniti veniva imposto quale voto il nome del Santo (ancor oggi molto diffuso in zona) e si provvide inoltre ad erigere la cappella. L'attuale edificio risale invece al 1720, per iniziativa dei Gesuiti, i quali si erano accorti che ormai la chiesetta era diventata troppo piccola. Il Santuario venne costruito in modo che al centro, dal pavimento, emergesse per un'altezza di cinque metri la cima del monte, sormontata dalla statua del Santo, sul quale doveva convergere la luce proveniente dalle finestre. Ultimamente, a seguito di una ristrutturazione, l'opera e' stata spostata annullando tale effetto scenografico. Questo giro stravolge lo schema classico dei percorsi per MTB in quanto presenta la parte iniziale tutta in discesa, con recupero del dislivello solamente nella fase conclusiva. Dalla piazza prendiamo la stradina che si diparte in direzione sud (0 Km - in salita), verso il Parco degli Alpini, passando ai piedi della chiesa di S. Giovanni Evangelista, che domina dall'alto tutto l'abitato. Lasciata la deviazione del sentiero 335 per Pessinetto/Procaria (0,30) e, nei pressi di una nicchia con immagine sacra (Maria SS. delle Rose), quella bassa per Gisola (0,63), si tagliano le pendici di Punta Serena (alla cava, 0,75, tenere la destra). Quando si incontra l'asfalto, si lasciano tre deviazioni sulla sinistra (2,00 - 2,39 - 2,55) arrivando nei pressi di alcuni garage (2,84 - prima dello STOP): qui si devia sulla sterrata di destra che conduce ad una casa. Poco prima del cancello, nei pressi di un pilone, si affronta il sentiero comunale per Gisola (3,01 - cartello) che, passando dietro il piccolo cimitero della frazione, ci fa pervenire dinnanzi alla chiesa di S. Giacomo Maggiore (3,68), una delle prime parrocchie delle Valli di Lanzo. La chiesa primitiva (forse eretta a sua volta su un preesistente tempio pagano dedicato al Dio Sole) venne quasi completamente abbattuta nel 1859 per far posto a quella attuale. Allo STOP (3,78), ci portiamo verso il tornante dove continuiamo la discesa (3,82). Prima del successivo, si svolta a sinistra (4,00), transitando tra le abitazioni. Oltre queste si supera una sbarra (4,12) su fondo diventato sterrato. La stradina termina presso un cancello, prima del quale dobbiamo necessariamente deviare su un sentierino (4,57) che va ad aggirare sulla destra alcune baracche per poi riportarsi sulla sterrata abbandonata in precedenza (4,79). Prestare attenzione dopo circa 300 metri, prima di un tornante, ad intraprendere il sentierino segnalato da cartelli indicanti S. Ignazio / Germagnano (5,07), realizzato negli anni '30 con il rimboschimento dei Monti Momello e Bastia, seguendo una ipotetica linea tagliafuoco. La prima parte, giacche' pianeggiante, e' la piu' facile. Poi, superate le deviazioni per S.Ignazio/Gisola (5,56) e Pian del Rozzello/Ponte di Traves (6,16), la ciclabilita' degenera, soprattutto nell'affrontare alcuni tornanti. Ad una stima, considerando l'intero sentiero, la parte da fare a piedi rimane contenuta entro il 20%. Molto pericolose risultano alcune pietre, affioranti dal terreno e poste di traverso, che si vedono solo all'ultimo momento e sulle quali si rischia di impattare con la ruota. Il sentiero e' anche uno stupendo balcone panoramico: riconosciamo ai nostri piedi la centrale elettrica di Funghera, il Turu, il Ponte del Diavolo ed in lontananza i terrazzi dell'ex amiantifera di Balangero. Raggiunte le case Maddalene (9,21), si continua su asfalto sino alla chiesetta di S. Giovanni (9,56). Si prosegue superando una catena, per poi affrontare il sentierino con indicazioni per Fontana del Monte / Lanzo Centro (9,61). Al trivio nei pressi di un pilone con scritta "Favero Giovanni 1945" continuare diritto in discesa (9,78). Con alcuni tornantini si arriva all'asfalto che si segue a destra (10,11). Superato il ponte sul rio Uppia andare a sinistra (10,20) e quindi, dopo circa 200 metri, ancora a sinistra (10,41 - cartello via Fontana del Monte dal civico 35 al 47). Si svolta alla prima strada sulla destra (10,64 - sbarra generalmente aperta). Giunti all'ultimo tornante che precede la casa (10,88), circa 1 metro sotto la sede stradale, si individua un sentiero che va seguito in salita. Quando i rovi tendono ad ostruire il passaggio, si sfrutta una sterrata laterale (11,02). Quando questa curva, tirare diritto sulle erbacce (traccia) guadagnando l'asfaltata che collega Momello con la SP 30 (11,21 - proseguendo sulla sterrata ci si troverebbe dinnanzi ad un cancello chiuso). Seguendo l'asfalto a destra arriviamo alla Provinciale dove proseguiamo in salita (11,72). Si passa Praile e quindi, superato un tornante con fontana, si svolta a destra sulla antica strada per S. Ignazio (12,96), ormai in disuso. Dopo una serie di tornanti si e' nuovamente sulla Provinciale (14,57). Arrivati in cima alla salita, si evita la deviazione per Tortore (15,73), e, ad una curva, si imbocca il sentierino segnalato da cartelli indicanti Gisola/Mombresto/Pessinetto Fuori (15,90). Chi vuole raggiungere il Santuario di S. Ignazio deve continuare sino al piazzale-parcheggio e quindi percorrere la via alberata che risale il monte Bastia (se il cancello e' chiuso basta scavalcare il muretto). Raggiunta la strada per Tortore (16,00), percorrerla in salita. Al tornante continuare diritto seguendo le indicazioni per Chiaves (16,17), sulla strada percorsa all'andata, sino alla piazza di partenza (19,04).
Fonte CAILANZO