Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
La contea di Ventura, nel sud dello stato della California, ha emesso martedì scorso un'ordinanza che vieta la circolazione delle biciclette cosiddette "a scatto fisso", o a ruota fissa, un particolare tipo di bici, molto in voga negli ultimi tempi, con un solo rapporto e nessun meccanismo di ruota libera, in cui la funzione dei freni è sostituita dai pedali, sia per rallentare che per arrestarsi. La decisione della contea di Ventura di vietare le fixed bike è stata presa dopo l'ultimo di una serie di incidenti che ha coinvolto un ciclista su una bici a scatto fisso sprovvista di freni.
Nel 2010 anche in Australia si è verificato un giro di vite intorno alla vendita di fixed bike, e alcuni negozi che le commerciavano sono stati intimati con multe fino a 1 milione di dollari australiani qualora non le avessero ritirate, vendendo invece solo biciclette dotate di freni.
Fonte: www.bikeitalia.it www.vcstar.com
Scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto urbano di per sè da una mano importante alla tutela della qualità dell'aria cittadina. E se poi pedalando si riuscisse anche a aspirare via lo smog? La domanda se la sono posta dei giovani designer di Bangkok, città in perenne lotta contro l'inquinamento. La Lightfog Creatività & Design Company ha disegnato un nuovo concept di bici fotosintetica capace di purificare l'aria mentre si pedala in giro per la città. Il telaio in alluminio della due citybike è progettato per generare ossigeno attraverso un "sistema di fotosintesi", che avvierebbe una reazione tra l'acqua e l'energia elettrica fornita da una batteria agli ioni di litio.
L'idea, ovviamente ancora allo stadio prototipale, è quella di realizzare una membrana nel mezzo del manubrio che abbia il compito di filtrare l'aria inquinata, trattenendo il particolato. Inoltre il telaio è stato immaginato affinché imiti il comportamento delle piante, sfruttando l'energia – anziché quella solare in questo caso quella fornita da una fuel cell a idrogeno – per produrre ossigeno a partire da piccolo serbatoio contenetene acqua.
Fonte: http://www.rinnovabili.it
Tutto quelle che sognate di fare con la vostra MTB, Martyn Ashton, Danny MacAskill e Chris Akrigg lo fanno con una bici da strada. Guardate cosa combinano Martyn Ashton, Danny MacAskill e Chris Akrigg in sella a una Colnago Disc.
Fonte: Global Cycling Network
Le proposte di bici elettrica sul mercato italiano sono diverse: la Frisbee ad esempio, è tra le marche più conosciute. Prodotta da un'azienda altoatesina, la Tc-mobility, proprietaria anche di altri due marchi, Dinghi e S.A.V, la sua gamma si compone di diversi modelli: Sudtirol, Valentina , Euro 7, Euro tour ed Euro 7 mobility. Tutte le versioni rivelano il possesso di un'avanzata tecnologia. Accumulatori ad acido intrappolato o al litio, sistema di frenata che interrompe immediatamente il funzionamento del motore elettrico ed altri accorgimenti rendono le varie Frisbee molto appetibili. Il marchio Dinghi si caratterizza invece per la produzione di biciclette elettriche più "essenziali. Attraverso la rete di vendita, gestita direttamente dalla Tc-mobility, è altresì possibile smaltire gli accumulatori una volta giunti a fine vita.
Un'altra marca abbastanza conosciuta è la Cicloone, anch'essa propone diversi modelli: la Reloy ad esempio possiede un motore "brushless" da 250 watt, si ricarica in un tempo che può variare dalle 4 alle 6 ore e può coprire una distanza di 80-100 km, di molto maggiore alle normali esigenze cittadine e pesa circa 23 kg. Stessa cosa vale per la "Max" che vanta però, tra le altre cose, un caricabatterie elettronico ed automatico.
Fonte: www.tuttogreen.it
Il progetto Bike4Truce, ovvero l'avventura di un gruppo di abruzzesi che, per sensibilizzare sul rispetto della Tregua olimpica, si è lanciato in un ciclo tour lungo 600 chilometri dal Belgio al Regno Unito, arriva in televisione: un web documentario che verrà trasmesso sulla piattaforma Sky racconterà, in sei puntate, lo straordinario itinerario percorso in occasioni delle Olimpiadi Londra 2012.
Bike4Truce è un web documentario in 6 episodi, che raccontano il viaggio in altrettante tappe. Durante il periodo tra le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Londra del 2012, 12 ciclisti si sono lanciati in un viaggio in bici che ha legato Malmedy (Belgio) e Londra. Circa 600 km di viaggio attraverso il Belgio e la Francia fino ad arrivare nella capitale inglese. Scopo del viaggio è stato quello di sensibilizzare le persone sulla non osservanza della Tregua Olimpica.
A cominciare dal 1993 infatti gli stati membri dell'Onu avrebbero firmato una risoluzione che imporrebbe una sospensione dei conflitti durante tutte le edizioni delle Olimpiadi, la tregua Olimpica. Tregua che nei fatti è però sempre stata disattesa in tutte le edizioni dei Giochi. La Fondazione Olos, promotrice del ciclo tour, e il ciclo-regista Peter Ranalli, vogliono raccontare questa straordinaria avventura per diffondere il messaggio positivo e pacifista di cui essa stessa è stata e vuole continuare a essere portatrice. I ciclisti abruzzesi ci guideranno durante le sei puntate a vivere le loro sei giornate di ciclo tour europeo.
"Bike4truce non é solo un viaggio straordinario nel nord Europa – afferma il ciclo-regista Peter Ranalli – c'é dell'altro. Gli episodi sono introdotti da racconti prelevati dalla vita quotidiana dei partecipanti al tour, e tutti, in un modo o nell'altro svolgono la loro silenziosa ciclo-rivoluzione nei loro spazi di appartenenza. Diventano così i protagonisti reali dell'inequivocabile cambiamento che sta travolgendo la nostra società attuale".
Fonte: www.primadanoi.it
Mercoledì si pedala con ritrovo nella nostra solita sede Piazza Giovanni XXIII, nota anche come piazza dei ciclisti, con il solito orario, raduno ore 20,15 e partenza alle ore 20,30. Si ricorda a tutti che abbiamo iniziato la campagna delle iscrizioni, alla nostra associazione per l'anno sociale 2014, vi alleghiamo il nostro nuovo volantino di benvenuto e sarebbe cosa gradita la riconsegna compilato all'iscrizione.
PERCORSO
Piazza Giovanni XXIII - Via Boiardo - Via Cavaro - Via Genneruxi - Piazza Belgio - Via Dublino - Piazza Lussemburgo - Via Oslo - Via Stoccolma - Via Lione - Via dei Vittorini - Via dei Conversi - Via Is Guadazzonis - Via Cagna - Via Curie - Via Corsica - Via Milano - Viale Bonaria - Viale Cimitero - Via Dante - Via Alghero - Piazza Garibaldi - Via Bosa - Via Macomer - Via San Giovanni - Via Giardini - Via Romagna - Via Garfagnana - Via Liguria - Via Campania
Attenzione dei partecipanti: A discrezione degli organizzatori, in caso di rischio maltempo la pedalata potrà subire delle modifiche nel percorso o addirittura essere annullata, perciò in quella circostanza si raccomanda ai partecipanti di recarsi direttamente al ritrovo di partenza, così da essere informati delle possibili variazioni.
Si consiglia l'uso del giubbotto o le bretelle rifrangenti ed illuminazione e si raccomanda l'uso del casco protettivo.
Ognuno deve essere dotato della propria bicicletta, di qualsiasi tipo tranne i tricicli per bambini . Questo perchè il giro si effettuerà nelle strade, seguendo le norme del Codice della Strada, il buon senso civico e l'educazione. Non dovremo assolutamente ostacolare il traffico o dare l'impressione di un gruppo disordinato e caotico. Non saranno ammessi comportamenti volgari o imprudenti quindi non si dovrà in nessun modo volantinare o buttarle al suolo, schiamazzare o rispondere a eventuali insulti provenienti da contestatori o autisti spericolati e sgarbati.
A scopo promozionale dell'associazione potranno essere realizzati filmati della pedalata, che verranno pubblicati nel sito dell'associazione, Youtube e a mezzo stampa.
Fonte: www.comunecagliarinews.it
L'auto segna il passo. Infatti, le vendite in continua discesa hanno scatenato la fantasia della BBC che è andata a confrontare le vendite di macchine e quelle di bici in Europa scoprendo che in quasi tutti i paesi dell'unione europea le vendite di biciclette hanno superato quelle di automobili. Il sorpasso, secondo la statistica, si è verificato in 26 dei 28 paesi dell'unione. Dell'Italia si sapeva da tempo (siamo al 42esimo mese di file di caduta libera delle consegne) ma il nuovo trend mostra comunque una crescente popolarità delle due ruote senza motore, popolarità che va al di là delle città già note per la centraltà del traffico in bicicletta come Amsterdam e Copenaghen.
La novità è che adesso la bici supera l'auto anche in molti paesi del sud Europa e che schemi di bike-sharing molto articolati sono stati sviluppati di recente in città come Milano e madri, seguendo l'esempio di Parigi e Londra.
Fonte: lastampa
I progetti di ciclabilità che riguardano il Regno Unito sono faraonici, anche se molto va fatto per quanto riguarda la sicurezza. Eppure uno dei più vecchi bike shop del Paese rischia la chiusura dopo ben 173 anni di attività.
Il bike shop si chiama Howes Cycles e ha sede a Cambridge. A dare la notizia sono stati John Howes e la moglie Pat che hanno annunciato al quotidiano Cambridge News che hanno annunciato l'intenzione di chiudere la loro attività.
Visto che nel 1840 le biciclette erano solo prototipi (senza pedali, né sistemi di trasmissione) la bottega al numero 104 di Regent Street aprì come punto riparazione per carrozze e calessi. Soltanto nel 1869, Howes convertì la propria attività in uno dei primi negozi di biciclette dell'epoca. Fra i clienti della bottega, la famiglia Howes ebbe anche Charles Darwin, il fondatore delle teorie evoluzionistiche.
A convincere John Howes a spostare il proprio main business sulle biciclette fu un viaggio compiuto a Parigi nel 1868. L'anno dopo venne avviata la produzione che per quasi un secolo e mezzo è stata tramandata di generazione in generazione fino a oggi. Ma Michael e Pat sono rimasti senza eredi e hanno deciso di chiudere il negozio piuttosto che lasciarlo a qualcuno che non portasse il loro cognome.
Fonte: www.ecoblog.it
Video reportage dell'ultimo Bike to School Day a firma Voyager Factory, il nuovo programma di Rai 2 ideato da Roberto Giacobbo, che riunisce in un unico contenitore A come Avventura e Ragazzi. La truope di Voyager Factory ha seguito il gruppo della scuola romana Di Donato, scuola da cui tutto è partito. Grazie ad un gruppo di genitori con la voglia di cambiare la mobilità dei bambini e ai tanti volontari e ciclo attivisti che hanno accompagnato i bambini in questa splendida avventura.
Fonte: bicycletv.it
L'idea del Festival nasce per diverse ragioni: la prima, ovviamente, è che sempre più persone comuni a Montevideo e in altre città latinoamericane scelgono la bicicletta come mezzo di trasporto di ogni giorno e anche l'amministrazione comunale sembra consapevole dell''importanza di sostenere (con piste ciclabili, piani di altra mobilità, maggiore comfort e sicurezza per le strade...) questo cambiamento enorme. Un primo passo verso questa direzione, ad esempio, è stata la creazione di un percorso ciclabile tra le facoltà universitarie di Scienze sociali, Diritto, Economia, Architettura e Ingegneria: un percorso misto di piste ciclabili e Zone 30 (cioè, il cui limite di velocità è di 30 chilometri orari) e passaggi agevolati per chi sceglie la bici e, naturalmente, per chi va a piedi.
La seconda ragione che ha favorito la nascita del Festival è che il cinema e le biciclette sono sempre andati di pari passo. Ci sono tantissimi film dove la bicicletta è la vera protagonista della scena. Il Festival non fa altro che dare visibilità all'amicizia tra bici e grande schermo, dentro e fuori le sale cinematografiche. Per questo saranno proiettati nuovi film e vecchi classici, fiction e documentari e tanti cortometraggi, tre giorni davvero intensi. Ci saranno film proiettati al chiuso ma sopratutto si utilizeranno alcuni spazi pubblici della città dove saranno posti schermi all'aperto, come al Parco Rodo o di fronte alla "stazione fantasma". L'ingresso ovunque è gratuito e in molti luoghi saranno organizzati parcheggi sorvegliati per le bici.
Sono tante le pellicole in programmazione, tra queste segnaliamo "La bicicletta" dello spagnolo Sigfrid Monleón che mescola tratti di pura fantascienza con riprese attuali sulle battaglie per avere piste ciclabili a Valencia. Per questo filmato hanno lavorato grandi figure del cinema spagnolo come Pilar Bardem , Barbara Lennie o Sancho Gracia. C'è anche una sezione dedicata ai cortometraggi e documentari soprattutto di giovani artisti. Chiaramente saranno proiettati anche film uruguaiani che hanno avuto un certa diffusione a livello internazionale, come "Il bagno del Papa" e "I miei piedi sono un paio di ali". Non potrà mancare un grande classico a chiusura del festival: Ladri di biciclette, di Vittorio de Sica.
Fonte: comune-info.net
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.